Repubblica Ceca… di castello in castello lungo la Via delle Rocche

Un viaggio tematico nella Repubblica Ceca a caccia di castelli, residenze rinascimentali nelle più belle città storiche, fortificazioni circondate da foreste avventurose per una vacanza fuori dall’ordinario

Le mura a fortificazione del Castello di Krivoklat

Conoscere la Repubblica Ceca viaggiando di castello in castello. La Boemia e le altre regioni di questo straordinario paese sono percorse dalla Via delle Rocche. Questa strada tematica, istituita in Germania nel 1954, appena sgretolata la “cortina di ferro”, è stata fatta proseguire fino a Praga. A farla tutta sono oltre 1.000 chilometri di percorso che collegano centinaia di castelli, palazzi e fortezze. È senza dubbio uno dei più suggestivi itinerari turistici dell’Europa Centrale che da Mannheim conduce a Praga. Abbiamo scelto di considerare solo il tratto ceco: scopriamo questo paese migrando sulle orme di re, imperatori, vescovi, duchi, cavalieri per quattordici castelli e un monastero, tutti bellissimi, e che custodiscono la storia degli ultimi secoli di questa turbolenta area d’Europa.

Cheb, città dell’intrigo
Cheb è un’antica e preziosa città della Boemia orientale, testimone della più grave congiura della storia ceca ai danni di Albrecht von Wallenstein, che fu eliminato nel clima di sospetto presente presso la corte asburgica dell’imperatore Ferdinando II in una delle fasi più complicate della Guerra dei Trent’anni.

una piazza della città di Cheb, situata sul fiume Ohre,

I tanti monumenti ben conservati e l’atmosfera medievale del centro storico, fanno di Cheb una delle città più belle della Repubblica ceca. La storia della città è indissolubilmente legata alla figura di Albrecht da Wallenstein. Fu commerciante, politico e condottiero militare di successo diventando una delle figure più potenti dell’Europa di allora. Troppo potere, tanto da fare paura anche all’imperatore che lo fece uccidere in piazza come esecuzione esemplare perché sospettato di tramare un “golpe”. Questo avvenne nel 1634 della casa di Pachelbel, nella piazza di Cheb. In questa casa oggi potete ammirare la mostra sulla vita e la morte di quest’importante condottiero. Passeggiando per la piazza medievale di Cheb avrete di fronte agli occhi il simbolo della città, Špalícek, un pittoresco gruppo di case medievali borghesi risalenti al XIII secolo; nelle vicinanze le due alte torri campanarie della chiesa gotica di San Nicola. A pochi minuti a piedi si arriva al complesso del castello, vecchio di 800 anni. Si potranno vedere ancora parte delle mura di cinta romaniche, con la Torre Nera e la cappella del castello.

Sokolov
Fortezza protagonista nella Guerra dei Trent’anni, oggi Sokolov ci appare come un’elegante palazzo nobiliare; le quattro torri agli angoli del quadrilatero ci raccontano però un’altra storia.

I primi documenti nei quali si parla di Sokolov risalgono al 1279. Scavi archeologici hanno confermato che a quel tempo esisteva in effetti una roccaforte circondata da acqua e utilizzata come sede nobiliare. Una cortina muraria perimetrale proteggeva il palazzo residenziale di pianta rettangolare. La prima trasformazione dell’edificio risale al 1480: la roccaforte diventa un castello di pianta rettangolare con quattro torri angolari, successivamente riutilizzato nella costruzione dell’attuale palazzo. Durante la Guerra dei Trent’anni il castello di Sokolov contribuì alla difesa della città. Tra il 1800 e il 1805, l’illuminato conte Bedrich Nostic – Rieneck conferì al palazzo un’impronta classicista. Infine, gli antichi tetti delle torri del palazzo furono sostituiti dalle attuali strutture di forma conica. La storia insistette ancora su questo luogo negli anni ’50 del ‘900 con le devastazioni e i furti da parte dell’esercito cecoslovacco. Finalmente negli anni ’90 l’intelligente restauro che lo consegna al visitatore con i musei che ospita.

