Le dune dove meno te le aspetti: 5 Dune in Europa da scoprire in camper, luoghi dove si trova il miraggio del deserto.
Ci sono luoghi dove la natura ha modellato dune di sabbia in Europa, anche al Nord, e luoghi in Italia che sembrano set cinematografici dove la protagonista è una distesa di sabbia dorata a perdita d’occhio.
Ecco la nostra selezione di 5 dune in Europa da scoprire in camper:
Dune du Pilat – Francia
Quasi 3 chilometri di lunghezza per 600 metri di larghezza e una altezza di 106: misure che le assegnano il primo premio per l’altezza in Europa: la Dune du Pilat è morbidamente allungata sul litorale oceanico a una cinquantina di chilometri a sud di Bordeaux. E si sposta di diversi metri ogni anno, rendendo la sua forma mutevole e il bosco nell’immediato entroterra a rischio invasione.
La salita avviene tramite una scaletta, posta nei mesi di maggior affluenza di turisti, oppure a piedi. Dall’alto il panorama si apre a 360 gradi sulla regione circostante. Da una parte il mare con i banchi di sabbia della Réserve naturelle nationale du Banc d’Arguin, con flora e fauna tipiche. A nord e a sud altra sabbia che si incontra con il mare e a est un bosco. Verde, blu e giallo paglierino, che prendono sfumature diverse sotto il sole estivo, in una giornata di vento o con grigie nubi invernali.
Le attività sportive da praticare sono divertenti e cariche di adrenalina, come l’esperienza di scendere la duna di corsa a perdifiato o a rotoloni come bambini. Il parapendio vi solleva in aria, il surf nell’acqua, perché il vento è di casa. Ma ci sono anche attività più tranquille, come la pesca, le escursioni in bicicletta: nei pressi della duna passa un pezzo di una lunga ciclabile, chiamata Vélodyssée. E per finire la visita ai paesi della costa, come Arcachon, che conserva il fascino elegante delle località turistiche di inizio Novecento.
Sosta: sono presenti diversi campeggi proprio nei pressi della duna.
Desert des Agriates – Corsica
Qui il deserto ha le sembianze di un paradiso marino, forse un po’ affollato in alta stagione, ma di fascino: la presenza umana, quando arriva il tramonto oppure dall’autunno alla primavera, è limitata a pochi avventurosi amanti della selvaggia libertà.
Nel Desert des Agriates e lungo le sue spiagge bianche la parola d’ordine è wilderness: un bagno al tramonto in solitudine è il suggerimento per assaporare al meglio questo luogo. Prima accertatevi di avere il mezzo adatto per percorrere le poche strade percorribili da mezzi a motore, piene di buche e pietre! L’alternativa, per gli allenati, è percorrere la zona lungo i sentieri che attraversano la macchia mediterranea.
Presso la spiaggia di Saleccia, il campeggio U Paradisu, per la sosta, è spartano al punto giusto per rimanere in linea con lo spirito del luogo.
Sosta: Camping U Paradisu.

Dune di Piscinas – Sardegna
Il mare non è un miraggio in fondo alle dune di Piscinas, ma un incantevole ristoro dopo la traversata di un deserto sotto il sole della Sardegna.
Piscinas, lungo la selvaggia Costa Verde, è un luogo dal fascino irresistibile: una lunga distesa sabbiosa che si insinua nell’entroterra per alcuni chilometri. Qui la forza del maestrale ha creato “montagne” di sabbia, abitate da una spoglia e bassa vegetazione, da brevi rii dal colore rossastro. Nella zona – luogo di estrazione mineraria – si stagliano lo scheletro di una struttura ormai allo stato di abbandono e i resti arrugginiti di vecchi vagoni. Una archeologia industriale che si sposa a una geografia desertica e crea un luogo perfetto come set di film e video e per una giornata all’avventura per i viaggiatori itineranti.
Si giunge a Piscinas percorrendo la Statale 126 che da Iglesias corre verso nord e poi prendendo il bivio per i siti minerari di Ingortosu e di Naracauli: tappa di visita prima di giungere alla spiaggia.
