Montappone, nel paese dei cappelli tra mare e monti

In tutto il mondo si indossano cappelli che provengono da Montappone, nelle Marche. I suoi abitanti ne vanno fieri e ogni anno dedicano a questo accessorio una festa. Sapori robusti e naturali come un tempo.

Il grano in questa zona dell’entroterra del Fermano, situata a pochi chilometri di distanza dal mare e dalla catena dei Monti Sibillini, è da sempre considerata un’importante risorsa economica. Di questa pianta i contadini del luogo hanno sempre utilizzare tutto, anche gli scarti. Con in gambi, cioè la paglia, si realizzavano ventole per i camini e addirittura cannucce da bar! Intrecciando un tipo di paglia più grossa, la “Iervecella”, che cresceva in questi terreni, secoli fa si realizzarono i primi cappelli di paglia, quelli a tesa larga molto sporgente per riparare il viso dal sole e dalla pioggia. L’antica lavorazione del cappello di paglia si è trasformata negli anni in produzione su vasta scala e Montappone, sul finire dell’Ottocento, è stato il primo centro italiano a industrializzarne la fabbricazione.

 

Montappone, Tradizioni
Montappone, Tradizioni

Oggi il vivace centro industriale produce cappelli che vengono esportati in tutto il mondo e Montappone ogni anno ospita una originale festa dedicata, appunto, al cappello. Per un intero weekend, in luglio, il piccolo borgo antico, che si trova sulla sommità del colle ormai disabitato, si rianima di mestieri e giochi di campagna, musiche, balli, stornelli, vino cotto e cucina contadina. Si tratta di una fedele ricostruzione storica della quotidianità popolare di un tempo, una rievocazione messa in atto grazie alla partecipazione delle anziane signore del paese che mostrano dal vivo come si intreccia un cappello. Nelle piazzette e le vie addobbate con i covoni, col selciato reso “morbido” da uno strato di paglia, si può anche fare il sapone, costruire spaventapasseri, osservare come si facevano i materassi e ammirare il minuzioso lavoro delle ricamatrici.
Intanto gli stornellatori girano per il paese cantando stornelli in rima baciata. Un ruolo d’onore in questo spettacolo della tradizione popolare spetta alla gastronomia. Naturalmente la cucina è quella di un tempo e i cibi offerti durante la festa sono rigorosamente chiamati con i nomi dialettali. Oltre alla tradizionale “pizza de’ nonna roscia e bianca a pézzi”, da sbocconcellare mentre si passeggia ci sono “li caciù co’ la fava”, una sorta grande raviolo con un ripieno di pasta di fava. All’ora di cena la pausa culinaria prevede “coratella d’agnéllu co’ l’oe”, i “vincisgrassi dé ‘naota”, i “tagliulì co’ la papera”, il “frecandò” di verdure, le prelibate “patate tonne fritte”, i “pummidoro”. Non si spaventi chi non conosce il dialetto marchigiano, si tratta di piatti genuini, preparati con ingredienti semplici. Tutte queste prelibatezze si possono gustare sotto le stelle, tra i tavoli allestiti sulla “caminata della vella vista”.

A spasso nei dintorni

montappone panoramica dall alto

La vita commerciale e industriale di Montappone scorre, oggi, solo nella parte bassa della cittadina, mentre il centro storico, posto sulla cima del colle, non ospita più cittadini ma solo bellezze storiche e artistiche. Una breve passeggiata tra le viuzze e le case di pietra conduce nella piazza dell’antico castello dove si trova l’Oratorio del SS Sacramento, affrescato nel Cinquecento e con un portale in cotto del Trecento. Per ammirare particolari e pregiati modelli di cappelli, alcuni antichi reperti risalgono alla fine dell’800, si deve visitare il Museo del Cappello. Qui si trova anche l’ultimo copricapo utilizzato da Federico Fellini. Percorrendo una manciata di chilometri si raggiunge Massa Fermana, che possiede numerosi tesori di arte sacra ma soprattutto si trova in una magnifica posizione panoramica.
Nei dintorni non si deve tralasciare una visita all’antico Teatro Romano di Falerone, ubicato in aperta campagna e tutt’oggi utilizzato per importanti rappresentazioni teatrali. Agli amanti del trekking ricordiamo che il vicino Parco dei Monti Sibillini offre itinerari di straordinaria bellezza con un’ampia scelta di gradi di difficoltà.

SPECIALITÀ DA GUSTARE

“Vì cotto”, il vino bolle per quasi una giornata intera dentro una marmitta di rame e poi viene messo versato in botti di legno che contengono il vino degli anni precedenti. Alcune botti hanno anche cent’anni e si perderebbe tutto il oro valore se venissero svuotate completamente. Durante la festa si può assistere alla preparazione del vino cotto e degustarlo.

SOSTA CAMPER

Falerone
• Area attrezzata in via Togliatti, loc. Piane, c/o ex stazione FFSS e teatro romano, illuminata (no la prima domenica del mese).
• Camper service S.S. 210, sulla sinistra, in direzione Servigliano – Amandola, gratuito.
Servigliano
• Agriturismo “Cascina degli Ulivi”, contrada Commenda 4. Posti a pagamento su ghiaia, illuminazione, elettricità, servizi, docce, poche piazzole necessario il preavviso. Piscina, campo da calcetto e pallavolo – www.cascinadegliulivi.com

INFORMAZIONI

Comune di Montappone tel. 0734760426 – www.ilcappellodipaglia.it
Museo Storico del Cappello, via 8 marzo, Montappone – www.museodellartedelcappello.it

 

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