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Esplorando la Norvegia

 

Venti giorni in Norvegia, tra natura selvaggia e paesini romantici. Un diario di viaggio puntuale per ricalcare l’itinerario di un camperista instancabile e della sua famiglia a bordo di un vecchio mansardato a GPL.

Direzione Nord! Il nove agosto il nostro Safariways, affettuosamente ribattezzato Gigio Blu, è pronto per l’ennesima avventura. Si parte questa volta verso la terra di Norvegia.
In barba agli anni e alla tecnologia superata, riempito il bombolone del Gpl, controllati i livelli e la pressione delle ruote, alle ore 18.00 pieni di entusiasmo inforchiamo un’autostrada ancora rovente: destinazione Norvegia, alla scoperta di città e paesi romantici e allo stesso tempo selvaggi. A mezzanotte ci fermiamo a dormire all’uscita di Rovereto Nord nel parcheggio di un caseificio. Qualche ora di sonno, per ripartire all’alba in direzione nord. Scavalcato il Brennero, è una lunga discesa fin quasi a Monaco di Baviera, dove troviamo i primi rallentamenti, per traffico intenso. In serata siamo nei pressi di Gottingen e poco dopo usciamo a Seesen, un piccolo paesino, dove trascorriamo la notte in un parcheggio di un parco giochi acquatico.

Scandinavia, arriviamo!
Sveglia ancora all’alba, vogliamo arrivare all’estremo nord della Germania per l’ora di pranzo e c’è ancora un po’ di strada da fare.

I calcoli sono giusti, arriviamo al porto di Puttgarden e per pranzo siamo sul traghetto che rapidamente ci porta in Danimarca, precisamente a Rødby, sull’isola di Lolland. La pioggia ininterrotta gela un poco il nostro entusiasmo. Da un ponte all’altro attraversiamo l’arcipelago fino a Helsingør. Dal suo porto sembra che la Svezia si possa raggiungere a nuoto. Ci imbarchiamo di nuovo, per Helsingbørg, la cittadina svedese sulla sponda opposta. Per l’ora di cena arriviamo a Jorlanda un paesino vicino Göteborg e qui rimaniamo a dormire in un parcheggio molto tranquillo all’entrata del paese. Alle sette del mattino del terzo giorno di viaggio ripartiamo verso il confine con la Norvegia, dove finalmente spunta il sole, il miglior auspicio per il nostro viaggio!

Oslo, la capitale
Arriviamo a Oslo e, prima di sistemarci in campeggio, andiamo con il camper a Holmenkollen; qui si trova il trampolino di lancio dove si sono svolti i mondiali di sci nel 1952.

Con il biglietto del Museo dello Sci è compresa la visita della torre. Appena saliti sulla torre inizia un terribile acquazzone, tale da farla oscillare. Dopo cena, da una terrazza del campeggio, ammiriamo il panorama davvero bellissimo di Oslo bay night. Un cielo azzurrissimo saluta il risveglio nel quarto giorno di viaggio. Di buon mattino, lasciati i camper nell’area di sosta, prendiamo l’autobus 74 per andare in centro e con un altro tram arriviamo al Vigeland Park (abbiamo acquistato un biglietto per tutti i mezzi di trasporto valido 24 ore e che costa 60 Corone a persona). Il parco è immenso con ampi prati ben curati, ma l’attrazione principale sono le oltre 200 opere in bronzo e granito dello scultore norvegese Gustan Vigeland, che rappresentano scene di vita umana nelle più svariate situazioni. Con il tram ritorniamo verso il centro, dove visitiamo la corte del Palazzo Reale, l’Università, tutta la via principale Karl Johans Gate, il Parlamento, la Cattedrale e il Municipio: non bello ma caratteristico con le sue due torri gemelle in mattoni rossi. Con il bus n. 30 andiamo nella penisola di Bydoy dove si trovano diversi musei; decidiamo di visitare quello delle navi vichinghe e il Fram dove si trova la goletta omonima usata per diverse spedizioni, sia al Polo Sud sia al Polo Nord. Per tornare in centro prendiamo il battello pubblico che ci riporta davanti al municipio e dopo un veloce giro al Akrbrygge un moderno centro commerciale, ritorniamo in campeggio.
Partita di pesca in… camper!… verso la Strada Atlantica.
Al mattino del quinto giorno lasciamo il bel camping Ekeberg (piazzola 240 corone, 50 di elettricità, 10 le docce) e ci dirigiamo percorrendo la E6 verso Lilleammer, e in serata arriviamo a Vevang dove inizia la strada atlantica. Otto ponti che collegano 17 isole in uno scenario davvero mozzafiato, soprattutto se si percorre al tramonto. La mattina del sesto giorno, con una pioggerellina e un vento molto freddo caliamo in acqua ancora le nostre lenze. Belli coperti riproviamo a pescare, e questa volta, dopo vari tentativi, il nostro amico Roberto componente dell’altro equipaggio, riesce a prendere un sey (un tipo di merluzzo) di quasi due chili! In poco tempo prendiamo circa 4 chili di pesce. Smettiamo di pescare quando non sappiamo più dove riporre il pesce e ci divertiamo a pulirlo sugli scogli, tra i gabbiani che litigano per prendere gli scarti. In serata ci spetta una ricca grigliata. Mentre ceniamo il cielo si apre e le nuvole lasciano spazio a squarci di sereno, così godiamo di un bel tramonto in questo luogo che noi riteniamo davvero magnifico.

