Latina e l’Agropontino: paesi arroccati e oasi naturali

Dal turismo da spiaggia agli antichi luoghi della transumanza: un comprensorio che merita una visita approfondita tra grotte preistoriche, rovine romane e borghi medioevali intatti che si tuffano nel mare.

L’Oasi di Ninfa

Il basso Lazio è di solito conosciuto dal turismo di massa per i chilometri di litorale, località ridenti, in alta stagione paradiso delle famiglie che consumano le loro giornate tra spiaggia, gelateria, pizza e passeggiate serali sui lungomare. Questi avranno soddisfazione nei 60 chilometri compresi tra il Lido di Foce Verde e il Lido di Fondi, caratterizzato da sabbia finissima. Ottimo: esattamente quello che ci vuole per scrollarsi di dosso lo stress di un anno di vita frenetica. È bello concedersi qualche giorno di relax, ma ancor più bello è scoprire gli angoli più nascosti o i paesaggi più avvincenti del comprensorio nel quale si è ospitati e fuori stagione. La provincia di Latina, in questo senso, si presta particolarmente a lasciarsi scoprire, offrendo al visitatore continue sorprese: suggestioni in paesi arroccati e oasi naturali nelle quali ritrovare il giusto contatto con la natura, spunti per riscoprire la storia antica e città simbolo della storia recente. Il tutto in un ambiente cordiale costellato di templi pagani dedicati ai piaceri del palato. Il litorale è caratterizzato da un forte contrasto tra antico e moderno. Probabilmente Omero si ispirò a questi luoghi e al Monte Circeo per le vicende di Ulisse e la maga Circe, croce e delizia dei bei tempi passati sui banchi di scuola. Il paesaggio, rispetto a come si presentava quando fu scritta l’Eneide è parecchio cambiato. In particolare la grande piana paludosa, regno della malaria, è stata bonificata a forza di braccia nel corso della storia: cominciarono già i romani, anche se il contributo maggiore e definitivo è stato dato da contadini e operai veneti, friulani e romagnoli qui arrivati a cercare migliore fortuna negli anni Venti-Trenta. Per saperne di più una tappa di questo viaggio potrebbe essere il Centro Esposizioni Storiche di “Piana delle Orme”, dove è documentata tutta la storia della pianura pontina.

La zona litoranea ha aspetti naturalistici eccellenti. Nei pressi di Latina, sul litorale, il lago Fogliano è una zona umida costiera separata dal mare da una duna quaternaria. Latina città (la seconda del Lazio per popolazione) è un centro moderno. Nata nel 1932, è un museo a cielo aperto dello stile architettonico dell’epoca. Sabaudia è il centro ideale per escursioni naturalistiche. Sorge infatti nel bel mezzo del Parco Nazionale del Circeo.
In bicicletta o a piedi si può passeggiare nella selva, ammirare la lunga duna costiera e la sua vegetazione mediterranea al ridosso della quale ci sono i laghi Monaci, Caprolace e Paola. La città, ancor più di Latina, è completamente impostata nello stile architettonico razionalista; è, inoltre, sede della Direzione del Parco Nazionale del Circeo e qui ci sono il centro visitatori, il museo naturalistico e il centro di documentazione sull’istruzione scolastica e sull’opera sanitaria nelle paludi Pontine “Claudia Ortese”. Dell’epoca precedente alla sua fondazione restano alcune testimonianze: il santuario di S. Maria della Sorresca, il palazzo di Domiziano, la Fonte di Lucullo.

