Sepino: antico borgo

Nel cuore del Molise rurale, l’antico borgo di Sepino è una città capace di risorgere dalle proprie ceneri: dopo aver vissuto diverse vite, ora racconta ai visitatori storie emozionanti.

Le storie del borgo di Sepino

Sepino è un antico borgo della provincia di Campobasso che è stato colpito dallo spopolamento nel corso dei decenni passati: è stata così istituita la Festa dell’Emigrante il 25 luglio, il giorno successivo ai festeggiamenti della patrona Santa Cristina. La festa patronale è infatti una ricorrenza molto sentita. Vede la partecipazione anche di chi ha lasciato il paese da molti anni. E molto sentiti sono tutti gli altri eventi che ricordano Santa Cristina: in particolare nei giorni 8-9-10 gennaio si riportano in vita riti e tradizioni secolari dai nomi suggestivi.

Sepino antico borgo

La prima città

La Sepino della Valle del Tammaro tra le cui vie si passeggia oggi è inserita tra i Borghi più belli d’Italia. Ma è solo la terza città che in questa zona porta lo stesso nome. La prima risale a più di 2000 anni fa e viene ricordata come la città sannitica: i suoi resti si trovano qualche centinaio di metri più in alto della Sepino contemporanea. Era dunque in una posizione che permetteva un controllo sul circondario e una difesa dai nemici. Purtroppo crollò di fronte alla dirompenza dell’esercito romano.

La seconda città

Da quel momento per Sepino è iniziato il capitolo della città romana: questa fu costruita in una posizione diversa, in corrispondenza del tratturo Pescasseroli-Candela. Su questo si impiantano gli assi viari (cardo e decumano) del nuovo municipium. Il momento di maggior importanza per la città è proprio quello dell’età imperiale: allora furono costruite le quattro porte, le mura e i più importanti edifici pubblici, tra cui le terme e il teatro. Proprio quest’ultimo, insieme al tratturo, è un collante tra passato e presente: nell’area del teatro, a partire dal 1700, furono infatti costruite delle strutture sulle rovine di quelle romane. I contadini ne fecero le loro abitazioni, fino agli anni Settanta del XX secolo.

Sepino antico borgo

La terza città e il parco archeologico

Ecco dunque che si tratteggia davanti ai nostri occhi la storia di un paese che di pastorizia ha vissuto a lungo e che della sua posizione strategica ha fatto una risorsa importante. Scoprire Sepino è dunque come andare alla ricerca delle storie che le pietre delle sue case e quelle dell’area archeologica raccontano. Delle impronte che sono rimaste sui selciati delle strade, delle eco di battaglie. Dei versi di animali che queste colline hanno ascoltato secolo dopo secolo.

Nella città contemporanea possiamo passeggiare e sbirciare nella vita degli abitanti di oggi. Per scoprire la città sannitica bisogna fare un esercizio di immaginazione, in quanto i resti sono per lo più ricoperti dalla vegetazione. È la Sepino romana che si ricompone sotto i nostri occhi in maniera più nitida, in uno dei parchi archeologici più interessanti di tutta Italia: le strutture, gli edifici, le strade sono ben conservate. Immaginare come doveva fervere qui la vita 2000 anni fa, tra il foro, le case e gli edifici di culto, non è difficile. E osservare le pietre, le statue, le colonne che punteggiano il parco permette una ricostruzione molto vivida del passato.

Sepino antico borgo

Il percorso di visita si conclude nel Museo della città e del territorio, allestito proprio negli edifici creati nel 1700 sulle rovine del teatro romano: i reperti, legati alla vita degli abitanti della zona, sono stati ritrovati proprio all’interno dell’area del parco archeologico o nelle immediate vicinanze. Assumono dunque contorni molto vividi e raccontano una storia molto ben radicata nel territorio. Una di quelle che da Sepino sembra scomparsa ma, chissà, magari riemergerà in un’altra vita.

Il tratturo

Dalle tante vite di Sepino uno dei tratti caratterizzanti è il fatto di trovarsi su un asse viario molto importante, quello della transumanza, che ne fece un centro fondamentale legato alla pastorizia: il tratturo Pescasseroli-Candela che passa da Sepino è proprio l’”antica via” di questo territorio: la strada lungo la quale possiamo calpestare le orme degli antenati e “ascoltare” ancora l’eco delle loro vite. Dove fino a poco tempo fa passavano gli animali, oggi si possono fare esperienze a piedi, in bicicletta, a cavallo, alla scoperta di storie e tradizioni ancora vive e sentite.

Info: L’area archeologica si trova in SP82, Località Altilia, Sepino.

W: musei.molise.beniculturali.it, sepino.net

Sosta: Area sosta camper presso Le Scuderie del Peschio, in direzione Campobasso: scuderiedelpeschio.it

Crediti fotografici: depositphotos.com

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