Germania: viaggio nel tempo tra Baviera e Baden-Württemberg

Tra Baviera e Baden-Württemberg girovagando per paesi e città famose. L’incontro con il passato di queste terre e l’aspetto ludico della vacanza. Relax e divertimento assicurato per la famiglia.

di Ilaria Lucente

Rothenburg, Strada Romantica

Quest’anno la Germania ci invita a scoprire storia, tecnica e gioco, tra Baviera e Baden-Württemberg, sull’onda della scoperta di un museo dedicato alla tecnica e del parco dedicato alla Playmobil, il famoso gioco tedesco che ha fatto innamorare il piccolo dell’equipaggio. Facciamo come sempre sosta all’Autocamp di Vipiteno e poi attraversiamo l’Austria verso la Germania. Arriviamo tranquilli a Norimberga, dove ci sistemiamo al Knaus Camping Platz vicino alla Fiera (Messe). Da qui si raggiunge la metropolitana (U-Bahn) e con la linea 1 si arriva in centro in un attimo, ottima cosa per una visita senza pensieri. Inoltre, il biglietto giornaliero anche se nominativo, permette di viaggiare fino a 6 adulti insieme per tutto il giorno in cui viene timbrato o per tutto il fine settimana, su tutti i mezzi pubblici della VAG (metro, bus e tram).

Norimberga

Norimberga
Norimberga


È sicuramente una città che vale la sosta di più giorni, specialmente se si vogliono visitare con calma tutti i musei e tutte le attrazioni che offre. Ma è anche, secondo noi, la città del contrasto tra antico e moderno. La storia della città ha segnato profondamente il suo aspetto attuale, come città simbolo del Terzo Reich, con i conseguenti bombardamenti e il successivo processo. La ricostruzione è stata sicuramente fedele per quel che riguarda i monumenti principali, ma il resto presenta forti contrasti tra quanto rimasto di antico e quanto ricostruito di moderno, il tutto accentuato dalla presenza di una quantità enorme di negozi modernissimi di moda, souvenir e quant’altro si possa immaginare, molto ad uso e consumo dei turisti. La visita può seguire quindi molti percorsi, da quello legato alla storia del Novecento a quello legato a Dürer, che qui è nato, oppure semplicemente farsi portare dalle piacevoli strade del centro e scegliere tutto quello che interessa tra quanto la città offre. Prima tappa nella storia e nella tecnica è lo sviluppo delle ferrovie tedesche attraverso il DB Museum, vicino alla Stadt Oper subito fuori le mura, che presenta molte cose interessanti, come le prime locomotive a vapore tedesche di Adler e Rocket, le carrozze di Ludwig di Baviera e di Bismark, moltissime locomotive di tutte le epoche, fino ad arrivare al prototipo di ICE3. Logica la scelta della localizzazione: di qui è partita la prima linea ferroviaria tedesca. È disponibile una zona dedicata ai bambini, che noi apprezziamo, in cui possono prendere confidenza con il funzionamento del treno, oltre che un plastico ferroviario che ogni ora viene messo in funzione. Lo Spielzeugmuseum è anch’esso molto interessante, sia per la bellissima collezione di bambole di porcellana, pezza, legno e per le case di bambola d’epoca con tutti gli arredamenti in miniatura, sia per tutto il resto della collezione che arriva fino ai giochi degli anni ’90, che forse ricorderanno a molti la propria infanzia. Anche in questo caso è un salto nella storia cittadina: nell’Ottocento l’industria del giocattolo ha preso campo nell’economia di Norimberga, diventandone il traino.