Visita ad Alesund
Settimo giorno. Oggi il tempo è bellissimo e possiamo godere del bel panorama che con il sole risalta in maniera particolare.

Lasciamo a malincuore questo posto e arriviamo per pranzo ad Alesund dove sistemiamo il camper nell’area attrezzata vicino al porto. L’area è facilissima da trovare perché molto ben segnalata (140 corone x 24 ore), in una posizione davvero splendida proprio sul mare. Con un bel pranzo festeggiamo il ferragosto, poi ci apprestiamo a visitare questa cittadina. Distrutta da un incendio nel 1904, è stata ricostruita in stile Art Noveu. Molti gli edifici dai colori pastello adornati da guglie e torrette. Le vie più caratteristiche sono Kongensgata, Lovenuvolgata ma soprattutto Aportegata e Kirkergata; molto particolari sono i 418 gradini che saliamo lungo la collina di Aksla e che portano al belvedere da dove è possibile ammirare Alesund dall’alto, le montagne e le isole circostanti. Assistiamo a un bellissimo tramonto e quando andiamo a dormire, quasi a mezzanotte, il cielo è ancora chiaro.

La strada dei Troll
Ottavo giorno. Partiamo da Alesund percorrendo la E 39.

Arriviamo ad Andalsnes dove, dopo pochi chilometri con una deviazione, parte la famosa Strada dei Troll (Trollstigen Pass 850 m). Questa strada, che qualcuno considera da brivido, è formata da 11 tornati con una pendenza del 10% ad una sola corsia per entrambi i sensi di marcia per tutta la sua lunghezza. Lungo il tragitto ci fermiamo diverse volte per fotografare sia le vette circostanti che la roboante cascata che si ammira di continuo durante il percorso. Arrivati al passo ci fermiamo per godere del panorama e della vista da capogiro della vallata sottostante. Ripartiamo dirigendoci al Geirangerfjord, ammirando panorami sempre più belli e suggestivi. Traghettiamo da Valldal a Linge e poi via verso il fiordo. Negli ultimi chilometri in discesa per arrivare al Geiranger la strada ha una pendenza pazzesca e viene chiamata “La strada delle aquile “ perché si ha la sensazione di andare giù in picchiata. Inutile dirlo, le soste per le foto sono continue. Prendiamo il traghetto per Hellesylt e ci godiamo una bella mini-crociera ammirando torreggianti pareti e meravigliose cascate del fiordo più visitato della Norvegia. Per la sera arriviamo a Hornidal, dove pernottiamo in un tranquillo parcheggio di un supermercato.

Il ghiacciaio Birksdalbreen
Nono giorno. Oggi il cielo è di un azzurro stupendo, proprio la giornata ideale per un escursione al ghiacciaio Birksdalbreen.

