A passeggio per Parigi esplorando la città, tra mete classiche e angoli poco conosciuti.
Parafrasando una celebre frase, si può dire che “Parigi val bene un viaggio”. E anche più di uno, vista la varietà di percorsi di visita che si possono ideare per questa città: a itinerari storici, culturali ed enogastronomici, se ne possono affiancare altri più alternativi, alla scoperta dei mercatini e della street art. Il modo migliore di approcciare la capitale è fare il flâneur, concetto tipicamente parigino che vede nel semplice passeggiare l’occasione migliore per scoprire la bellezza di un luogo lasciandosi attirare da un dettaglio o da un suono, sedurre da un profumo o da un colore. Se è una giornata piovosa, saranno perfetti gli interminabili corridoi del Louvre; se si cercano libri usati e vecchie edizioni si può iniziare nei dintorni della Sorbona, in place Paul Painlevé; se si vuol cercare un angolo di quiete, nel Marais, il giardino Joseph Migneret è una sosta tra natura e cultura, avvolta in un piacevole silenzio.
Di origini antichissime, Parigi vanta una Storia plurimillenaria che si è stratificata nelle sue fondamenta e di cui rimangono tracce, anche quando non sono più tangibili. I cambiamenti che il tempo e gli uomini hanno prodotto si sentono nell’aria che oggi si respira nelle vie, e si scoprono nelle ricostruzioni che arricchiscono alcuni percorsi museali, permettendo al viaggiatore curioso di osservare alcune trasformazioni che hanno creato la città di oggi.
Parigi non sarebbe la stessa senza la eterogeneità dei suoi abitanti, attraverso le cui culture, diversificate, colorate, eleganti, popolari, ogni quartiere diventa una isola da visitare, di cui scoprire le sfaccettature, di cui gustare i sapori e annusare gli odori. Proprio l’olfatto è uno dei sensi da tenere ben desto durante il soggiorno, perché ogni via ha un suo specifico codice olfattivo, dipendente dai negozi che vi si affacciano, ma non solo. Mentre intorno a place de la Madeleine si raccolgono bottiglierie e raffinate pasticcerie, regno di intenditori, rue des Rosiers profuma inevitabilmente di rose e falafel, e non nasconde un’anima dai profondi contrasti.
Tutti e cinque i sensi saranno sollecitati in questo itinerario per flâneur, organizzato per aree tematiche, che si propone di offrire spunti di visita, anche pratici, a chi vuole scoprire Parigi, senza tralasciare i luoghi classici, ma con un occhio ai dettagli.
A spasso per musei…
Che sia nelle stanze affrescate e negli antichi corridoi del Louvre, negli spazi ariosi dell’ex stazione d’Orsay, o nelle sale dall’architettura industriale del Centre Pompidou, una sola giornata non esaurisce le sorprese in nessuno dei tre musei. Scarpe comode e pazienza sono le risorse fondamentali per affrontare la visita che in ogni caso non può essere improvvisata: uno studio accurato delle collezioni e della loro collocazione, in particolare al Louvre, e una scelta di ciò che realmente interessa vedere è la condizione per non impazzire e uscire con la sensazione di aver osservato persone davanti a quadri e sculture e non i quadri e le sculture stesse.
Di questi tre luoghi, come di molti altri musei parigini, l’edificio stesso merita già una visita. Nel Louvre si concentrano oggi il passato e il futuro della città, con le sue sale e i resti dell’antica fortificazione nel Pavillon de l’Horloge che si affiancano alla Piramide in vetro al centro della Cour Napoléon e alla scala a chiocciola nell’atrio d’ingresso; il Museo d’Orsay, oltre a essere una ex stazione progettata per l’Esposizione Universale del 1900, offre un inconsueto punto panoramico sulla città, attraverso il quadrante dell’orologio al quinto piano; al Centre Pompidou i tubi esterni hanno colori diversi a seconda della funzione che svolgono.
L’offerta museale parigina è vastissima, e tra i luoghi più apprezzati dalle famiglie c’è la Cité des Sciences e de l’Industrie, all’interno del parco de la Villette, che nel XIX arrondissement concentra giardini e spazi culturali innovativi.
