Expo 2015: 10 cose da vedere a Milano

Dai luoghi più noti alle curiosità nascoste all’occhio distratto, scopriamo la città che ospita l’Esposizione Universale

Expo 2015 è un’occasione ghiotta per scoprire Milano e le sue attrazioni, per superare gli stereotipi della città grigia e poco accogliente e lasciarsi conquistare dai suoi tesori nascosti. Il capoluogo lombardo, infatti, più di ogni altro in Italia negli ultimi tempi ha cambiato volto, proiettandosi verso la modernità, pur rimanendo legato alla sua storia e alle sue tradizioni. I nuovi grattacieli di Porta Nuova hanno ridisegnato lo stile di un intero quartiere, ma le guglie della Grande Fabbrica del Duomo, all’orizzonte, ricordano sempre il passato operoso e una storia ricca di fascino. Dai monumenti ai locali dell’aperitivo e della musica dal vivo, dai parchi cittadini alle novità portate da Expo, partiamo per una città sempre data per scontata dal turismo tradizionale, ma che forse poi così scontata non è.

1. Duomo di Milano
Da dove iniziare un viaggio a Milano se non da uno dei simboli, la cattedrale gotica, dedicata a Santa Maria Nascente?

Con i suoi marmi bianchi scintillanti, la sua sagoma inconfondibile e la Madonnina a dominare la città dall’alto, il Duomo è il simbolo di Milano e con il capoluogo condivide quell’aspetto un po’ severo e austero, che non deve però trarre in inganno. Per scoprire il volto più affabile e suggestivo del Duomo, bisogna infatti varcare le sue soglie. Dopo aver visitato gli interni della chiesa che custodisce alcuni capolavori come la reliquia del Sacro Chiodo della Croce, la meridiana con il simbolo del capricorno, realizzata nel Settecento dagli astronomi di Brera, o come le meravigliose vetrate istoriate e l’impressionante statua di marmo di San Bartolomeo scorticato, si prende la via delle scale, o per chi ha meno fiato dell’ascensore, per salire sulle panoramiche terrazze. Dall’alto la vista non ha eguali. La città sarà completamente ai vostri piedi, mentre all’orizzonte potrete distinguere i nuovi grattacieli che hanno ridisegnato lo skyline cittadino e, nelle giornate più terse, abbracciare con lo sguardo tutto l’arco alpino. Lasciatevi rapire dal gioco intricato delle guglie, che sembrano realizzate in pizzo, ma sono marmo intagliato e poi tornate con i piedi a terra: bisogna fare tappa al Grande Museo del Duomo, situato a pochi passi, in via Arcivescovado 1.
Se lo si desidera, la Veneranda Fabbrica del Duomo organizza giornalmente delle visite guidate con percorsi diversificati che comprendono, oltre alle terrazze, anche il museo del Duomo di Milano. In circa due ore, con ritrovo davanti al Palazzo Reale, è possibile godere di opere che illustrano la storia della cattedrale e della città attraverso un viaggio nel tempo lungo sei secoli, fatto di vetrate, sculture e capolavori artistici fra i quali spiccano i Miracoli di S. Carlo del Tintoretto, la Madonna dell’Idea di Michelino da Besozzo e le porte bronzee di Luciano Minguzzi.
Dal sacro al profano, il passo in piazza Duomo è breve. Se si è troppo stanchi per visitare il futuristico Museo del Novecento o una delle tante mostre di Palazzo Reale, ci si prende una pausa di gusto, andando in pellegrinaggio a un altro “tempio” – in questo caso dello street food – di Milano, Luini, che dal 1888 sforna panzerotti caldi dolci e salati. Non fatevi spaventare dalla coda fuori dall’ingresso: vale la pena armarsi di un po’ di pazienza per gustare un classico Luini fritto con mozzarella e pomodoro, o una versione più light, ma saporita, il Luini al forno con acciughe e olive nere.
Un altro indirizzo per la pausa pranzo è sicuramente Mica, in via Baracchini, che riporta in auge la classica michetta milanese (pane soffiato e fragrante, conosciuto in altre parti d’Italia come rosetta). Assaggiate la Enzo, con gorgonzola e mortadella, è dedicata a Jannacci.

