Islanda: l’isola magica in camper

Un’isola dove il ghiaccio si sposa con il fuoco e il paesaggio muta ad ogni eruzione. Vulcani e cascate, ghiacciai e distese laviche: la Terra com’era milioni di anni fa si può visitare in camper.

L’Islanda è il territorio più giovane del pianeta e viaggiare su questa isola vuol dire assistere alla genesi della Terra. Un continuo mutamento morfologico plasma il territorio secondo i capricci delle forze naturali, creando tutti quei contrasti che la rendono celebre: non per niente è considerata, da sempre, la Terra del ghiaccio e del fuoco ed è definita anche l’isola del “May be”, cioè dove tutto può succedere, anche l’avere tutte le condizioni climatiche delle quattro stagioni durante un solo giorno. È un viaggio impegnativo, di quelli importanti nella storia di un camperista. Per questo, il team di Dimensione Avventura (autrice del reportage di questo viaggio), cerca di dare il meglio di se sia nella scelta delle tappe, sia nell’organizzazione della logistica. L’appuntamento con il gruppo è al porto di Hanstolm (Danimarca), da Milano 1.600 chilometri circa di autostrada in direzione nord. Qui la motonave Norrona ci accoglie, con cabine confortevoli, colazioni abbondanti e ottimi pasti: compensa la lunga trasferta autostradale con due giorni di autentica crociera con sosta alle Isole Faer Oer.

Islanda nord orientale
Arriviamo a Seidisfjordur in una bellissima mattina di sole. Appena usciti dal porto guidiamo per circa 25 km, superando il primo piccolo passo montano, per raggiungere il villaggio di Egilsstadir. Qui facciamo una breve sosta per cambiare la valuta, fare il pieno di carburante e scorta di viveri nel supermercato della catena Bonus, dove si trova di tutto a buon prezzo. Si riparte subito dopo per la grande avventura lungo la Ring Road, l’arteria principale islandese che ci regala un primo assaggio delle bellezze naturali di questa isola del ghiaccio e del fuoco. Percorreremo il periplo dell’isola in senso antiorario in un crescendo di emozioni e attrazioni naturali che renderanno ogni momento del viaggio indimenticabile. Lasciamo Ring Road al bivio con la pista 864, una strada sterrata in discreta condizione che ci porta all’interno del parco dello Jokulsargljufur, per arrivare al cospetto della cascata più grande d’Europa, Dettifoss: 44 metri di salto e 500 metri cubi d’acqua al secondo. La nuvola d’acqua che solleva è visibile da molto lontano e la si può ammirare percorrendo il sentiero che la costeggia. Proseguendo a piedi lungo il sentiero, raggiungiamo la cascata di Selfoss, alta soltanto 11 metri ma molto più ampia. Ripresa la strada sterrata in direzione Nord raggiungiamo Husavik, dove si può compiere una singolare escursione per l’ avvistamento delle balene. Il tour, effettuato in antiche baleniere, dura circa 3 ore e avvistiamo quasi subito un nutrito gruppo di balene, accompagnate da un numero imprecisato di delfini che si divertono a compiere evoluzioni davanti a noi! Terminata l’escursione ci dirigiamo verso il lago Myvatn, sistemandoci in campeggio. Indimenticabili i riflessi del tramonto sulle acque del calmissimo lago… ed è quasi mezzanotte! L’indomani lasciamo i mezzi al campeggio e con un autobus 4×4 andiamo verso caldera del vulcano Askja. È un’indimenticabile escursione attraverso l’entroterra praticabile solo con i fuoristrada per via di alcuni guadi notevoli per ampiezza e profondità. La prima sosta, subito dopo il guado sull fiume Grafarlandaa’, è per ammirare delle piccole cascate dove, sembra, si trovi l’acqua migliore di tutta l’Islanda. Più avanti, facciamo una piacevole passeggiata lungo il canyon dell’impetuoso fiume Jokulsa’ a’ Fjollum. Arrivati all’Askja, camminando per un chilometro e mezzo, raggiungiamo l’enorme caldera del vulcano, qualcosa di veramente impressionante per dimensioni. La caldera ha formato il lago più profondo d’Islanda e da una recente eruzione si è formato un secondo cratere, il Viti, molto più piccolo e dove fare un piacevole bagno ristoratore. Le sue acque lattiginose, con una temperatura di 25°, sono ideali per rilassarsi. Intanto la temperatura è scesa a 2°C e inizia a nevicare! Tornati sulla Ring Road compiamo un’escursione ad Hverarond, una zona a 6 km a est di Reykiahlid, ricca di sorgenti di acqua bollente, pozze di fango e fumarole. Poco più avanti, il campo lavico di Krafla e il cratere Leirhnjùkur. Subito dopo, nei pressi del lago Myvatn con i suoi crateri d’acqua e pinnacoli di lava dalle mille forme, arriviamo con i nostri mezzi a Hverfell, un cono vulcanico alto 163 mt, che domina il campo di lava sottostante. La sua vetta si raggiunge con una camminata di 20 minuti, e dalla quale si ammira il panorama su un’incredibile vallata ricca di soffioni e piccoli coni. Prima di rientrare al campeggio, visitiamo Grjotagia, grotta incastonata in una colata lavica e con una sorgente di acqua caldissima al suo interno.Anni fa era possibile fare il bagno, ma ora la temperatura è diventata eccessiva. Durante lo spostamento verso Akureyri, la seconda città più importante dell’Islanda, ci fermiamo a visitare Godafoss, “la cascata degli Dei”. In città, il campeggio è in centro e comodamente visitiamo il bel giardino botanico, la cattedrale di Akureyrarkirkja, e le vie del centro ricche di negozi e invitanti pub.