La reggia di Versailles (che si raggiunge comodamente con i mezzi pubblici dal centro città, se non si vuole spostare il camper) non è solo un museo, è l’espressione della magnificenza di un sovrano che ha voluto lasciare ai posteri testimonianza del suo potere. Il palazzo è il luogo perfetto dove scoprire come vivevano i re e le regine di Francia sia nell’ambito pubblico che privato, e per chi è interessato a questo aspetto si consiglia la visita ai palazzi minori disseminati nel vasto parco. Una delle chicche è la stanza della regina, dove la sovrana partoriva i principi in una situazione tutt’altro che confortevole, sotto gli occhi curiosi della corte.
A Parigi ci sono luoghi dove la vita di artisti e scrittori è raccontata partendo da una dimensione intima: sono le case-museo, come quella di Edith Piaf (fermata della metro Ménilmontant), che conserva abiti e oggetti personali della cantante e che si visita solo su appuntamento in giorni e orari definiti. La sensazione è quella di sbirciare dal buco della serratura, senza il timore di essere scoperti.
Alla Maison de Victor Hugo sono esposti disegni e libri appartenuti allo scrittore, e nello stesso quartiere, Marais, si può osservare l’interno di molti palazzi e rimanere incantati in place des Vosges davanti all’eleganza degli edifici che fanno da cornice alla piazza, caratterizzati da un unico stile architettonico e da un lungo porticato sotto cui ammirare i portoni e i negozi di design o fermarsi per un aperitivo in un bistrot.
… e monumenti
Dalla cima della Tour Eiffel (la cui visita va prenotata con anticipo) si può soffrire di vertigini. Non è solo la sensazione, reale, di trovarsi sulla punta di un monumento che oscilla leggermente, in balia del vento, è sopratutto lo spettacolo di una città che, da ogni angolazione, cattura lo sguardo: i tetti di ardesia con i tipici abbaini, la collina di Montmartre con l’inconfondibile chiesa del Sacré-Coeur, l’arco futuristico del quartiere della Défense posto sulla linea tracciata dallo storico Arc de Triomphe, la striscia verde della Senna che si muove lenta, in contrasto con la frenesia dei parigini. I rumori della città, lassù, giungono ovattati, allora si può usare il panorama come una mappa e fissare idealmente le puntine sui luoghi che attraggono di più e decidere quale sarà la prossima tappa.
Ai piedi della torre, si apre il quartiere Invalides con gli imponenti Hotel e Dome, dove è seppellito Napoleone. Qui le vie sono pulite, i palazzi eleganti con le ringhiere decorate in ferro battuto e si cammina senza meta, cercando l’angolazione migliore per una fotografia della Tour dal basso.
La chiesa di Notre Dame non è visitabile, dopo l’incendio di aprile 2019, ma se ne può ammirare la bellezza dalla rive gauche, tra una sbirciata e l’altra ai bouquinistes che punteggiano i Lungosenna. Ma l’Île de la Cité non è solo la cattedrale simbolo della città, molti altri monumenti meritano una visita. La Sainte-Chapelle è un luogo dall’atmosfera particolare, regalata dalla luce che filtra dalle vetrate colorate, oltre che chiesa gotica tra le più belle; la Conciergerie è un edificio imponente che si riconosce subito per le torri medioevali, di cui si apprezza tutta l’imponenza dalla rive droite. Durante la rivoluzione fu una prigione e tra gli illustri detenuti si ricorda la regina Maria Antonietta.
Agli amanti delle chiese e dell’arte si consiglia una visita all’interno della chiesa di Saint Séverin, poco distante, nel Quartiere Latino: le sue vetrate non possono competere con quelle della Sainte-Chapelle, ma sono incantevoli. E non si può non visitare la chiesa più antica della città, Saint-Germain-des-Prés, le cui alterne vicende hanno arricchito la storia religiosa e culturale dell’edificio e della città.
Alla scoperta dei dettagli…
Rimanendo nel quartiere di Saint Germain, si intrecciano itinerari di diverso tipo. In rue Saint André des Arts si concentrano interessanti gallerie d’arte contemporanea, con esposizioni di opere tra le più disparate, e costose, ma di solito l’entrata è libera e si possono ammirare produzioni originali e altre più discutibili, ma tutte capaci di creare una suggestione. Un indirizzo interessante nella via è Carré d’Artistes. Nella Cour du Commerce, tra negozi e locali, si cammina in uno dei passaggi coperti che sono frequenti a Parigi e che sono gli antesignani dei moderni centri commerciali.