2. Oltre alla Scala c’è di più
Il Teatro della lirica italiana vale sicuramente una visita, ancor meglio se di sera per assistere a uno spettacolo: d’altronde in occasione di Expo, per la prima volta nella storia, sarà aperta ininterrottamente dal 1 maggio al 31 ottobre. Nei suoi dintorni, però, si celano anche antichi tesori e nuove attrazioni tutte da scoprire.

La facciata del Piermarini ci introduce in questo tempio alla musica lirica. Le visite possono essere prenotate sul sito www.teatroallascala.org e comprendono, qualora non vi siano in corso prove o spettacoli, la vista della sala del teatro dal palco. Il Teatro alla Scala è una tappa obbligata se si visita Milano, anche solo per vederla dall’esterno o curiosare nel suo bookshop. Per raggiungerla dal Duomo, bisogna attraversare la Galleria Vittorio Emanuele, un -percorso coperto a pianta cruciforme datato 1865, che si mostra al pubblico con un look completamente rinnovato e una vera novità.
I lavori di restauro, infatti, hanno progressivamente ridato lustro e luce ai dipinti della galleria, dando risalto alle vetrate e ai mosaici. E se un tempo si era soliti camminare al suo interno tra i caffè e le vetrine delle griffe più blasonate, da quest’anno un accesso segreto vi porterà direttamente sul suo tetto. Grazie all’intervento di Seven Stars, sono infatti state riqualificate le antiche passerelle di servizio per offrire un altro punto panoramico a milanesi e turisti: vi si accede solo con l’ascensore, da prendere in via Silvio Pellico 2, nei pressi di piazza Duomo.
Se soffrite di vertigini, meglio dedicarsi a un altro passatempo portafortuna. Quello di andare in galleria e di fare un giro su se stessi, piantando il tallone sugli attributi del toro disegnato sul mosaico nell’ottagono centrale, è un rito scaramantico cui nessuno si sottrae… La tradizione è a tal punto rispettata che sul pavimento si è formato un buco!
Per completare il giro culturale, se lo si desidera è possibile visitare Palazzo Marino, che per Expo apre eccezionalmente al pubblico nuove sale (l’ingresso, da piazza Scala, è gratuito).

3. Quadrilatero della Moda
Se il Diavolo veste Prada è uno dei vostri film preferiti, questo quartiere di Milano fa al caso vostro. Qui si concentrano boutique e gioiellerie dei marchi più importanti del made in Italy e della moda.

Anche se i prezzi non sono proprio alla portata di tutti, vale la pena spingersi fra alcune delle strade più costose del mondo per lasciarsi incantare dal loro raffinato concentrato di lusso, design e moda. Riconoscere il Quadrilatero di Milano è semplice: basta prendere una cartina e individuare la via più famosa, Montenapoleone. Seguitela quindi con lo sguardo, fino a incrociare via Manzoni, quindi, svoltate in via della Spiga e imboccate corso Venezia, fino a tornare al punto di partenza. In questo modo avrete disegnato il perimetro di questo quartiere che ospita altre viuzze tutt’altro che trascurabili dagli appassionati di shopping: via Gesù, via Borgospesso o via Santo Spirito.
Qui, però, non si trovano solo boutique e gioiellerie, ma anche angoli della Milano “bene”, storica e aristocratica. Lo si capisce visitando le -dimore -appartenenti al circuito delle Case Museo, che comprendono il Poldi Pezzoli, il Museo Bagatti e Valsecchi, il Boschi Di Stefano e Villa Necchi Campiglio. Oppure sedendosi ai tavoli di locali come Bagutta, un’istituzione, più che un semplice ristorante, che tra gli avventori ha avuto letterati del calibro di Gadda, Calvino, Levi e Soldati. Se viaggiate in compagnia dei più piccoli, spingetevi più avanti, fino a raggiungere la Rotonda di via Besana: incontrerete l’innovativo Muba – Museo dei Bambini di Milano, un luogo unico nel suo genere che propone mostre, spazi di gioco, attività ludiche e didattiche, ed è completamente gratuito.

