Elegante Trieste e il suo Carso

Città di frontiera, Trieste fa da ponte tra l’Europa occidentale e centro-meridionale, mescolando caratteri mediterranei, mitteleuropei e slavi. Una piccola Vienna sul mare del Friuli Venezia Giulia, dalla storia antichissima, lambita alle sue spalle dal Carso, terra di grotte, di doline e valli che l’acqua ha scavato nella roccia. Trieste è elegante, di quell’eleganza raffinata senza snobbismo, grazie ai suoi palazzi neoclassici, liberty, eclettici e barocchi che convivono armoniosamente con resti romani, edifici del Settecento e atmosfere asburgiche.

Cosa vedere a Trieste: da non perdere

Piazza Unità d’Italia

Chiamata Piazza Grande durante il periodo asburgico, è la piazza principale di Trieste, il cuore della città sul mare, situata tra il Borgo Teresiano e Borgo Giuseppino. La sua attrattiva principale è data dal colpo d’occhio, grazie ai numerosi, splendidi palazzi ed edifici pubblici. Il palazzo della Luogotenenza austriaca o palazzo della Prefettura è uno degli edifici più importanti risalenti al dominio asburgico. Il palazzo del municipio è sovrastato dalla torre campanaria sulla quale svettano due mori, chiamati bonariamente dai triestini Micheze e Jacheze (dallo sloveno Mihec e Jakec), che dal 1876 scandiscono il trascorrere del tempo ogni quarto d’ora. Fu proprio dal balcone centrale di questo imponente palazzo che il 18 settembre 1938 Benito Mussolini annunciò l’entrata in vigore delle leggi razziali fasciste in Italia. Il palazzo Stratti del 1839 ospita lo storico caffè degli Specchi; Palazzo Modello, tra il municipio e il palazzo Stratti, fu così chimato perché doveva servire come esempio per la ristrutturazione in corso nel 1873. Palazzo del Lloyd Triestino, del 1833, già sede della compagnia di navigazione Lloyd Triestino di Navigazione, poi Lloyd Triestino, è uno degli edifici più importanti della città. Nella piazza ci sono anche la Fontana dei Quattro Continenti e la statua dedicata a Carlo VI. La Fontana dei Quattro Continenti rappresenta il mondo tramite 4 statue allegoriche sovrastate da una figura femminile alata e a braccia aperte che rappresenta Trieste. Adagiata sulle rocce del Carso, la statua è circondata da pacchi, balle di cotone e cordame. Una particolarità: le luci blu indicano dove una volta arrivava il mare.

Cosa vedere a Trieste

Canal Grande di Trieste

Bellissimo e scenografico canale navigabile nel cuore del Borgo Teresiano, in pieno centro città. Fu realizzato nel 1754-1756 per permettere alle imbarcazioni di giungere direttamente sino al centro della città per scaricare e caricare le loro merci. Sulle sponde si affacciano palazzi storici e di pregio, la neoclassica chiesa di Sant’Antonio Taumaturg,
il caffè Stella Polare, uno dei caffè storici di Trieste, il tempio serbo-ortodosso della Santissima Trinità e di San Spiridione con le sue cupole celesti. Il canale è attraversato oggi da due ponti, il Rosso e il Verde, e da una passerella pedonale.

Canal Grande

Castello di Miramare

Il castello di Miramare nacque come residenza della corte Asburgica, nell’attuale omonimo quartiere della città, per volere di Massimiliano d’Asburgo-Lorena, arciduca d’Austria e imperatore del Messico. Successivamente il castello diventò il Museo storico del castello di Miramare. Affacciato sul golfo, il suo nome deriva dallo spagnolo “mirar el mar”, in quanto Massimiliano d’Asburgo, nel visitare questo promontorio, fu ispirato dal ricordo di castelli spagnoli affacciati sulle coste dell’oceano Atlantico. L’edificio è circondato da un grande e magnifico parco di circa 22 ettari, arricchito da una grande varietà di piante, molte delle quali scelte dallo stesso arciduca durante i suoi viaggi. Il castello di Miramare presenta ancora gli arredi originali d’epoca. Al castello è dedicata l’ode “Miramar” (1878) di Giosuè Carducci, che narra la tragica sorte di Massimiliano d’Asburgo.

Castello di Miramare

Colle e castello San Giusto

Il castello di San Giusto è una fortezza-museo situata sul colle omonimo. È visitabile solo in parte: sono accessibili il  Lapidario Tergestino con le sue iscrizioni, sculture, bassorilievi e frammenti di architettura di epoca romana, la Cappella, la Sala Caprin, l’ampio cortile interno e gli spalti, da cui si gode un ampio panorama sulla città sottostante. La storia del castello di San Giusto è particolare: Federico III d’ Asburgo, signore della città, non diede il suo beneplacito alla guerra dei triestini contro i veneziani, il che spinse i cittadini a disconoscerne l’autorità imperiale. Fu un passo troppo ardito che l’imperatore non poté tollerare e punì la città in modo esemplare. Nel 1469, dopo l’assalto austriaco alla città con eccidi e saccheggi, i triestini vennero puniti con l’ordine di costruire a proprie spese una fortezza per i vincitori. Ai piedi del colle di San Giusto sorge il Teatro Romano, una delle più suggestive testimonianze dell’antica Tergeste romana. Risalente al I-II sec. d.C, quasi interamente in muratura, poteva ospitare fino 3.500 spettatori.

