Bosnia: sapore vero e natura incontaminata

“Nema problema”, non c’è problema, è una frase che vi sentirete rivolgere spesso viaggiando in camper nel cuore verde d’Europa. La Bosnia Erzegovina sta diventando una meta decisamente attraente per chi ama la natura, le tradizioni e i viaggi dal sapore più autentico.

Suggestiva veduta del ponte di Mostar

La Bosnia Erzegovina è un territorio estremamente vasto. Per rendere l’idea, è grosso modo il doppio della Sardegna per superficie e numero di abitanti. In compenso ha il PIL che è la metà dell’isola mediterranea. Ovviamente il Prodotto Interno Lordo non aggiunge ne toglie nulla al fascino di un viaggio, semmai ci prepara all’idea che stiamo per intraprendere un “viaggio vero”, in una nazione che non si piega completamente alle esigenze dei turisti e l’assenza del mare – se non per un breve corridoio che interrompe la costa Croata – è compensata da una natura maestosa e spesso spettacolare. Ma un viaggio in Bosnia Erzegovina rappresenta anche un itinerario nelle emozioni forti. Qui, per intenderci, la gente ti guarda dritto negli occhi, afferma con dignità l’impossibilità a proseguire oltre il bordo del sentiero per la follia dei campi minati, guarda oltre lo scheletro di una fattoria crivellata dai colpi e, se ci riesce, cerca di non pensare all’orrore che quelle mura raccontano. Un viaggio con la “V” maiuscola insomma.

Non c’è nemmeno il conforto della moneta unica – ma il marco convertibile (BAM o KM, con rapporto di circa 2 per 1 euro, attenzione che in molti luoghi le carte di credito non sono accettate) – e nemmeno il trattato di Schengen. Si attraversa una vera frontiera con carta di identità valida per almeno altri tre mesi rispetto la data di arrivo e se avete animali come cani o gatti dovranno avere chip e libretto sanitario. Se le nuove carte d’identità di tipo elettronico non venissero riconosciute, in frontiera stileranno un visto provvisorio. Fate una assicurazione tipo Europe Assitance, e se il camper non è vostro occorre una delega del proprietario scritta in inglese.

Non fate troppo affidamento sul vostro navigatore satellitare e partite con una buona carta stradale (ottime quelle del Touring Club Italiano). Si percorrono strade un po’ sconnesse (soprattutto sulla viabilità secondaria) e i campeggi non sono particolarmente cari ma sono relativamente pochi, anche se sempre presenti nei principali luoghi di interesse. Altrimenti per la sosta ci si arrangia: se cenate in un ristorante, difficilmente il proprietario vi negherà la possibilità di fermarvi a dormire nel proprio parcheggio, così come l’accesso all’acqua e ai bagni. Alcuni parcheggi per camionisti organizzano piccoli business con i camperisti in sosta improvvisando servizi da area attrezzata. Certi campeggi sono migliori di altri e se si ha tempo ci si ferma volentieri qualche giorno in più per una vera vacanza verde, isole felici per chi fugge dall’affollata costa croata.

Proporre un itinerario preordinato non è semplice: molti percorrono la costa croata da nord verso sud per entrare in Bosnia Erzegovina, e da sud a risalire; altri studiano itinerari ad hoc. Vi capiterà di percorrere strade secondarie deserte che si inoltrano tra le montagne per decine di chilometri senza l’ombra di una casa o di un villaggio, sono sensazioni uniche per chi vive in un paese densamente popolato. All’inizio, questi spazi infiniti mettono un po’ a disagio, poi ci si prende confidenza e “nema problema” farà parte del vostro vocabolario insieme a “zdravo”, ciao, o “dobro jutro”, buongiorno.

Di seguito una serie di località imperdibili: a voi il divertimento di tessere una tela per dare un senso a un viaggio che non dimenticherete facilmente. Il viaggio che vi suggeriamo si sofferma su alcune delle località più rinomate dell’Erzegovina, Mostar e i suoi d’intorni, e Sarajevo, un itinerario compatibile per una vacanza che non sia di solo mare.