4. Brera
Il quartiere bohèmien per eccellenza, la rive gauche dei milanesi: Brera si visita comodamente a piedi per scoprire atelier e botteghe artigiane e posti come la Pinacoteca e l’Orto Botanico.

Il Quadrilatero della Moda è la porta d’accesso privilegiata al quartiere Brera, uno dei più innovativi di Milano, perché frequentato sin dal XIX secolo da tutti gli artisti che gravitavano intorno all’Accademia di Belle Arti e alla Biblioteca Braidense.  Il nostro itinerario inizia proprio da qui, da questo discreto ed elegante palazzo, che ospita anche la sede della Pinacoteca di Brera, famosa per i capolavori di Hayez, Mantegna, Caravaggio e Raffaello. Per di più, ogni prima domenica del mese, l’ingresso è gratuito (anche se non è possibile effettuare prenotazioni per gruppi). Per prendersi una pausa di relax e una boccata d’aria fresca ci si tuffa invece nel verde dell’Orto Botanico di Brera, voluto nel 1774 dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria, unitamente all’osservatorio astronomico. Qui si cammina tra piante officinali, aiuole di salvia e di bulbi primaverili.

5. Il Castello Sforzesco
Altro simbolo di Milano, da quest’anno condivide la piazza con l’avveniristica struttura dell’Expo gate. Per un imperdibile connubio di antico e moderno.

Se i milanesi possono ancor oggi ammirare il Castello Sforzesco, devono ringraziare l’architetto Luca Beltrami che non solo si oppose alla sua demolizione, proposta in seguito all’Unità d’Italia, ma si occupò anche del suo restauro, conclusosi nel 1905. All’interno del Castello trovano spazio diverse e interessanti esposizioni: il Museo d’Arte Antica con la Pietà Rondanini di Michelangelo, il Museo di Arti Decorative, il Museo degli Strumenti Musicali e quello Egizio.
Ma alle visite tradizionali possono essere abbinati percorsi insoliti e segreti. Come quelli organizzati dall’associazione Ad Artem, la quale ci conduce attraverso un tour delle merlate che consente di scoprire i camminamenti di ronda che collegano le torri del castello. Molto interessante anche il giro sulla Strada coperta della Ghirlanda, un camminamento sotterraneo che svela i sistemi difensivi in uso nel Quattrocento.
Una curiosità. Sapevate che secondo la tradizione il risotto allo zafferano è stato preparato per la prima volta nelle cucine del Castello Sforzesco? Lo si scopre con la divertente iniziativa Tutti a Tavola, organizzata per famiglie e bambini. Per informazioni: http://adartem.it. Una volta visto il castello, si può fare tappa all’Expo Gate, dove si reperiscono informazioni sull’Esposizione Universale e si partecipa a dibattiti e ad altri eventi legati al tema del cibo e dell’alimentazione. Oppure ci si può concedere una fuga nel verde in uno dei -parchi più importanti di Milano. Vi siete lasciati convincere dal mito della città grigia? Ricredetevi facendo un pic nic al Parco Sempione. I cestini del pranzo possono essere prenotati al telefono e ritirati al punto vendita di California Backery in via San Vittore: al loro interno si trova una coperta, le stoviglie e alcune prelibatezze dolci e salate.

6. Il Parco Sempione
Il Parco Sempione fu costruito nel 1893 secondo i canoni dei giardini all’inglese da Emilio Alemagna, sull’area di un’antica piazza d’armi posta fra il castello Sforzesco e l’Arco della Pace. 

Guardatevi intorno e mischiatevi tra i milanesi che fanno footing o che prendono il sole sdraiati sul prato. La superficie del parco non è -particolarmente estesa, ma la presenza di costruzioni interessanti come l’Acquario Civico (1906), l’Arena Gianni Brera (1806) e il Palazzo dell’Arte (1933), rendono la sua visita estremamente piacevole. Sopra gli alberi svetta la sagoma metallica di Torre Branca, sulla quale si può salire per gustare uno splendido panorama di Milano, mentre il percorso a terra si snoda fra vialetti e aiuole che offrono di tanto in tanto l’incontro con opere dell’arte moderna, fra le quali spiccano i Bagni misteriosi di Giorgio De Chirico. Vicino all’Arena c’è invece la fontana “dell’acqua marcia”, una fonte d’acqua solforosa, mentre presso il laghetto centrale merita una visita il Ponte delle Sirenette, realizzato nel 1842, un tempo collocato su un tratto dei Navigli. La piccola costruzione si fa notare grazie alle quattro statue in ghisa raffiguranti delle belle sirene, ribattezzate in passato dai milanesi come le “Sorelle Ghisini” (per via del materiale con cui furono fuse) o “sorei del pont di ciapp” (sorelle del ponte delle chiappe) per le forme prosperose che esibivano, ritenute un po’ troppo audaci per l’epoca. Un po’ per scherno e un po’ come rito propiziatorio, tra i giovani si diffuse però l’usanza di toccarne i prosperosi seni.

7. Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci
L’idea di dotare Milano di un museo dedicato all’evoluzione tecnologica venne all’Ing. Guido Ucelli nel 1930, ma riuscì a realizzarla solo nel 1953.

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci sorge a pochi passi dal Castello Sforzesco e dal Parco Sempione. Si trova in via San Vittore 21, in un cinquecentesco monastero appartenuto all’ordine degli Olivetani.
Il patrimonio dell’Istituzione comprende 15.000 fra macchine e impianti, strumenti e apparati tecnico scientifici risalenti dall’era della rivoluzione industriale fino ai giorni nostri; a Leonardo è dedicata l’omonima Galleria, dove sono ricostruite molte idee del genio toscano nei più svariati campi della fisica, della tecnologia e dell’architettura.
La collezione ferroviaria è invece esposta sotto un ex capannone della Fiera di Milano: al suo interno il “Gamba de Legn”, la prima locomotiva a vapore che sostituì la trazione equina nei trasporti meneghini, oltre a numerose altre motrici costruite a partire dalla seconda metà dell’ottocento. Sul piazzale esterno è stato collocato l’Enrico Toti, primo sottomarino della cantieristica italiana post bellica, visitabile su prenotazione al sito www.museoscienza.org; accanto, alcuni velivoli degli anni ‘50. Il Padiglione Aeronavale si è recentemente arricchito per l’arrivo di Luna Rossa, catamarano finalista di Coppa America 2013, visitabile da metà aprile fino al 2017. La barca è comunque in buona compagnia: l’area custodisce altri natanti come il brigantino Ebe e il ponte di comando del transatlantico Conte Biancamano, mezzi d’assalto, modelli di velieri e oggetti marinari. Al piano superiore troviamo invece ben undici velivoli e altri particolari aeronautici.

8. Basilica di Sant’Ambrogio
Dedicata al Santo protettore della città, è insieme luogo di devozione e scrigno d’arte e cultura.

Seconda solo al Duomo, la chiesa di Sant’Ambrogio è una fra le più antiche della città. Costruita nel 300 d.C. come Basilica Martyrum per ospitare i resti di alcuni martiri, fu in seguito dedicata al Santo, i cui resti sono conservati nella cripta insieme a quelli di San Protaso e San Gervaso. La salma di San Vittore riposa invece nel Sacello di S. Vittore in Ciel D’oro, sotto una cupola fatta di mosaici preziosi. Fermatevi per assaporare l’atmosfera raccolta e per ammirare l’aspetto sobrio ma incantevole dell’edificio. La chiesa originaria fu riprogettata in stile romanico nell’XI secolo ma rischiò di essere quasi completamente distrutta nel 1943 dai bombardamenti alleati. Ricostruita negli anni ‘50, è oggi visitabile nei giorni feriali, il mattino e pomeriggio; la domenica dalle 15 alle 17. La facciata a capanna è in materiale povero e ricorda gli antichi casali lombardi, mentre i due campanili sono un omaggio allo stile delle doppie torri transalpine. Nella piazza, inoltre, si erge una colonna romana detta del Diavolo, perché legata alla mitica lotta del Santo contro i demoni. All’interno, da non perdere anche l’altare d’oro, un’interpretazione dell’arte carolingia realizzato in legno coperto da lastre d’oro e argento dorato.

