Vacanze in camper e gommone: come iniziare

Una vacanza marina come non l’avete mai vissuta: calette incantate alle quali si arriva solo dal mare, battute di pesca con gli amici, l’isolotto di fronte così vicino, attraente ma irraggiungibile senza una seppur piccola imbarcazione. Questo e molto altro vi consentirà di fare un piccolo gommone al seguito del camper.

Poco impegnativo nel peso e nelle dimensioni, costi di investimento modesti, qualche regola da imparare se non siete mai andati per mare e in poco, quella che si presenta come la solita vacanza al mare ritmata dal tran tran spiaggia-campeggio-spiaggia, diventa una splendida avventura. Quello che vogliamo proporvi in questo articoli è l’ABC su come muoversi per iniziare, in modo da avere le idee chiare al momento dell’acquisto su limiti e possibilità di quello che è a nostro avviso, la soluzione più semplice e raggiungibile per il camperista: il gommone smontabile, richiudibile in una sacca.
Ma il gommone è anche la barca perfetta per chi inizia perché è sicuro e affidabile per sua natura. I suoi tubolari sono strutturali, conferendo rigidità al natante, ma anche deformabili, doti preziose negli abbordi e negli impatti con le onde grazie alla carena a geometria variabile.

Quale gommone scegliere

I gommoni potremmo dividerli in due grandi categorie: a chiglia rigida e a chiglia pneumatica. La chiglia rigida è consigliabile per i “gommonauti” che fanno dell’attività nautica il centro della loro vacanza. Di solito è il passo successivo per chi ha iniziato con il gommone e poi è rapito dall’attività nautica. Implica scelte impegnative a partire dal maggiore investimento in denaro, dalla gestione nello stivaggio e nel trasporto con rimorchio, ma anche il confort è senz’altro maggiore.

Per il momento ci accontenteremo di una sacca e di un motore che possiamo sollevare senza troppo sforzo, che possiamo riporre in cantina durante l’inverno, che in pochi minuti e pronto a scendere in acqua, insomma, il gommone perfetto per il camperista e per la sua famiglia. E non crediate di essere per questo di essere “gommonauti” di serie B. I puristi di questo natante sostengono che tutti gli orpelli estetici e di confort dei grandi gommoni ne peggiorano le qualità: un gommone deve galleggiare bene, assecondare l’onda e potersi spostare. Tutto il resto è superfluo.
accessoriDunque abbiamo ristretto la cerchia. Ora si tratta di capire se vogliamo un gommone il cui pagliolato (o piano di calpestio) sia gonfiabile o costituito da listelli smontabili in alluminio. Vantaggi e svantaggi si equivalgono: il pagliolato gonfiabile è robusto ma comunque più delicato di quello rigido. Ha però il vantaggio di non occupare spazio e quindi è più facile trasportare e stivare il gommone nella sua sacca e nel gavone. Altro aspetto da valutare nella scelta è la chiglia. Taluni gommoni hanno il fondo piatto. Sono i più leggeri ma anche quelli meno adatti al mare aperto. Sono utilizzati come tender di servizio tra l’imbarcazione principale in rada e la riva. Quelli più adatti al mare hanno invece la chiglia a V seppur gonfiabile. Non hanno le stesse capacità di tagliare l’onda rispetto quelli a chiglia rigida, ma mantengono le qualità di praticità che interessano al camperista.
Questo in generale. Il camperista deve tenere conto anche di altri aspetti meno intuibili ma fondamentali. Il peso dell’equipaggiamento, l’ingombro, la sua trasportabilità, la velocità di gonfiaggio e sgonfiaggio hanno la precedenza su aspetti più marinareschi. Mettiamo il caso dell’equipaggio medio composto da una coppia di genitori e due bambini. Se tra i due adulti l’entusiasmo per l’avventura in mare non è condiviso, diciamo così, in egual misura, il doversi sobbarcare gradi sforzi creerà tensioni tali da far abbandonare il gommone già dall’estate successiva. Sembra un’esagerazione, ma saranno in molti a condividere queste considerazioni. E comunque il disagio è direttamente proporzionale al grado di turismo itinerante che vogliamo fare. Infatti, se il programma prevede di piazzarsi in campeggio per godersi qualche settimana da stanziale con tutti i confort e barca di appoggio, allora vale la pena dello sforzo in più, e magari si riesce a fare ricorso alla mutua assistenza tra camperesti o gommonauti.

Per i gommoni verso i quali ci rivolgiamo, il peso della sacca varia tra i 40 e i 70 chilogrammi e parliamo di gommoni con lunghezza fuoritutto tra 2,5 e 3,8 metri. Gli ingombri delle sacche sono nell’ordine di 110-130 centimetri di lunghezza per larghezze intorno a 60 centimetri o anche meno. Nella sacca di solito trovano posto anche i remi smontabili e la pompa per il gonfiaggio. Il pagliolato a listelli potrebbe richiedere una seconda sacca dalle dimensioni e di peso molto più contenuti. Il peso però non può essere subordinato al numero di persone che il gommone dovrà trasportare: se l’equipaggio è composto da quattro persone, per esempio, tale dovrà essere il numero minimo delle persone trasportabili. Ma attenzione: l’esperienza insegna che tra sacche del mare e accessori è bene sottovalutare la portata. Quindi una coppia cercherà il gommone da quattro persone, la famiglia con genitori e figli cercherà quello da sei anche se si è solo in quattro. Vedrete che lo spazio a bordo non sarà mai abbastanza.
Stabilito quale sia il vostro battello ideale resta da stabilire a quale motore accoppiarlo.

