Nel cuore delle Murge, non lontano dal litorale, Ruvo restituisce al visitatore la calma di un tempo e dona la vista di una splendida cattedrale.
Leggermente spostata all’interno rispetto il litorale pugliese, Ruvo è una di quelle mete che il camperista è bene prenda in seria considerazione: un’interessante passeggiata porterà infatti a scoprire una stupenda cattedrale romanica. Ma non solo quella. Diversi gli spunti che si incontreranno nel paese: dal quartiere saraceno alle mura difensive. La gita potrebbe concludersi con le gambe sotto al tavolo, e anche qui gli spunti interessanti non mancano di certo dal menù. Ruvo di Puglia dista solo 14 chilometri da Molfetta ed è posizionata sulla sommità di una collina e, una volta parcheggiato il camper, si gira a piedi senza nessuna difficoltà.
Per raggiungerla ci si inoltra nel territorio delle Alte Murge, una zona carsica collinare che merita una visita, almeno tra coloro che apprezzano il turismo naturalistico. Inoltre, può essere inserita in un itinerario più ampio che prenda in considerazione altri centri interessanti quali Giovinazzo, Trani, Barletta e Andria. Nei dintorni di Ruvo vigneti, oliveti, campi coltivati a cereali e una macchia boschiva con numerosi alberi di quercia roverella (Quercus pubescens) e un notevole sottobosco.
Il territorio circostante Ruvo presenta gli aspetti tipici del carsico pugliese con doline, grotte, valli, scavate nel tempi da fiumi a volte invisibili. Ruvo è stata fondata molto prima dell’arrivo dei romani. La sua posizione, che consentiva di controllare strategicamente un vasto territorio, l’ha posta tra le città protagoniste della storia antica. Con la dominazione romana conobbe addirittura momenti di autentico splendore.

Ma gli aspetti storici della Ruvo che vediamo oggi risalgono al medioevo, e il turista che oggi vi giunge lo fa soprattutto per ammirare la Cattedrale dell’Assunta, la cui costruzione risale al 1200 e che proprio per il particolare momento storico nella quale è sorta, risente sia del Romanico pugliese sia del Gotico svevo.
Per arrivare alla Cattedrale si percorre un dedalo di suggestive viuzze medioevali fino a quando una splendida piazzetta semicircolare si apre e in questa si eleva imponente la singolare facciata dell’edificio.
L’occhio attento non potrà fare a meno di notare lo slancio verticale della navata centrale e la inclinazione accentuata degli spioventi laterali. Il portale centrale presenta decorazioni vegetomorfe, zoomorfe e antropomorfe, che corrono lungo gli stipiti e i cornicioni. A guardia di questo luogo, cinque animali fantastici: leoni stilofori e grifi. Il tutto è retto da due figure umane sofferenti e prostrate dalla fatica, i telamoni.
Nella parte più alta della facciata si aprono una bifora e un grande rosone di fattura rinascimentale. Lungo i cornicioni si ammira uno dei più ricchi repertori scultorei del pieno ‘200 pugliese frutto di diverse influenze: dai lapicidi dei maggiori cantieri svevi, alla presenza a Ruvo di Nicola Pisano, e comunque uno stile che attinge a piene mani dall’arte occidentale e orientale, da quella religiosa e profana. A Ruvo incontriamo di tutto: volti maschili, barbuti, imberbi, con corna di ariete; teste di animali reali e fantastici; maschere comiche e drammatiche; teste coronate maschili e femminili; un universo vegetale stilizzato e classicheggiante. Ed è proprio la confusione stilistica delle sculture alcune delle quali aggiunte nel Cinquecento e ancora forse nell’Ottocento a rendere grande questo edificio religioso.
L’interno è diviso in tre navate. Sul fondo si aprono tre alte absidi, visibili all’esterno, simili a quelle della Cattedrale di Trani. In alto il finto matroneo, mai completato. Anche all’interno uno splendido repertorio scultoreo vera rarità nelle chiese pugliesi. Altra attrazione architettonica a Ruvo è il palazzo Jatta; sorge nel cuore della parte ottocentesca della città in piazza Bovio, con una sobria ed armoniosa facciata lavorata in pietra locale. L’edificio fu commissionato nel 1840 all’architetto bitontino Luigi Castellucci, autore di numerosi edifici e case signorili di stile neoclassico nel barese.
DA VEDERE
Visita all’Ipogeo della Cattedrale (Resti di età peuceta); visita al Museo Nazionale Archeologico Jatta;

Torre dell’Orologio; Largo Annunziata (foro); Grotta di San Cleto (ex cisterna romana); il Castello; le Mura, porte e torri, ovvero il sistema difensivo medievale; il Fondo Marasco; il quartiere saraceno nel cuore del centro storico; la Chiesa dell’Annunziata; il Santuario della Madonna di Calendano; Palazzo Caputi; Palazzo Avtaja; Palazzo Spada.
SPECIALITÀ DA GUSTARE
Molti tipi di pasta fresca con farina di grano duro e con farina “bruciata”, celebri le orecchiette gli strascinati conditi con verdure o sughi di carne e pomodoro. Altra specialità è il riso con patate e cozze, la parmigiana di melanzane, le zucchine alla poverella, melanzane e peperoni in agrodolce, latticini filati (burrate, mozzarelle di bufala, trecce), ricotte fresche e stagionate, taralli, pizze.
SOSTA CAMPER
due le aree sosta camper, in Via Scarlatti e in via Minghetti. L’accesso all’area camper di via Scarlatti, è garantito ( h24 ) tramite apertura a codice.
Il numero di codice verrà fornito telefonando al 3293149868 (www.camperuvo.it)
INFORMAZIONI
Pro loco www.prolocoruvodipuglia.it