Se si è bravi a scovare l’oggetto particolare o si vogliono acquistare prodotti freschi, i mercatini di Belleville sono la giusta meta. Qui, fuori dai classici itinerari del turismo di massa, si respira ancora una atmosfera genuina e l’arte non è confinata tra quattro mura ma è a disposizione di tutti in quelle vie che sono diventate musei all’aperto. Ora multietnico e alternativo, abitato soprattutto dai giovani, Belleville nasce come quartiere popolare (e chi ha amato la serie di libri dedicati alla famiglia Malaussène di Pennac potrà riconoscerne l’atmosfera) su una delle colline della città, ed è caratterizzato da salite, strette vie, parchi dove un tempo c’erano le vigne di Parigi.
Chi ama la street art può andare alla ricerca di murales di artisti tanto famosi quanto sfuggenti: può capitare che su un muro compaiano le inconfondibili sagome di Banksy, e allora, cellulare alla mano per cercare notizie su Internet, ci si può costruire un percorso parigino ad hoc e visitare le zone toccate dall’artista.
Chi preferisce il profumo dei libri inserisce in programma una lunga sosta alla libreria Shakespeare and Company. Si trova in un angolo nascosto a due passi dall’Île de la Cité, tanto che dalla finestra del primo piano si gode una bellissima vista sulle torri della cattedrale, ed è la capofila delle librerie indipendenti che sono ora meta imprescindibile di lettori appassionati in ogni angolo di mondo. La sua storia e tradizione si respirano insieme al profumo della carta nelle stanze affollate e tra gli scaffali carichi, tra gli arredi e gli oggetti iconici tutti da scoprire: una visita da assaporare con in mano una bevanda calda presa nell’adiacente caffetteria.
Quando è ora di rientrare in camper, si va a far incetta di formaggi tipici, chiedendo nei negozi consigli sulla degustazione e la conservazione per poter godere dei sapori con l’accompagnamento migliore. Se siete appena usciti dalla libreria, poco distante si trova la Fromagerie Laurent Dubois, in Boulevard Saint Germain 47.

… e di luoghi più o meno insoliti
Parigi è una città che ama il verde e le zone dove passeggiare per giardini, dedicarsi allo sport e al relax sono molte. Tra i classici, il Bois de Boulogne e il Bois de Vincennes, ai lati opposti della periferia, sono zone di ampio respiro, allora vale la pena partire dal campeggio con la borsa del pic nic, un abbigliamento comodo e andare a zonzo con una bicicletta. Ai giardini de Luxembourg e de Tuileries si respira invece una atmosfera elegante, dovuta alla funzione più istituzionale dei luoghi.
Cercando angoli meno turistici, bisogna spostarsi a est del Quartiere Latino. Il Jardin des Plantes offre vari percorsi, tra musei e giardini dedicati alla natura; ai giardini della Grande Mosquée sembra di fare un tuffo nelle Mille e una Notte, tra architetture arabeggianti, fontane rinfrescanti e specialità da assaporare in un contesto tipico. Al di là della Senna, agli sportivi, e non, è dedicata la Promenade Plantée: sulla linea di una vecchia ferrovia dismessa, è stato creato un percorso alberato sopraelevato rispetto alla strada in cui poter godere di verde e pace, oltre che di bellissimi scorci sulla città. Ultima segnalazione il Musée du Quay Branly-Jacques Chirac, presso la Tour Eiffel, con il Mur Végétal e la preziosa collezione di manufatti.
A Parigi il verde non è solo nei parchi: la Senna definisce con il suo passaggio due rive, gauche e droite, che sono ben più che due aree geografiche. E benché i tour e le cene romantiche in Bateaux-Mouches siano tra i classici e intramontabili percorsi, esiste un altro corso d’acqua che sta rubando la scena alla sorella più famosa. Il Canal Saint Martin è situato tra la Villette, Belleville e il quartiere Bastille, ed è meta privilegiata non solo per passare piacevoli ore di svago, ma anche come quartiere residenziale amato dai giovani. Caratterizzato da angoli pittoreschi in una zona storica della città, è animato da locali e negozi, dai colori e dalla vivacità della gente, caratterizzato dal profumo di pane appena sfornato e di dolci che stuzzicano i palati. Ci si può fermare qui soprattutto se la visita a Montmartre ha lasciato delusi. L’iconico quartiere degli artisti può risultare ormai troppo affollato e il brusio continuo, i prezzi elevati nei caffè storici e alcuni luoghi ormai ridotti a cliché potrebbero rovinare l’atmosfera della collina che ha fatto la storia della città e della cultura degli ultimi due secoli.