9. Sant’Eustorgio e i Navigli
Dalla chiesa dei Magi ai Navigli, si scopre la Milano della fede e la Milano da bere.

Di chiesa in chiesa, arriviamo alla Basilica di Sant’Eustorgio, in zona Porta Ticinese, culla della cristianità. La storia, infatti, narra che Sant’Eustorgio fece erigere una chiesa nel luogo esatto dove il carro di ritorno dall’Oriente, con le reliquie dei Magi, improvvisamente di bloccò. Era il IV secolo e la leggenda di questa chiesa, eretta in realtà sopra una precedente costruzione paleocristiana, è arrivata fino a noi, insieme ai sacri resti dei Magi, che riposano nell’omonima cappella, posta in un transetto laterale. Un ulteriore tributo ai tre re si legge nel campanile che reca, sulla sommità, una stella a otto punte a ricordo della famosa Cometa. Attraverso il portone di sinistra si accede al chiostro dell’ex convento domenicano, e da qui al piccolo Museo di Sant’Eustorgio, dove troviamo le tombe e le iscrizioni funerarie di una necropoli paleocristiana. L’itinerario non può che continuare nel prospicente Parco Giovanni Paolo II, un percorso verde che ci conduce alla chiesa romanica di San Lorenzo, alle sue colonne e da qui, fino ai Navigli.
Per capire i Navigli bisogna partire dal diciottesimo secolo, quando Milano era una città solcata da numerosi canali regolati da un sistema di chiuse ideate da Leonardo da Vinci, che attraverso i collegamenti ai fiumi lombardi, consentivano scambi commerciali con -tutto il nord. Nel tempo il sistema fu trascurato, sorpassato dalle nuove vie commerciali, fino a quando la Regione Lombardia lanciò nel 1980 un progetto di valorizzazione della zona già in quegli anni ricca di negozi e mercatini. Oggi i Navigli hanno incrementato questi valori fungendo da contrasto a una Milano moderna, capitale del design, della moda e di Expo 2015. Passeggiando accanto alle rive si respira un’atmosfera mondana in un panorama fatto di bar, luci, ristoranti e vicoli che profumano di tradizione. Tra questi, il Vicolo dei Lavandai è sicuramente il più caratteristico e prende il nome da un antico lavatoio, recentemente restaurate e in uso fino agli anni ‘50. La notte ai Navigli milanesi è una frizzante movida con un esorbitante numero di locali dove è possibile trascorrere il tempo ascoltando musica o assistendo ad uno spettacolo di cabaret alla Corte dei Miracoli di via Mortara o gustando cibi etnici al Gaucho del capitano interista Zanetti in via D’Adda. In alternativa si può passeggiare gustando un cono della Rinomata Gelateria di piazza XXV Aprile, bere un buon bicchiere di vino appoggiati alle botti che fanno da tavolino alla Vineria di via Casale, o magari un birra di qualità al BQ o, perché no, facendo sosta alla farmacia alcolica La Sacrestia, in via Conchetta. La mattina, per riprendersi dalle notti brave, consigliamo una rilassante gita in battello attraverso il Percorso Storico dei Navigli Milanesi: 55 minuti di navigazione fra canali, una volta solcati dai barconi che rifornivano la città e la Veneranda Fabbrica del Duomo. Informazioni su orari e prenotazioni su www.navigareinlombardia.it

10. I GrattacieliMilano, quartiere Porta Nuova e la Torre quadrata Gae Aulenti
Quasi a fare da contraltare ai Navigli, il quartiere Isola, pullulante di concept store, boutique di nicchia e atelier, rappresenta il quartiere più nuovo della città. 

