Monza e Brianza: la piccola Milano immersa nel verde

Per chi non conosce Monza, è difficile immaginare che a pochi chilometri da Milano ci sia un polmone verde che si oppone allo smog della frenetica e irrequieta metropoli. Questo è il parco di Monza, che si contrappone in una ipotetica lotta tra natura ed edilizia offrendo quasi settecento ettari di verde alla grande città lombarda.

Monza Brianza, parco

C’è molto da raccontare e da scoprire di questa chicca di città. Nonostante la scoperta, nel 1800 di urne cinerarie dell’età del bronzo (circa 2.000 anni a.C.), è l’invasione dei longobardi che portò la città di Monza a diventare un centro di fondamentale importanza.

 Il Duomo di Monza
Il Duomo di Monza

Di forme gotiche, il Duomo che si trova nel nucleo storico della città (XIV secolo), sorge sulle rovine della vecchia chiesa battesimale, l’antico “Oracolum”, voluto dalla regina longobarda Teodolinda nel lontano ‘595 d.C. Rinnovato e restaurato più volte nell’arco dei secoli, si presenta con una particolare facciata rivestita in marmo bicolore bianco e grigio (ricorda in qualche modo il duomo di Firenze) progettata nel 1396 dal famoso architetto Matteo da Campione. La basilica è affiancata da un campanile del ‘600 costruito in mattoni rossi alto circa 80 metri, mentre l’interno della chiesa, ristrutturato nel corso del 1700/1800, propone una ricostruzione scenica barocca. Celebre è la Cappella della regina Teodolinda, affrescata dagli Zavattari (1444) dove, si conserva la Corona Ferrea: prezioso capolavoro dell’antica gioielleria del tardo periodo romano, fu usata in passato per le incoronazioni dei re d’Italia. Si ricorda inoltre quella di Napoleone come la più importante, se non altro per l’esuberante unicità del gesto. E’ il 26 maggio del 1805 quando posandosela da solo sulla testa, pronunciò la celebre frase “Dio me l’ha data, guai a chi la toccherà”. La tradizione, nonostante la ovvia mancanza di prove certe, vuole che essa sia stata forgiata con il ferro di uno dei chiodi che servirono alla crocifissione di Gesù. Dalla Cappella si accede al Museo dove è custodito il tesoro della basilica: si tratta di numerose antichità e oggetti rari d’arte barbarica, stoffe paleocristiane, argenterie del XIV secolo, arazzi risalenti al ‘500 e altro ancora. Si trova a poca distanza, in Piazza Roma, l’antico Palazzo del Comune completamente in cotto, chiamato comunemente “Arengario”. Ha una struttura insolita, con un ampio porticato al piano terra in cui si svolgeva il mercato, e una grande aula destinata alle assemblee al primo piano. Da qui si ha l’accesso al balconcino o “parlera” presente nella facciata principale, dove il banditore leggeva i decreti al popolo chiamato a raccolta.

Partendo da Piazza Duomo e scendendo verso il Lambro, si percorre Via Lambro, considerata la più antica della città, arrivando in Spalto Isolino, zona ricca di locali e ristoranti alla moda. Arrivando da Viale Cesare Battisti, che sia di giorno o di notte, è impossibile non rimanere affascinati dall’imponente vista della Villa Reale, il più importante monumento della città. Costruzione neoclassica con schema ad “U” tipico delle ville lombarde, fu voluta dall’Imperatrice Maria Teresa d’Austria per il figlio Ferdinando. La guida dei lavori venne affidata nel 1777 al famoso architetto Giuseppe Piermarini, che ci impiegò soli tre anni di lavoro per concludere questo capolavoro simbolo del potere e della magnificenza della corte asburgica, arricchito all’esterno dai giardini con tocco decisamente inglese. Molti si susseguirono alla dimora della Villa, primo fra tutti Napoleone che durante la sua permanenza, attraverso un decreto che stabilì la costruzione del grande muro di cinta accanto alla villa, realizzò quello che oggi è il più grande parco recintato europeo (la lunghezza del muro di cinta è di 14 km), 685 ettari da lui utilizzati un tempo come tenuta agricola e riserva di caccia. Dopo Napoleone, tornarono gli austriaci a cui susseguirono i Savoia: con l’assassinio del Re, che avvenne a pochi passi dalla dimora reale, la famiglia abbandonò il palazzo, che negli anni successivi venne denudato a poco a poco dai suoi mobili e dai suoi fregi, per essere infine abbandonato.

