La Val di Funes vi aspetta, anche in autunno, per regalarvi una esperienza in una montagna che mantiene caratteristiche di genuinità: la natura, a tratti selvaggia e a tratti romantica, vi affascinerà con le sue montagne simbolo, le Odle.
Al cospetto delle Odle
Quando lasci l’autostrada e la strada inizia a salire all’improvviso, stretta tra due montagne, con il sottofondo di un ruscello a fare da colonna sonora, capisci subito che qui si entra in un altro mondo.
La Val di Funes è un intimo angolo di montagna ancora integro e genuino con tre piccoli paesi a punteggiarne la strada su un lato, quello soleggiato, insieme ai prati e, più in alto, ai boschi; sull’altro lato sono i fitti boschi a creare una macchia di verde scuro solo di tanto in tanto rischiarata da qualche pozza di verde più chiaro. Le Odle, le montagne punta d’orgoglio e simbolo di questo luogo, le scorgi di tanto in tanto mentre percorri i pochi chilometri per giungere al fondovalle, quando alla fine si stagliano in tutta la loro maestosità, sopra i prati, sopra i boschi, rocce che puntano verso l’alto, come dita o aghi (odle in ladino significa ago) che cercano di acchiappare qualche nuvola che si impiglia tra i massi.
Ecco, siamo nel cuore delle Dolomiti Patrimonio Unesco, in una delle località del marchio Alpine Pearls per la qualità della mobilità dolce, il respiro si fa ampio, mentre gli odori di legno e fieno impregnano le narici, lo sguardo spazia a 360° sulla natura e finisce per tornare lassù dove ti sembra di scorgere una macchiolina che si arrampica su quelle rocce che conservano, anche d’estate, macchie bianche di neve. Reinhold Messner, nato nella vicina Bressanone, ha iniziato le sue scalate proprio sulle Odle.
Tiso
Piccolo e raccolto in una manciata di case e alberghi, il paese di Tiso, il primo che si incontra, ha una posizione privilegiata su due lati della valle. Da una parte, la valle di Funes che si apre e offre piccoli scorci delle Odle, dall’altra un balcone sulla valle d’Isarco sottostante e sui paesi che si trovano sulle montagne dirimpetto. Se raggiungete la piccola chiesetta bianca che si trova sul percorso delle trincee della Prima Guerra Mondiale, potete sedervi su una panchina e osservare il tramonto. Con il sole che cala, scoprirete paesi e cittadine che si illuminano di luci, sono Chiusa, Villandro, Velturno, vi sembra di poterle toccare allungando la mano sopra il panorama di meleti che vi separa.
Da Tiso partono diverse escursioni di varia difficoltà ma comunque per la maggior parte adatti a famiglie con bambini. Con i sentieri 11 e 30 potete raggiungere la seconda località della valle, San Pietro, passando attraverso boschi, masi e prati. Il primo, più lungo e impegnativo, si inoltra in fitti boschi dove vi accompagneranno l’odore del legno tagliato e i giochi di luce del sole che filtra tra i rami; il secondo, più veloce e più soleggiato, si snoda su un sentiero prevalentemente pianeggiante che offre scorci sull’altro versante della valle e sui contadini impegnati a tagliare l’erba.
Lungo la strada, al Maso Petrunderhof potete degustare e acquistare prodotti caseari come formaggi e yogurt, burro e latte; poi, quasi alla fine del percorso, incontrerete la piccola chiesa di San Valentino, le cui fondamenta risalgono a Medioevo. Il campanile della chiesa di San Pietro che batte il mezzogiorno vi darà una scossa per allungare il passo!
Museo Mineralogico
A Tiso questo piccolo museo, che piacerà ai bambini, espone le geodi e altre rarità geologiche della zona oltre a esposizioni temporanee. Tre sentieri didattici in partenza dal museo portano alla scoperta “sul campo” delle caratteristiche geologiche e botaniche della valle e a una immersione nel mondo dei suoni con una roccia vibrante e le pietre sonore che regalano una particolare esperienza immersiva.
San Pietro
Capoluogo della valle, da San Pietro si biforca anche la strada principale, con la deviazione verso il Passo delle Erbe che porta in Val Badia ed è accessibile da qui soltanto da primavera ad autunno. Con i suoi tornanti e il paesaggio incantevole che attraversa è meta non solo di escursionisti: mentre voi vi gustate un piatto nella piazzetta del paese o il vostro panino su una panchina, vi capiterà infatti di veder passare moto e auto d’epoca che con sprint risalgono i tornanti mettendo alla prova i cavalli dei loro mezzi.
Meglio evitare con il camper perché la strada è stretta, soprattutto con mezzo di certe dimensioni, più agevole con il van. In ogni caso il Passo delle Erbe è punto di arrivo, non solo di partenza, di diverse escursioni, per cui potete pensare di raggiungerlo a piedi, oppure con mezzi di linea della valle. Trekking o giri con la mountain bike ai piedi del Sass de Putia sono esperienze incantevoli tra i pascoli e i boschi.
A San Pietro, si passa davanti alla chiesa e all’Hotel Kabis, che porta memoria dei pionieri dell’alpinismo che nel 1800 avevano qui la loro base, e si prosegue, sempre con le borracce piene, lungo uno dei sentieri soleggiati della valle: Panoramaweg e Sunnenseitenweg vi portano in un paio d’ore a Santa Maddalena offrendo scorci sulle Odle che fanno capolino oltre i prati e i boschi.
