Una città impreziosita dal mare e dalla natura avvolgente delle sue coste che offre il meglio di sé sulle spiagge, nei ristoranti e con una storia da scoprire.
Ortona, Il portoViaggiando lungo la costa abruzzese si incontrano molte città balneari dove poter passare una piacevole vacanza. Tra le più celebri, Ortona. Un centro marinaro dalle antichissime origini, risalenti al X secolo a.C., che ha saputo trasformarsi nei secoli, adattandosi alle esigenze dei suoi abitanti e dei visitatori che vi soggiornano. Una delle località balneari più apprezzate della regione, anche grazie al clima ideale della zona: freddo e asciutto, ma non particolarmente rigido, d’inverno e caldo, ventilato e poco umido d’estate. Le larghe spiagge sabbiose si alternano a romantici golfi, insenature, promontori e scogliere. Si può scegliere tra molti stabilimenti balneari, che possono soddisfare le esigenze di tutti gli appassionati del mare. Per pranzo, poi, è obbligatoria una tappa in uno dei ristorantini locali, così da gustare uno dei piatti a base di pesce che da secoli caratterizzano la gastronomia ortonese, fiera e orgogliosa della sua imponente flotta di pescherecci. Molte particolari ricette, un tempo perse o impossibili da realizzare per mancanza di materia prima o di strumenti adatti, sono state riscoperte dai ristoratori ortonesi, veri maestri nel combinare la cucina marinara alle tradizioni contadine e agricole abruzzesi.
Dopo essersi rilassati sotto l’ombrellone e aver mangiato, però, vale la pena di fare un giro attento per la città, che potrebbe riservare delle sorprese. Ortona è divisa in numerosi quartieri, ma sono due quelli su cui vale maggiormente la pena soffermarsi: Terravecchia e Terranova. Entrambi sono edificati all’interno del perimetro dell’antica cerchia muraria e Terravecchia in particolare sorge nella zona dell’Urbs romana. Attraversando le strette viuzze e gli archi sparsi per tutta la città ci si può piacevolmente perdere, rimanendo abbagliati dall’improvvisa comparsa di uno scorcio di mare.
Il quartiere di Terravecchia si è sviluppato in mezzo a due degli edifici più interessanti di Ortona: la basilica di San Tommaso Apostolo e il castello Aragonese. La basilica fu edificata nel 1127, sorgendo su ciò che rimaneva di un precedente edificio religioso distrutto due anni prima da un terremoto. Durante i secoli sono stati numerosi gli interventi di restauro subiti da questa chiesa, ma ugualmente è possibile ammirare diverse opere di rara bellezza, frutto dell’ingegno e della creatività di artisti ortonesi e non, come la cupola affrescata e l’altare. Proprio qui è possibile osservare le preziosissime reliquie di San Tommaso Apostolo, santo patrono della città, alle quali gli Ortonesi sono particolarmente affezionati. In alcuni locali adiacenti alla basilica si trova il Museo Diocesano, al cui interno si possono trovare numerosi reperti archeologici, manufatti, dipinti e sculture, come una tavola raffigurante la “Madonna con bambino” attribuita a Giacomo da Campli (XV secolo) e alcune tele del pittore ortonese Tommaso Alessandrini. Il castello Aragonese è sicuramente l’edificio che attira maggiormente l’attenzione, osservando il panorama di Ortona. Costruito tra il 1450 e il 1470 per difendersi dalle scorrerie dei Veneziani, è stato definito dallo studioso Carlo Perogalli come «l’esempio meglio definito di castello abruzzese appena dopo la metà del Quattrocento» e ancora oggi questo imponente maniero sembra voler proteggere la città e il suo porto dall’alto del promontorio su cui sorge. Il quartiere di Terranova è relativamente più recente. Già nel XII secolo iniziarono a essere costruiti in zona alcuni edifici religiosi, attorno ai quali si sviluppò successivamente l’abitato. Una delle maggiori attrazioni è il complesso architettonico realizzato tra il XII e il XVII secolo intorno all’Oratorio del Crocefisso. Originariamente l’oratorio era una chiesa benedettina del XII secolo, all’interno si possono ancora ammirare due affreschi aventi come soggetto la crocifissione del Cristo, che danno quindi il nome all’edificio. Attorno al XIII e al XIV secolo fu realizzato accanto all’oratorio il convento dalle monache Cistercensi e, nel XVII secolo, la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria.
DA NON PERDERE
Museo Musicale d’Abruzzo. Archivio “Francesco Paolo Tosti”
Aperto tutti i giorni (esclusa domenica) dalle 10 alle 13. Espone un’interessante raccolta sulla storia della musicale abruzzese dedicata a Francesco Paolo Tosti. Ingresso gratuito.
Palazzo Corvo – Corso Matteotti, 83
www.istitutonazionaletostiano.org
SPECIALITA’ DA GUSTARE
Come detto, l’ingrediente principale della cucina ortonese arriva dal mare. Numerose ricette, però, si combinano perfettamente con la tradizione agricola della zona, formando un gustoso connubio mare-terra in piatti come seppie e piselli, baccalà e peperoni arrosto, broccoli e stoccafisso, Baccalà e patate in umido. Uno dei piatti più apprezzati è il brodetto, una zuppa di pesce con olio extravergine di oliva e molteplici varietà di pescato, sia costiero, sia di alto mare. Da provare anche le triglie al cartoccio, le alici alla scottadito e da scoprire i polpi in purgatorio. Dalla cucina contadina escono la pasta alla chitarra, le pallotte casce e ove, polpette a base di formaggio, uova e pangrattato, e molte altre.
SOSTA CAMPER
A Ortona vi sono numerosi campeggi, soprattutto in contrada Lido Riccio. Vi è un’area sosta in Via Cervana, 33/37 ma molto rumorosa poichè a ridosso della ferrovia. In alternativa a Fossacesia Marina: l’area comunale è dotata di carico/scarico e elettricità e gode di una bella vista sul lungomare.
INFO
www.comune.ortona.chieti.it