Partiamo da Hornindal e arriviamo al parcheggio di Birksdal verso le 10,30 (parcheggio 50 corone). Lungo il percorso facciamo diverse soste per scattare foto, soprattutto sul ponte sopra una scrosciante cascata. Dopo un’ora e mezza, raggiungiamo il punto dove il ghiaccio, sciogliendosi, forma un lago di colore verde-azzurro. Il percorso per arrivare al ghiacciaio è facile e la pendenza lieve. Per chi volesse ci sono comode automobili che portano quasi al laghetto. Ripresa la strada arriviamo per la notte nel parcheggio di una stazione di servizio vicino al porto di imbarco di Lavik, anche qui, canna alla mano, ci procuriamo la cena in mare.
Il decimo giorno lo dedichiamo al relax, ci dirigiamo al camping Botnen di Brekke, abbastanza spartano ma con una meravigliosa vista sul Sognefjorden.

Berger, Il porto

Visita a Bergen
È l’undicesimo giorno di questa bella vacanza e ci dirigiamo verso Bergen percorrendo la E39 fino all’area di sosta che si trova in via Damsgarsveien, sotto il ponte Puddefiordsboroen (N.60.22.56,2 E 5.19.3,2.).

Le tariffe sono di 170 corone per 24 ore e 25 per l’elettricità. Il centro si raggiunge in 20 minuti a piedi. Approfittiamo della bella giornata di sole, piuttosto raro a Bergen, per salire con la funicolare Floibane (175 corone 2 adulti e un bambino) fino al belvedere del monte Floyen. Da quassù la visuale spazia fino alle isole davanti alla città, ed è un vero spettacolo! Tornati in centro facciamo un bel giro lungo il Bryggen, un insieme di edifici in legno che ospita musei, ristoranti e negozi di souvenir molto colorati e caratteristici, che nel XIII secolo, erano sede di attività commerciali della lega Anseatica. Arriviamo fino al Torget, (mercato del pesce) dove le bancarelle, oltre a pesci di tutti i tipi, vendono anche gustosi panini con gamberetti e salmone. Il mercato è una vera esplosione di colori dove poter acquistare souvenir, magliette, frutta e verdura. Dopo una bella passeggiata lungo Torgalmenningen e vie vicine ritorniamo al camper. Durante la cena ci fa compagnia un grandioso tramonto sul mare mentre, verso l’interno, si forma un bellissimo arcobaleno. La mattina del dodicesimo giorno il cielo è coperto da nuvole leggere, ma non sembra promettano pioggia. Ritorniamo al centro di Bergen per fare di nuovo una passeggiata al Fisketorgen, il mercato del pesce, per fare scorte di salmoni e gamberetti. Ritornando all’area di sosta passiamo al distributore in via Lar Millgate, per pagare il pedaggio d’ingresso alla città del giorno precedente. La procedura è curiosa: occorre dare il numero di targa, il giorno d’ingresso, dire le volte che si è oltrepassati sotto le telecamere e pagare il totale. Sicuramente è una cosa poco pratica e abbiamo dovuto perdere un sacco di tempo. Nel primo pomeriggio lasciamo l’area e ci dirigiamo a Halhjem per traghettare fino a Sandvikvag, e per la notte ci fermiamo a Fijar in un bellissimo posto sul molo dietro ad un supermercato Spar molto fornito. Prima di andare a letto, la consueta pesca miracolosa.
Ci svegliamo, piove: peschiamo! La quantità di pesce che peschiamo comincia ad essere imbarazzante e, da quei galantuomini che siamo, regaliamo la bellezza di quindici sgombri ad una signora norvegese che con la sua bella barca è attraccata sul molo dietro ai nostri camper. Il nostro gesto di generosità è ripagato: spunta il sole e sembra si prospetti una bellissima giornata. Così in tarda mattinata riprendiamo la 545 e, dopo aver percorso il tunnel sottomarino che va Langedal a Valevag lungo circa 8 km, ci fermiamo nel molo dismesso di Valevag, in disuso dopo la costruzione del tunnel. Trascorriamo due ore nella tranquillità più assoluta in un contesto davvero bello e, dopo pranzo, riprendiamo la strada verso Stavanger, traghettiamo da Saesvagen a Mortavika, per arrivare verso sera a Vikevag dove sostiamo per la notte, anche qui sul molo. Durante l’ultimo tratto di strada abbiamo ammirato panorami davvero stupendi soprattutto nella zona dopo l’isola di Ognoy.

