Fendt la Caravan allo stato dell’arte
Tra le migliori del mondo, le caravan Fendt nascono in Germania in quella che è qualcosa di più di una fabbrica: una grande famiglia dove impegno e intelligenza sono i veri padroni
Volete davvero conoscere lo spirito che anima le caravan Fendt? Allora il consiglio è di fare un salto in Baviera, a Mertingen, a nord ovest di Monaco, dove ha sede la fabbrica, quando in settembre i fan del marchio, da oltre venti anni, si danno appuntamento per una cinque giorni di turismo, momenti conviviali e l’immancabile pellegrinaggio sulla linea di produzione. Qui tutti possono vedere con i loro occhi come nasce una caravan Fendt, dalla costruzione delle pareti fino al collaudo. E sì, perché quello del controllo totale su ogni fase della produzione è un punto fermo. Qualcuno, scherzando, ha detto che se in giardino avessero l’albero della gomma probabilmente produrrebbero perfino gli pneumatici… Una simpatica esagerazione, ma non distante dall’idea decisamente in controtendenza che, anziché decentrare la produzione della componentistica, fa l’esatto opposto: costruisce in azienda tutto ciò che è ragionevolmente costruibile. Un grande sforzo nell’organizzazione della produzione e delle risorse ma con il vantaggio di non dover dipendere dal prodotto altrui e di poter controllare la qualità della componentistica nei vari processi produttivi.
Per comprendere la filosofia di questa grande azienda vale la pena fare un salto indietro nel tempo di oltre 50 anni. Fendt la Caravan allo stato dell’arte
La storia
È il 1970 quando i fratelli Fendt rilevano una celebre fabbrica di trattori, la Lely-Dechentreiter, che stava chiudendo i battenti lasciando per strada un migliaio di persone. La nuova proprietà non solo salva i posti di lavoro, continuando a fare macchine agricole, ma arrivano contemporaneamente anche le caravan, un settore relativamente nuovo almeno in termini di fenomeno di massa. Sono anni formidabili, alle caravan si affiancano via via i motorizzati, sulle linee nasce il mansardato, tra le caravan l’idea che sul timone si possa alloggiare il portabombole, insomma non soltanto buone caravan e buoni camper ma anche idee destinate a cambiare il corso della storia di tutto il settore.
Sul finire del XX secolo però succede qualcosa: un divorzio e un matrimonio. La divisione Fendt trattori viene acquistata da una società americana, mentre la divisione caravan entra nell’orbita di un’altra leggenda, Harald Striewski proprietario della Hobby, azienda che ha sede a Fockbek, al nord, a qualche decina di chilometri dal confine danese. Quasi due Paesi diversi ma le aziende hanno molto in comune nella filosofia di produzione e da quel momento i loro destini saranno legati pur mantenendo le due anime e la dirigenza ben distinte.
Lo stabilimento
Con il cambio di millennio arriva il momento di adeguarsi alle nuove tecnologie produttive. Viene inaugurato il nuovo grande stabilimento costruito per tenere testa a volumi di produzione importanti, razionalizzare ogni processo produttivo, dai collegamenti tra magazzino e linee di produzione al ciclo di lavorazione che controlla ogni fase, fino all’utilizzo degli scarti legnosi per l’alimentazione delle caldaie.
Nel 2001 comincia la produzione nella sede odierna. Si parte da una superficie di 25mila metri quadrati, con 200 metri di lunghezza per 120. La palazzina amministrativa ha tre piani con 3mila metri quadri di uffici. Segue poi una zona con copertura antigrandine per stivare un migliaio di caravan in attesa di essere distribuite alla rete vendita e ulteriore superficie per la produzione.
Qui si fa tutto, si costruiscono i sandwich che verranno tagliati per formare le pareti, i pavimenti e i tetti. Solo il reparto telaio/assale/timone viene da un’altra eccellenza bavarese, la AL-KO, così come le componenti che richiedono competenze specifiche (finestre, riscaldamento, elettrodomestici, ferramenta etc).
Ma falegnameria, struttura esterna e sartoria (gli elementi che fanno davvero la differenza) sono prodotti rigorosamente all’interno dello stabilimento. Perfino i cablaggi elettrici si preferisce realizzarli e supervisionarli in casa.
Seguire le fasi di montaggio vuole dire anche apprendere che la qualità non si improvvisa. Le competenze sono fortemente legate al territorio e gli istituti tecnici locali sono un serbatoio di maestranze specializzate e motivate. I ragazzi fanno a gara per partecipare all’alternanza scuola-lavoro: saranno i protagonisti della produzione di domani.
I reparti falegnameria tagliano con macchinari a controllo numerico, l’assemblaggio è manuale e ogni passaggio è controllato fino a quando il pezzo va alla postazione assegnata dove verrà pre-installato al momento giusto. E così dopo il pavimento, postazione dopo postazione, sui telai sono montati gli impianti, gli elettrodomestici e via via mobili, pareti e tetto, in un processo che sembra quasi naturale ma che è frutto di studi attenti, affinché efficienza e qualità dell’esecuzione trovino un tempo di realizzazione perfetto. Uno sforzo premiato da tanti caravanisti. Fra non molto sarà il momento di festeggiare la trecentomillesima caravan prodotta.
Tedesca al 100%
In un’epoca nella quale i valori fondanti di molte grandi aziende si annacquano in passaggi di proprietà a gruppi finanziari che tutto hanno a cuore tranne la “missione” originaria dell’azienda acquisita, fa piacere ricordare come il Gruppo Hobby, del quale fa parte Fendt, sia saldamente ancorato alla tradizione del lavoro di qualità e del territorio, e come la proprietà abbia “blindato” l’assetto societario attraverso due fondazioni, facendo in modo che non possa mutare radicalmente la sua natura autonoma e indipendente. Proprio così, l’azienda fondata da Harald Striewski ha trasferito le azioni dell’azienda del settore caravanning, precedentemente di proprietà della famiglia, in due fondazioni, creando le condizioni per mantenere autonomia e indipendenza, secondo le volontà del fondatore.
In futuro l’azienda Hobby-Wohnwagenwerk Ing. Harald Striewski GmbH, con la sua affiliata Fendt-Caravan GmbH, la società di gestione Striewski KG e le affiliate Formlight GmbH e Rendsburger Feuerverzinkerei GmbH, verrà trasferita alla fondazione della famiglia Harald Striewski e alla Fondazione Harald Striewski senza scopo di lucro. Il nuovo assetto non cambia di una virgola la produzione del Gruppo che, ricordiamo, è leader di mercato per le caravan di nuova immatricolazione con una quota che sfiora il 40% in Germania e oltre il 25% in Europa.