Islanda nord occidentale
Il viaggio prosegue lungo la costa nord, fra profondi fiordi, piccoli villaggi e fattorie, nella profonda valle di Oxnadalur e il suo passo a 535 mt. Con una piccola deviazione raggiungiamo il museo del folklore di Glaumbaer, presso la più bella fattoria dell’isola. A Blondous ci rilassiamo nella calda piscina della città, con all’ esterno una vasca con acqua caldissima e idromassaggio! Proseguendo il viaggio in direzione della penisola dello Snaefellsnes, lunga circa 100 km, attraversiamo lande selvagge ricche di coni vulcanici, percorrendo una strada non sempre asfaltata ma dal fondo abbastanza buono. Ci fermiamo per la visita a Stykkisholmur dove si può sostare per il pranzo nel piccolo parcheggio del suo porto naturale, formato dall’isola basaltica di Sugandisey. Continuiamo il tour intorno alla penisola, aggirando la cima dello Snaefellsjokull, fiancheggiando aspri pendii e cime avvolte tra nubi grigie: sembra di essere su un altro pianeta. A sera siamo al villaggio di pescatori di Arnastapi dove ceniamo nell’unico albergo del villaggio: merluzzo fritto, zuppe e carne di pecora, davvero gustosi.

Islanda sud occidentale
Lasciamo i camper e decidiamo di percorrere un panoramico sentiero di 2,5 km che conduce ad Hellnar. Il mare ha modellato queste scogliere laviche con forme magnifiche e bizzarre. Da non perdere il magnifico arco naturale in mezzo al mare dove nidificano un’infinità di uccelli. Raggiungiamo nel pomeriggio Husafell una rinomata località turistica per i locali, dove possiamo ammirare Hraunfossar, una serie di zampillanti cascate che sbucano improvvisamente dalla colata lavica. A poca distanza, lungo un sentiero, raggiungiamo anche Barnafoss (cascata dei bambini) dove il fiume attraversa rumoroso una gola tortuosa e stretta. Originariamente in questo luogo si trovava un arco naturale di roccia, ma dopo che due bambini scalandolo caddero annegando nel sottostante fiume, gli islandesi decisero di abbatterlo. Ripresa la Ring Road raggiungiamo Pingvellir dove si può osservare chiaramente la frattura tra la zolla europea e quella americana, circondata da vette innevate e dal lago Pingvallatavan (il più grande del paese). Appena superata questa zona, sulla strada, si cominciano a intravedere i fumi di vapore che caratterizzano Geyser, ossia il più famoso spruzzo d’acqua del mondo. Questa singolare geyser emette degli spruzzi alti fino a 50mt, ogni 10 minuti, attirando migliaia di turisti ogni anno. Subito dopo, non ci lasciamo sfuggire la favolosa cascata di Gullfoss, che si getta in un canyon dalle pareti verticali, con un salto di oltre 30 metri. Raggiunta la capitale Rejkjavik, trascorriamo due giorni di completo relax. Visitando il centro storico e i dintorni della città, con le sue vecchie case colorate costruite in legno e lamiera. Ristoranti e pub animano le nostre serate mondane.

