Valcellina: weekend all’insegna dello sport e del gusto

 

Il Parco delle Dolomiti Friulane protegge un’area di montagna interessante per la natura, le tradizioni culturali e artigianali che il tempo non annulla.

Valcellina, Lago Barcis

Anche se nel 1963, in Valcellina, un evento ha tentato letteralmente di cancellare interi paesi dalla faccia della terra. Diversi centri lungo la valle del Piave, intorno a Longarone, e alcune frazioni tra Erto e Casso, nella valle del Vajont, vennero sommersi da un’immensa frana staccatasi dal monte Toc. Ma la storia ci ha insegnato che la colpa di quella tragedia non è imputabile alla natura: era prevedibile che un ostacolo così malamente collocato come la diga del Vajont, prima o poi, avrebbe causato una tragedia. Un errore umano, quindi, che causò la scomparsa di paesi e di quasi duemila persone. Ma la gente friulana è abituata al rapporto con la montagna, che tempra e fortifica, e tutto il coraggio di chi è rimasto vivo dopo quella notte del 9 ottobre 1963, è stato impiegato nella ricostruzione delle case distrutte. Longarone, come Erto, esistono ancora, sono cittadine nuove e poste in zone meno pericolose. Ma l’indole forte e determinata dei valcellinesi si è manifestata soprattutto in ambito sociale attraverso una forte volontà collettiva di salvaguardare un tessuto culturale fatto di rapporti umani, storie e tradizioni. Chi visiterà la pordenonense Valcellina si accorgerà che i paesi di Andreis, Barcis, Cimolais, Claut, Erto, Casso e Montereale Val Cellina sanno ancora parlare delle proprie origini, e lo fanno attraverso i sapori dei cibi, le forme e i colori dell’artigianato, i suoni e le parole delle memorie raccontate. Anche il vecchio paese di Erto oggi sta tornando a rivivere grazie ad un gruppo di persone che, dopo una permanenza del nuovo paese, ricostruito più in alto, hanno deciso di tornare nel “centro storico”. Così, negli ultimi anni si svolgono iniziative folcloristiche per una rivalutazione del piccolo artigiano di un tempo e il recupero delle antiche memorie paesane, come la vita delle donne che andavano per il mondo a vendere “Sedons” e “Pirons” (cucchiai e forchette in legno).

Ogni volta che penso a Erto, il mio vecchio paese, quello abbandonato dopo il Vajont, con le vetuste case una attaccata all’altra e le vie di acciottolamento buie e strette, la memoria va verso l’inverno. Il primo ricordo è il tempo degli inverni, la memoria è quella della neve. Notti infinite, silenzi laboriosi, lunghi, pazienti, interrotti solo ogni tanto da sprazzi di allegria nelle feste di Natale e capodanno. (Mauro Corona, I fantasmi di pietra)

Valcellina, Pradut
Valcellina, Pradut

Vivere la natura delle Dolomiti Friulane d’inverno significa soprattutto “abitare” la neve. Numerosi sono gli sport invernali praticabili e i più intraprendenti possono scegliere per una notte, dopo averlo costruito, di dormire in un igloo di ghiaccio! In Valcellina c’è la possibilità di programmare dei weekend all’insegna dello sport e con agevolazioni per chi viaggia in camper. Inoltre a Barcis esiste un’ottima area di sosta e a Cimolais un campeggio dove si accettano camper, se si decide di passare la notte in alta montagna. Le escursioni guidate sono adatte anche ai neofiti della montagna, perché tutte le proposte prevedono una fase di prova delle attrezzature, trasporti e assistenza da parte di esperti e professionisti dello sport invernale. Le attività iniziano il sabato mattina e terminano il tardo pomeriggio della domenica. Si può scegliere tra corsi di arrampicata su cascate ghiacciate, passeggiate con le ciaspole, sci d’alpinismo e il divertente pernottamento nel villaggio igloo, dove si sperimentano tecniche di sopravvivenza, costruzione dell’igloo e delle racchette da neve, si cena in casera e, prima di dormire, ci si scalda e si ascoltano racconti intorno al fuoco. Le attività si possono pianificare in base anche a particolari esigenze di gruppo e di età dei partecipanti e i costi non sono proibitivi. Scivolando, ciaspolando e arrampicandosi non si perde mai di vista il panorama fiabesco, dominato da maestose cime innevate, che con l’arrivo della primavera diventa scenario ideale per trekking ed escursioni in bicicletta.

Valcellina, Barcis
Valcellina, Barcis

SPECIALITA’ DA GUSTARE
• 
Pitina: salume tipico delle vallate pordenonensi. In origine era preparato con carne di selvaggina, oggi si trova soprattutto fatto con carne di pecora o montone, aromatizzata con ginepro, finocchio selvatico, cumino e alla fine affumicata.
• Brusaula: carne di manzo, suino o camoscio, tagliata a strisce, aromatizzata con erbe e affumicata. I salumi tipici si possono acquistare a Claut (PN) presso Macelleria Giordani, Via Toti.
• Formaggio Salato: passato in salamoia per due mesi.
• Nel periodo che va da maggio a fine settembre, in Val Cimoliana apre una casera dove si producono buonissimi formaggi: Pian Pagnon, Tel. 0427 879030.
Le ricette della tavola sono semplici e gustose, come il frico, a base di formaggio tenero, patate e uovo.

SOSTA CAMPER
Area attrezzata a Barcis, in riva al lago, segnalata, sosta massima continuativa 48 ore. Energia elettrica, acqua, scarichi. Località Portuz GPS 46,190580N; 12,564920E GPS 46°11’26″N; 12°33’53″E

Parcheggio Comunale di Erto, sulla diga del Vajont. Pacheggio misto, posti 5. Coordinate: N 46.26857, E 12.33586

Andreis: area sosta attrezzata sulla strada per Andreis lungo il fiume. Wc, lavabi esterni, illuminazione, giochi bimbi, barbecue. Molto grande con fondo in misto ghiaia/erba. Sempre aperta, a pagamento. GPS 46,199110N; 12,612650E
GPS 46°11’56″N; 12°36’45″E

Area Attrezzata Montereale Valcellina (PN) Via Leonardo da Vinci  GPS 46,15162N; 12,66118E GPS 46° 9′ 6″N; 12° 39′ 38″E. Gratis, carico e scarico acqua, illuminazione, elettricità. Numero posti 20.

Area Attrezzata Maniago (PN) Via Colvera GPS 46,176523N; 12,710771E GPS 46°10’35″N; 12°42’38″E carico e scarico acqua, illuminazione, elettricità. Numero posti 7.

INFORMAZIONI
Parco Regionale delle Dolomiti Friulane www.parcodolomitifriulane.it

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