Negli anni le pellicole di due grandi successi cinematografici hanno immortalato i panorami più suggestivi del territorio, uno dei quali dichiarato dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità. In questa regione, che sta tra tacco e punta dell’Italia, inoltre, si produce ottimo olio di oliva e un vino vigoroso, profumato: rigorosamente DOC.
Basilicata o Lucania, si può chiamare in tutti e due i modi questa regione premiata dall’Unesco per l’incanto e l’importanza storica della Città dei Sassi, nei pressi di Matera. Come dicevamo il territorio è diviso tra due capoluoghi, che sono Potenza e Matera, ma i piccoli centri urbani sono tanti e sparsi fra le colline che con l’arrivo del caldo offrono uno spettacolo della natura. Sotto il sole, che domina dall’alto di un cielo quasi sempre terso e azzurro, a primavera le colline si accendono di un colore prima verde poi giallo dorato. E a luglio è un trionfo di grano, che rende vellutate distese immense di terreno. Un clima che coccola spighe e grappoli d’uva, specialmente di Aglianico, dalle antiche origini greche, infatti il nome deriva dalla parola Ellenico. L’Aglianico del Vulture DOC si ricava da vitigni coltivati sia nella provincia di Matera sia in quella di Potenza, ancora con il sistema tradizionale detto “dell’alberello”.
Lo scenario che si ammira percorrendo le vie solitarie e scrutando l’orizzonte dai piccoli borghi arroccati è incantevole e offre il suo meglio a primavera. I paesi vivono in un tempo che non conosce età, per questo motivo registi importanti come Gabriele Salvatores e Mel Gibson hanno scelto di ambientare qui il loro film. “Io non ho Paura”, di Salvatores, è stato girato tra i campi di grano intorno a Melfi; per la Passione di Cristo, invece, Mel Gibson ha chiesto ospitalità alla Città dei Sassi di Matera.
Fin dall’antichità le coste lucane, che ricordiamo si affacciano sia sullo Ionio sia sul Tirreno, sono state approdo di esploratori, mercanti e artigiani provenienti dal Mediterraneo; mentre a partire dal VIII secolo a.C., presso le foci dei fiumi e nella pianura fertile, i Greci fondarono le poleis coloniali della raffinata civiltà della Magna Grecia. All’inizio del III sec. a.C. i Romani fondarono le colonie di Venusia. Da qui, dalla città che in tempi moderni prende il nome di Venosa, parte il nostro itinerario.
ARCHEOLOGIA E CINEMA SOTTO LE STELLE…
Venosa, che fa parte de “I Borghi più Belli d’Italia”, è adagiata su un altopiano posto tra la Lucania e la Puglia, a nord della regione, fa parte della provincia di Potenza e all’epoca del mondo classico romano rappresentò uno dei centri più illustri, fiorenti e popolati che sorgevano lungo l’Appia antica. Ma il bacino che circonda Venosa è sede di vasti siti archeologici con reperti che testimoniano presenze umane fin dall’età paleolitica. Gli appassionati di Preistoria troveranno pane per i loro denti – o meglio “ossa per la loro vista” – presso gli scavi del Parco Paleolitico di Notarchirico, dove si conserva una ricca documentazione risalente a 600.000 e 150.000 anni fa e un femore umano di Homo Erectus, apparteneva a una donna vissuta 300.000 anni fa! Anche Loreto è mèta impedibile per visite archeologiche, come pure pure Rendina, dove è stato restituito alla luce un villaggio costituito da capanne risalente alla prima fase del Neolitico Antico.
Compiendo un salto temporale che farebbe rabbrividire gli esperti di cronologia storica… arriviamo al periodo repubblicano e all’età medievale. A questo arco di tempo appartengono i monumenti del Parco archeologico di Venosa: un complesso termale (I-III secolo d.C.), una domus della prima età imperiale, mosaici e abitazioni che ci riportano all’età tardo antica, periodo dopo il quale l’area venne utilizzata come necropoli. Senza dilungarci nella descrizione dei monumenti e dei dettagli che li rendono tanto rari, perché non basterebbero decine di pagine, ci limitiamo a suggerirvi di completare il percorso all’interno del Parco Archeologico senza tralasciare il complesso episcopale della SS Trinità (V eVI sec.) e l’Incompiuta. Quest’ultima è una chiesa progettata tra il XII e il XIII secolo mai portata a termine. Poi, sul pendio naturale del territorio che si estende al di là della strada provinciale c’è l’anfiteatro (I secolo d.C.).
Il centro storico di Venosa offre occasioni per apprezzare la gustosa tradizione gastronomica locale, tra interessanti scenari artistici e rilassanti panorami. Dal borgo si ammira la distesa di colline dominata dal profilo del monte Vulture, mentre l’interno del nucleo urbano antico conserva il caratteristico candore della pietra calcarea con cui sono lastricate le strade e le pareti delle costruzioni. È un piacere perdersi tra i vicoli, ritrovarsi nei “larghi”, spesso abbelliti da antiche fontane risalenti all’XII-XIV sec., e nelle grandi piazze, per poi arrivare alla grande Cattedrale, scrigno, anche esso bianco, di opere d’arte.
Questo breve itinerario turistico, spendibile nell’arco di una giornata e mezza, è vivamente sconsigliato, soprattutto in estate, a chi non fosse disposto ad adattarsi all’estrema tranquillità, tipica di certe località decentrate, dove rara è la presenza di discoteche e locali animati. Ma l’estate riserva una sorpresa a chi decide di fare una puntatine da queste parti: un enorme parco acquatico dotato di piscine e scivoli, progettato per essere il più grande del sud Italia.
Un altro primato spetta alla Basilicata, o Lucania che dir si voglia, quello di ospitare il festival internazionale di cinema in Basilicata. Palcoscenico dell’evento il piccolo paese di Pisticci (MT). Dopo avere apprezzato tutti i pregi culturali e gastronomici di Venosa, vale la pena di riaccendere il motore del camper e percorre un centinaio di chilometri che portano più a sud, sulla SS 407 e la E 847, fino ad entrare nei confini della provincia materana.
DA GUSTARE
Fagiolo di Sarconi: ha ricevuto la denominazione di I.G.P (Indicazione Geografica Protetta), di norma le operazioni colturali non prevedono trattamenti chimici, raccolto da maggio a luglio.
Peperoni cruschi: peperoni rossi essiccati al sole, legati con un filo di cotone, la cosiddetta ‘nzerta. Il miglior modo per gustarli è la semplice frittura con abbondante olio di oliva locale.
SOSTA CAMPER
- Area sosta Venusia: Autolavaggio Venusia, Località Piani di Camera Primo Venosa tel. +39 329 6124825 – +39 380 3449309. Servizi: area videosorvegliata, aree per scarico camper, carico acqua potabile, corrente elettrica, lavaggio auto, parcheggio camper, punto sosta camper.
GPS: Lat: 40.959722 – Long: 15.8275 - Tenuta La Maddalena, S.p. 18 Km 1.000, Contrada La Maddalena, Venosa.Pernottamento camper consentito ai clienti del ristorante nell’area parcheggio. Specialità gastronomica cavatelli ceci e rucola. Ingredienti provenienti da coltivazioni locali.
- Camping Europa, via Lago Grande 28, Monticchio Laghi (PZ). www.campingeuropa.net
- Agriturismo Al Parco Verde, Contrada Spineta, Grumento Nova (PZ). A 200 mt dagli scavi archeologici, sempre aperto. I clienti del ristorante non pagano la sosta ma solo i servizi: carico scarico e corrente.
www.agriturismoparcoverde.it