San Felice del Circeo si può a ragione definire una delle culle dell’umanità. Maga Circe a parte, esistono reperti antichissimi conservati nella Mostra “Homo Sapiens et Habitat” e ritrovati nelle numerose grotte marine. La prima testimonianza umana è un cranio di 50.000 anni fa, ma poi ossa di tigri, iene, e altri resti umani. Le origini della città sono, invece, documentate dall’acropoli e dalle mura ciclopiche dei Circei risalenti al VI-IV secolo a. C. Dal promontorio, che svetta per 542 metri sul livello del mare, la linea d’orizzonte è quanto mai ampia: volgendo lo sguardo a nord si arriva a vedere Roma oltre a una veduta “aerea” del parco.
Proseguendo verso sud, nel golfo che si sviluppa tra il promontorio del Circeo e Gaeta, sorge un’altra perla della storia: Terracina. Prima della dominazione romana era Volsca, ma sono stati i primi a lasciare ampie tracce di sé: sulla cima del Monte Sant’Angelo sorgeva l’acropoli. Da allora è rimasta intatta la vista mozzafiato sulle isole pontine mentre del complesso monumentale resta il Tempio di Giove Anxur. A Terracina sono visibili ancora alcuni tratti della Via Appia e il teatro romano. Poi c’è il borgo medievale e i palazzi settecenteschi. Merita una passeggiata il vivace porto-canale dei pescatori.
Proseguendo da Terracina, per pochi chilometri verso l’interno c’è Fondi, sorto con i piedi nella piana e le spalle appoggiate ai monti Ausoni. Città antica della cui età la migliore testimonianza sono le mura ciclopiche. Fu protagonista nella storia durante lo Scisma d’Occidente con l’elezione dell’antipapa Clemente VII (XIV sec.). Al medioevo e al rinascimento risalgono il Palazzo dei principi Caetani, il Castello, la Cattedrale, la chiesa di S. Francesco con l’annesso monastero in stile gotico e il quartiere ebraico “la Giudea”.

Sperlonga, la spiaggia ed il paese
Sperlonga, la spiaggia ed il paese

Ma la vera attrattiva del litorale è Sperlonga, costruita sullo sperone roccioso del Monte S. Magno, praticamente intatta nel suo nucleo il suo nucleo originario, caratterizzato dalle casette bianche, che si ergono in un intreccio di vicoli e scale. Sul litorale sono visitabili numerose grotte e il Museo Archeologico Nazionale. Lasciata Sperlonga si arriva rapidamente a Gaeta, antica Repubblica Marinara, già luogo di villeggiatura in epoca romana. Ma è nel medioevo che raggiunge il massimo splendore: ne sono testimonianze il Duomo, il quartiere S. Erasmo, le chiese e il castello angioino-aragonese. Una passeggiata va fatta alla “Montagna Spaccata” sul Monte Orlando: la leggenda narra che questa fenditura si è formata alla morte di Gesù.

Dopo Gaeta incontriamo sul cammino Formia, estesa sulle pendici Monti Ausoni che qui finiscono in mare. Ha origine pre-italica e aurunca, come testimoniano i resti delle mura poligonali. Con le stesse caratteristiche Minturno, località che chiude a sud la provincia di Latina. Qui sono particolarmente in buono stato alcuni edifici e templi romani nell’area del Foro. Tra i monumenti medioevali il Castello, che nel 1272 ospitò S, Tommaso d’Aquino.
Ritornando a nord, passando per l’interno, si incontra Itri, tra i Monti Ausoni e Aurunci. La parte vecchia del paese ha case raggruppate a forma di piramide. Qui nacque Michele Pezza, meglio conosciuto dalle cronache come “fra Diavolo”, celeberrimo bandito. Proseguendo in direzione Ceprano si arriva rapidamente a Campodimele, anche qui il centro è a forma piramidale. Non perdetevi la chiesa di S. Michele e la cinta muraria con 12 torri cilindriche e un escursione sul Monte Faggeto.
Addentrandosi tra le montagne incontriamo Lenola sull’importante via di transumanza che anticamente collegava la valle del Liri alla piana di Fondi. Il nucleo urbano medievale sulla parte più alta è caratterizzato da una cinta muraria. Scendendo verso la piana di Fondi, merita una fermata Monte San Biagio. Ha un nucleo con edifici appoggiati sulla roccia, stradine che diventano gradinate orientate verso i resti del castello. Nei pressi, lungo il passo di S. Vito, si può ammirare la più grande sughereta dell’Italia continentale.
Sonnino, sul versante della piana di Latina sorge su un colle di 430 m. e ha origini romane. Il nucleo medievale, è caratterizzato da stradine tortuose, gradinate, torri e porte, scale addossate a edifici di pietra con archivolti, portoncini e pilastrini. Non mancano le mura di difesa, e il torrione cilindrico.