Santa Maddalena
Santa Maddalena è piccolo e delizioso borgo di case e masi che punteggiano i prati ed è caratterizzata dal profilo di due deliziose chiesette, quella del paese e quella di San Giovanni a Ranui, entrambe in posizione panoramica con le montagne e i prati a fare da cornice.
Il paese è il punto di partenza ideale per gite verso il Parco Naturale Puez-Odle e la parte più suggestiva, dal punto di vista escursionistico e paesaggistico, della valle. Proprio dalla chiesetta di Ranui partono numerosi sentieri, tra cui quello molto frequentato che porta alla Malga Zannes, altrettanto frequentata perché vi è l’ultimo parcheggio a disposizione dei turisti e secondo ideale punto di partenza per bellissime passeggiate.
Verso le Odle
Il consiglio, per una prima escursione, è quello di arrivare alla Malga Zannes dal sentiero 33 che parte da Santa Maddalena, facile, con il bosco e i suoi profumi e il fiume e il suo scroscio ad accompagnarvi in una salita che in macchina si supera in pochi minuti. La fatica delle gambe sarà ricompensata dalla possibilità di vedere il paesaggio cambiare e le montagne, da entrambi i lati della valle, mutare aspetto a seconda dell’altitudine.
Dal parcheggio presso la chiesa di Ranui partono altri sentieri che portano proprio sotto le Odle, alle Malghe Dusler e Geisler: vi consigliamo il sentiero 34, di una certa difficoltà per la salita costante di circa due ore (ma al ritorno sarete ricompensati dalla discesa!) ma spettacolare quanto a bellezza della natura. All’arrivo lo scenario a 360° sulle montagne e sulle Odle – di cui si ammira il versante settentrionale – vi ripagherà del male alle gambe, soprattutto se approfitterete di una specialità culinaria delle malghe e poi andrete a sedervi sul prato ad ammirare il panorama, un po’ come se foste al cinema.
Malga Zannes
Quando ormai le gambe sono state temprate da queste prime escursioni siete pronti per affrontare qualcosa di più impegnativo, con partenza dal parcheggio della Malga Zannes. Si prende il sentiero 33 che affianca un costone roccioso a strapiombo e un ruscello, si superano alcuni dislivelli impegnativi per proseguire tra i prati, in un paesaggio tipicamente alpino che ai più piccoli farà venire in mente i monti di Heidi. A un certo punto dovrete scegliere se proseguire diritti verso il Rifugio Genova a 2300 metri, su un sentiero più esposto – segnavia 33 e poi 32 -, oppure deviare verso la Malga Gampen in un percorso che si snoda su stretti sentieri tra prati che nascondono piccole baite.
Da entrambi i punti di arrivo, potete scegliere se rifocillarvi e passare il resto della giornata al sole a recuperare le forze, oppure raggiungere la Malga Zannes allungando il percorso sul Sentiero Adolf Munkel o Sentiero delle Odle, segnavia 35 e poi 36. Questo itinerario si snoda proprio ai piedi delle Odle ed è caratterizzato da un percorso vario su diversi tipi di terreni e dalla grande varietà di piante, prevalentemente soleggiato, solo in parte tra boschi. Per gli appassionati di arrampicata c’è la possibilità di provare una palestra su roccia lungo il percorso, con vie di difficoltà da 3 a 8a.
Qualche consiglio in più
-Chi ha bimbi può percorrere il Sentiero Natura a Zannes, un paio di chilometri, poco dislivello, i campanacci delle mucche che fanno eco all’allegro scrosciare del ruscello: lungo il percorso, accessibile anche a persone disabili in carrozzina, una serie di pannelli informativi per raccontare il suggestivo paesaggio che scorre davanti agli occhi
-Al parcheggio della chiesetta di Ranui, un’altra sosta per le famiglie: qui un parco avventura si snoda tra i rami del bosco per la felicità dei giovani avventurieri. E prima di tornare al camper, proseguite di qualche metro lungo la recinzione… troverete dei piccoli pony che brucano placidamente l’erba.
-I più allenati possono lasciare il camper in sosta e affrontare Dolorama, percorso panoramico di 61 km da affrontare in quattro tappe su strade forestali e sentieri segnalati e suggestivi luoghi di sosta.
-Sempre per esperti l’Alta Via Günther Messner, sulle Odle di Eores, con alcuni passaggi da via ferrata.
Per chi vuole saperne di più
Interessanti soste, per tutti coloro che sono interessati all’aspetto scientifico e culturale delle montagne, sono quella al Dolomites UNESCO Info Point Zannes e al Centro Visite Puez-Odle, a Santa Maddalena.
In inverno
La Val di Funes è una incantevole località anche nella stagione invernale, quando propone attività sulla neve legate a un turismo alternativo alla classica settimana bianca: con sentieri per ciaspole, piste da slittino e da sci di fondo ed esperienze da gourmet nelle malghe, il fascino non manca di certe a queste montagne!
Informazioni e soste
Si giunge in Val di Funes dall’autostrada del Brennero A22, uscita di Chiusa. La valle è lunga appena una quindicina di chilometri. Si segnala di controllare sempre l’apertura delle malghe e dei rifugi che, al di fuori della piena stagione estiva (luglio-agosto), può non essere giornaliera.
Area sosta a Santa Maddalena presso Giovanni del ghiacciaio.
Ai parcheggi della chiesetta di Ranui e Zannes è possibile sostare con il camper.