Avventura e libertà…totali

 

Lasciare il lavoro e viaggiare. È il sogno per eccellenza, il vagheggiamento che ognuno di noi, o quasi, ha accarezzato almeno una volta nella vita. C’è una famiglia che ce l’ha fatta.

Ha preso coraggio, ha fatto una scelta meditata ed è partita. Hanno dato pure un nome al loro progetto: “Resfeber”, una parola svedese intraducibile letteralmente ma che indica l’inquieta emozione del viaggiatore prima della partenza, in cui si intrecciano e si confondono una leggera ansia e una grande aspettativa di fronte all’ignoto che verrà. La famiglia inglese Middleton ha abbandonato lavoro e scuola per intraprendere diversi viaggi con il loro van Westfalia. Prima in Marocco, ora in Europa centrale, per poi seguire le tracce della via della seta.

Avremmo piacere di fare la vostra conoscenza: chi siete e qual è la vostra storia?

Siamo la famiglia Middleton di Tolworth, Surrey, nel Regno Unito. Io sono Tom (37), mia moglie si chiama Jenna (37), Max (10) è il nostro figlio più grande mentre Harry (6) è il più piccolo. Prima di lasciare il nostro impiego, sia io che Jenna lavoravamo a tempo pieno. Io ero un venditore per un’azienda che si occupa di parquet, mentre Jenna faceva l’educatrice. Max e Harry frequentavano la scuola naturalmente.

Come è nato il vostro progetto di viaggiare full time?

Resfeber

Abbiamo sempre sognato di viaggiare a tempo pieno, o quasi, ma trovavamo sempre dei motivi per i quali non potevamo farlo. Non potevamo lasciare il lavoro, il veicolo era troppo piccolo. I bambini andavano a scuola, quindi ci dicevamo che lo avremmo fatto quando sarebbero cresciuti. L’anno scorso la nostra decisione finale: abbiamo conosciuto molte persone che stavano combattendo contro una malattia – molti adesso stanno bene – ma altri purtroppo non ce l’hanno fatta. Sette settimane prima di lasciare il Regno Unito decisi che non c’erano ragioni valide per non viaggiare a tempo pieno. Se avessimo aspettato un’età più avanzata, uno di noi si sarebbe potuto ammalare. Allora abbiamo concluso che era il momento di partire e che se qualcosa fosse andato storto, saremmo semplicemente tornati a casa. Meglio così piuttosto che rimpiangere di non aver inseguito i propri sogni. Alle spalle abbiamo una rete di famiglie e amici che ci supportano e con il loro aiuto sentiamo di poter affrontare qualsiasi problema lungo il percorso. Fortunatamente Jenna è molto comprensiva e mi ha sempre supportato in tutto quello che volevo fare, non importa quanto fosse assurdo. Lei è una persona fantastica!
Così il giorno dopo aver preso la decisione ho dato le dimissioni dal lavoro, in cui sono stato impiegato per quasi vent’anni. Jenna ha fatto lo stesso e abbiamo escogitato un piccolo piano. Nelle settimane successive abbiamo svuotato casa e l’abbiamo predisposta per l’affitto. Abbiamo preparato il van che aveva bisogno di lavori importanti per essere pronto alla partenza. Tutto è stato fatto handmade! Siamo stati impegnati 17 ore al giorno, 7 giorni su sette. Abbiamo anche dovuto ordinare i passaporti e ci siamo informati il più possibile riguardo la sicurezza del nostro itinerario e quali carte di credito utilizzare.

Con quale veicolo viaggiate?

Possediamo un VW T3 Syncro (4×4) Westfalia da sei anni. Da quando lo abbiamo, siamo stati in Marocco due volte, entrambe per cinque settimane. Poi siamo stati in molti paesi dell’Europa centrale per periodi di quattro settimane circa. Nel frattempo il van ha subito molte modifiche, lo abbiamo dotato di un motore più moderno, il Vw 1.9 tdi, di sospensioni più alte, un portabiciclette e porta taniche per avere con noi acqua e carburante extra. Usiamo il nostro veicolo prevalentemente fuori strada, così possiamo campeggiare nella natura, il più possibile lontano da città e centri abitati. Sebbene il veicolo sia piccolo, ha tutto quello che ci serve per vivere in maniera abbastanza confortevole. Mi occupo personalmente della cura del veicolo, delle modifiche e delle riparazioni.

Cosa significa per voi la parola svedese resfeber? Perché avete deciso di chiamare così il vostro progetto?

