Aosta, itinerario in città fino al Castello di Fénis

Aosta si trova in una conca circondata da alte montagne e in cui scorre il fiume principale della regione, la Dora Baltea. Antico crocevia d’Europa, abbraccia un territorio ricco di testimonianze storiche. Una proposta di itinerario in città e non solo.

Storicamente si hanno testimonianze dei primi insediamenti già in epoca pre-romana, come si deduce dall’importante ritrovamento di una necropoli con tombe megalitiche e di un’area di culto risalenti al III millennio. In seguito l’area venne occupata della tribù Celto-Ligure dei Salassi. Qui i Romani posero importanti avamposti in funzione difensiva contro i Galli, ma anche per avere un maggior controllo sulla fertile Pianura Padana. La vera città romana di Aosta, detta Augusta Praetoria Salassorum, nacque nel 25 a.C. all’incrocio delle vie del Grande e Piccolo San Bernardo. Racchiusa tra mura, la via centrale (l’attuale Via Porta Pretoria, Via Jean-Baptiste de Tillier e Via Édouard Aubert) era la prosecuzione della Via consolare delle Gallie che da Milano arrivava fino al Piccolo San Bernardo. Ancor oggi si può notare sul torrente Buthier un’arcata del ponte romano costruito per accedere alla città.

 

Cosa vedere ad Aosta

Abbiamo citato prima l’area megalitica sita nel quartiere di Saint-Martin-de-Corléans e iniziamo il nostro tour proprio da qui. Il sito archeologico fu scoperto per caso nel 1969 in seguito agli scavi per la costruzione di unità abitative. Qui sono state rinvenute testimonianze antiche e preziose che ci riportano indietro a 6.000 anni fa come arature cultuali, pozzi rituali, allineamenti orientati di fori di pali lignei e di stele antropomorfe, sepolture dolmeniche e a cista. Attorno al sito è stato recentemente costruito il Museo per permettere la conservazione e l’esposizione degli importanti reperti. Il percorso si configura come un viaggio nel tempo, che inizia dall’età attuale e termina nella preistoria, scendendo i piani verso il livello archeologico di frequentazione umana più antico. Informazioni. 

Porta Praetoria
Porta Praetoria

Interessanti siti da visitare costituiscono importanti testimonianze dell’epoca romana come l’Arco di Augusto del 25 a.C. costruito per celebrare la vittoria dei romani sui Salassi. Durante il Medioevo fu utilizzato come luogo propizio per chiedere intercessione o per rendere grazie per uno scampato pericolo. Poi le porte di accesso alla città, tra cui l’imponente Porta Pretoria, l’ingresso orientale, sempre databile al 25 a.C. Essa è formata da due serie di archi e su entrambi sono visibili i camminatoi delle sentinelle. Ma i resti romani più affascinanti sono sicuramente il teatro e l’anfiteatro. Il teatro romano si trova in Rue du Baillage, vicino a Porta Pretoria e risale a poco dopo il 25 a.C. Si conserva la facciata della cavea, alta 22 metri, e le fondazioni del teatro. I resti dell’anfiteatro romano sono invece inglobati nel monastero medievale delle suore di Santa Caterina, costruito appunto sulle sue rovine. Al posto dell’arena c’è oggi un frutteto visitabile. Per visitare il complesso è sufficiente bussare alla porta del convento che si trova in via Anfiteatro 4. Altre testimonianze dell’epoca romana sono la cinta muraria con le sue torri, la villa romana della Consolata in via Grand-Tournalin e il portico forense. Quest’ultimo è un suggestivo criptoportico che si trova in Piazza Giovanni XXIII ed è visitabile durante quasi tutta la giornata.

Criptoportico forense
Criptoportico forense

All’epoca medievale risale invece la Cattedrale di Aosta, dedicata a Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista. La sua antichissima storia si perde nei tempi della prima diffusione del Cristianesimo in Valle d’Aosta: già verso la fine del IV secolo sul posto esisteva una Domus Ecclesiae di notevoli dimensioni. Presenta due bei campanili romanici del XI secolo, ma anche elementi gotici e rinascimentali, come la raffinata e colorata facciata realizzata nel 1522, le vetrate ed i mosaici, mentre nella cripta i capitelli medievali sono riccamente adornati. All’interno è ospitato il Museo del Tesoro. 

Priorato di Sant'Orso
Priorato di Sant’Orso

Di notevole interesse e sempre di epoca medievale è la Collegiata di Sant’Orso. Sorta su una preesistente necropoli extraurbana, essa risale al IX secolo, mentre del XII secolo è l’imponente campanile romanico, alto 44 metri con poderosa base a blocchi quadrati. La facciata tardogotica si caratterizza per un’alta ghimberga con cornice in cotto, e tutto l’insieme con il sagrato costituisce un notevole colpo d’occhio “artistico” All’interno l’attenzione è subito catturata dagli stalli lignei del 1487 in stile gotico, decorati da ricchi e generosi intagli di notevole maestria e dai colori delle cinque vetrate, di pregiata qualità artistica e realizzate tra il 1494 ed il 1503. Altra chicca sono gli antichi affreschi ottoniani conservati tra il tetto e le volte della navata centrale.

