In viaggio oltre le celebri località del sud francese: negli Arrière-Pays tra Mentone, Nizza e Antibes, si trova l’altra Costa Azzurra, da scoprire in camper nei borghi rifugi d’artista.
L’altra Costa azzurra
Di solito si legge Costa Azzurra come sinonimo di un certo tipo di vacanza, un po’ glamour e patinata. Basta fare pochi chilometri nell’entroterra, in quelli che i francesi chiamano Arrières-Pays, per trovare un’atmosfera altrettanto suggestiva ma di un sapore completamente diverso.
Tra Nizza e Antibes
Sulle colline dorate alle spalle di Nizza e Antibes, tra canyon scavati dai fiumi, ci sono villaggi sorti già in epoca romana o medioevale. La loro posizione sopraelevata permetteva un miglior controllo del territorio rispetto alla fascia costiera. Nel corso dei secoli, questi borghi hanno mantenuto intatti il loro aspetto e le loro tradizioni. In particolare la vocazione artistica legata all’utilizzo delle materie prime per le lavorazioni artigianali (profumi, ceramiche, oggetti in vetro). Nel corso del XX secolo sono stati scoperti da artisti di fama: Chagall, Picasso, Renoir decisero di fermarsi e di lasciarsi ispirare dalla luce, dai colori, dai sapori della regione, per creare opere meravigliose.
Arte, tradizione e gastronomia nei borghi rifugi d’artista
Il connubio di arte e tradizione rende questa zona della Costa Azzurra perfetta per un breve viaggio: ci si dedica alla scoperta lenta del territorio, magari assaporando qualche specialità gastronomica. La salade niçoise è deliziosa oltre che famosa ma altri piatti, che richiamano la tradizione genovese, come la socca (una rivisitazione della farinata), meritano un assaggio. Vista la conformazione del territorio numerose sono anche le possibilità di passeggiate, di percorsi a piedi e in bicicletta, di trekking. E per chi sente scorrere in sé una vena artistica, nei diversi borghi c’è la possibilità di partecipare a laboratori di diverso tipo. Presso gli uffici del turismo sono a disposizione informazioni su visite guidate (a volte anche in italiano) e sulle varie attività proposte. E se poi si sentisse forte il richiamo del mare si può sempre stendere il proprio telo in spiaggia.
Èze
Il picco roccioso su cui è abbarbicato il borgo di Èze è così alto (429 metri) che, nei punti panoramici, si ha l’impressione di poter rotolare giù. Nello stesso tempo la visuale comprende una porzione di territorio così ampia, dall’Italia al Golfo di Saint Tropez, passando per la Corsica nelle giornate più limpide, che si gode di una vista magnifica. Villaggio di origine medioevale, vi si accede da una doppia porta fortificata, chiamata poterne. Conserva le rovine di un castello ed è sede di un giardino di piante esotiche. Si possono percorrere le vie strette, traboccanti di fiori, spesso rampicanti sui muri di pietra, su cui si aprono atelier d’artisti, negozi di ceramiche e di prodotti tipici. Gli amanti delle passeggiate possono raggiungere la costa attraverso la passeggiata di Nietzsche, in circa 45 minuti (in discesa). Fuori dal borgo si trova anche un laboratorio della fabbrica di profumi Fragonard, dove si producono saponi e cosmetici.
Haut-de-Cagnes
Il piccolo borgo sorge a pochi chilometri da Cagnes-sur-Mer e merita una sosta per apprezzare il vecchio castello merlato. Costruito come roccaforte da un Grimaldi nel XIV secolo, si riconvertì a dimora solo nel 1600: si adeguò alla nuova destinazione con alcune migliorie ancor oggi visibili, come il doppio scalone. La vita del villaggio, classificato come sito storico, si raccoglie intorno alla piazzetta centrale. Qui deliziosi localini consentono una sosta tranquilla, magari semplicemente osservando i giocatori di pétanque durante una partita. Nel giro di pochi passi, atelier e spazi di esposizione di artisti.

Saint Paul de Vence
È la perla dei borghi dell’entroterra. Se ne sono innamorati artisti come Chagall e Picasso, attori come Yves Montand e Roger Moore. All’hotel La Colombe d’Or, se i tavoli potessero parlare, racconterebbero degli artisti che pagavano il conto con i quadri. Sul campo da gioco della pétanque, ombreggiato dai platani, le bocce ribatterebbero narrando di sfide epiche tra personaggi famosi. Le lapidi del cimitero sorriderebbero al pensiero di chi dorme protetto dalle loro pietre. Saint Paul è il più ricercato tra i villaggi medioevali della Costa Azzurra, ma non puoi dargli torto passeggiando per la Rue Grande. Si attraversa la Porte de Vence e si sbircia nei vicoli stretti alla ricerca della casa dove hanno vissuto Yves Montand e Simone Signoret e di quella di Prévert. Ci si rinfresca in una delle numerose fontane o si cerca un po’ d’ombra sotto le arcate della vecchia piazza del mercato. Si costeggiano le mura che si affacciano sui vigneti e i campi di ulivi, fino a giungere alla Porte de Nice, al cimitero dove riposa Chagall con la moglie Vava. Da questo punto panoramico sulla vallata che finisce nel mare ci si può perdere a guardare la luce del sole che tinge le pietre delle case sfumando dal rosso all’arancione, al giallo. Saint Paul è un luogo da innamorati, da foto da cartolina, ma non è mai snob, semmai vi si respira una eleganza molto francese. Per assaporarla al meglio il consiglio è di arrivarci molto presto la mattina oppure visitarla fuori stagione.