Loket, il castello degli orrori
Imponente e ben conservato, era frequentato da Carlo IV. A vederlo così, di colpo in tutta la sua imponenza, viene da pensare che se i muri potessero parlare restituirebbero le voci dei tanti che qui hanno sofferto.

Il Castello di Loket, una nobile prigione
Il Castello di Loket, una nobile prigione

Qui si ritiravano a riposare ed era base per le battute di caccia del re di Boemia, nonché l’imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo IV. Il castello deve il suo nome al luogo in cui il fiume Ohre crea un grazioso meandro a forma di gomito (“loket” vuol dire “gomito” in italiano). Chissà perché Carlo IV amasse così tanto questo luogo, di sicuro non per i ricordi dei mesi di prigionia nel quale quì lo costrinse il padre Giovanni di Lussemburgo… Storie d’altri tempi, ma ancora ben vivibili quando la visita guidata accompagnata da effetti audio arriva nelle stanze dove si torturavano i prigionieri… Roba da far accapponare la pelle. Ci rifaremo il sorriso con la graziosa esposizione di porcellana, una collezione di bottoni e l’affresco romantico quattrocentesco raffigurante il panorama del castello e del suo giardino con frutteto, fiori e uccellini svolazzanti…

Voli per Praga

Becov nad Teplou e il suo tesoro
Degno delle migliori storie di spionaggio, ecco risolto il mistero del reliquario di San Mauro.

Un palazzo del Castello di Becov nad Teplou

Provate a immaginare la scena: 4 novembre del 1985, la neve che scende crea la solita magica atmosfera intorno al castello di Becov nad Teplou. All’improvviso il silenzio è rotto dall’arrivo di numerose auto della polizia, scendono gli agenti, aprono i bagagliai e cominciano ad estrarre un metal detector dell’esercito, pale e picconi… Ma cosa sta succedendo? La fase conclusiva di un affascinante giallo senza delitto. Da lì a poche ore gli agenti ritrovano il reliquario di San Mauro, un tesoro, di un valore paragonabile solamente a quello dei gioielli della corona custoditi nella Cattedrale di San Vito, nel castello di Praga. Le indagini iniziarono un anno prima: all’ambasciata ceca di Vienna si presenta un uomo d’affari americano con una strana proposta: 250mila dollari in cambio di un oggetto storico di grande valore, ma non disse né di cosa si trattasse né dove fosse… Unica informazione: l’oggetto fu nascosto alla fine della seconda guerra mondiale a circa 150 km da Norimberga… Non era cosa per la Cecoslovacchia, allora governata dal generale Wojciech Jaruzelski. L’ordine dato agli investigatori era di quelli da far tremare i polsi: cercate questo tesoro ma non sappiamo né cosa sia, né dove si trovi… Le indagini si concentrarono su castelli e monasteri e dopo un anno (cercando anche di strappare indizi all’americano con false promesse) si arrivò a Becov nad Teplou, dove il castellano si ricordò di aver incontrato l’erede degli ultimi signori del castello, che dopo la seconda guerra mondiale dovettero abbandonare i possedimenti di Becov perché collaborazionisti con i nazisti. “Ci fu allora chiaro che, sebbene non sapessimo che cosa, sapevamo almeno dove cercarlo” ricorda uno degli investigatori dell’epoca. Alla fine trovano sotto il pavimento della cappella del castello di Becov nad Teplou un tesoro: uno scrigno d’oro per custodire le reliquie di San Mauro risalente al tredicesimo secolo. Il reliquiario è un cimelio di valore inestimabile, uno degli esempi più belli di lavoro orafo medievale; dopo i gioielli dell’incoronazione il cimelio più prezioso della Repubblica ceca. Il reliquiario, come anche i particolari della sua storia, li troverete proprio al castello di Becov.