Quale motore

motoreAnche nel considerare il motore giusto per la nostra imbarcazione occorre fare alcune considerazioni. La prima, ovvia, è che il motore più è piccolo e meno è pesante e ingombrante, aspetto non di poco conto se si considerano le notevoli differenze tra i meno potenti e più prestanti. Sul gommone che sceglierete la scheda tecnica vi indicherà la portata minima e massima del motore. La scelta ideale è quella che consentirà al gommone di entrare in planata, condizione nella quale il suo avanzamento sull’acqua, genererà l’attrito sarà minimo. Quindi, in linea di massima, avrete tre opzioni: la motorizzazione minima, la più leggera che vi consente di spostarvi e di sollevare il motore senza difficoltà, una media che sarà sufficiente ad entrare in planata e una massima, oltre la quale tecnicamente non è possibile andare per peso e potenza.

Vediamo in concreto analizzando le alternative su un battello da 3 metri, adatto a trasportare quattro persone (tre nella pratica) e che può ospitare un motore fino a 10 CV. Potremmo scegliere un piccolo motore da 2,3 cavalli, con serbatoio incluso che peserà poco più di 12 chilogrammi e con costo di acquisto sotto i 1.000 euro, un 5 cavalli il cui peso si avvicinerà ai 30 chilogrammi, che richiede un serbatoio separato e il cui costo si attesta nell’ordine dei 1.500 euro o potremo optare per la massima potenza con un 10 cavalli il cui prezzo veleggia intorno ai 3.000 euro e il cui peso si attesta sui 40 chilogrammi… L’esperienza insegna che la mezza misura è quella che risulta più convincente, in termini economici e di possibilità di utilizzo del gommone. Qualunque sia la vostra scelta ricordate che il motore prevede la copertura assicurativa obbligatoria. Valutate anche le offerte di package dove vengono venduti in coppia gommoni e motore a prezzi molto competitivi.

Gli altri accessori

a bordoA bordo avrete anche altri accessori: dovrete infatti potervi ancorare (quindi avrete una borsa che conterrà un ancora e relativa cima) e ormeggiare, (quindi avrete la cima necessaria per legarvi al molo del porticciolo). Ovviamente avrete remi e scalmi e una dotazione extra la cui presenza obbligatoria dipende da quanto intendete allontanarvi dalla costa. Per questo fa fede il Regolamento di sicurezza (DM 5 ottobre 1999, n. 478), in vigore dal 1.1.2000. In pratica entro 300 metri dalla costa non c’è obbligo di attrezzature. Se superate i trecento metri ma restate entro il miglio dovrete dotarvi di una cintura di salvataggio per ogni persona a bordo, un salvagente anulare con cima, un attrezzo per levare acqua dallo scafo, un estintore tipo da auto. Superato il miglio, ed entro le tre miglia dalla costa, la dotazione viene arricchita con un segnale fumogeno galleggiante, due fuochi a mano a luce rossa, fanali regolamentari, apparecchi di segnalazione sonora. Evidentemente con il vostro gommone di tre metri le ambizione di uscire in mare aperto sono da accantonare, specie se non si ha esperienza.

Del resto, a meno che non si voglia raggiungere qualche isola, la navigazione sottocosta è quella che da le soddisfazioni maggiori. Pur non essendo in questo caso obbligatorio nulla, avrete a bordo remi e ancora e consigliamo comunque di avere sempre con se le cinture di salvataggio, ed è bene che i bambini a bordo le indossino sempre. Non c’è scritto sul codice di navigazione ma non scordate mai maglietta, berretto e crema contro le insolazioni e un paio di bottiglie d’acqua. Nella navigazione di fiumi è comunque obbligatorio avere con se tante cinture di salvataggio quanti sono gli occupanti del gommone oltre al salvagente anulare con la cima. Questi accessori devono essere di tipo omologato e sono in vendita spesso in kit preconfezionati presso i centri nautici. Ora vi sarà anche più chiaro perché occorre sottovalutare la capacità di portata persone del gommone rispetto a quelle che sono in realtà.

Cosa ci faccio

Una volta che avete il gommone, in realtà avrete allargato molto le potenzialità di turisti itineranti. Noi abbiamo dato per scontato che utilizzeremo il gommone durante le vacanze marine, ma nulla vi impedisce di utilizzarlo sui laghi prealpini del nord Italia, nei weekend rivieraschi, per fare campeggio fluviale sui corsi d’acqua dove è consentito… insomma potrete scrivere, se lo vorrete un altro ricco capitolo sulle avventure della vostra vita. In alcuni casi potrete divertirvi a partire dal campeggio e raggiungere il paese via mare, potrete andare a pescare non più dal solito scoglio ma dove i fondali sono più promettenti, fare il bagno lontano dalle spiagge affollate (anche se scoprirete presto che non siete gli unici ad avere avuto la stessa idea).

Esattamente come avviene per il camper, il gommone richiede la conoscenza di alcune regole fondamentali. Si entra in acqua dagli scivoli o nelle zone balneari dalle corsie assegnate alle imbarcazioni. Preferirete i campeggi con imbarcadero proprio, di solito attrezzati con carrelli che vi allevieranno dalla fatica del trasporto. Eviterete di varare in spiagge affollate e comunque non potrete partire a motore ma dovrete allontanarvi a remi. Le prime volte vi sentirete goffi poi, via, via prenderete confidenza con le manovre. Attraccando nei porticcioli è buona norma chiedere in capitaneria di porto come è regolamentata la sosta e dove conviene mettersi. Se non c’è la capitaneria chiedete a qualcuno del posto (il solito pescatore che sta aggiustando le reti o riparando la barca). All’estero occorre informarsi bene sulle regole che valgono nel paese. In molte parti della Grecia si chiude volentieri un occhio su piccole infrazioni ma in Croazia, per esempio, occorre pagare una tassa di navigazione.

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