Levanto, boschi e mare, tradizione e sport. Cosa si può chiedere di più a una terra ricca di storia, affascinante e immersa in uno dei Parchi più belli d’Italia?
Levanto, mare al tramontoLevanto (La Spezia) ha una storia molto antica, come testimoniano le tombe a cassetta risalenti all’età del ferro. I primi abitanti del territorio furono i Liguri Apuani, cui seguirono i Romani. Nel 1164 Federico Barbarossa cedette Levanto alla famiglia dei Malaspina che dominò fino al 1211. Successivamente il borgo aderì alla Repubblica di Genova. La dominazione napoleonica accompagnò Levanto fino alla creazione del Regno d’Italia. In ogni epoca questa piccola perla si è caratterizzata per la ricchezza dei commerci che le hanno permesso di espandersi, come dimostrano i palazzi e le ville signorili disseminate su tutto il territorio.
Da un punto di vista naturalistico, Levanto deve la sua fama al fatto di essere posta al centro di una suggestiva valle, le cui dorsali, il promontorio del Mesco e la punta di Levanto, finiscono in mare creando uno splendido scenario ricco di boschi, ulivi e vigne. A ciò si aggiunga che il Promontorio del Mesco è inserito nel Parco Nazionale delle Cinque Terre e che la bellezza dei fondali ha reso il tratto di mare antistante il promontorio il cuore della Riserva Marina delle Cinque Terre. Un weekend da queste parti offre molteplici spunti: la possibilità di praticare una sana attività balneare – tanti i lidi e le spiagge, infatti – o di soddisfare gli animi più “irrequieti”, grazie al trekking o al surf che da una ventina d’anni spopola da queste parti. Dalla stazione di Levanto è possibile prendere il treno che vi porterà nei borghi delle Cinque Terre.
Nei dintorni
Vi consigliamo di visitare Lavaggiorosso, un borgo dalla forma molto suggestiva; è, infatti, disposto su una dorsale ripida, con pianta a cerchi concentrici, le costruzioni addossate una all’altra e divise da stretti vicoli spesso raccordati con archi e volte in pietra. Il carruggio centrale presenta un doppio portale ad arco ribassato in conci di serpentino verde lavorati. Le prime notizie della chiesa dedicata a san Sebastiano risalgono al XIII secolo, ma l’attuale edificio è dell’inizio del ‘600.
E ancora Dosso, posta nella parte occidentale della vallata. Il nucleo è raggiungibile da una carrozzabile che, partendo dal convento dell’Annunziata, tocca le frazioni di Lizza, Lavaggiorosso e Groppo per poi raccordarsi con lo svincolo autostradale della A15 Genova-Livorno. L’origine del borgo non è nota, ma è probabilmente da porsi nel basso medioevo. Nel piccolo oratorio di Dosso, intitolato a San Giovanni Evangelista, vi si conserva una Annunciazione in ardesia di particolare pregio. Non è nota la collocazione dell’opera, ma è molto probabile che essa in origine fosse la lunetta di un portale di in un edificio sacro di Levanto. Molto bella. La frazione di Montale, corrispondente all’antica Ceula, è nota per la chiesa di San Siro, probabilmente dell’XI sec. e modificata nel ‘700. Grazie ai restauri degli anni Cinquanta, oggi sono chiaramente visibili le due fasi della costruzione. La parte medievale, severa e spoglia, e quella barocca che ha interessato la parte absidale. La torre campanaria, che risale probabilmente all’epoca carolingia, fungeva originariamente da torre di avvistamento.
E per finire in bellezza una visita all’eremo di Sant’Antonio sulla sommità del promontorio del Mesco: vi farà godere di una vista che dall’isola Palmaria giunge a Portofino. L’eremo è costituito da due distinti edifici: il primo del sec. XI, in pietra, e il secondo del sec. XV. Della chiesa più antica restano un muro perimetrale, l’abside e una parte della volta. Accanto sopravvivono i pochi ruderi del convento, abbandonato nel 1610, quando i religiosi si trasferirono nella nuova sede di Levanto (monastero dei padri Agostiniani, attuale casa di riposo comunale). La pregevole statua lignea di Sant’Antonio Abate (sec. XV) è custodita nell’oratorio Mortis et Orationis a Monterosso.
Escursioni
Il territorio di Levanto è innervato da circa ottanta chilometri di sentieri. Tranne poche eccezioni, i sentieri non presentano difficoltà, sono adatti sia agli escursionisti sia alle famiglie e sono segnalati con una cartellonistica molto dettagliata che indica le distanze in minuti dai borghi più vicini e che è costantemente monitorata.
Alcuni Itinerari
Da Levanto a Framura
Il sentiero Levanto-Bonassola sale da Levanto attraversando villette e scalinate e passa in mezzo a un’incontaminata zona di macchia mediterranea, fino a raggiungere le coltivazioni di ulivi sopra Bonassola. Qui, dopo il quartiere del Poggio, si scende tra ville e giardini fino al municipio di Bonassola. Il sentiero Bonassola-Framura inizia dalla Chiesa di Santa Caterina, passa per l’oratorio di Sant’Erasmo e giunge al promontorio della Madonna della Punta. Da qui, si segue un sentiero immerso nella macchia mediterranea, a tratti interrotta da zone coltivate, lungo il quale si aprono degli scorci panoramici su tutta la riviera.
