MALIBU VAN – cosa li distingue dagli altri
Non è vero che i furgonati sono tutti uguali e che, a differenze di prezzo significative, non corrispondono contenuti di livello più elevato. Per dimostrarvelo, abbiamo messo sotto la lente i camper van Malibu
Malibu Van – cosa li distingue dagli altri – Negli ultimi anni i furgonati hanno registrato un successo incredibile, tanto che oggi valgono ben più del 40 per cento del mercato. In pratica, quasi un camper venduto su due è oggi un van. Questi veicoli presentano pregi e difetti, ma è indubbio che la maneggevolezza alla guida, la facilità di parcheggio e un aspetto più “automotive” siano alla base della loro diffusione. Tra i “contro” ci sono invece gli spazi interni ridotti, soprattutto se l’equipaggio va oltre le due persone, la coibentazione più difficile da realizzare rispetto ai camper tradizionali e uno spazio che forzatamente limita i progettisti in fase di definizione del layout. E questa porta molti a dire: “I furgonati alla fine sono tutti uguali”.
Quando raccontiamo i nuovi modelli, anche noi non ci stanchiamo mai di ripetere che le differenze spesso stanno nei dettagli. Ma non dettagli secondari: si tratta di variazioni qualitative e funzionali che vale la pena analizzare accuratamente quando si decide per un investimento importante come quello di un camper van. I prezzi sono saliti negli ultimi 24 mesi e quindi, oggi più che mai, bisogna capire bene che cosa si sta acquistando.
Che i furgonati non siano tutti uguali e che le differenze (anche sostanziose) di prezzo siano giustificate è sicuramente vero. Per convincervi, abbiamo voluto analizzare nel dettaglio le scelte progettuali, funzionali e qualitative che un’azienda come Malibu, del gruppo Carthago, fa nell’ambito dei suoi veicoli. Alla fine di queste pagine speriamo di essere riusciti a spiegarvi perché, quando si sceglie un veicolo di fascia alta, si va (consapevolmente) nella direzione di un miglioramento sostanziale, magari non immediatamente visibile, ma sicuramente tangibile.
La coibentazione
Raggiungere un livello di isolamento simile a quello dei camper tradizionali su un furgonato è oggettivamente più difficile. La carrozzeria interamente in lamiera e gli scatolati utilizzati per irrobustire la struttura portano a numerosi ponti termici: aree dove la lamiera esterna si spinge fino alle pareti interne portando con sé temperature “ostili”, troppo alte o troppo basse. Questo fenomeno non si combatte, come comunemente si pensa, riempiendo ogni singolo centimetro cubo degli interstizi della carrozzeria: troppo alto il rischio che con tassi di umidità elevati le lamiere con il tempo vengano aggredite dalla ruggine.
Bisogna invece, con attenti studi in camera climatica, decidere che materiali utilizzare e dove posizionarli, in modo da raggiungere il miglior risultato possibile. Tenendo anche conto che una zona “vuota”, non significa automaticamente mancanza di coibentazione, perché anche un’intercapedine piena d’aria ha un effetto isolante.
In casa Malibu, la parte interna del tetto e il pavimento vengono rivestiti con un nucleo RTM (Resin Transfer Moulding) – ovvero una schiuma poliuretanica che dopo l’espansione si solidifica – spesso venti millimetri. Questo materiale non assorbe umidità e ha un’elevata capacità di isolamento termico, proteggendo dal calore estivo e dal freddo invernale. Per le pareti e i portelloni, l’azienda tedesca ricorre invece ad abbondanti rivestimenti con pannelli isolanti in poliuretano, con l’obiettivo di evitare i ponti termici.
Il tutto viene poi completato da un attento studio dei flussi d’aria calda per ottimizzare le prestazioni nella stagione fredda e dal rivestimento in microfibra nella parte interna delle pareti e del soffitto, che aumenta l’isolamento dai rumori esterni.