Non ci si pensa mai, ma una città si sviluppa anche sotto i marciapiedi e a Parigi, a Montparnasse, esiste un luogo visitabile proprio nel sottosuolo: si tratta delle Catacombe, dove sono stati trasferiti, nel passato, scheletri da cimiteri congestionati e poi sistemati come decorazioni. Non è un luogo per tutti – alcuni potrebbero trovarlo macabro – ma sicuramente uno dei più gettonati di Parigi, quindi conviene prenotare la visita. D’altra parte i cimiteri di Montmartre e du Père Lachaise, dove sono sepolti artisti di fama mondiale, sono ormai da anni inseriti nei circuiti turistici e una città, seppur bella e famosa come Parigi, deve sempre trovare nuovi argomenti con cui attrarre i visitatori.
È ora che il flâneur vada a spasso con il naso all’insù senza meta. Magari partirà da Rue Mouffetard, che è una delle più antiche di Parigi; proseguirà nei dintorni della Sorbonne, dove sbircerà dentro il portone dell’università e, non potendo entrare senza la tessera da studente, poserà gli occhi su una piazzetta con fontane e un palazzo angolare dalle morbide curve e dal tetto con abbaini che sembrano oblò. La sera si ritroverà su uno dei ponti sulla Senna, per ammirare la città al tramonto, senza dover scegliere su quale delle due rive tornare.
Info utili
Capitale da visitare in qualsiasi periodo dell’anno, per poter soddisfare la curiosità si consiglia di prevedere almeno 4/5 giorni, ma le attrattive sono sufficienti anche per un itinerario più impegnativo, soprattutto se si prevede qualche giorno al parco dei divertimenti Disneyland Paris.
Si può spezzare il viaggio in regioni come la Borgogna, per una sosta enogastronomica, oppure nella zona di Chamonix Mont Blanc, dove si possono praticare sport in tutte le stagioni.
Per prepararsi al viaggio esistono numerose guide, ma non è una cattiva idea guardare uno dei numerosi film che hanno Parigi come protagonista (uno su tutti: Il fantastico mondo di Amélie) oppure leggere un libro come Notre dame de Paris di Victor Hugo: la città medioevale descritta è praticamente scomparsa ma nascosto si può trovare ancora qualche angolo, magari celato sotto un altro nome.
Prima di arrivare a destinazione conviene informarsi sui biglietti dei mezzi pubblici e dei musei, perché, in base ai giorni di visita e alle preferenze, esistono combinazioni che permettono di risparmiare e di usufruire di alcune agevolazioni. Si consiglia, in ogni caso, di prenotare per tempo la visita ai musei e in particolare alla Tour Eiffel. Documentarsi per tempo sui giorni di chiusura e sugli orari serali permette inoltre di organizzare l’itinerario nel modo migliore, in particolare quando si hanno pochi giorni a disposizione.
Parisinfo.com è un ottimo sito di appoggio per districarsi nelle informazioni pratiche di visita.
Campeggi
Il Camping de Paris accoglie i viaggiatori tutto l’anno in una bella cornice sulle rive della Senna e ai margini del Bois de Boulogne, una soluzione perfetta per chi desidera godere della natura dopo una giornata di visita. Questo City Kamp fa parte del gruppo Huttopia, dunque un soggiorno a cinque stelle è assicurato. Tra i servizi offerti, la navetta di collegamento con la fermata della metropolitana e il noleggio di biciclette in alta stagione. Sul sito campingparis.fr tutti i dettagli.
Una seconda possibilità è il campeggio Paris Est, sulle rive della Marna, ma più distante dal centro e dai servizi meno “stellati”: paris-camping.fr
Ci vuole sostare nei pressi della reggia di Versailles può optare per il Camping Huttopia Versailles, che però è aperto indicativamente da aprile a novembre. Tutte le informazioni sul sito dedicato: europe.huttopia.com/site/camping-versailles
Disneyland Paris
Se l’equipaggio comprende ragazzi e bambini, una sosta al parco dei divertimenti è praticamente d’obbligo. Il campeggio più comodo, oltre al già citato Paris Est, è il Camping Internationale de Jablines, dotato di navetta, camping-jablines.com, ma esistono collegamenti pubblici anche dalla città.
Diviso in due diverse zone, il parco dei divertimenti con giostre e gli studios con i set cinematografici, è una città ispirata al mondo Disney. Per cercare di scegliere i servizi e i percorsi più adatti conviene spendere un po’ di tempo sul sito dedicato: disneylandparis.com
Testo di A. gatti – Foto D.R. – Rivista Vita in Camper 2019