Mostar

Una città che è un vero simbolo. Lo era prima del 1990 con la sua anima antica proiettata verso l’Europa, lo è forse ancor di più oggi, ora che, dopo l’autentico martirio subito da questo centro e dai suoi abitanti, rappresenta la volontà di rinascita. Un simbolo su tutti è il ponte Stari Most, nel cuore della città vecchia, abbattuto e ricostruito identico nel 2004 non tanto per permettere ai giovani di tuffarsi nel fiume Neretva sottostante in segno di virilità, quanto per sottolineare, appunto, la volontà di rinascere dalle proprie ceneri. Un ponte simbolico anche perché ha unito per secoli la parte islamica della città a quella ortodossa. Le antiche abitazioni, in sasso con i tetti in beola, raccontano molto del passato ottomano di questa cittadina, così come i minareti che svettano verso il cielo. La parte a sinistra della sponda del fiume della città merita di essere visitata per la sua volontà di risorgere più vivace che mai, dopo essere stata praticamente rasa al suolo.

E allora tutti a passeggio per Kujundziluk, la più celebre delle strade del centro storico, anticamente la via degli orafi, dove si affacciano le botteghe di artigiani che propongono servizi da caffè (rigorosamente turco) in rame battuto a mano o le colorate borse in lana tessute al telaio. Da questa strada si accede alla moschea Koski Mehmed Pasha e alla sua cupola celeste. Al centro la grande fontana per le abluzioni è una delle poche opere sopravvissute alle bombe. Non lasciate questo luogo senza aver affrontato la salita alla cima del minareto dal quale si domina la città. Altro luogo da visitare è la moschea di Karađozbeg, considerata la più bella della Erzegovina. Da non perdere a Mostar è una passeggiata lungo la Bišćevića sokak, la strada sulla quale si affaccia la casa Turca, una residenza dell’epoca della dominazione ottomana veramente bella, visitabile all’interno e arredata con il gusto di allora. Non è l’unica in città: la casa Muslibegovica è un altro esempio di questo genere di architettura. La Bajatova è, invece, una strada che dal centro di Mostar sale per circa due chilometri. Il cimitero che sorge all’inizio della strada è la doccia fredda che ci rammenta che la guerra non ha solo distrutto case e monumenti. Lungo la strada visiteremo la moschea Nesuhaga Vicijakovic, la seicentesca Torre dell’orologio, il Museo dell’Erzegovina e la chiesa ortodossa.

Medjugorje

Questa località è diventata celebre per i pastorelli che nel 1981 dichiararono di aver assistito all’apparizione della Madonna. Da allora, milioni di pellegrini si recano sul posto a pregare sui luoghi delle apparizioni. In molti, anche tra i più scettici, avvertono un’atmosfera molto particolare, mistica. I pellegrini seguono i sentieri delle apparizioni e la località si è rapidamente attrezzata per far fronte ai bisogni spirituali e non solo dei fedeli. Per chi arriva in camper c’è un area attrezzata, la Camp Zemo (N 43°11’42”, E 17°40’28”) con una cinquantina di stalli.

Momenti di preghiera a Medjugorje (Ufficio Turismo)
Momenti di preghiera a Medjugorje (Ufficio Turismo)

Il borgo ottomano

Tra le tante piccole-grandi sorprese di un viaggio in Bosnia Erzegovina c’è l’incontro con Pocitelj, un bel borgo ottomano ma risalente al 1300, nei pressi di Čapljina, a una trentina di chilometri da Mostar. Si passeggia per le strade acciottolate sulle quali si affacciano le case in sasso, si visita la bella moschea Hanzi-Alija Dzamija e si cammina sui bastioni godendo della vista sul fiume Neretva. Il centro, che è stato recentemente ben ristrutturato dopo i danni provocati dal conflitto, non è una delle mete principali degli itinerari turistici. Si apprezzano le attività delle donne del posto, che propongono succhi e sciroppi di frutta e altre leccornie, tutte rigorosamente preparate in casa: una sorpresa nella sorpresa!

I monasteri ortodossi…

Una delle sorprese per il turista che per la prima volta visita questo paese è il contatto con le chiese del culto ortodosso. Vi capiterà di imbattervi in molti di questi, ne apprezzerete le architetture particolari e le icone, le particolarissime pitture sacre. Tra questi, il Monastero di Zitomislici, che si incontra sulla strada per Pocitelj. È uno dei più importanti luoghi di culto ortodossi in Erzegovina, risale al 1500 ed è dedicato all’Annunciazione. Sembra incredibile, ma il recente restauro ci racconta che anche questa oasi di pace e serenità non è stata risparmiata dai colpi di mortaio. Il pavimento è stato risparmiato, mentre tutto il resto è stato riprodotto fedelmente. Bello riposare nel suo parco e fare due chiacchiere con il sacerdote che lo custodisce. Se ce ne fosse bisogno, qui si apprende l’ennesima lezione sull’assurdità delle guerre.