Trekking sul Preikestolen
Quattordicesimo giorno: direzione Preikestolen

Soprannominato “Pulpito”, è uno sperone di roccia a picco sul mare a 600 metri di altitudine. Il sentiero per raggiungerlo è a tratti pianeggiante e a tratti in salita. E’ piuttosto impegnativo e lungo (circa due ore di marcia). Si raccomandano scarpe molto comode, meglio se da trekking. Arrivati al punto tanto sognato, qualche nuvolone non ci fa godere appieno del sole che bacia la roccia, ma il panorama è davvero magnifico e stupendo soprattutto sul Liseyfiorden. Ci godiamo per un paio d’ore questo panorama, quindi ritorniamo al parcheggio. La discesa è quasi più difficile della salita. Nel parcheggio ci sono i servizi con le docce e ne approfittiamo (10 corone).
Ripartiamo verso Tau dove, una volta arrivati, ci sistemiamo nel parcheggio sopra il porticciolo. Da qui il mattino successivo prenderemo il traghetto per attraversare il fiordo andare a visitare Stavanger, questa volta senza camper.

Visita a Stavanger
Quindicesimo giorno: sbarchiamo a Stavanger nel sabato mattina del 23 agosto e la città è deserta!

Iniziamo la visita dal porticciolo turistico, poi il mercato del pesce, il Duomo e passeggiando piacevolmente arriviamo alla Gamle Stavanger (città vecchia) ad ovest del porto. Qui vediamo diverse file di case in legno imbiancate del XVII secolo, molto caratteristiche e affacciate su stradine acciottolate con molti fiori. In questo quartiere visitiamo anche il museo dell’inscatolamento di sardine norvegesi chiamate “Brisling”. Qui da fine ottocento a metà novecento, l’Atlantico ha regalato il passaggio in massa di questo pesce e l’enorme quantità ha fatto inventare l’affumicatura, la conservazione in scatola e l’esportazione in tutto il mondo. Una grande avventura industriale, con 70 fabbriche in tutta la città, dove lavorava il 50% della popolazione. In questa fabbrica/museo (Hermetikmuseet) si possono vedere i macchinari, l’affumicatoio e l’inscatolamento.
Acquistiamo alcune scatole e torniamo in centro per fare compere al mercato del pesce. A mezzogiorno la città ha cominciato a vivere, le strade sono piene di gente e il porticciolo è pieno di vita e colori. Riprendiamo il traghetto e ritornati a Tau saliamo sul camper per arrivare al campeggio Borestrand a Bore. Situato sul mare dietro a dune di sabbia molto alte, è la patria dei surfisti. Il campeggio è pieno di gente che pratica questo sport (180 corone con elettricità e docce a pagamento). Godiamo di un bellissimo tramonto sul mare e con questa incantevole immagine andiamo al letto.

Comincia il rientro
La mattina successiva restiamo in campeggio per le solite operazioni di riassetto.

Come prevedibile il vento inizia a farsi sempre più intenso e fastidioso. Del resto, se questo posto piace ai surfisti, ci sarà pure una ragione. Nel primo pomeriggio lasciamo il campeggio per avvicinarci ad Ergesund, dove, lunedì mattina, vogliamo prenotare il traghetto che dovremmo prendere verso metà settimana a Kristiansand per Hanstolm in Danimarca. In serata ci fermiamo presso il porto di Sirevag, un paesino davvero pittoresco. La mattina successiva arriviamo a Egersund e troviamo posto sul traghetto soltanto per giovedì . Dopo un veloce giro per la cittadina arriviamo in serata a Flekkefjord. Sostiamo in un bel parcheggio sul molo, il paesaggio in questa zona e molto sassoso e arido, richiama un pò il paesaggio lunare molto suggestivo.
L’unico disturbo alla tranquilla nottata è stato il ticchettio della pioggia sul tetto del camper, e la mattina siamo immersi in una coltre di nebbia che fortunatamente pian piano si dirada e lascia il posto al sole. Riprendiamo la strada verso Farsund percorrendo la E 39 poi, dopo Feda, oltrepassiamo due gallerie e un ponte e prendiamo la 465 per arrivare fino al paesino di Loshamn. Negli ultimi due chilometri troviamo una stradina molto stretta, ma il paesino è molto carino e caratteristico con le sue casine bianche con i tetti rossi. Per pranzo ci fermiamo su un bel parcheggio sul molo a Farsund.