Lungo le vie del centro non vanno dimenticate le chiese gotiche, tutte ricostruite dopo la guerra, e ne ricordiamo alcune: St. Sebald, con le sue statue e l’arca conservata al suo interno; sulla Hauptmarkt si affaccia la Frauenkirche, la più antica chiesa gotica della Franconia, con il suo orologio che suona a mezzogiorno facendo muovere le statue dei principi elettori intorno all’imperatore; sulla piazza si trova anche la Schöner Brunner (fontana bella), alta 19 metri e costruita come un pinnacolo gotico. Raggiungiamo anche St. Lorenz, forse la più bella delle tre chiese principali. Splendidi gli altari in legno policromo, molto diffusi nelle chiese tedesche. Colpisce molto anche l’Annunciazione in legno policromo appesa sopra l’altare maggiore (l’Engelgruss letteralmente Il saluto dell’Angelo). Da segnalare che si può fare anche un giro diverso della città, quella sotterranea. Per gli appassionati di birra, si può raggiungere l’Altstadt Hofbrauerei, dove si producono delle birre molto particolari come la bianca, la bionda, la rossa e la nera, e anche visitare un paio di volte al giorno con un giro di 2 ore le cantine dove si trova l’attrezzatura storica di produzione della birra. Insomma, una prospettiva diversa sotto la città, che si affianca alla possibilità di vederla dall’alto, facendo il giro delle mura medioevali che circondano la Altstadt.

Non dimentichiamo poi la Kaiser Burg, il Castello imperiale di Norimberga, dove si trova una sezione del Germanisches Museum, ma che si può anche solo ammirare come architettura di fortezza e per il suo panorama cittadino. Ovviamente, sono da segnalare anche il Germanisches National Museum, il Fembohaus Museum con uno spaccato di famiglia borghese dell’Ottocento, il Museo della Tortura all’interno della Rathaus (municipio) e la Dürer Haus. Per gli appassionati di artigianato, entrando nella Altstadt dalla Hauptbahnhof, troverete un mercatino dell’artigianato locale (controllarne gli orari di apertura nel cartello appeso alla porta di accesso, che si trova tra la porta e le mura medioevali). Un’altra tappa interessante di Norimberga è il Tiergarten (Zoo), considerato uno dei più belli d’Europa. Si può raggiungere con i mezzi pubblici prendendo il Tram n.5 dalla Hauptbahnhof, oppure con il bus n. 65 dallo stadio vicino al campeggio. L’area dello zoo comprende tutta una collina, dove la maggioranza degli animali si vede non in gabbia, ma in spazi aperti. Si segnalano sicuramente i gorilla, i macachi, i rinoceronti, i lamantini, l’orso bruno, gli orsi bianchi, le tigri, i leoni, il laghetto con fenicotteri rosa, cormorani, pellicani, anatre, gru di varie specie. Poi ancora i canguri, gli emù, i cammelli, i bisonti, i pinguini, i rapaci, le giraffe, il leopardo delle nevi… Al centro domina il delfinario, che presenta uno spettacolo con foche di varia specie e delfini. Lo spazio è piccolo, ma lo spettacolo affascinante, e vale il biglietto a parte richiesto. Non manca l’area dedicata ai bambini con giochi e possibilità di vedere anche gli animali della fattoria e dar loro da mangiare.

Zirndorf

Playmobil FunPark
Playmobil FunPark


A questo punto lasciamo Norimberga e facciamo tappa poco distante, a Zirndorf, dove si trova il Playmobil Fun Park: parco giochi nel vero senso della parola dedicato interamente al gioco tedesco e adattissimo ai bambini anche più piccoli. Il parco è diviso in tante aree, molte all’aperto, dove sono ricostruiti in grandezza naturali i temi dei giochi Playmobil: la cava, l’arca di Noè con i canali d’acqua dove far navigare le barche, la fattoria con i trattori a pedali, il West con la miniera, il Castello dei cavalieri con il torneo, i Dinosauri con il vulcano, il lago dei pirati con le zattere e il veliero, le case sull’albero con i percorsi avventura, i giochi d’acqua, la sabbia dove fare castelli, lo spazio con i trenini radiocomandati e poi la grande area coperta con un altro percorso avventura e la possibilità di giocare con tutte le serie Playmobil complete, comprese le auto radiocomandate (per i radiocomandi basta chiedere agli inservienti e firmare un modulo al ritiro e alla restituzione).

Per il camper non c’è problema, appena si arriva si trova il parcheggio dedicato, e se si arriva di sera si può accedere al Biergarten interno (in funzione dalle 18 alle 22) senza pagare il biglietto d’ingresso. Il parco è attiguo alla fabbrica, quindi troverete il negozio all’uscita (ma si può ovviamente accedere anche senza entrare nel parco) sempre rifornito di tutto, sia per quel che riguarda le serie normalmente in commercio sia per gli introvabili e i serie limitata.