…e quelli islamici

La dimensione più mistica dell’Islam e vissuta dai dervisci: a tutti sarà capitato di vedere foto, filmati o rappresentazioni dove questi ruotano su se stessi per raggiungere l’estasi. Una caratteristica che accomuna le congregazioni religiose più votate al misticismo è quella di sorgere in luoghi di particolare suggestione. Non fa eccezione il Tekija, un monastero derviscio di Blagaj, cittadina cinquecentesca in stile ottomano a una decina di chilometri a sud di Mostar. Questo monastero, inserito tra i monumenti nazionali, si posiziona in modo suggestivo a fianco della sorgente del Buna contro la parete della montagna. La sorgente viene considerata la più grande d’Europa. A Blagaj, inoltre, ci sono diversi campeggi lungo il fiume dove poter fare tappa. Da questi, con una passeggiata lungo il fiume, arrivate al cancello di ingresso. All’interno del complesso monastico c’è un bazar e una specie di area pic nic sul fiume. Il Tekija si fonde perfettamente nel paesaggio fatto di roccia e nell’acqua del fiume Buna che con irruenza esce in quel punto dalla montagna. Il monastero è visitabile all’interno: ci si toglie le scarpe e si entra vestiti in modo consono, vi verrà offerto un telo con il quale le donne si copriranno i capelli e anche gli uomini dovranno avvolgerselo attorno se hanno le gambe scoperte. Gli ambienti sono ovviamente molto sobri, belli sono i tappeti e suggestiva è la biblioteca.

Il parco nazionale di Hutovo Blado

Siamo in Erzegovina, sulla riva sinistra del fiume Neretva, a una quindicina di chilometri dalla costa adriatica. Qui, per oltre 7.400 ettari, si sviluppa un’enorme zona umida paradiso di uccelli acquatici e migratori che qui svernano. La particolarità di questo posto è di essere in un sistema misto di pianura e collina caratterizzato da un sistema carsico, con corsi d’acqua che si muovono sotto terra per riaffiorare alimentando laghi, gole e sorgenti, con i laghi uniti tra loro da canali.
Altra particolarità della zona è il fiume Krupa, che qui nasce e qui finisce essendo lungo solo 9 chilometri, ma è l’unico fiume in Europa che può scorrere in entrambe le direzioni. In pratica, quando il fiume Nerteva è in piena, spinge le acque della Krupa in senso contrario. La gestione del parco ha una flotta di barconi da 25 persone, barche da quattro, bici e canoe e guide che parlano anche italiano. L’ingresso è a pagamento (1 euro) comprensivo di parcheggio. Il consiglio è di partecipare al safari fotografico in barca. Se amate pescare viene rilasciata una licenza giornaliera al costo di circa 5 euro, altrimenti, se non avete le vostre, potrete noleggiare biciclette o canoe (www.hutovo-blato.ba).

Le cascate Kravice

Volete farvi la più suggestiva nuotata in acqua dolce della vostra vita? Allora raggiungete le cascate di Kravice, vicino a Ljubuški, a una quarantina di chilometri da Mostar. Qui il Fiume Trebižat si allarga per gettarsi su un fronte di 120 metri nel lago sottostante dopo un salto di poco meno di trenta metri. Il bagno nel lago è suggestivo per la sua eccezionale cornice paesaggistica. Un cordone di boe segna il limite di sicurezza da non oltrepassare, dunque anche con i bambini il bagno risulta sicuro. Naturalmente la cosa vale nel periodo più caldo dell’anno. Se pianificate il viaggio in primavera, è invece il periodo più bello per l’abbondanza d’acqua e la vegetazione particolarmente lussureggiante. Oltre all’aspetto balneare ci sono altre attrazioni presso le cascate, come la caverna con le stalattiti o la possibilità di noleggiare canoe e pagaiare con una guida su un tratto di fiume di una decina di chilometri. La seconda cascata sul fiume Trebižat è la Koćuša: alta una decina di metri, ha intorno mulini, alcuni dei quali ancora efficienti.

Sarajevo, la capitale

Non si può lasciare la repubblica della Bosnia Erzegovina senza una visita alla sua capitale. Il viaggio da Mostar a Sarajevo, di circa tre ore, è estremamente piacevole e panoramico. Si segue il corso del fiume Neretva, incontrando lungo la strada alcuni campeggi. La città è risorta più vivace che mai: qui si concentrano le attività culturali e la vitalità notturna delle piazze e dei bar è un vero piacere per chi apprezza fare le ore piccole. Per soggiornare c’è un campeggio a una quindicina di chilometri dal centro (camping-sarajevo.com).