Islanda sud orientale
Dopo la rilassante sosta nella capitale con un autobus riservato raggiungiamo l’antichissima valle del Landmannalaugar. Moltissimi i percorsi trekking, alcuni dei quali catalogati fra i primi cinque più belli al mondo! Trascorriamo la mattinata a esplorare gole che celano enormi soffioni di vapore caldo, camminando fra lava solidificata e nerissimi blocchi di ossidiana… indescrivibili a parole. Prima di rientrare un fiume d’acqua calda ci aspetta per trascorrere a mollo le ultime ore del pomeriggio… Questo luogo, da solo, merita un viaggio in Islanda!!! Ripartiamo, in direzione est seguendo la costa sud del Paese, visitiamo un’altra fantastica cascata: Skogafoss, alta più di 60 metri. Poco dopo Skogafoss raggiungiamo il promontorio di Dyrholey. Qui si erge nel sottostante mare, un maestoso arco roccioso alto più di 100mt, luogo ideale per la nidificazione degli uccelli marini e dei buffi pulcinella di mare. Riprendiamo la Ring Road, proseguendo verso il campeggio all’interno del parco nazionale dello Skaftafell. Visto che sostiamo ai piedi del Vatnajokull, ossia il ghiacciaio più grande d’Europa, effettuiamo due escursioni a piedi, la prima lungo un sentiero che dal campeggio arriva alla cascate di Svartifoss, con la loro splendida colata di basalto colonnare, mentre la seconda arriva fin sul ghiacciaio Vatnajokull, suscitando in noi una forte emozione.Guidando sulla tortuosa strada costiera, non ci perdiamo la visita dello spettacolo naturale della Baja di Jokulsaron, dove enormi icebergs si staccano dal vicino ghiacciaio, migrando lentamente verso il mare aperto e creando uno scenario a dir poco polare. Si approfitta del bellissimo sole per fare un’ escursione a bordo di un mezzo anfibio fra questi icebergs, accompagnati da un nutrito gruppo di foche incuriosite dallo strano mezzo sul loro territorio! Decidiamo di fermarci per la notte sulla spiaggia della baia, dove decine di foche rientrano dal mare per passare la notte… magie d’Islanda.
Ci dirigiamo verso Egilsstadir, il nostro itinerario volge al termine. Scorrono nella memoria velocemente i giorni passati insieme al resto del gruppo. Durante le operazioni di imbarco siamo tutti un po’ attoniti. Nella traversata si riordinano le idee, qualcuno parla d’altro per esorcizzare la nostalgia che già affiora.
Per molti questo è stato il più bel viaggio della loro vita, forse irripetibile. Ma l’Islanda ti strega ed è facile immaginare che, prima o poi, tutti torneremo ancora una volta in questo posto magico.

ISLANDA IN BREVE
Clima

Grazie all’influenza della Corrente del Golfo, l’Islanda gode di un clima oceanico freddo ma temperato, con estati fresche ed inverni piuttosto miti. La temperatura massima in estate varia da 15 C° a 25 C° circa, e da 3 C° a 6 C° la minima. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare considerando la latitudine la temperatura, anche in gennaio, il mese più freddo, arriva raramente sotto gli 0 C° nei centri abitati.
Le condizioni del tempo sono influenzate, oltre che dai fattori metereologici, anche da quelli vulcanici e pertanto, durante la giornata, anche in piena estate, si verifica una grande variabilità. Si passa anche 3 o 4 volte al giorno dal sole alla pioggia e dalla calma al vento forte. Come sempre la temperatura, il vento e la pioggia variano in relazione al livello sul mare.Comunque il tempo è caratterizzato da imprevisti cambiamenti di temperatura, e perciò si consiglia ai visitatori di essere preparati ad ogni tipo di situazione metereologica in qualsiasi periodo dell’anno.
Per il viaggio in Islanda è meglio premunirsi di indumenti di lana leggeri, un maglione o un pile, un impermeabile, una giacca a vento e scarponcini impermeabili. Vestirsi a strati per meglio adattarsi alle variazioni improvvise di temperatura. Si consiglia di portare anche un costume da bagno, utile vista la possibilità di effettuare bagni in piscine naturali di acqua calda. Chi ha intenzione di addentrarsi verso l’interno deve essere abituato al campeggio duro. Il periodo migliore è sicuramente luglio sino a fine agosto. Le giornate, in questo periodo dell’anno, sono lunghissime.

Acquisti
La tradizionale lopapeysa islandese, un maglione di lana lavorato a mano con un disegno particolare all’altezza del torace, è uno dei prodotti da non lasciarsi sfuggire. Indossato un tempo per ragioni pratiche da pescatori e agricoltori, il maglione, reperibile anche con la varietà abbottonabile, è una delle caratteristiche della moda locale islandese. Oltre al maglione, potrete acquistare sciarpe, guanti, cappelli, coperte e numerosi altri prodotti, tutti lavorati con lana islandese.

Sosta camper
In Islanda esistono circa 60 campeggi registrati, aperti normalmente dai primi di giugno alla fine di agosto o alla metà di settembre, a seconda della collocazione. Si trovano nelle città, nei Parchi e nei luoghi di maggiore interesse naturalistico. Le tariffe per il campeggio in Islanda variano a seconda della zona, e si aggirano attorno ai 6-20 euro. I viaggiatori possono comunque sostare per un pernottamento temporaneo, ottenendo il permesso dal proprietario del terreno o altri. In ogni modo è sempre consigliato utilizzare i campeggi autorizzati. Uno speciale opuscolo riguardante sistemazioni/campeggi è disponibile presso i centri di informazione turistica.

Come arrivare
Il viaggio verso l’Islanda dura più di una settimana. I primi due giorni, partendo dal nord Italia occorreranno per coprire i circa 1.600 chilometri di autostrada per raggiungere Hanstolm in Danimarca. Qui ci si imbarca il sabato e si arriva il giovedì successivo, scali compresi.

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