Vence
Vence si trova in mezzo alle colline, proprio davanti al Col de Vence, imponente dietro il borgo e ruvido e spoglio, in contrasto con il verde che domina il resto della vallata. Una bellezza meno sfacciata di Saint Paul, è piacevole passeggiare e perdere un po’ l’orientamento tra queste vie di origine romana (Rue de Portiques era l’antico decumano romano). A volte si scende, passando sotto archi, a volte sembra di trovarsi in un labirinto. Ci si siede in uno dei locali che ha i tavolini all’aperto, all’ombra di un albero, si osserva un’artista che modella la creta, si ascoltano le contrattazione al mercato del pesce. Qui l’arte è un semplice decoro che adorna la porta di una casa, un quadro colorato a ornare la tavola di un locale, una tazza dipinta ad accompagnare i sapori di un ristorante. Per l’Arte con la A maiuscola bisogna entrare nella cattedrale per ammirare un mosaico di Chagall e poi spostarsi fuori dal centro, alla Chapelle du Rosaire, creata da Matisse, che qui soggiornò a Villa Reve dal 1943 al 1949.
Tourrettes-sur-Loup
Di origine medioevale, conserva un castello fortificato e mura, vie strette e passaggi angusti, portoni bassi e scrostati, che a volte si aprono su atelier e laboratori. E non è raro che ci sia qualche artista desideroso di chiacchierare. Si consiglia la passeggiata che dal Portal Neuf, a sud, conduce a un ponte romano. Questo passa sotto un viadotto segnato dal passaggio dei tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale e arriva alla vecchia stazione dei treni della linea Nizza-Draguignan. Il ritorno al villaggio passa sul cammino di ronda occidentale fino alla Place de la Libération. Dalla parte meridionale del villaggio si gode anche di un bellissimo panorama, sia sul borgo stesso e le case a strapiombo sia sulla valle circostante. Il vanto più grande di Tourrettes è però la manifattura, vecchia di 150 anni, delle violette, coltivate nella varietà Victoria, caratterizzata da cinque petali e da una intensa profumazione. Il raccolto viene usato per la creazione di caramelle e per i profumi. Il luogo migliore dove scoprire le violette di Bastide aux Violettes.

Biot
Questo borgo sulle colline dietro Antibes era rinomato già nel Medioevo come centro di produzione di ceramiche per conservare gli alimenti. Oggi questa produzione è legata a oggetti di decoro, mentre la fama di Biot si è legata alla manifattura del vetro a bolle, frutto di uno specifico procedimento che rende ogni pezzo unico. Per scoprirne tutti i segreti, bisogna visitare la Verrerie. Poi ci si arrampica per le strette scalinate che, attraverso giardini coltivati a vite, portano al centro del paese. Anche qui, va goduto ogni angolo, tra antichi lavatoi, balconcini sospesi, passerelle che congiungono un palazzo a un giardino segreto, strade senza uscita dal nome inequivocabile (Le cul de sac). La vocazione di Biot sembra più popolare e festaiola: i portoni sono abbelliti con originali giochi di piante e tessuti e la maggior parte sembra invitare a un incontro intorno a un piccolo tavolino con due sedie. Il borgo è accogliente e parla la lingua dell’amicizia, senza aver dimenticato l’antica lingua provenzale. Questa ritorna insieme al francese nei nomi delle vie, le quali, a loro volta, richiamano luoghi o antichi mestieri.
Non resta che sedersi e rimanere ad ascoltare.
Informazioni pratiche
Si consiglia sempre di telefonare per avere conferma dei parcheggi per i camper e degli accessi ai borghi. Per l’organizzazione consultare il sito del turismo.
Eze: non presenta un facile accesso per il camper e le possibilità di sosta sono limitate. Il consiglio è di usufruire del parcheggio dell’Oppidum, sopra il borgo, a pagamento, con servizio di navetta per il borgo. Se si decide di sostare in uno dei campeggi lungo la costa, si può usufruire di collegamenti via bus e treno da Nizza.
Haut-de-Cagnes: Camping Le Colombier
Saint Paul de Vence: parcheggio presso la Fondation Maeght a circa cinquecento metri dal borgo, 623 Chemin de Gardettes.
Vence: Domaine de la Bergerie, 1330 Chemin de la Sine.
Tourrettes-sur-Loup: Per la sosta: campeggio La Camassade, aperto tutto l’anno.
Biot: parcheggio in Chemin de Combes.
Altri campeggi in zona:
La Vielle Ferme: 296 Boulevard des Groules, Villeneuve-Loubet.
Le Val Fleuri: 139 Vallon des Vaux, Cagnes-sur-Mer.