La città è una piccola metropoli con quartieri molto diversi tra loro che si allungano sulle due sponde del fiume. Tra i quartieri più interessanti ed esotici è la Sarajevo ottomana, Baščaršija, nome impronunciabile ma di grande fascino, con il suo bazar oggi patria dello street food, le sue fontane e i minareti delle moschee che svettano verso il cielo. Dalla zona commerciale ottomana si risale verso il quartiere residenziale storico. Di ponte in ponte, saltando da una parte all’altra della città, quello che coglierete è l’impressione che questo sia il posto dove oriente e occidente si incontrano. Nella “Gerusalemme dei Balcani” sorgono una accanto all’altra chiese cattoliche, sinagoghe, moschee e chiese ortodosse. Sarajevo è famosa anche per i suoi storici ponti sul fiume Miljacka e per i suoi importanti festival, frequentatissimi e di ogni genere, dalla musica al teatro fino al cinema (www.sarajevoturismo.it).

Una buona base: Auto Camp Green Park

Auto Camp Green Park è quello che si dice il posto perfetto per conciliare una sosta di qualità e la possibilità di raggiungere velocemente numerosi luoghi di grande interesse. Situato a Zitomislici, è a solo 18 chilometri da Mostar, lungo la strada magistrale M17 (l’equivalente delle nostre statali di grande comunicazione). Il campeggio è immerso nella natura incontaminata della riva del fiume Neretva, nel cuore dell’Erzegovina, ambiente storicamente importante per la cultura e l’economia del paese, dove potrete godere delle tradizioni locali e del clima mediterraneo. La struttura è fornita di tutti i comfort per un soggiorno di qualità. Il complesso si estende su una superficie di 50mila mq, dove potrete trovare lo spazio riservato alla sosta dei camper, la spiaggia, aree gioco per i bambini, il bosco per le passeggiate, la pista ciclabile e un parcheggio di 7.000 mq.

Il campeggio dispone di una cinquantina di piazzole per camper, una trentina per le tende (ed è in corso un piano per raddoppiare i posti camper) con custodia e vigilanza. Direttamente dal campeggio si possono svolgere diverse attività legate alla presenza del fiume come rafting kayak e pesca sportiva. Inoltre passa la pista ciclabile per itinerari in bici. La spiaggia sul fiume è un vero lido sabbioso degno delle migliori località marine: si estende per una lunghezza di 270 metri ed è provvista di sdraio, ombrelloni, servizi igienici e docce. Il campeggio è strategicamente posizionato rispetto alle mete descritte in questo servizio.
Indirizzo e contatti:
Auto Camp Green Park
Žitomislići bb, 88268 Mostar – Bosna i Hercegovina
Tel. +387 63 490 683 – info.camp@greenparkmo.com
www.greenparkmo.com

Un giovane stato in cerca di stabilità

L’assetto geopolitico della Bosnia Erzegovina è quello di una giovane repubblica sotto la tutela dell’ONU, la cui Costituzione è datata 1995. Il paese è suddiviso in tre unità territoriali: Federazione della BiH (51%), Republika Srpska (49%) e Distretto di Brcko, con poco meno della metà della popolazione di religione musulmana, una massiccia presenza di cristiani ortodossi e cattolici. Si parlano due lingue principalmente, il bosniaco nella federazione di Bosnia e il serbo nella Republika Srpska. In questa parte del paese vi divertirete anche a interpretare le segnaletiche stradali in cirillico, mentre il bosniaco si pronuncia più o meno come si legge.

Prepararsi al viaggio

Raccogliere informazioni dettagliate in italiano, per visitare questa nazione, vi accorgerete che non è semplice. Blog amatoriali e gruppi di discussione a parte, nemmeno la puntuale Lonely Planet ha in catalogo una guida dedicata al paese. Se non avete problemi con l’inglese potete orientarvi sulle guide Bradt nel volume di Tim Clancy dedicato. In italiano l’unica guida disponibile è “Sarajevo e la Bosnia Erzegovina” di Marco Vercovec, edita dalla friulana Odòs. Ci sono alcuni siti web ufficiali come bhtourism.ba che propongono una versione in inglese e in tedesco, mentre informazioni on line in italiano si trovano sul sito della Camera di Commercio Italo Bosniaca. Anche sulle singole città si capisce che c’è ancora molto lavoro da fare per la promozione turistica di questo paese, mentre si danno molto da fare i privati per promuovere il territorio: un esempio è il sito del campeggio recensito in questo articolo.

Testo Alessio Gabbi – Foto D.R. – Rivista Vita in Camper n. 116 Mag/Giu 2018

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