Villa Reale Monza
Villa Reale Monza

Nella prima guerra mondiale, in Brianza, si contarono circa 5.000 morti di cui 600 monzesi. Altre difficoltà arrivarono con la seconda guerra mondiale, basti pensare che nel 1943 erano 70.000 gli sfollati milanesi che cercavano in questa zona riparo dai bombardamenti: pare che molti di loro si fossero rifugiati proprio all’interno della Villa. Nel 1921 la villa fu data in concessione ai Comuni di Monza e Milano, che per otto anni la scelsero come sezione per ospitare la “Biennale delle arti decorative ed industriali moderne”. Sospesa l’attività per tutta la durata della guerra, la manifestazione nella Villa riprese nel dopoguerra diventando, sino agli anni ’90, la sede annuale della “Mostra Internazionale dell’Arredamento”.

Cascina al Parco di Monza
Cascina al Parco di Monza

Il Parco, oasi di pace e tranquillità, oggi è diventato il rifugio per molti che lo scelgono per la propria attività sportiva a contatto con la natura. Facce d’ogni età s’incontrano nei viali alberati decorati dai filtri solari che scendono dal cielo sino ad incontrare e scaldare il suolo: divertenti pic-nic, amichevoli passeggiate di gruppo, scampagnate in bicicletta, pattinatori accaniti tutti agghindati da protezioni a ginocchia e gomiti, amanti dell’ippica che passeggiano a cavallo, solitari lettori, artisti in attesa di ispirazione, bimbi che tra un sorriso e un pianto imparano per la prima volta ad andare in bicicletta. Oltre ad offrire terreno a numerose querce secolari, a molte altre specie di arbusti e a vasti prati, vi trovano posto qualche cascina sparsa qua e là, un invidiabile circolo privato di tennis, un rinomato campo da golf di 18 buche (uno dei primi in Italia), un centro d’equitazione, una pista di hockey, un campo di Polo, una piscina scoperta che aiuta a superare il caldo estivo, un attrezzato campeggio che non poteva trovare miglior posto immerso nell’ombra regalata dalla vegetazione, e il famoso Autodromo Nazionale, uno dei più antichi e famosi del mondo. Il suo circuito automobilistico ospita tutto l’anno molti eventi motoristici, sia automobilistici che motociclistici, ma è il Gran Premio d’Italia di Formula 1 ospitato quasi ininterrottamente sin dalla sua nascita che lo rende tanto celebre. Fu a bordo di una Fiat 570 che Felice Nazzaro e Pietro Bordino ne fecero il collaudo nel 1922, il primo ne collocò anche la prima pietra dell’inizio lavori, che durarono soltanto 100 giorni. Oggi è senza dubbio la più importante attrazione turistica del luogo, attirando ogni anno decine di migliaia di visitatori.

laghetto Parco di Monza
laghetto Parco di Monza

Da visitare anche la Chiesa Santa Maria delle Grazie in via Montecassino. Costruita nel 1463, sorge in riva al fiume Lambro, ai margini del parco di Monza. E’ del 1600 lo splendido ponte che bisogna valicare per raggiungerla.
Monza si può definire la piccola Milano immersa nel verde: il centro storico con la sua raffinatezza, pullula di boutique e negozi di ogni genere, ubicati nelle vecchie costruzioni minuziosamente ristrutturate che incorniciano uno scenario che sembra quasi paesano più che cittadino. Numerosi i ristoranti in cui si possono gustare varie tipologie di piatti: dall’osteria-trattoria casereccia che prepara specialità tipiche del posto mantenevo le vecchie intoccabili ricette rimandate da padre in figlio, al ristorante che serve ottimi e ricercati piatti di pesce; dal locale specializzato in filetti alla piastra cotto con diversi tipi di ingredienti come i pomodorini e la rucola piuttosto che con funghi e grana, ai ristoranti di cucina orientale quale quella giapponese o cinese.

SPECIALITÀ DA GUSTARE
La “Cazzola” è il piatto cardine della cucina brianzola a base di carne di maiale, cotenne e verzini è molto richiesto nei mesi invernali. Il “Risotto alla Monzese” con luganega, cipolla e grana grattugiato. La “Torta Paesana” è una torta povera, che veniva preparata spesso con gli “avanzi” domestici, a base di amaretti cacao amaro, pinoli, uvette.

DOVE SOSTARE
Area Sosta comunale Biassono

Area sosta comunale Nova Milanese

Area sosta Parco di Monza: V.le Cavriga N 45.59763, E 9.27098 NO sosta notturna. Parcheggio ombreggiato, senza servizi, posizionato all’interno del parco di Monza e a fianco della Villa Reale.

Monza Camping: campeggio all’interno del Parco e dell’Autodromo

Informazioni
Comune di Monza www.comune.monza.it
www.turismo.monza.it

Parco di Monza valle dei sospiri
Parco di Monza valle dei sospiri

 

 

 

 

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