La Pista CicloPedonale Levanto-Framura
La Pista Ciclopedonale Levanto – Framura è lunga 5 km e mezzo e percorre il tratto della vecchia ferrovia a binario unico Genova-Roma, passando per Bonassola. La maggior parte di questo del percorso si trova in galleria di mattoni pieni e roccia, ma si aprono punti panoramici mozzafiato su terrazzini e passerelle. E’ possibile, scendendo le scalette, raggiungere calette prima praticabili solo via mare. Le gallerie sono ben illuminate ed è possibile praticare numerosi sport: bici, camminate, pattini, skate, jogging, monopattino.
Il passo del Bracco
La statale del Bracco, sopra Deiva Marina, in passato era l’unica via di congiunzione fra La Spezia e Genova. Oggi offre la possibilità di compiere numerose escursioni, sia a piedi sia in bici, passando tra vigneti, oliveti, ginestre ed agavi.
Moneglia
Il parco tra Punta Manara e Punta Moneglia costituisce uno degli esempi più belli di macchia mediterranea. I sentieri passano in mezzo a zone coltivate, in particolare uliveti. Accanto all’olivo domina la vite e, salendo di quota, compaiono fitti boschi di castagneti e alberi di nocciolo.
Specialità da gustare
Il Rosso delle Colline di Levanto è un vino di colore rosso rubino più o meno intenso, dall’odore ampio e intenso, persistente, lievemente vinoso, con sentori di frutti di mora maturi. Sapore asciutto, sapido, di medio corpo, continuo. Si produce anche nella tipologia Novello. Viene prodotto con uve di Sangiovese e Ciliegiolo in prevalenza. La zona di produzione comprende parte dei territori dei comuni di Levanto, Bonassola, Framura e Deiva Marina. Si accompagna in modo ottimale con paste al sugo di carni bianche, trippe in umido, pollame al forno. È reperibile presso i produttori situati nelle varie località dei comuni compresi nel territorio di produzione (Levanto, SP).
Il “Baccalà in agliata”, ovvero baccalà tagliato a pezzi, bollito e passato nella farina, fritto e servito con la salsa agliata fatta con aglio tritato, aceto, olio e sale.
La Mesciua, zuppa di ceci, fagioli e grano. Il termine “mesciua” significa “mescolare”. Si tratta di una zuppa storica, un piatto povero nato nella zona del porto dai pescatori, per sostituire la carne.
I gattafin, piatto tipico levantese, ha una storia davvero particolare. I piatto, che oggi si presenta come una sorta di antipasto, nacque dal fatto che i minatori della vecchia cava di pietra in località La Gatta, raccoglievano le erbette selvatiche che venivano poi utilizzate dalle loro mogli per preparare il ripieno di questi grandi ravioli fritti in olio extravergine d’oliva.
DOVE MANGIARE
Agriturismo “I Pipetta”
Incastonato nel pittoresco borgo di Legnaro, comune di Levanto, lungo la provinciale Levanto-La Spezia. Il menu giornaliero spazia dalla cucina tradizionale, ligure e levantese (torte di erbe, ravioli alla pipetta, gattafin, grigliate di carne e dolci fatti rigorosamente in casa). Località Legnaro di Levanto www.agriturismo-pipetta.it
Ristorante La Gritta. Loc. Vallesanta – Lungomare
Ristorante Pizzeria Totano Blu. Forno a legna, menù a base di pesce. Via Molinelli, 10/12 – Levanto
Acquisti Enogastronomici
Luigina, Il Laboratorio del Pesto alla Genovese
In Via Dante, 16 (tel. 0187807441), è il punto di riferimento dal 1976 per i buongustai. Nel Laboratorio si prepara un favoloso Pesto alla Genovese, la ricetta è molto antica e gli ingredienti sono selezionati con cura (basilico di Prà e pinoli di prima scelta).
La Nicchia
In Corso Italia 2/B (tel. 0187802638), ha un vasto assortimento di miele, marmellate, biscotti e tante sfizioserie per i regali dell’ultimo minuto.
Sosta Camper
Area sosta attrezzata, nel parcheggio dietro la stazione FS, sulla strada d’entrata del paese, 16 posti.
Area attrezzata sosta camper località Moltedi sulla strada per la A12, vicino sottopasso stazione F.S., grande, con acqua. Zona trafficata, rumorosa, asfaltata, poco ombreggiata, discretamente illuminata, centro cittadino e lungomare a 15 minuti.
Al lato del distributore AGIP, pochi posti. Coordinate GPS N 44° 10.502 – E 9° 37.105.
Camping Acqua Dolce, Via Guido Semenza, 5 – www.campingacquadolce.it
Camping Albero D’Oro: immerso nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, alle spalle di Levanto. Le piazzole per camper si trovano in una zona pianeggiante, ombreggiata con ampio parcheggio, sono tutte dotate di connessione elettrica. Il camping è raggiungibile uscendo al casello autostradale di Carrodano-Levanto sulla A12 Genova-Livorno e seguendo poi le indicazioni per Levanto.
Camping San Michele: a 2 km dal centro di Levanto, immerso nel verde del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Dall’autostrada A12, uscire a Carrodano-Levanto e seguire le indicazioni per Levanto (circa 12km).
Camping 5 Terre Levanto: immerso in un fresco bosco in località Sella Meretti www.campingcinqueterre.it