Priverno, Palazzo Comunale e la Cattedrale
Priverno, Palazzo Comunale e la Cattedrale

Piverno, capitale dei Vosci, nasce dalla distruzione di Privernum (329 a.c.) che sorgeva in località Mezzagosto, ora area archeologica. Il nucleo medievale è disposto a corona intorno al fulcro del colle. Nella Cattedrale, è conservato il teschio ritenuto di S. Tommaso d’Aquino. L’ex palazzo Vescovile ospita il museo archeologico, mentre nella parte bassa, c’è castello di S. Martino. Primo esempio di architettura gotico-cistercense in Italia e capolavoro assoluto è l’abbazia di Fossanova a pochi chilometri da Priverno, verso sud, lungo la SS 609. Per ammirare un angolo di medioevo restato intatto occorre, invece, fermarsi a Maenza, la cui struttura urbana sviluppa intorno alla Rocca medievale. Ben più antico è il graffito ocra di Sezze, datato a cinquemila anni fa e che raffigura un uomo. La storia qui è rappresentata anche dai resti lasciati da Volsci, Romani e lo schema urbano medioevale. Le stesse suggestioni medioevali con nove torri a difesa si incontreranno nella vicina Bassiano o anche a Sermoneta che, grazie al vincolo paesaggistico è restata intatta.

Norma, La Rave
Norma, La Rave

Norma situata a 410 m. su uno sperone di roccia a strapiombo è il paradiso del parapendio. Le origini del centro abitato risalgono al medioevo, ma deve il nome all’antica Norba, distrutta dai romani nell’82 a.c. Sono da visitare il Museo archeologico e virtuale e il goloso Museo del cioccolato.

Il Borgo di Ninfa
Il Borgo di Ninfa

Lungo la pedemontana in direzione Cori, si trova Ninfa, sorta presso le copiose acque un antico ninfeo, dalle acque limpide perenni e di un laghetto. Anticamente era una massa imperiale conobbe successivamente diverse fortune fino al 1300 circa, quando la malaria la fece dimenticare. Rimase sepolta e riscoperta solo in tempi recenti, tanto da essere definita la Pompei medioevale. Oggi è di proprietà della Fondazione Caetani, ed è uno dei più bei giardini all’inglese d’Europa. Il WWF ha realizzato qui un oasi naturalistica su circa 800 ettari.

Cori, Tempio d'Ercole
Cori, Tempio d’Ercole

Concludiamo il tour a Cori, che riassume un po’ tutte le caratteristiche delle località collinari visitate a partire dalle poderose mura ciclopiche di varie epoche, Templi, l’Acropoli, il pozzo Dorico e l’intatto Ponte della Catena di epoca romana e il caratteristico tessuto urbano medievale. Il valore delle tradizioni, degli usi e costumi, è ancora oggi molto sentito, come testimoniano le manifestazioni, le sfilate storiche, i pali, il festival del Folklore e gruppi di sbandieratori.

Cosa Mangiare

Tutti i paesi costieri offrono una cucina a base di pesce, crostacei e molluschi cucinati e serviti secondo la migliore tradizione marinara, dalle zuppe di pesce preparate col il gustoso “scorfano” alle fragranti fritture. Da non trascurare i polipetti veraci, da gustare affogati o come ripieno della “tiella” saporita pizza rustica preparata a Gaeta anche con verdure e alici. A questi piatti ben si accompagnano ottimi vini bianchi e rossi. Da non trascurare i dolci da più semplici a base di mandorle a più elaborati come la “pastiera” o altre tipiche torte a base di ricotta. Nell’interno, particolarmente sentita è la tradizione della pastorizia e dell’olio , così troviamo olio, olive formaggi, piatti a base di carne ma anche “laina e fagioli” le lumache in salsa verde, i carciofi, sott’olio e sottaceto, la mozzarella di bufala, pasta all’uovo tirata a mano, polenta, e dolcetti con mandorle, miele e vino.

Sosta Camper

Visita Aree Sosta del Lazio

• Suio Terme: area attrezzata presso complesso termale.
• Latina: area attrezzata presso Esso SS Pontina km 74,300
• Pontinia: area attrezzata Agriturismo Pegaso Club in via Casanello.
• San Felice Circeo: area attrezzata viale Europa 1
• Gaeta: area attrezzata Copacabana in via Flacca km 20,350; area attrezzata in via Flacca km 22,300.

INFORMAZIONI

• Iat Latina Turismo www.latinaturismo.it

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