Qui si scopre la Milano che sale, che affronta nuove sfide e si protende verso il futuro, come dimostrano i nuovi grattacieli e la bella piazza Gae Aulenti, da cui si può far iniziare un bell’itinerario. La piazza, progettata dall’architetto Cesar Pelli, è racchiusa tra il complesso di uffici della Unicredit Tower, uno dei grattacieli più alti d’Italia, che con il suo gioco di vetri, metalli, specchi e forme sinuose, crea una cornice di grande suggestione. Ai suoi piedi, divertitevi a scoprire il monumento progettato dall’artista Alberto Garutti, Egg. Si tratta di un insieme di 23 tubi in metallo cromato che si sviluppano in verticale, collegando il piano superiore e quello inferiore della piazza: se si appoggia un orecchio all’apertura di un tubo è possibile ascoltare le voci, i rumori e i suoni provenienti dall’altro capo. Dopo aver preso un gelato da Grom o aver fatto un giro all’interno di Red Feltrinelli, la passeggiata prosegue sull’innovativa passerella ciclopedonale che si estende sopra via Melchiorre Gioia e che conduce ai grattacieli di Porta Nuova, il nuovo business district di Milano. Qui si trova il Bosco Verticale, le torri residenziali Solaria, Solea ed Aria e l’avveniristica Diamond Tower. Da non perdere, infine, una sosta alla Casa della Memoria, uno spazio dedicato al ricordo dei deportati di guerra, delle vittime di terrorismo e dei partigiani. L’edificio è molto particolare, perché fonde linee moderne ai materiali della tradizione lombarda, e colpisce per l’incredibile gioco dei mosaici in terracotta che riproducono personaggi e quadri rappresentativi di Milano.

Da non perdere: una chiesa… da brividi
Non lasciatevi ingannare dalla sobria facciata. La chiesa di San Bernardino alle Ossa nasconde un volto sinistro.

Situata nelle vicinanze del Duomo, alle spalle dell’Università degli Studi di Milano (un tempo Ospedale Maggiore), in via Brolo, la chiesa venne ristrutturata nel 1676 da uno degli architetti impegnati nei lavori della Fabbrica del Duomo, Carlo Buzzi, che intervenne anche sull’ossario. Questa parte dell’edificio ha una volta affrescata con un bel ciclo pittorico di Sebastiano Ricci, mentre le pareti sono completamente ricoperte da teschi e ossa appartenute ai pazienti deceduti del vecchio Ospedale del Brolo e provenienti dal suo cimitero. Il macabro si fonde con lo stile rococò creando un ambiente di grande suggestione. Tornando alla navata centrale della chiesa, vale la pena fermarsi nella cappella a destra: qui si trova la tomba di famiglia di alcuni discendenti, in linea materna, di Cristoforo Colombo.

Nel segno di Leonardo da Vinci
È nella primavera del 1482 che Leonardo da Vinci arriva a Milano alla corte di Ludovico il Moro e proprio qui realizza alcune delle opere più mirabili: la Vergine delle Rocce, la Dama con l’Ermellino e, soprattutto, l’Ultima Cena dipinta nel refettorio della Chiesa Santa Maria delle Grazie.

L’itinerario a Milano nel segno di Leonardo inizia proprio da qui, da uno dei più grandi capolavori del Leonardo pittore, dichiarato patrimonio UNESCO: se si desidera ammirarlo è bene prenotare con un buon anticipo telefonando al numero 02 92 800 360 (www.cenacolovinciano.net). Altro luogo legato a Leonardo è la Pinacoteca Ambrosiana, dove fino alla fine di Expo saranno esposti alcuni fogli del Codice Atlantico. Fino al 19 luglio, invece, a Palazzo Reale sarà allestita la mostra Leonardo 1452 – 1519, che porta a Milano alcune opere leonardesche provenienti da collezioni private internazionali. L’allestimento apre la strada ad altri approfondimenti che coinvolgono la Biblioteca Trivulziana al Castello Sforzesco, in cui si tiene la mostra Il Codice Trivulziano e la ricostruzione della Biblioteca di Leonardo.

Expo 2015, cosa ci aspetta
Milano apre le sue porte al mondo per ospitare dall’1 maggio al 31 ottobre 2015 Expo, il più grande evento mai realizzato sul tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