VW T3 Syncro (4x4) Westfalia in viaggio

Molte persone intraprendono questo tipo di viaggio quando non hanno più impegni con il lavoro e i figli. Ma per noi non c’è niente di più bello di vedere il sorriso dei nostri bambini quando scopriamo una nuova montagna, un ruscello o un lago in cui possono giocare. Loro accendono il fuoco e aiutano a preparare il cibo e a cucinarlo. Giocano con i bambini del posto, anche se c’è una barriera linguistica tra loro. Vogliamo fargli capire che c’è molto di più nella vita che andare a scuola, tornare a casa e guardare la TV. Questa esperienza è molto più importante dell’avere tanti soldi. Questa è la nostra personale interpretazione della parola resfeber.
All’inizio Max e Harry non volevano partire e desideravano stare a casa, circondati dai loro parenti ed amichetti del cuore. Erano abbastanza contrari e a volte anche arrabbiati per quello che volevamo fare. Ma sapevamo che in pochi giorni avrebbero preso confidenza con il nuovo stile di vita che ci eravamo proposti e infatti ora entrambi amano viaggiare (tranne quando è il momento di fare i compiti) e chiamano i loro amici e famigliari rimasti a casa ogni settimana. Nel Regno Unito è possibile far studiare a casa i figli, non hanno nemmeno bisogno di seguire il programma scolastico nazionale. Tuttavia, facciamo sempre del nostro meglio per rispettare il programma scolastico e impegnarli nei compiti.

Sulla vostra pagina Facebook si può leggere che il vostro obiettivo è “viaggiare e vivere più come persone del posto che come turisti”. Cosa significa per voi?

Resfeber famiglia Middleton

Quando viaggiamo non soggiorniamo negli hotel, raramente mangiamo nei ristoranti, ma quando lo facciamo proviamo i cibi e le ricette locali. Quando possibile peschiamo o raccogliamo molluschi, frutta e noci. Acquistiamo il necessario nei mercati, negozi e bancarelle locali, cercando di evitare le catene dei supermercati. Ci fermiamo in campeggio ogni tre, quattro giorni per una doccia, per riempire i serbatoi d’acqua, lavare i vestiti e la biancheria dei letti e concederci un po’ di wi-fi. Se ciò non è possibile, ci arrangiamo come capita: ci laviamo in un torrente e cuociamo i nostri pasti sul fuoco. Se Max o Harry prendono un pesce, lo puliamo e cuciniamo tutti insieme per la nostra cena. Abbiamo insegnato loro che se vuoi mangiare pesce o carne devi necessariamente uccidere un animale, ma solo per mangiarlo, non per divertimento, e l’uccisione deve essere più veloce e più indolore possibile.

Potete raccontarci qualcosa circa i vostri viaggi, un’esperienza particolare o qualche aneddoto?

famiglia Middleton

La vita a casa è sempre di fretta e spesso ci manca il tempo. Questo è anche uno dei motivi per cui stiamo facendo questa esperienza di viaggio. Vogliamo trascorrere più tempo insieme come famiglia, senza lo stress di lavorare o correre a scuola, di essere svegliati da una sveglia e rimanere bloccati nel traffico ogni mattina. Ora possiamo stare tutti insieme. Certo, la vita on the road non è perfetta. Ci sono giorni in cui abbiamo poco tempo per fare una pausa tra una tappa e l’altra e allora i bambini diventano nervosi e stanchi. E come capita a tutti i genitori in queste occasioni, dopo un poco sentiamo la pazienza venire meno di fronte alle tante richieste dei bambini. Quando questo accade, Jenna si siede tranquillamente a leggere o a fare la maglia con loro. Oppure ci fermiamo per una breve passeggiata, una corsa in bicicletta o per fare kayak. Queste esperienze a contatto con la natura ci calmano e ci aiutano a ritrovare l’armonia e a ripartire con la testa libera da pensieri.
Stiamo viaggiando con un piccolo budget e dobbiamo stare molto attenti con i nostri soldi. Il carburante e il cibo per i pasti sono le nostre spese maggiori. Occasionalmente compriamo dolci o un gelato per Max e Harry. Siamo solo una famiglia ordinaria, ma con la voglia di esplorare e vivere un’avventura che non dimenticheremo mai.
Attualmente ci troviamo in Bulgaria. Siamo diretti in Turchia e, se riusciremo, visiteremo l’Iran o andremo oltre il Mar Caspio. Vorremo seguire la via della seta e forse al ritorno toccare la Russia.

Come possiamo seguire la vostra avventura on the road?

Resfeber pronti per la notte

Sulla nostra pagina Facebook potete vedere i posti che abbiamo visitato finora, dove siamo stati e quali problemi abbiamo dovuto affrontare. Generalmente, aggiorniamo il profilo ogni tre, quattro giorni o quando troviamo una connessione internet. Dobbiamo dire che i nostri fans e follower ci hanno davvero aiutato, consigliandoci dove andare e quali posti evitare. Ci hanno aiutato nella traduzione in lingua locale quando abbiamo avuto problemi meccanici al van e dovevamo comunicare in un’altra lingua. Inoltre, abbiamo sempre la sensazione di ispirare gli altri, e questo è fantastico! Un altro grande aiuto è stato fornito da www.campervanculture.com e www.aidantalbot.com che ci hanno sponsorizzato con attrezzature e dandoci molti consigli sui paesi in cui siamo diretti.
ll link alla nostra pagina Facebook è www.resfeber.co.uk

Per noi Resfeber è emozione, è l’anticipazione, le farfalle nello stomaco che si fanno sentire quando si prepara un viaggio. Una volta che siamo nel furgone e accendiamo il motore, le farfalle scompaiono e il viaggio inizia!

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