Svihov
Quello di Švihov è un bellissimo e raro esempio di castello sull’acqua costruito per un ricco signore vanitoso e inebriato dal proprio potere, Puta Švihovský di Rýzmberk.

il castello sull’acqua di Svihov
il castello sull’acqua di Svihov

Ad ascoltare le leggende, l’eccentrico signore che volle questo castello era una vera carogna: superbo e sadico si dilettava a maltrattare i suoi sudditi e gli artigiani che lavoravano per lui e possiamo solo immaginare che razza di atmosfera si doveva respirare tra i cortigiani e i domestici. La giustizia popolare arrivò anche qui però, o almeno a sentire le leggende che si tramandano, fu il diavolo in persona che si scomodò per portarselo via. Le prove? Ci sono eccome, sempre a detta di chi sostiene questa leggenda: come si spiega quello strano buco presente sul soffitto della sua camera da letto che non c’è modo di murare? Andate a scoprirlo voi stessi. Ma la cosa che rende unico questo castello è il sistema idraulico che lo protegge: in caso di pericolo si possono allagare in un attimo le vicinanze del castello (compreso il suo cortile interno) e con la stessa velocità si possono svuotare senza danni per la struttura. È considerato l’ultimo vero e proprio castello in Boemia. Successivamente alla sua costruzione vennero edificate solo ville. La visita agli interni, ma anche alle parti del castello destinati al duro lavoro del personale, è un esempio che illustra la vita dei sudditi e della nobiltà nel XVI° secolo.

Horovice
Gli antichi cechi utilizzavano un metodo originale per risolvere le controversie politiche: buttare gli ufficiali impopolari fuori dalle finestre del Castello di Praga.

Horovice

Uno di questi disgraziati, governatore crudele, Jaroslav Borita di Martiniz, sopravvisse per miracolo, mentre il proprietario della villa di Horovice, Jan Litvín di Rícany, che gli aveva sbattuto la porta in faccia, fece una brutta fine. Non solo perse la sua residenza nobiliare, che come un confiscato sarebbe aggiudicata ai Martiniz, ma con essa anche tutti i suoi ulteriori beni. L’evento anticipò la Guerra dei Trent’anni. Perché visitarla: subito dopo la seconda guerra mondiale la villa, già all’epoca espropriata dallo stato, fu saccheggiata dall’armata rossa stabilitasi qui temporaneamente. Dopodiché la struttura, completamente devastata, fu utilizzata da chiunque, finché non fu chiusa perché pericolante. Nel corso degli ultimi 25 anni la residenza nobiliare ha subito un’incredibile trasformazione che le ha restituito lo splendore e la gloria dei tempi passati. Le camere sono state di nuovo arredate per documentare la ricca storia della villa e le vita privata dei suoi proprietari nobili. La mostra, allestita in una parte dei saloni del palazzo, documenta con quali giochi e giocatoli si divertivano i piccoli aristocratici. Non mancano le marionette e le quinte panoramiche.

Krivoklàt
Il castello fantastico come l’abbiamo visto nei libri di favole, esiste davvero.

le mura a fortificazione del Castello di Krivoklat
le mura a fortificazione del Castello di Krivoklat

