Il Quartetto per la fine dei tempi di Olivier Messiaen. Dall’inferno di Görlitz ai prati di Arte Sella con Marco Rizzi, violino, Mario Brunello, violoncello, Gabriele Mirabassi, clarinetto, Andrea Lucchesini, pianoforte.
Introduzione di Gabriella Caramore
È figlio della reclusione, della privazione, della mancanza di libertà il Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen. Nasce infatti, il 15 gennaio del 1941, tra le baracche gelide e spazzate dal vento del campo di concentramento di Görlitz, nell’Alta Slesia. Lo scrive un prigioniero, lo eseguono quattro detenuti, lo ascoltano quattrocento deportati: tutti stremati dalla fame e dal gelo, ma – raccontano le cronache – immersi in un silenzioso religioso. Messiaen compone il quartetto in due mesi, lavorando di notte, usando una matita e una gomma regalate dal comandante delle SS. E lo immagina per gli strumenti dei suoi tre compagni di prigionia, tre musicisti di valore che il caso ha portato nel campo: il violino di Jean le Boulaire, il violoncello di Etienne Pasquier, il clarinetto di Henri Akoka. Per se stesso riserva la parte del pianoforte. Le otto “preghiere” che compongono il Quartetto non sono un lamento, un grido di dolore, una protesta, al contrario, sono una riflessione profonda, ispirata all’Apocalisse di San Giovanni, sul valore del tempo, anzi dei tempi: il tempo della fede, il tempo della filosofia, il tempo della musica. È infatti alla religione, al pensiero critico e al suono che Messiaen chiede le ragioni del dolore e le speranze di una possibile liberazione.
Muovendo, idealmente, dall’inferno di Görlitz il Quatuor di Messiaen approda il prossimo 3 agosto ai prati verdissimi della Val di Sella. Mario Brunello l’ha infatti scelto per dare vita alla Fucina Gialla, uno dei quattro appuntamenti annuali con la musica che Arte Sella organizza da diversi anni. Teatro dell’esecuzione Malga Costa, edificio un tempo dedicato all’alpeggio e ora trasformato in una splendida sala da concerto a mille metri di altitudine. Per l’occasione, Mario Brunello dialoga con quattro musicisti di valore assoluto che già altre volte hanno fatto parte della comunità di Arte Sella: Marco Rizzi, violino, Gabriele Mirabassi, clarinetto, e Andrea Lucchesini, pianoforte. Anche in questo caso alla musica si accosta la parola: Gabriella Caramore, scrittrice e conduttrice radiofonica, introdurrà infatti il concerto con una riflessione sul tema dell’Apocalisse.
Arte Sella, in Trentino, è una straordinaria fabbrica d’arte a cielo aperto in cui artisti di fama internazionale realizzano le loro opere utilizzando soltanto i materiali della natura: il legno, la pietra, la roccia, le foglie, gli alberi, i rami. Da tempo all’arte si affianca la musica. Le Fucine, che prendono il loro nome dai colori dominanti di ciascuna stagione (il verde per la primavera, il giallo per l’estate, il rosso per l’autunno e il bianco per l’inverno) sono quattro brevi rassegne di concerti che celebrano in musica il ciclo naturale del tempo. Ad ogni concerto Mario Brunello invita musicisti noti in tutto il mondo che trascorrono nel silenzio della Val di Sella brevi periodo di studio, di concentrazione e di lavoro comune. Il tema principale delle quattro Fucine del 2017 è “Il Canto della Natura”.
Ingresso su prenotazione, euro 25.00.
Lo spettacolo è garantito anche in caso di maltempo.