Sinsheim

Sinsheim Auto und Technik Museum
Sinsheim Auto und Technik Museum


Terminata la parentesi ludica dedicata ai più piccoli, con un nuovo salto nel tempo raggiungiamo il Baden-Württemberg, per arrivare a Sinsheim e visitare il locale Auto und Technik Museum. Come già è capitato e ancora si noterà, l’area attrezzata cittadina si trova vicino alle piscine. Proseguendo lungo la strada e dopo essere passati sotto la ferrovia, si arriva davanti all’albergo del Museo. Svoltando a sinistra si raggiunge l’ingresso principale, non senza aver ammirato le due primedonne del museo: un Tupolev TU144 e un Concorde dell’Air France. I due aerei, quasi gemelli, svettano sul tetto del museo e scoprirete subito che potete salirci sopra utilizzando una scala a chiocciola (in giornate di particolare afflusso fate attenzione perché non possono salire più di un certo numero di persone alla volta, per cui può crearsi coda). Oltre a questi due capolavori della tecnica, il museo offre numerose attrattive: potrete ammirare l’evoluzione dell’automobile dai primi “tricicli a vapore” fino alle auto da Formula 1, con marchi prestigiosi quali Mercedes, BMW, Ferrari, Bugatti, ecc. e fino alla Blue Flame. E ancora: motociclette, biciclette, aerei civili e da guerra fino alla Seconda Guerra Mondiale, una collezione di carri armati fino agli anni ’50 tra cui spiccano almeno 4 mitici T russi della II Guerra Mondiale, i Leopard (vi faranno notare anche un carro armato come quelli di cui è stato comandante Elvis Presley quando ha fatto il militare a Berlino), autoblindo, trattori, molti dei quali sono ancora funzionanti (se ne vedono i filmati)…  Se ci andate tra settembre e ottobre potreste anche trovare la giornata degli aerei, dove vengono fatti volare anche questi. Inoltre, nella seconda parte del museo c’è una parte dedicata alla robotica dove anche i bambini possono prendervi confidenza. Si può salire su un Canadair, scendere dagli Ilyuschin con un lungo scivolo, entrare nella cabina di pilotaggio di un Boeing 747-200 (l’aereo completo si può visitare nel museo gemello presente a Speyer). Insomma, un gran divertimento per grandi e piccini. La giornata è piena, ma ci lascia anche il tempo di fare una visita alle Freibad vicino alle quali siamo parcheggiati, e di giocare con gli scivoli e l’acqua per rilassarci un po’ prima di riprendere il viaggio tornando in Baviera. Per dormire preferiamo però utilizzare l’area attrezzata di Heilbronn, dotata di corrente e colonna per carico e scarico, anche questa vicino alle Freibad cittadine (attenzione questa è l’unica città del viaggio dove abbiamo trovato l’obbligo di Umwelt Plakette).

Strada Romantica

Dinkelsbühl
Dinkelsbühl


A questo punto, torniamo indietro nel tempo, verso l’antichità e il Medioevo con la Strada Romantica e la Baviera. Per fare questo scegliamo di utilizzare le strade statali e secondarie. Il percorso è molto bello, rilassante e interessante perché permette di gustare in tutta tranquillità con una guida calma e senza strappi la campagna tra il Baden-Württemberg e la Baviera. Quindi scegliamo alcuni paesi in cui fare tappa, che citiamo in ordine sparso. Arrivando sulla Strada romantica incontriamo Dinkelsbühl. Secondo noi questo è uno dei paesini più belli di questo percorso, veramente caratteristico nelle sue strade, con le case a graticcio e non dalle forme più svariate, ma tutte molto tipiche. Il paese è ancora racchiuso dalle mura e sono presenti numerose porte. In paese è presente una piccola curiosità: il Museo della Terza Dimensione. Si tratta di una struttura privata, vicino alla Nordlingen Tor (porta di Nordlingen), dove si possono provare e ammirare molte illusioni ottiche di vario tipo, immagini da guardare con gli occhiali da tre dimensioni, stereogrammi, e altre forme di ‘terza dimensione’. Torniamo però all’Altstadt: proprio in centro città si trova la chiesa gotica di St. Georg, che presenta anche questa una numerosa serie di altari in legno policromo, molto belli. Di fronte c’è anche il Karmelitanerkloster, che però dentro risulta estremamente moderno. Ci perdiamo per le vie cittadine, le sue case, come per esempio il vecchio granaio, ora non più utilizzato a tale scopo, o le case dei vinai. Dalla Rothemburger Tor invece si trova il giardino cittadino con la vecchio fattoria (Bauernhof) e un bel laghetto dove spesso si vedono anatre e cigni. E se volete anche gustare la cucina di Dinkelsbühl, potete fare una sosta in uno dei locali del centro che indicano i piatti cittadini (Dinkelsbühler Vorspeise) che stanno riscoprendo e valorizzando.