Le dune si possono “affrontare” sia partendo dal mare sia dal campeggio. E si può approfittare delle proposte di scoperta naturalistica di questo territorio ricco di storia. In questo caso, meglio indossare scarponcini da trekking e vestiti adatti a una escursione.
Altre attività outdoor sono il surf e il kitesurf, che si possono praticare anche in inverno, e le immersioni, perché in queste acque si nascondono i resti di una nave inglese colata a picco circa 300 anni fa.
E poi occhi aperti, perché qui non è raro avvistare tartarughe che depongono le uova e il cervo sardo.
Sosta: Camping Sciopadroxiu.
Le duna di Capocotta e del Circeo – Lazio
La duna di Capocotta è creata dai depositi di sabbia trasportati dal Tevere. Ed è costantemente minacciata da un lato dall’erosione dovuta alle mareggiate e dall’altro dalla massiccia presenza umana. Dunque, se siete alla ricerca di solitudine questo non è il posto che fa per voi, vista l’ubicazione tra il mare e la strada litoranea. Ma di sicuro questa sabbia ha molte storie da raccontare, antiche, come la Tenuta di Castelporziano, e più recenti, come l’Oasi Naturista.
Un centinaio di chilometri più a sud, nel Parco Nazionale del Circeo, un’altra duna stringe in un abbraccio la costa con la sua forma di mezzaluna: qui i venti carichi di salsedine spazzano il lato esposto al mare, mentre la parte interna fiorisce di vegetazione tipica della macchia mediterranea. Con i suoi 22 chilometri di lunghezza e i 27 di altezza, la duna si accende di colori e profumi soprattutto in primavera. Ogni stagione regala ai visitatori esperienze come pedalare sulla sua sommità in un tratto fruibile solo a piedi e in bicicletta. L’ecosistema è tanto prezioso quanto fragile. Per questo è richiesta la massima attenzione e cura nella visita: le passerelle predisposte consentono di preservare la duna e di apprezzare al meglio il panorama.
Sosta: Roma Camping Castelfusano per Capocotta; al centro del Parco del Circeo si trova il Campeggio Rio Martino.

Råbjerg Mile – Danimarca
Da godersi preferibilmente al tramonto, quando si accendono le luci in lontananza, in direzione dei due mari che si incontrano sulla punta della spiaggia di Grenen. Oppure in una delle limpide giornate danesi, quando la luce è abbagliante e sembra avvolgere terra e cielo, rendendo i colori vividi. L’importante è non farsi cogliere qui in una giornata di vento, che rischierebbe di rendere la gita assai fastidiosa, mentre ogni folata contribuisce a spostare la duna di una porzione di quei 15 metri circa che raggiunge ogni anno.
Parte di un sistema di dune creato in passato dal disboscamento del terreno a causa dell’urgenza di creare pascoli, oggi si sta tentando di fermare lo spostamento della sabbia grazie alla flora che vi è stata piantata. Oggi Råbjerg Mile è ormai un luogo iconico, dunque lasciato appositamente alla mercé delle forze dell’aria che imperversano.
Dall’alto della punta sabbiosa più alta, il panorama è davvero suggestivo: poiché la maggior parte del territorio danese è pianeggiante, la vista spazia a 360 gradi e permette di cogliere la peculiarità di questa punta protesa sull’acqua.
Di sicuro la prima vista suggestiva l’avrete raggiungendo la duna dal campeggio omonimo, quando gli alberi del bosco che fiancheggia la strada lasceranno spazio a sabbia e vegetazione desertica.
Questa località danese è piacevole da esplorare in bicicletta, non solo la zona costiera con il faro e la spiaggia di Grenen. In particolare, sempre a proposito di sabbia, consigliata la gita, appena fuori Skagen, alla chiesa insabbiata, dedicata a San Lorenzo, di cui ormai spunta solo il campanile. Suggestivo il sentiero per raggiungerla, che attraversa un boschetto, e curiosa la visita all’interno, con l’entrata da una porticina aperta nella torre campanaria.
Sosta: Råbjerg Mile Camping, a un passo dalla duna.
E voi… quale scegliereste tra queste 5 dune in Europa da scoprire in camper?