Si chiama Krivoklát ed è uno dei palazzi più antichi della Boemia. Il suo nome lo deve probabilmente alle fondamenta storte (krivý vuol dire storto). Il castello monumentale, nascosto in mezzo alle foreste profonde, all’epoca luoghi di caccia, fu residenza rappresentativa dei Re di Boemia. La parte più preziosa del castello, con un’imponente torre rotonda, è la Sala regale, la sala più grande della Boemia dopo quella di Vladislao al Castello di Praga. La biblioteca dei Fürstenberg colpisce i visitatori con quasi trentamila volumi. Si dice che in una delle torri, Huderka, fu imprigionato il famoso alchimista Edward Kelly, il cui tentativo di fuga senza successo finì con una gamba rotta. Nella grande torre potrete esplorare le vaste collezioni di caccia. Il castello è la location suggestiva di molti eventi culturali e mercatini d’artigianato tradizionale. La residenza regale fu costruita nel ‘200 come un punto d’appoggio della dinastia dei Premislidi. Più avanti, fungeva anche da carcere statale. Per tre anni vi fu recluso l’alchimista della corte dell’imperatore Rodolfo II, Edward Kelley, per scontare la pena inflittagli per l’omicidio di un ufficiale imperiale nel duello proibito. La sua posizione magnifica, tra boschi pieni di animali da caccia, lo rese ricercato da molti sovrani boemi. L’unica stanza a conservare l’arredo originario è la cappella gotica con un altare riccamente decorato con intagli. Le orme dei sovrani boemi e lo sfarzo del loro stile di vita sono visibili ad ogni passo. L’aspetto attuale del palazzo arcivescovile è dovuto anche al lavoro degli addetti alla tutela dei monumenti storici che cercano con molto successo di restituire agli interni i pezzi delle collezioni portate via con il tempo.

Ruderi romantici di antichi palazzi e personaggi illustri
L’architettura del gotico culminante è rappresentata dal rudere Krakovec, l’ultimo rifugio dell’eretico Jan Hus dopo la sua espulsione da Praga. 

Il castello di Tocník, distante pochi metri dal castello di Žebrák distrutto da un incendio, incanta i suoi visitatori con il suo sapiente sistema di edifici con sale di rappresentanza e camere destinate all’uso personale e sicurezza del Re.  Inoltre vi invitiamo nella masseria di Hamous per vedere una tipica struttura popolare in legno con le stalle in muratura. Lì potrete conoscere il modo di lavoro, tradizioni, artigianato e costumi di questa terra. Il Palazzo barocco di Lány, residenza ufficiale dei presidenti della Repubblica ceca, è situato in mezzo ai boschi, attorno a Krivoklát. Il palazzo è accessibile al pubblico soltanto in occasione della commemorazione della nascita e scomparsa di T. G. Masaryk, il primo presidente cecoslovacco, mentre il parco che la circonda è accessibile tutto l’anno. La regione turistica di Rakovnicko offre anche una straordinaria emozione gastronomica, come la visita al Birrificio regale di Krušovice, con le dimostrazioni della produzione e degustazioni dell’ottima birra ceca. Le zone di “Krivoklátsko” e “Rakovnicko” sono una vera scoperta a 360 gradi: a cavallo, sul fiume, in bicicletta o a piedi; vi consigliamo di visitare il Carso Ceco e il castello di Karlštejn.

Karlstejn
Il castello di Karlštejn occupa tra i castelli boemi un posto eccezionale: è nato per volere dell’imperatore del Sacro Romano Impero e re ceco Carlo IV come luogo di custodia dei tesori reali, delle collezioni delle sante reliquie e dei gioielli dell’incoronazione.

Il castello di Karlstejn
Il castello di Karlstejn

La suggestiva disposizione dei singoli palazzi che costituiscono il castello, dal borgo sottostante fino ai palazzi dell’imperatore e alle torri che si ergono maestose sopra di essi, colpirà ogni visitatore per la sua ingegnosità. Il castello, terminato nel 1365, oltre dalla bellissima decorazione è caratterizzato dalla disposizione graduale a seconda dell’importanza delle singole strutture. In basso vi troverete il borgo sotto il castello con il Burgraviato e un pozzo molto originale; sopra si estende il palazzo dell’imperatore, a due piani, con le relative camere da letto del re e della corte. L’altro piano include la Torre mariana con gli oratori, mentre la Torre maggiore, che doveva custodire il tesoro regale di Boemia, è situata in cima. Salite in alto per vedere l’oro e le pietre preziose! Nella cappella della Santa Croce, situata in cima alla Torre alta, ammirerete con stupore i quadri del Maestro Teodorico. La cappella era talmente rispettata dall’imperatore Carlo IV che ci entrava scalzo, a testa bassa, e all’entrata fece mettere tre porte di ferro corredate da nove serrature. Per decorarla gli autori si ispirarono alla descrizione della Gerusalemme celeste nella Rivelazione. La Cappella fungeva da luogo di custodia dei gioielli dell’incoronazione e della collezione delle reliquie dei Santi. Tra le curiosità un pozzo profondo 80 metri, dal quale l’acqua veniva pompata camminando all’interno di una grande ruota. Venite a vedere il castello più visitato della Repubblica ceca per scoprire i tesori che conserva da secoli!