Il faro di Lindesness
Il faro di Lindesness

Nel pomeriggio rriviamo al faro di Lindesness: il punto più meridionale della Norvegia. Il faro odierno è stato costruito nel 1915 di un bianco e rosso che risalta in maniera particolare sull’azzurro del mare e del cielo. Per la notte ci fermiamo nel paesino di Svennevik. In direzione di Kristiansand facciamo una tappa a Mandal, dove sostiamo in un parcheggio vicino alla spiaggia di Sjosanden considerata la Copacabana della Norvegia. Nel pomeriggio siamo a Kristiansand, ma qui è stata dimessa l’area attrezzata e dopo alcuni giri ci fermiamo in un parcheggio a pagamento vicino al Fiskebrygga, dove si trova anche un mercato del pesce e diversi ristorantini tipici e suggestivi. È l’ultimo giorno di permanenza in Norvegia. Visitiamo il centro di Kristiansand iniziando dal duomo, il più grande della Norvegia, che può contenere fino a 1800 posti a sedere, costruito in stile neogotico nel 1885. Continuiamo con la visita alla fortezza di Christiansholm, la fontana di Nupen e una parte del Posebjen (la città vecchia). Pranziamo al parcheggio e dopo aver acquistato molto salmone e gamberetti da poter regalare come souvenir, ci avviciniamo al porto per fare il chek-in e, nell’attesa, facciamo una bella doccia presso l’ufficio doganale della Color line. Ci imbarchiamo in perfetto orario e alle 18.30 con un catamarano della Fjord linee partiamo per Hanstolm (euro 179). La traversata dura soltanto due ore ma la grande velocità mette a dura prova il nostro stomaco. Riusciamo a malapena a fare un giro al tax free per spendere le ultime corone. Sbarcati in terra danese arriviamo a Vejle dove ci fermiamo a dormire in un area di servizio. Gli ultimi due giorni sono senza storia, dedicati solo alla trasferta con la bussola ben piantata in direzione sud. Pernottiamo in Germania a Gesenfeld nei pressi di un supermercato.
Il bentornati in Italia è una coda interminabile tra Vipiteno e Trento. Immancabili i commenti sugli spazi immensi della Norvegia, i suoi paesaggi spesso incontaminati dove l’uomo sembra solo un ospite in un paesaggio ricco e severo al tempo stesso.

Conclusioni
In effetti questo è il nostro secondo viaggio in Norvegia con il vecchio fedele “Gigio Blu”, ma in questa puntata siamo partiti in compagnia dei nostri amici Roberto e Leondina, a bordo del loro camper “Robin Hood”. Abbiamo privilegiato la zona dei fiordi e giù fino a Kristansand senza fretta, pescando dove possibile molte volte con successo, così da garantirci otto cene di squisito pesce.
Dopo la vacanza del 2002 con destinazione Capo Nord siamo stati colpiti dal “mal di Norvegia”.

 Preikestolen, la falesia di granito
Preikestolen, la falesia di granito

Questa nazione ci ha affascinati a tal punto che appena ritornati a casa, anche questa volta avevamo già la voglia di ritornarvi. Possiamo anche dire che siamo stati molto fortunati con il tempo, il quale ci ha regalato stupende giornate di sole e, alla sera, c’ha fatto godere di meravigliosi tramonti. I luoghi che secondo noi meritano senza ombra di dubbio una visita sono la Strada Atlantica, così particolare con i suoi ponti e i tramonti da togliere il fiato; Geiranger, una bomboniera in fondo al fiordo più famoso del mondo; il ghiacciaio Birksdalbreen, una lingua di ghiaccio che scende dallo Jostedalsbreen, il ghiacciaio più esteso d’Europa; Bergen, con le sue case e il mercato del pesce molto caratteristico; “Preikestolen”, il cosidetto “Pulpito”, che da solo vale un viaggio con i suoi panorami indescrivibili sul Lysefjorden; Lindesness, la punta più estrema della Norvegia, e il suo faro di un colore rosso fuoco, ed infine non potevamo dimenticarci di Kristansand, con le sue vie piene di fiori e il suo caratteristico porticciolo Fiskebrygga, stupendo di notte perchè tutto illuminato. In questo racconto abbiamo cercato di trasmettere le nostre sensazioni di fronte a questi paesaggi, ma non potranno mai essere abbastanza suggestive rispetto ciò che il viaggiatore prova in questi luoghi.