Decidiamo quindi di fare un’altra tappa restando nel Medioevo e poi nel Barocco, spostandoci a Schillingfürst. Nel Castello del paese (per il parcheggio viene consigliato il parcheggio dietro al ristorante del castello, dove è possibile anche richiedere il permesso per pernottare) troviamo una delle sedi della scuola di falconeria bavarese: ne ammiriamo la bella collezione di falchi, aquile, gufi, civette e avvoltoi e assistiamo allo spettacolo (due volte al giorno alle 11 e alle 15). L’addestratrice ha affermato che spesso i rapaci volano via, a volte restano via per poco tempo, a volte per giorni o settimane, a volte non tornano più. Lo spettacolo è affascinante e cattura l’attenzione di grandi e piccini. Nel castello si possono ammirare anche una piccola collezione dedicata allo sviluppo della falconeria nel corso dei secoli e si possono visitare alcune sale con arredamento barocco (l’edificio attuale risale a quest’epoca ed è tutt’ora abitato dalla famiglia dei principi Hohenlohe). Heilsbronn (per la sosta è consigliabile utilizzare il parcheggio delle Freibad, cioè delle piscine) è un piccolo paesino che nasce come abbazia cistercense, finanziata dalla famiglia dei margravi Hohenzollern Nürnberg che ne utilizzavano la chiesa come tomba di famiglia. Nelle navate della chiesa si possono ancora oggi ammirare le tombe dei margravi, alcune solo come lapidi, altre sono veri e propri monumenti funebri artisticamente molto belli. All’interno del complesso se ne possono ammirare 500. Girando per il centro storico del paese (Altstadt) si notano molti edifici a graticcio, tipici della Germania, e molto del centro ricorda proprio l’antica struttura monastica. Riprendiamo quindi la strada e raggiungiamo un’altra cittadina, stavolta con un salto nel tempo verso il Barocco.

Ansbach

Ansbach
Ansbach


La città in questione è Ansbach, dove parcheggiamo nell’area attrezzata delle Aquella (le piscine del paese, come sempre), gratuita con le colonnine dell’elettricità e la colonnina per il carico e scarico dell’acqua. Dall’area, con la pista ciclabile e pedonale, si raggiunge in breve tempo l’Altstadt. Come anticipato, si tratta di un centro prevalentemente barocco, non solo per gli edifici storici, ma anche per le case e le piazze. Girovagando per le vie del centro visitiamo le due chiese cittadine principali, la chiesa gotica di St. Johannis (ora evangelico-luterana) e St. Gumbertus, dove si trova l’organo più grande della Franconia, che viene utilizzato tutt’ora per molti concerti. Si raggiunge quindi la Residenz, anche questa barocca, dove si possono visitare gli appartamenti, mentre di fronte si trova l’Hofgarten con l’Orangerie, ora utilizzata come Gasthof. I giardini sono molto belli, con fontane, prati, aiuole fiorite e un padiglione di legno vicino a un laghetto.

Feuchtwangen


Quindi visitiamo Feuchtwangen. Anche in questo caso si tratta di una piccola cittadina dalle classiche costruzioni a graticcio, con una bella Marktplatz fiorita al cui centro si trova un pozzo artesiano di epoca barocca. La chiesa gotica, originariamente edificata per il monastero benedettino da cui il paese ha tratto origine, è ora evangelico-luterana e risulta quindi abbastanza spoglia al suo interno. Di fronte si può ammirare anche la chiesa di St. Johannis, risalente al 1400. La visita si può completare al Museo Francone (Fränkische Museum).

