Un itinerario facile e adatto alle famiglie per scoprire attraverso le bicicletta e il camper un’importante via d’acqua lombarda. Qui visse e operò Leonardo.
Trezzo d’Adda, Centrale TaccaniI grandi fiumi hanno un fascino tutto loro. Le loro sponde hanno diviso e dividono ma allo stesso tempo il corso d’acqua è portatore di vita e fertilità, scambi e sviluppo, forza e impeto che hanno aiutato l’uomo e le sue macchine. Il fiume, finalmente anche in Italia, ricomincia ad essere riconsiderato interessante anche dal punto di vista turistico: i corsi d’acqua tutelati sono sempre di più e oggi l’uomo vi si avvicina di nuovo per svolgere mille attività sportive vecchie e nuove.
Abbiamo provato un breve itinerario in bicicletta sull’Adda, parcheggiando il camper senza problemi nel territorio di Trezzo D’Adda, direttamente sul fiume, con vista sulla maestosa Centrale Taccani del 1906. Inoltre qui si possono noleggiare delle biciclette. La Centrale Taccani produce corrente ininterrottamente da un secolo a questa parte. Fu costruita dalla famiglia Crespi per il crescente bisogno energetico delle loro industrie tessili e attraverso un salto di otto metri dell’acqua produce l’energia necessaria a coprire i bisogni equivalenti a 24mila famiglie. Sopra la centrale si vedono i resti di un castello di età carolingia.
Sembra che la rocca sia stata eretta in difesa del passaggio del fiume per volere della regina longobarda Teodolinda. Il complesso è inserito in un’area a giardino e le attuali rovine dominate dal mastio quadrato, alto 42 metri, sono quelle del castello nuovo fatto innalzare da Bernabò Visconti. Da visitare poco lontano anche il Villaggio Crespi, Patrimonio Unesco, ancora oggi un paese abitato in maggioranza dai discendenti dei lavoratori dell’opificio tessile.
Inforchiamo finalmente le biciclette e cominciamo a risalire la corrente lungo la ciclabile immersa, insieme al fiume, in una sorta di canyon boscoso rispetto la piatta pianura che il fiume taglia. Dopo un lungo tratto dove la pista divide un campo da golf dalla sponda del fiume, ormai nel comune di Cornate d’Adda, si incontra sul cammino un’altra grande opera di archeologia industriale: è la Centrale Esterle, altra opera neo-rinascimentale risalente al 1914. Per capire l’importanza che queste centrali avevano nella tardiva rivoluzione industriale nostrana, basta considerare che tra Brivio e Rivolta d’Adda, sono ben otto quelle costruite nei primi tre decenni del Ventesimo secolo. Esse andarono ad affiancare mulini e filande, mutando il paesaggio e piegandolo definitivamente verso quel cambio epocale che, possiamo immaginare, creò non pochi turbamenti ai nostri bisnonni e trisavoli. Ne incontreremo un’altra lungo la nostra “pista”: è la Centrale Bertini, del 1898, destinata originariamente ad alimentare i tram di Milano, altra invenzione sconvolgente che mandò al macello centinaia di cavalli sempre meno utilizzati nel trasporto urbano. Fu un vero capolavoro dell’ingegneria nazionale dell’epoca: pensate che era tra le più potenti d’Europa e con la linea elettrica di trasporto più lunga.
Stiamo ora costeggiando il Naviglio di Paderno, per raggiunge il santuario di Santa Maria della Rocchetta. Poco oltre il santuario un sentiero permette di raggiungere un punto panoramico sulle rapide del fiume. Da questo punto inizia anche la via del ritorno per questa prima escursione breve alla cui ha partecipato anche un bambino, promettente pedalatore. Consigliamo di completare la visita verso nord fino a Imbersago. Qui ancora in funzione c’è il traghetto manuale progettato cinque secoli fa da Leonardo da Vinci, che fu ospite per anni della famiglia Melzi a Vaprio d’Adda. L’idea base di questo sistema di traghetto sfrutta la forza stessa della corrente: l’imbarcazione è agganciata a un cavo teso tra le due rive, cosicché al manovratore basta imprimere una spinta minima, tenendo una certa angolazione rispetto alla corrente, per far approdare il traghetto all’altra riva. L’angolatura è mantenuta da un timone posto tra i due scafi in corrispondenza della cabina di pilotaggio.
Ecomuseo Adda di Leonardo da Vinci
Si tratta di un eco-museo che segue il corso del fiume Adda, dai comuni di Imbersago e Villa d’Adda e Cassano d’Adda a sud, lungo un percorso interamente ciclo-pedonale di 21 Km. Costituito per la valorizzazione del locale patrimonio naturalistico, ingegneristico, architettonico e storico, con particolare attenzione alle testimonianze del passaggio di Leonardo da Vinci, che in queste zone compì diversi studi in campo idraulico. È formato da 18 tappe che vengono chiamate “sale”, come le sale di un museo tradizionale. Molte di queste sono raggiungibili in macchina e camper e sono dotate di parcheggi più o meno attrezzati dove poter lasciare il proprio veicolo per poi proseguire a piedi o in bicicletta lungo l’alzaia ciclo-pedonale.
Il ponte di Paderno
Noto anche come ponte di S. Michele o ponte Rothlisberger, sebbene sarebbe più corretto vista la sua ubicazione e le vicissitudini storiche chiamarlo “Ponte di Calusco” (dalla quale deriva una celebre diatriba tra paesi). Venne costruito tra il 1887 e il 1889 sopra una gola che il fiume Adda forma in località Paderno d’Adda. Il ponte è lungo 226 metri ed alto 80 sopra il livello del fiume Adda. È formato da un’unica campata in ferro di 150 metri di diametro che sostiene, tramite sette piloni in ferro, un’impalcatura a due livelli. Nel livello inferiore si trova una ferrovia elettrificata (Milano-Bergamo via Carnate) e su quello superiore si trova la strada Como-Bergamo. Per la realizzazione sono stati utilizzati 100mila chiodi (nessuna saldatura), 5.000 metri cubi di pietra di Moltrasio e 1.000 metri cubi di granito di Baveno. Il progettista fu l’ingegnere svizzero Jules Röthlisberger (1851-1911), che all’epoca era capo ufficio tecnico delle Officine di Savigliano. La costruzione del ponte senza piloni nel fiume permetterebbe anche la possibilità di rendere il fiume navigabile nel tratto Lecco-Milano.
SPECIALITÀ DA GUSTARE
I piatti di questa parte d’Italia abbinano la tradizione contadina bergamasca e brianzola (casoncelli, polente, cassola, stracotto d’asino) ai “frutti” del fiume (arborelle, rane, tinche, carpe insaporite o fritte). Non è significativa la produzione locale di vino.
SOSTA CAMPER
Sosta possibile in diversi punti sul fiume e in paese: noi abbiamo sostato nel piazzale vicino al Bar al Vecchio lavatoio in via Alzaia 13 (presso la centrale elettrica Taccani). L’area attrezzata più vicina è in località Sartirana nel comune di Merate.
INFORMAZIONI
Parco Adda Nord www.parcoaddanord.it