Una grande manifestazione che si pone l’obiettivo di porre l’attenzione su una delle sfide più importanti che il pianeta deve affrontare: è possibile garantire a tutta la popolazione mondiale cibo e acqua? Come affrontare il tema della sostenibilità ambientale e alimentare? Expo, certo, non vuole dare una risposta univoca a queste domande, ma porsi come piattaforma di incontro e scambio per agevolare riflessioni e discussioni.
La visita ad Expo2015 si sviluppa lungo cinque percorsi tematici che raccontano storie legate al gusto, alla tavola e alla nutrizione con la possibilità di scoprire nuovi alimenti, di assaggiare piatti tradizionali, di assistere a spettacoli artistici ed eventi culturali, sia nelle aree comuni sia all’interno dei singoli Padiglioni nazionali.
Vera novità di Expo Milano 2015 sono i Clusters, dei padiglioni tematici dedicati a un singolo alimento o area geografica, dove ogni Paese ha modo di mostrare le proprie eccellenze. Il Cluster Frutta e Legumi, ad esempio, è un grande frutteto che riporta alla mente leggende e tradizioni antiche, mentre il Cluster Riso-Abbondanza e Sicurezza prevede un paesaggio simile ad una risaia; il Cluster Isole, Mare e Cibo, un mix di odori, colori e suoni tipici degli oceani.
I visitatori accedono al sito espositivo attraverso due assi principali, il Cardo e il Decumano, e vengono indirizzati al Padiglione Zero, dedicato all’uomo e alla sua storia, primo dei grandi spazi tematici della mostra. Le attrazioni esterne sono invece il Lake Arena, posto in uno dei vertici del sito, un bacino d’acqua con gradinate da 3.000 posti sovrastato dall’Albero della Vita e da un sistema di fontane che creeranno suggestivi giochi e, dalla parte opposta, l’Open Air Theater, spazio attrezzato per spettacoli musicali e cerimonie. Cascina Triulza, un’antica costruzione rurale già presente all’interno dell’area, ristrutturata, ha il compito di far riscoprire l’anima contadina di Milano. •

SOSTA CAMPER
• Area Sosta Camper Expo
Via Lainate 94, Rho (MI) – Tel. 02 9306797
GPS: 45.5422448, 9.0333174
www.areacamperexpo.it
A pochi chilometri dall’esposizione Expo 2015, l’area di sosta, sorvegliata 24/24 h, dispone di 40 piazzole in parte elettrificate e di un market. Su richiesta servizi di assistenza meccanica e navetta privata da e per Expo.

• Camping Village “Città di Milano”
Via Gaetano Airaghi 61, Milano – Tel. 02 48207017
GPS: 45.473986, 9.081777
www.campingmilano.it
Campeggio a 4 stelle situato a meno di 3 chilometri dallo stadio di San Siro, dispone di 244 piazzole per tende e camper, nonché di sale da gioco, lavanderia e attrezzature sportive. Oltre al ristorante, il campeggio vanta un camper service completo, un servizio fax e collegamenti con la Fiera e il centro città.

• Nuovo Rimessaggio
Alzaia Naviglio Grande 198, Milano – Tel. 02 428101
GPS: 45.444655, 9.13961
www.nuovorimessaggio.it
Comoda per raggiungere il centro di Milano, l’area di sosta per caravan e camper è nelle vicinanze della metro M2 Stazione Porta Genova. Nelle immediate vicinanze i famosi Navigli e il quartiere Tortona ricco di atelier di artisti e designer. Oltre a posti al coperto, presso la struttura si effettuano interventi di riparazioni meccaniche, cambio marmitte e altri servizi di manutenzione.

• Caravan Expo Park
Parco Esposizioni Novegro
Via Novegro, Segrate (MI) – Tel. 02 70200022
GPS: 45.471700, 9.275349
www.parcoesposizioninovegro.it/news/novegro-per-expo-2015.html
In occasione di Expo 2015, il Parco Esposizioni Novegro apre ai camperisti con piazzole attrezzate immerse nel verde. A disposizione un bar ristorante e servizio navetta fino alla metrò M2 Lambrate. La struttura dispone di bagni, carico-scarico acque, sorveglianza continua e servizio di assistenza completo.

• Area Sosta Parcheggio Certosa di Pavia
Viale della certosa, Certosa di Pavia (PV) – Tel. 0382.936913
GPS: 45.256972, 9.141614
Limitrofa alla Certosa di Pavia e a meno di un’ora da Milano, quest’area attrezzata può ospitare 30 veicoli ed è all’interno di un ampio parcheggio pubblico, illuminato di notte, con 2 stalli per carico/scarico e servizi igienici. Nelle vicinanze c’è la stazione ferroviaria che collega la Certosa a Milano in pochi minuti.

Testo di Alessia Merati – maggio 2015

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