Teatro Romano

Faro della Vittoria

Oltre che ad illuminare il golfo di Trieste e guidare le navi, il Faro della Vittoria svolge anche le funzioni di monumento commemorativo in onore dei caduti del mare durante la prima guerra mondiale. Alla sua base si trova un’ancora che nll’immaginario popolare appartiene alla torpediniera Audace, che è stata la prima nave della Regia Marina Italiana ad entrare nel porto di Trieste nel 1918. Sull’apice si staglia la statua in rame della Vittoria Alata. Il monumento è aperto alle visite in talune giornate dell’anno e solo fino alla prima terrazza della struttura.

Faro della Vittoria

Piazza della Borsa

Piazza della Borsa è una delle piazze principali di Trieste, il secondo salotto buono cittadino dopo Piazza Unità d’Italia a cui è immediatamente adiacente. La piazza inizialmente si chiamava piazza della Dogana, dal nome dell’edificio che sorgeva al posto dell’attuale Tergesteo. Il suo nome attuale deriva dal palazzo costruito nel 1806 per ospitare le attività dei commercianti di Borsa, che contraddistingue la piazza e che costituisce uno degli esempi più rilevanti dei monumenti neoclassici triestini. Altri edifici caratterizzanti sono: l’edificio in stile liberty realizzato dall’architetto Max Fabiani nel 1905, chiamato casa Bartoli, l’antica galleria coperta del palazzo Tergesteo, alcuni dei caffè storici della città.

Piazza della Borsa

Tranvia di Opicina

E’ una delle attrazioni turistiche di Trieste, una linea tranviaria interurbana panoramica che ha la caratteristica unica in Europa di possedere un tratto in forte pendenza per cui le vetture vengono spinte o trattenute (in discesa) da carri-scudo vincolati ad un impianto funicolare. Si prende nel centro di Trieste (a livello del mare) e collega la frazione di Villa Opicina sull’altopiano del Carso, uno dei quartieri maggiormente abitati da cittadini della minoranza slovena in Italia, con fermate intermedie. Il servizio è temporaneamente sospeso, seguire gli aggioramenti su triestetrasporti.it

Molo Audace

Il molo Audace è uno dei luoghi più frequentati dai triestini: una passerella che si protende sul mare per oltre 200 metri, un luogo dove passeggiare e ammirare i tramonti che tingono di rosso le facciate dei palazzi delle Rive. Il molo fu costruito alla metà del ‘700 sul relitto di una nave affondata in porto.

Trieste a tavola

Uno dei prodotti di punta è il caffè. Porto franco per l’importazione del caffè dal ‘700, il porto di Trieste è il più importante nel Mediterraneo per i traffici di caffè. Ma caffè a Trieste significa anche letteratura: numerosi e affascinanti sono i caffè letterari storici in cui sono stati di casa poeti e scrittori come James Joyce, Italo Svevo, Umberto Saba. Particolare importanza rivestono i primi piatti come la jota, minestra a base di crauti, pancetta, fagioli e patate, pezzi di costolette di maiale e salsiccia. La minestra de’ bobici con fagioli borlotti, mais (ovvero i bobici), prosciutto affumicato e una spolverata di pepe. Gli gnocchi de pan, fatti con pane raffermo, latte, aglio, prezzemolo e speck o prosciutto cotto triestino. Risi e bisi, risotto con piselli freschi. Da assaporare tra i secondi di pesce: il baccalà al pomodoro, cotto al forno con acciughe e abbondante prezzemolo; le canocie in busara, cioè canocchie accompagnate da un preparato di pan grattato, pomodori, pepe e vino. La busara è un recpiente di coccio usato sulle navi; i sardoni in savòr (alici marinati nell’aceto, ricetta sembrerebbe dalle antichissime origini). Per le carni: i cevapcici, polpette speziate e piccanti, cotte alla griglia; il gulasch; la porzina con capuzi, ovvero la coppa di maiale lessata e accompagnata da crauti, senape e rafano; il sanguinaccio alla boema; l’agnello al rafano. E terminiamo naturalmente con i dessert: il koch, specie di budino dolce; il kugelhupf, un tortino di mandorle, uva passa e scorza di limone: le fave di Trieste, tipici dolci alle mandorle con uova e maraschino.

Aree sosta Trieste

Area sosta camper Trieste – Mamàca Park

AA Via Von Bruck (ex passaggio Sant’Andrea) GPS 45,63720°N; 13,76876°E GPS 45°38’14″N; 13° 46′ 8″E
Apertura annuale, a pagamento, camper service, stalli 50. Animali ammessi, servizio di bus.

Piazza unità d'Italia
Piazza unità d’Italia

 

 

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