A Calascio, in Abruzzo, sorge una delle rocche più alte d’Italia, dove il vento è l’indiscusso sovrano. Il fascino del luogo è stato immortalato in film e lo potete assaporare visitando la Rocca Calascio, dove fare un vero viaggio nel tempo.
Un castello a guardia del tempo
Forse la ricordate immortalata in un film o serie Tv: Il nome della rosa e Ladyhawke, ma anche Padre Pio e La Piovra 7. Ma non sapete che questo luogo dal fascino senza tempo è visitabile, incantevole in ogni stagione, e si trova in posizione strategica per la scoperta di un territorio genuino, ricco di tradizioni, riti, usanze. Qui la natura detta ancora i ritmi delle giornate e delle stagioni. Calascio e la sua Rocca sono il luogo perfetto per una tappa che privilegia passeggiate nel silenzio e il ritrovarsi in un rifugio, attorno a un tavolo, apparecchiato con specialità e condito di chiacchiere.
La visita
La Rocca a 1460 metri di altezza presenta ruderi sparsi sul crinale del monte che sembrano confondersi con le rocce, e poi una struttura principale. Quattro poderosi torrioni che dalla montagna sembrano sorgere e svettare verso l’alto, offrendo una sensazione di solidità e nello stesso tempo di precarietà, per la posizione a precipizio sulla vallata sottostante. Il percorso più suggestivo è affrontabile anche da chi non è particolarmente allenato: inizia a Santo Stefano di Sessanio e giunge in una ora di cammino alla rocca. Permette così di scorgere la Chiesetta di Santa Maria della Pietà dalla base ottogonale: un piccolo gioiello.
Il castello abbandonato
Quassù ciò che si gusta ha molteplici sapori. La bellezza di un castello abbandonato, dalle pietre spoglie dentro le quale ruggisce il vento, mentre le nuvole sfiorano le punte del torrione o ricoprono la valle in basso lasciando il cielo terso. La sensazione di solitudine che si coglie dove è solo la natura a sopravvivere. Albe e tramonti dai colori intensi, che incendiano le rocce delle montagne e le pietre del castello e delle case del borgo. Il panorama che spazia sulla regione: verso sud e molti metri più in basso, verso il borgo abitato, vertiginosamente lontano; verso nord, dove partono le file bianche dei sentieri che spezzano il verde dei prati spazzati dal vento. Sulle orme di chi ha percorso questi stessi tratti nei secoli ci si può incamminare per una nuova escursione nel Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga. A piedi o con gli sci da fondo quando la neve ammanta tutto di bianco.
La storia
Le notizie storiche riportano l’edificazione intorno al XII secolo, e per lunghi decenni la Rocca fu importante dal punto di vista difensivo e commerciale e come dominio di famiglie nobili. La sua parziale distruzione avvenne all’inizio del 1700 per un terremoto, cui seguì il progressivo abbandono fino allo spopolamento a metà del 1900. Il borgo sottostante lega le sue vicende alla Rocca e ne ha condiviso le sorti. Ma da alcuni decenni c’è un tentativo di ripopolamento, legato soprattutto al turismo: la creazione del Rifugio della Rocca – albergo diffuso e ristorante – sembra un progetto di rinascita. Alcune case in pietra, costruite sul pendio, sono state ristrutturate. Altre sembrano un tutt’uno con la natura che ne ha colonizzato muri, interni, tetti, mentre gli animali ne ripopolano le stanze con i loro cinguettii.
Il borgo
Un’ultima mezz’ora di cammino porta al borgo moderno di Calascio, dove ci si può concedere una sosta gastronomica per assaporare prelibatezze del territorio: lenticchie, cacio pecorino, ricotta di pecora e il fiadone, una torta al formaggio dal retrogusto dolciastro. Nelle strade acciottolate, si possono trovare sedie fuori dalle abitazioni, vasi di fiori agli angoli delle vie, passaggi intagliati nella pietra. Immagini di uno stile di vita che richiama un passato di privazioni e un presente di semplicità. Noi osserviamo nella speranza che il futuro non causi un nuovo abbandono.
Informazioni
Si raggiunge la Rocca dal versante tirrenico attraverso la A24 da Roma verso L’Aquila e poi attraverso la SS17 o 17bis per Santo Stefano di Sessanio e Calascio. Dal versante adriatico attraverso la A24 da Teramo verso l’Aquila e seguendo la SS17bis, e da Pescara attraverso la SS602 verso Ofena. Giunti a Calascio, si sale a piedi o attraverso navette, di solito a disposizione nei mesi estivi. Si può arrivare alla Rocca anche dal paese di Santo Stefano di Sessanio.
Per tutte le informazioni, si trovano sul sito del comune di Calascio e sul sito della Cooperativa di Comunità Calascio.
Si può sostare all’area sosta in Via XXIV Maggio a Calascio.
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