La costruzione degli arredi
In Malibu hanno sviluppato una tecnica costruttiva dei mobili molto particolare: l’assemblaggio fra le paretine dei mobili avviene con una doppia connessione, dopo la quale si provvede al fissaggio tramite viti. Questa tecnica, definita a “tenone e mortasa”, garantisce una stabilità senza paragoni e una durata nel tempo elevata, eliminando anche i più piccoli “giochi” negli assemblaggi.
Le cerniere metalliche vengono selezionate per offrire la massima robustezza, così come in generale tutta la ferramenta utilizzata. Cassetti e cassettoni sono realizzati con cuscinetti a rullo e, naturalmente, con chiusura automatica “softclose”.
L’interno dei pensili viene rivestito in morbida microfibra per attutire i rumori dovuti all’eventuale spostamento degli oggetti stivati. Le piccole attenzioni comprendono anche la ribaltina del modulo cucina, facile da utilizzare e perfettamente a filo con il piano di lavoro principale, senza fastidiosi dislivelli.
L’ottimizzazione degli spazi
In un furgonato ogni centimetro va sfruttato al meglio e Malibu non si sottrae a questa ricerca, non solo in termini di litri a disposizione, ma anche – o forse soprattutto – guardando alla funzionalità e alla durata nel tempo. Nei modelli che mantengono la cappelliera trasversale sopra la cabina di guida, per esempio, è previsto uno sportello di chiusura, evitando così la possibile caduta di oggetti durante la marcia.
Quasi tutti i produttori prevedono uno spazio sotto il tavolo, in una botola ricavata nel doppio pavimento spesso presente in quella zona. La scelta di Malibu è stata quella di avere non un coperchio amovibile, ma un vero e proprio sportello, fissato con robuste cerniere, che si apre con una sola mano: una soluzione pratica e conveniente per accedere a quel vano.
La panca della semidinette è poi studiata per avere un cassettone estraibile lateralmente, idea per aumentare gli spazi a disposizione della cucina e renderli immediatamente fruibili. A questo si può accedere anche dall’alto, così come al resto del vano sotto la seduta, attraverso un sistema che non richiede la rimozione dei cuscini, operazione particolarmente fastidiosa in un furgone dove gli spazi di manovra sono sempre limitati. Anche in questo caso, è sufficiente allungare una sola mano.
Nel vano sotto il letto posteriore, il cui piano di calpestio è sempre in continuità con quello del resto della cabina, si può ottenere a richiesta un piano divisorio orizzontale che permette di gestire meglio la volumetria disponibile. Tra vano di carico e cellula è poi possibile rimuovere la scaletta di accesso o il gradino a scomparsa al servizio dei letti per sfruttare lo spazio in lunghezza in caso di carichi particolarmente estesi.
La funzionalità
Infine, Malibu guarda con grande attenzione a quella che è la parte funzionale, perché non c’è nulla di peggio che ritrovarsi su un van in cui è difficile muoversi o utilizzare le soluzioni a disposizione. Punto di orgoglio della casa tedesca è il bagno flessibile XL “1000”, presente su molti modelli della sua offerta commerciale.
Qui invece del volume variabile ottenuto facendo girare la parete con il lavabo, si fa ricorso a un WC che scompare ruotando sotto una porzione del letto. Il lavandino e la porta del bagno vengono invece protette dall’acqua attraverso due paretine a serranda scorrevoli. La cabina doccia che si ottiene, che ha un piatto con doppia piletta di scarico, è così completamente impermeabile. Da notare anche che la porta di accesso al bagno è scorrevole e divisa in due parti per non ingombrare il corridoio quando aperta.
In camera, il lato dei letti dove poggia la testa prevede degli schermi di protezione dal freddo, mentre la rete a doghe ospita materassi realizzati in schiuma fredda che offrono sette differenti zone di compressione, adattandosi perfettamente al corpo per il miglior comfort notturno possibile.
Alcune delle soluzioni che vi abbiamo presentato sono sicuramente presenti anche su veicoli di categoria più bassa, mentre altre sono un’esclusiva Malibu, ma difficilmente le vedrete tutte insieme su altri mezzi. A dimostrazione, appunto, di come i camper van non siano tutti uguali e di come a un prezzo superiore corrispondano funzionalità e qualità di livello più elevato.