HYMERCAR Cape Town

Di Flavio Ferrari

27 Giugno 2015

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Bello, elegante, estremamente confortevole in viaggio e pronto a diventare un ricovero accogliente per la notte. Su base Volkswagen T5

In Germania sono da mezzo secolo un vero fenomeno di costume, in Italia un prodotto di nicchia per intenditori. Parliamo dei minivan, la più piccola trasformazione del veicolo ricreazionale. Riveduto in chiave moderna vuole dire avere a disposizione una confortevole e potente monovolume, perfetta per lunghe trasferte autostradali come per arrampicarsi sui passi alpini, e allo stesso tempo avere sempre a disposizione il proprio ufficio mobile o un veicolo attrezzato di tutto punto per il campeggio, in buona sostanza attraverso quattro letti, una piccola cucina, un frigorifero e una modesta riserva d’acqua. Niente bagno a bordo: si va in campeggio o in una struttura di appoggio, ma si dorme molto meglio che in tenda. Inutile fare confronti con i motorhome: qui alla base c’è una filosofia del viaggio che impone un veicolo sotto i cinque metri di lunghezza, due di altezza, e 190 cm di larghezza che tradotto vuole dire parcheggiare ovunque, compreso nei silos, non avere limiti rispetto le barriere anti camper e – nello specifico di questa meccanica – avere consumi più che accettabili. Insomma, l’auto di famiglia che diventa compagna inseparabile delle vacanze. Abbiamo voluto provare il modello Capetown di Hymercar fornitoci dal concessionario Bonometti per un test di qualche migliaio di chilometri. Per testarlo adeguatamente abbiamo viaggiato con l’equipaggio al completo: due adulti e due bambini, attraversando tutto il Nord Italia.

Una pianta originale

Il Cape Town ha una disposizione interna non molto comune che presenta qualche vantaggio, ma anche qualche limitazione. Innanzi tutto si viaggia comodi, tutti su poltrone automobilistiche: le soluzioni proposte ci permettono di avere oltre ai due posti anteriori, uno o due sedili singoli che permettono in viaggio tutto il confort degno di un grande monovolume. Nel caso specifico la meccanica del Volkswagen T 5 motorizzato di base con il 2,0 TDI da 140 cavalli con il cambio automatico DSG a 7 marce, ha dimostrato grandi doti di silenziosità, prestazioni e parsimonia nel consumo di carburante.

In campeggio ovviamente la vita si svolge al di fuori dell’auto: dal portellone posteriore si accede a un kit di tavolo e sedie. Il sollevamento del tetto rende comunque vivibile la dinette che si compone dai soliti sedili girevoli della cabina, da un tavolo a scomparsa e da una cucina posteriore piuttosto ben gestibile. I piani opposti della cucina e dei mobiletti sono la base d’appoggio per la trasformazione in un grande letto matrimoniale che non coinvolge i sedili posteriori che si ripiegano in avanti. Il secondo letto matrimoniale è quello ricavabile sotto il tetto. Il vero difetto di questo veicolo è quello relativo agli spazi di stivaggio: occorre fare un discreto sforzo organizzativo per sistemare nei cassetti e nei vani il minimo indispensabile necessario per una vacanza, con il rischio di avere un borsone che gira a bordo da una parte all’altra. Ovviamente la forza dei camperisti che utilizzano questo tipo di veicoli è nella capacità di autolimitarsi e nell’ingegno. Inoltre il nutrito catalogo Volkswagen o di accessori Hymer permette, per esempio, di acquistare il portabici specifico con portata di 60 kg che si presta anche al trasporto di bagagli, così come il baule in alluminio studiato sulle misure del corridoio e facilmente estraibile dal portellone posteriore. Il prezzo del Cape Town si colloca nella fascia dei 60.000 euro.