E SE PROVASSI A PESCARE ANCH’IO…?
Nel mare norvegese si pesca (parlo di pesca che si fa dalla riva) con cucchiaino e canna spinning di lunghezza che può andare da 180 cm a 270 cm, quindi di facile trasporto. Io usavo come esca il Rapala (o pesce finto di piombo) con ami in fondo. Si trovano dappertutto, anche nei market, costa da 20-50 NOK. Sembrano piccole alici colorate in blu, verde, argento, rosso, e si usano senza alcun piombo aggiuntivo. I pesi vanno da 15 a 100 o più grammi, io usavo normalmente quelli di 25, 50 o 75 grammi. Il filo di diametro 0.30 o 0.40. Quando il cucchiaino cade a una distanza di 35-50 metri, bisogna attendere che scenda un po’, e poi girare il mulinello non tropo velocemente, tanto per non farlo cadere sul fondo dove si incaglia senza speranza di recupero. Bisogna stare attenti anche alle alghe: ce ne sono tante e anche quelle non perdonano. Dove c’è una striscia di alghe, larga anche 3 metri, è molto difficile pescare con le canne corte (fino ad 1,5 m), perché il pesce, se non sei molto veloce, ti porta il cucchiaino sotto le alghe e allora saluti pesce ed esca. Ho usato anche dei fili a cui erano attaccati degli ami (4 o 5) con piume artificiali e con delle palline colorate e fosforescenti con in fondo attaccato il Rapala. Anche questo sistema funziona molto bene. Con questi piccoli suggerimenti chiunque può provare a pescare e vedrete: i risultati non tarderanno ad arrivare!
Divieti e licenze per la pesca.
In mare si può pescare dalla riva senza nessun tipo di permesso o licenza. Nei fiumi e nei laghi, specialmente per la pesca al salmone, occorre un permesso da richiedere in loco.

SOSTA CAMPER
La presenza dei camper service, soprattutto all’estremo Nord, è piuttosto rara, ma decisamente buona al centro e al sud. Al sud spesso presso i distributori vi sono pozzetti usufruibili gratuitamente. Sono tutti (o quasi) del tipo “sanistation” e a pagamento (mediamente 20-30 Nok). Se compiuta con attenzione e gran rispetto dell’ambiente e delle persone eventualmente presenti, chi ha il WC a cassetta, può utilizzare le aree Pic-nic dotate (quasi tutte) di WC. Nel caso dei nautici è opportuno, per non avere problemi, dotarsi di un serbatoio supplementare da poter trasportare.

INFORMAZIONI
Chilometri percorsi: 6.500
Spesa benzina: euro 410 (Litri 266)
Spesa GPL: euro 620 (Litri 833)
Media Km/Lt: 5.91
Spese autostrada: euro 97
Traghetti: euro 508
Campeggi: euro 245
Spese varie: euro 1.422
Documenti: carte d’identità valida per l’espatrio per gli adulti, i minori di 15 anni sprovvisti di documento proprio valido per l’espatrio, devono essere iscritti sul passaporto di un genitore. Per l’assistenza medica gratuita è necessario esibire la tessera sanitaria o, in mancanza, il modulo sostitutivo da richiedere alla propria ASL
Guide: noi abbiamo usato Lonely Planet, ben dettagliata, mentre come atlante stradale consigliamo l’acquisto in loco con scala minimo 1:325.000, in modo trovare anche i più piccoli paesi.
Gpl: buona reperibilità di gas in Germania, più difficoltosa in Danimarca e Norvegia.
Norsk Caravan Club

www.nocc.no/
www.visitnorway.com
www.amb-norvegia.it

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