Verso l’Altmühltal

Altmuhltal, Castello Prunn
Altmuhltal, Castello Prunn


Per completare il nostro viaggio nel tempo, cominciamo ora a spostarci verso l’Altmühltal, verso una parte che non abbiamo ancora visitato al confine con la Strada Romantica. Ci avviciniamo visitando il paese di Oettingen in Bayern, luogo d’origine dell’omonima birra. Anche in questo caso si ammira la via principale con le sue case a graticcio di stile medioevale, la Residenza barocca, dove si possono visitare sia gli appartamenti che la parte ora dedicata a museo, la cattedrale gotica di St. Sebastian, il museo cittadino e la Torre di St. Jakobs, in stile tardo-rinascimentale. Lungo il fiume, appena si accede alla città, dietro la caserma dei vigili del fuoco, si trova l’area attrezzata con scarico e corrente elettrica, a meno di cento metri prima della zona balneare più particolare di tutto il nostro percorso: si tratta di uno dei pochi bagni fluviali attivi nella zona, anche questo ricco di verde e giochi, dove volendo ci si può rilassare e divertire prima di ripartire. La nostra prossima meta vuole riportarci ancora più indietro nel tempo, verso l’epoca romana, ma lungo la strada ci attira il paese di Gunzenhausen, piccolo centro medioevale. Lasciato il camper nel parcheggio prima dell’ingresso in paese, girovaghiamo per le strade del centro e saliamo sulla torre del paese da cui si ammira un bel paesaggio fino alla zona dei laghi della Franconia, che è qui vicino e offre molte possibilità di sosta e relax con attività balneari per tutta la famiglia.

Weißenburg in Bayern

Weißenburg
Weißenburg


Da qui, raggiungiamo in breve Weißenburg in Bayern. Siamo rientrati nel parco dell’Altmühltal e nello stesso tempo siamo sulla Strada del Limes, quindi epoca romana. Ancora una volta ci parcheggiamo vicino alle terme e già possiamo ammirare la cinta muraria del paese, che qui conserva ancora il fossato con l’acqua. All’interno il paese si mostra con le classiche case a graticcio; ci accoglie la bella Spital Tor (porta dell’ospizio), mentre la relativa chiesa è purtroppo chiusa, così come il monastero carmelitano, oggi centro culturale. Sulla piazza principale si possono ammirare il vecchio municipio medioevale (altes Rathaus) e il nuovo municipio (neues Rathaus) che si fronteggiano dagli estremi opposti della piazza stessa. Troviamo poi la chiesa gotica di St. Andreas, vicino al Museo del Limes, dove si trovano testimonianze romane e la storia del confine germanico dell’impero. Fuori paese si può poi visitare il Castro Biriciana, dal nome latino della città, ricostruito sulla base delle testimonianze storiche esistenti, per la gioia dei turisti. In paese troverete anche due birrifici, di cui uno, Schneider Bier, all’interno della sua Gasthof offre la possibilità di visitare il Museo della Birra, da cui vedere come è stata prodotta questa bevanda nel corso del tempo, oltre che ovviamente assaggiarla!