 

Altre chiese da visitare sono la Chiesa di Santa Croce del 1682, con facciata a trompe-l’œil, e la Chiesa di Saint-Étienne in stie barocco, che nell’insieme ricorda una baita. Al suo interno, l’opera che maggiormente attira la curiosità si trova nella navata sinistra: una enorme statua lignea policroma di San Cristoforo, intagliata in un solo ceppo ed alta metri 4,60.

Passiamo al salotto della città, la Piazza Émile Chanoux, la piazza principale di Aosta, intitolata al martire-eroe della Resistenza valdostana. Qui si affaccia il palazzo del municipio o Hôtel de Ville, in stile neoclassico riccamente decorato e recante due statue che rappresentano i fiumi della città,  poi l’Hôtel des États, oggi sede di mostre. Ancora il palazzo che ospitò l’Hôtel de la Couronne et de la Poste, uno degli hotel più lussuosi di tutta la Valle d’Aosta nel XIX e XX secolo, mentre sotto i portici del municipio troviamo lo storico Caffè Nazionale della metà dell’Ottocento con la particolare ed elegante sala circolare in stile gotico.

Piazza Emile Chanuox
Piazza Emile Chanuox

Aosta e dintorni

Per le vacanze attive e lo sport, vicino ad Aosta si trova la Riserva naturale Tzatelet. In un ambiente naturale, a metà tra la macchia mediterranea (favorita dal vento e dal microclima) e la steppa, qui potete usufruire di un campo sportivo polivalente, una zona per il gioco del palet, un’area giochi e sentiero per bambini e una per ragazzi, una palestra nel verde e vari itinerari per passeggiate. Numerosi sono poi altri sentieri che partono dalle porte della città alla scoperta dei dintorni: informazioni. 

Sempre a proposito di outdoor, visino Aosta si trova anche la Riserva naturale Côte de Gargantua che si raggiunge da Gressan e Pila. Nota per contenere lo sperone dalla forma allungata, detto il “mignolo del gigante”. Lo sperone è nato da depositi di origine glaciale, ma la leggenda narra che la Côte sarebbe il dito mignolo del gigante Gargantua, personaggio inventato da Rabelais, sepolto da una coltre di detriti.

Se invece siete in vena di romanticismo o se siete amanti della storia, da non perdere il castello di Sarre, in località Lalex, sopra la strada statale per il Monte Bianco, poco oltre il bivio per Cogne.
Costruito nel 1710 da Giovanni Francesco Ferrod di Arvier sulle rovine di una casa forte risalente al 1242, dopo vari passaggi di proprietà fu acquistato nel 1869 dal re d’Italia Vittorio Emanuele II e divenne base durante le sue battute di caccia in Valle d’Aosta.

Castello di Sarre
Castello di Sarre

Poco più lontano, ma nemmeno troppo, il magnifico Castello di Fenis. E qui scivoliamo in pieno clima medievale. Il castello di Fénis, situato nell’omonimo comune, è un antico maniero medievale, ornato da una spettacolare doppia cinta muraria merlata che si dipana sia lungo il corpo centrale che sulle torri. Dichiarato monumento nazionale nel 1800, oggi rappresenta uno dei castelli medievali meglio conservati in Italia.

Il nucleo centrale risale probabilmente al 1200, quando venne citato per la prima volta in un documento. Un’altra caratteristica che rende questo castello diverso dagli altri è il fatto che non sorge in posizione difensiva. Si trova infatti su una dolce collina, circondato da spogli, verdi prati. Da questo, si è dedotto che il castello fu concepito e utilizzato come sede amministrativa della famiglia Challant-Fénis e che la doppia cinta muraria fu costruita per stupire e dimostrare la ricchezza della famiglia.

L’aspetto attuale risale al periodo tra il 1320 e il 1420, quando furono costruiti via via le varie parti e le torri, tranne la torre meridionale e naturalmente l’interno. Dopo il 1700 fu praticamente abbandonato, fino a trasformarsi a metà dell’800 in casa colonica e fienile. La rinascita avvenne all’inizio del 1900 quando il castello di Fenis fu messo in sicurezza e in parte restaurato.

Castello di Fénis
Castello di Fénis

Cucina

Pane di segale, poco olio e più burro, formaggio DOP fontina, fonduta e polenta concia, civet di camoscio sono gli elementi e i piatti tipici della cucina valdostana.

Eventi

La Fiera di Sant’Orso è una fiera dedicata all’artigianato e alla tipica enogastronomia che si svolge il 30 e il 31 gennaio. Conosciuta semplicemente come “la foire” o “la millenaria”, oggi vi partecipano più di mille artigiani. Tradizionalmente, il gesto che dà inizio ufficiale alla fiera è il dono che Sant’Orso fece ai poveri della città dei tradizionali sandali “sabot” nei pressi della Collegiata.

Area sosta

Aree di sosta camper – via Caduti del Lavoro e parcheggio antistante cimitero.

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Castello di Fenis
Castello di Fenis

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