Fornovo Val di Taro: seguendo la Via Francigena

 

Buona cucina, il Parco Fluviale del Taro, la riserva del Monte Prinzera, la Via Francigena e un curioso museo della civiltà contadina.

 

Fornovo Val di Taro, un nome che a tanti ricorda qualcosa. Nulla di più facile: ci si passa ogni volta che si percorre l’autostrada Parma-La Spezia o percorrendo la bellissima Statale della Cisa.
Una volta tanto meriterebbe una visita più approfondita, gli spunti interessanti per una tappa o per un weekend non mancano di certo. Non tanto per il paese che non è particolarmente preservato nella sua integrità, visto che qui la storia ha colpito piuttosto duramente: 144 incursioni aeree. Tante ne meritò il paese per ospitare la Società Petrolifera, raffineria evidentemente strategica nello scacchiere dell’ultimo conflitto. Ma una visita alla Pieve Romanica, il cosiddetto Duomo di Fornovo, non può mancare.

 Fornovo, museo Guatelli
Fornovo, museo Guatelli

Ci sono almeno altri quattro buoni motivi per fermarsi. Il primo di questi è una visita al Museo Guatelli che il suo creatore Ettore Guatelli, amava definire “museo dell’ovvio” o “museo del quotidiano”. Situato a Ozzano Taro, conserva una raccolta di oggetti di un’umiltà commovente, consumati o rotti da chi li ha indossati e utilizzati fino a farli diventare parte di se stesso. Gli oggetti sono disposti lungo le pareti, sui mobili, ovunque e raccontano storie vere e danno, proprio nella pretesa non didattica del museo, un’impressione netta di quella che doveva essere la dura vita contadina preindustriale. E poi il tutto ha un gusto naif che colpirà profondamente il visitatore.
Il Parco Regionale Fluviale del Taro è l’altra perla che custodisce Fornovo. Perfettamente pianeggiante, è eccellente per piacevoli escursioni in bicicletta. Tutela circa 20 chilometri del fiume e copre oltre 3.000 ettari di territorio, fra il ponte stradale di Fornovo e quello sulla via Emilia, nei pressi di Pontetaro. La sede del Parco è alla Corte di Giarola. Qui, presso il Centro Visite, viene proposto percorsi per scoprire e conoscere la vita del fiume Taro. Passeggiare oggi lungo il fiume permette di riscoprire tutti i tesori che flora e fauna offrono: salici, pioppi, ontani e la rara tamerice germanica, sono solo un esempio delle 700 specie di piante catalogate nell’intera area.

Sentiero nel Parco Taro
Sentiero nel Parco Taro

Ma la caratteristica più nota del Parco è indubbiamente la grande varietà di uccelli che lo abitano. Occhioni e starne nei pressi del greto, nitticore ed aironi cenerini nelle garzaie, l’airone bianco maggiore nei campi di inverno, il raro tarabuso fra i canneti e poi i moriglioni, le folaghe e i germani reali alle Chiesuole e ai laghetti di Medesano. Non scordatevi il binocolo.
Poco lontano, il Parco regionale dei Boschi di Carrega è stato il primo parco istituito dalla Regione Emilia Romagna nel 1982; il Parco interessa anche il Comune di Fornovo in località Cafragna. All’interno dell’area protetta sono inseriti diversi insediamenti, sia artigianali che agricoli e residenziali. Sono inoltre presenti diversi siti artistici: la Pieve Romanica di Talignano, costruita nel XIII° secolo sul tratto della Strada Romea che attraversa la Val Taro, e le ville Ducali del Casino dei Boschi e del Ferlaro. Di notevole interesse è la vegetazione che alterna boschi di querce e castagni a viali di cedri, conifere secolari ai faggi, rari a trovarsi in zone di pianura o precollinari. Uccelli e mammiferi, tra i quali i caprioli, sono facilmente avvistabili nelle prime ore del mattino o al tramonto.
La Riserva di Monte Prinzera è un uno dei più significativi affioramenti ofiolitici dell’Emilia Romagna. Un blocco roccioso di 180 milioni di anni posto tra la Pianura Padana e l’Alto Appennino. Domina Fornovo e si raggiungono le sue pendici percorrendo per pochi chilometri la Statale della Cisa in direzione La Spezia. Le ofioliti, dette anche “rocce verdi” per frequenti screziature verdastre dovute a particolari minerali, sono complessi di rocce di origine “magmatica” ricchi in ferro e magnesio provenienti dai fondali di antichi Oceani. Arrampicandosi sul Monte Prinzera in una giornata limpida si godrà di eccezionali scorci. Il microclima e il particolare terreno ha trasformato il Prinzera in un laboratorio naturale a cielo aperto dove trovano ospitalità numerose specie vegetali e animali esclusive, rare, localizzate, rappresentative talora di alte montagne talaltra delle zone mediterranee, spesso dai nomi curiosi: alisso, silene, biscutella, lino delle fate, cardo pallottola coccodrillo, linaiola, verbasco, minuartia, stregonella, monachella, alcifrone, luscengola, ascalafo, biancone, falco e pernice rossa.

Il Monte Prinzera
Il Monte Prinzera

SPECIALITÀ DA GUSTARE
Tortelli di patate
, ossia ravioli con ripieno di pasta di patate e parmigiano reggiano, conditi con burro fuso e grana; la bomba di riso, piatto a base di riso e carne di piccioni; la torta fritta, pasta salata, lievitata e fritta nello strutto servita bollente insieme a salumi vari, da accompagnare con bonarda o lambrusco. Tra i dolci le crostate con la “brusca”, marmellata di susine selvatiche.
I porcini: in stagione, in insalata, fritti o deliziosi sughi a condire primi o carni.

SOSTA CAMPER
A Fornovo manca l’area attrezzata ma vi sono diverse possibilità di sosta in zona piscina, nell’ampio parcheggio antistante il cimitero (dir. Calestano) o in località Respiccio raggiungendo il greto del fiume.
A Collecchio area attrezzata in via Aldo Moro nei pressi del Centro commerciale.

INDIRIZZI UTILI
Boschi di Carrega, Via Olma 2, Sala Baganza
Parco del Taro. Strada Giarola 11, 43044 Collecchio

Fornovo, ingresso al Parco del Taro
Fornovo, ingresso al Parco del Taro

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