Eichstätt

Eichstätt Marktplatz
Eichstätt Marktplatz


Abbiamo ancora un po’ di tempo, così decidiamo di chiudere il nostro viaggio tornando verso Eichstätt, in primo luogo per tornare a caccia di fossili nella cava di Blumenberg. Anche quest’anno la visita è proficua, anche se di piccole cose, come alcune ammoniti e un gamberetto, ma alcuni altri cercatori, un po’ più esperti di noi, trovano una ammonite su una lastra di circa 80cm, ed è una bella scoperta da poter ammirare dal vivo, anche se con un po’ di invidia! Ci consola il pensiero che ritrovamenti così grandi vanno lasciati qui e non si possono portare a casa. Quindi decidiamo di dedicarci alla parte barocca della città che nella scorsa occasione avevamo saltato, un’ottima occasione per visitare la Pfarrkirche del monastero, il cui aspetto attuale non è quello delle origini ma risale alla prima metà del 1600, per cui è pienamente barocco. E ce se ne accorge subito appena entrati dal trionfo di marmi bianchi, neri e rosa che dominano tutti gli altari e dagli stucchi bianchi e dorati che ornano tutta la chiesa. Per gli amanti di questo stile è un bellissimo esempio da visitare. Poco più oltre si trova anche il piccolo scrigno della cappella barocca di Mariahilfe. Sempre in tema di viaggio nel tempo, ritorniamo ad ammirare il Duomo, bell’esempio di gotico con le sue due torri e gli altari in legno e pietra. Ma vale la pena visitare anche il Museo Diocesano, passando dal bel chiostro gotico e dal mortuario con le tombe dei sacerdoti che hanno servito qui. Passeggiando per rilassarci prima di riprendere la strada di casa scopriamo le nuove piscine costruite lungo il fiume, con le loro tre vasche e una bella area giochi con la sabbia per i bimbi dotata anche di un veliero. Insomma, un po’ di relax prima di riprendere la via di casa, ancora una volta già pronti a ripartire per un nuovo viaggio alla scoperta di un nuovo angolo della nostra Germania.

Baviera da gustare


Il viaggio proposto riserva qualche sorpresa anche dal punto di vista culinario. Norimberga, per esempio, propone alcune specialità tipiche che possono essere utili anche per uno spuntino veloce durante la visita alla città. Come i Drei im Weggla: il nome suonerà sicuramente ostico, ma in realtà si tratta di würstel alla griglia, serviti in una Semmeln con la senape. Se invece si preferisce qualcosa di più sostanzioso, la cucina francona propone Schäufele mit Kloss: carne di maiale al forno servita con dei grossi gnocchi di patate e salsa. Per terminare poi vengono proposti i dolci, e per la prima volta ne abbiamo trovato uno che ci è piaciuto molto: la Käsekuche. Si tratta semplicemente di una torta alla ricotta con il ripieno un po’ più spesso di quello utilizzato nelle versioni nostrane, ma che ci ha conquistato. Buona anche la più semplice Apfelkuche: una torta di mele con un ripieno tipo strudel ma molto meno speziato. Anche piccoli paesi come Dinkelsbühl stanno cercando di valorizzare la loro cucina tradizionale. Noi abbiamo sperimentato i Currywürst mit Sauerkraut und Bauernbrot, würstel al curry cotti alla griglia serviti con i crauti e pane di fattoria, e il Leberkäse mit Spiegelei und Bratenkartoffeln, cioè il Leberkäse (impasto di fegato e formaggio) cotto alla griglia e servito con sopra un uovo al tegamino e con contorno di patate saltate in padella con cipolla e bacon.

Troverete un po’ in tutta la regione come pane tipico il Bauernbrot, che si aggiunge ai tradizionali panini e pani integrali e di segale. Si tratta di pane cotto a legna con impasto di tipo integrale, ma senza semi. Sempre a Dinkelsbühl troverete anche un altro dolce tipico di questo romantico paesino, cioè le Schneeballen, le palle di neve. Si tratta di una grossa palla di strati di pasta frolla con ripieno a base di marmellata e frutta secca, spolverato in genere di zucchero a velo (da cui il nome) oppure di cioccolato. Ovviamente non dimentichiamo la birra, di cui la Baviera è patria. La birra tipica è la tipo Weizen, birra torbida, mentre le Pils o le Export sono le più vicine al gusto italiano. Noi consigliamo di provare le Weizen, magari sfruttando i tanti birrifici locali che troverete lungo il percorso. Sempre attuali le Radler se si deve guidare, miscela di birra bionda tipo Pils e bevanda al limone, pochissimo alcolica e dissetante in estate. Ricordiamo ancora i vini della Franconia, soprattutto bianchi: li troverete ai Getränkemarkt o nei supermercati. Noi quest’anno abbiamo provato il Bacchus, oltre al Silvaner. Anche questo è un vino abbastanza aromatico, anche se non fruttato come l’altro, ma un po’ più secco, per chi lo preferisce.

Informazioni: www.bavieraturismo.it

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