Castello di Praga
È il più grande castello del mondo! Per i suoi palazzi, cortili, musei e giardini potrete girare una settimana intera ammirando le bellezze della storia millenaria della residenza dei re di Boemia, imperatori e presidenti dello Stato.

Tutta la sua area è dominata dalla monumentale cattedrale gotica di San Vito, fra le più belle d’Europa. Scoprite i segreti di questo simbolo della Repubblica ceca che rende Praga una delle città più belle al mondo. La visita al Castello di Praga non sarebbe completa senza la fermata nel Vicolo d’oro. Questa piccola viuzza aggrappata alle mura vi colpirà con la sua dolcezza pittoresca. La leggenda narra che le minuscole casette erano popolate da alchimisti al servizio dell’imperatore Rodolfo II, impegnati nella ricerca del mitico elisir della giovinezza o della pietra filosofale. Non dovreste dimenticarvi di visitare in particolare la casetta n. 22 in cui, per un certo periodo, visse il famoso scrittore praghese Franz Kafka. Il Castello di Praga sembra essere una dispensa di stili architettonici. Nell’arco di poche ore potete vedere la romanica basilica di San Giorgio con i suoi interni mistici, il gotico Palazzo reale, i vasti cortili barocchi, la rinascimentale residenza estiva della regina Anna e la super moderna serra nei giardini reali. Insomma, c’è qualcosa per ogni gusto.

Un regno nel regno: la regione di Vysocina
Il patrimonio di castelli e fortezze della Vysocina, sugli altipiani moravi, varrebbe da solo un viaggio.

Questo territorio strategico e bellissimo di dolci alture e folti boschi, di terre fertili e miniere d’argento, è stato sempre assai ambito. Ecco perché fin dai tempi antichi fu solcato da importanti vie di comunicazione e strade commerciali e costellato di fortificazioni difensive e regali castelli. Tra questi, quello duecentesco di Ledec nad Sazavou, poi riedificato in stile rinascimentale e barocco; quello di Lipnice nad Sazavou, tra i più imponenti esemplari del territorio; le rovine medievali di Orlik u Humpolec, teatro ogni estate di feste e rievocazioni in costume; quello cinquecentesco di Trebic, edificato sui resti di un grande monastero benedettino del 1101 di cui conserva ancora la basilica; quello di Polna, più volte rimaneggiato e oggi armonica fusione di diversi stili architettonici, nonché prezioso scrigno di una significativa collezione di orologi storici e di un’antica farmacia. Il gioiello più prezioso e rinomato della regione è però certamente il castello di Telc, iscritto insieme al centro storico della città omonima nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco. Per trasformare l’originaria fortezza gotica dalle chiare funzioni difensive nello straordinario esempio di residenza rinascimentale che è oggi fu chiamato il nostro architetto Baldassarre Maggi, che si avvalse di maestranze del Nord Italia, dai muratori agli stuccatori. I richiami alle correnti venete e fiorentine sono evidenti anche nelle facciate dei palazzi sulla piazza triangolare adiacente il maniero, considerata tra le più belle della Repubblica Ceca e di tutta l’Europa centrale.

 

SOSTA CAMPER
Non molte le aree camper, numerosi e ben distribuiti invece i campeggi. Rispetto le mete indicate i parcheggi consentono spesso la sosta di tappa ai camperisti.
Sul sito web www.myczechrepublic.com, alla sezione alloggi troverete l’elenco completo dei campeggi regione per regione.

 

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