Arte, storia e un paesaggio disegnato e scolpito sulla pietra gialla e porosa, di origine vulcanica, che racconta gli Etruschi e un turbolento Medioevo.
Etruria. Pitigliano, panoramicaNé Toscana, né Lazio, ma solamente Etruria. Pitigliano, Sorano e Sovana sono i punti di un triangolo che prescinde dai confini e dalle cartine. Sul tufo di queste piccole città è scritta la storia. Particolarmente evidenti appaiono le tracce del periodo medievale, che nel bene e nel male ha segnato indelebilmente questa terra italiana. Aldobrandeschi, Orsini e Medici sono le famiglie che hanno affondato qui le radici del potere. Sorano e la sua fortezza hanno provato le sofferenze di lotte e di scontri d’inaudita violenza non solamente per le guerre con nemici stranieri ma anche e soprattutto per gli scontri che hanno versato sangue della stessa famiglia: fratelli, figli e padri hanno consumato terribili delitti in nome del potere. Il fuoco della violenza divampava con una tale facilità che per Cosimo I, Sorano era “lo zolfanello delle guerre in Italia”. Nella prima metà dell’anno 1000 Sovana fu la culla di Gregorio VII, al secolo Ildebrando da Soana, colui che nel Dictatus Papae, nel nome di chissà quale dio, gonfiava la chiesa di potere cominciando la lotta con Enrico IV, l’imperatore. Si hanno meno notizie sulla vita di 2.500 anni fa. Viaggiatori, studiosi, archeologi hanno provato a leggere nel tufo i segni della civiltà etrusca. Le ricerche e gli studi hanno svelato aspetti importanti di quel mondo antichissimo. Sulle guide è scritto che il tempo si è fermato ma non è vero; qui il tempo è un fiume che scorre e tutto consuma: è una realtà dinamica. Basta guardarsi intorno, fermarsi qualche minuto sul tornante di Santa Maria delle Grazie. Pitigliano è tufo, in parte figlio di madre natura, in parte costruito dalle mani dell’uomo ma non c’è soluzione di continuità tra lo zoccolo e le case, i campanili, i tetti che appaiono come delle sculture prive di fondamenta.
L’Etruria in bici. L’anello Sovana – Sorano – Pitigliano è una delle pedalate più piacevoli e affascinanti della Maremma.

Le strade della Maremma toscana vanno ad esplorare l’affascinante mondo di tufo di Sorano, Sovana e Pitigliano. Si pedala su strade poco trafficate caratterizzate da un andamento altimetrico vario e ondulato privo di salite troppo lunghe o ripide. La mountain bike è il mezzo ideale per andare a scoprire campagne e boschi che si snodano intorno alla valle del fiume Lente e la valle del Fiora. Ci troviamo vicini alla zona del Sentiero dei Briganti, fantastico viaggio nella storia, nel mito e nella natura dell’Alta Tuscia. Per gli appassionati di ciclismo su strada, si può pedalare sul classico anello che unisce i borghi di Sovana, Sorano e Pitigliano. Da Sovana si raggiunge Sorano dopo una breve salita e un tratto ondulato attraverso pascoli e campagne affacciati sul versante meridionale del Monte Amiata.
Decisamente spettacolare la discesa che scorre tra alte e imponenti pareti di tufo verso il ponte sul fiume Lente che anticipa la spettacolare vista sul borgo di Sorano. Si pedala ancora verso Pitigliano. Dopo un primo tratto in salita e un leggero saliscendi, comincia la lunga discesa di circa 9 km alla volta di Pitigliano. L’itinerario prosegue uscendo dal centro abitato risalendo dolcemente verso il versante settentrionale del fiume Lente affacciandosi sulla spettacolare fiancata tufacea del paese. L’anello si chiude in discesa raggiungendo il paese di Sovana.
Periodo consigliato: tutto l’anno.
In dettaglio

Da Sorano a San Quirico
7 km
Breve itinerario da percorrere apiedi o con la bike. Inizia su una strada asfaltata e prosegue verso la valle del Lente e l’insediamento rupestre di Vitozza, per arrivare a San Quirico. E’ possibile deviare dall’itinerario verso la Selva del Lamone e Ischia di Castro, in Provincia di Viterbo.
L’anello di Sorano, Monte Vitozzo, Castell’Ottieri e San Valentino
Itinerario più lungo, 22 km, per cui può essere diviso in più tappe. Si inizia dirigendosi verso nord, costeggiando una strada asfaltata e si prosegue attraverso il bosco della Cerreta da cui si raggiunge iol Monte Vitozzo. Si va poi verso est in direzione di San Giovanni delle Contee (che si può raggiungere con una deviazione di 4 km a/r), poi si torna a sud verso Castell’Ottieri, San Valentino e Sorano.
Da Castell’Azzara a Montebuono e a Sovana
17 km
Un lungo percorso da dividere eventualmente a tappe, adatto alla bike ma si può anche percorrere a piedi su strade sterrate. Si va dal Monte Civitella, a sud-orientale dell’Amiata, alle valli del Fologna e del Fiora. Dopo aver costeggiato la rupe di Monte Vitozzo si traversa la provinciale Selvena-Sorano per raggiungere Montebuono. Prima di salire e arrivare a Sovana, si scende al Fosso Picciolana e si toccano le tombe Ildebranda e Pola.
Da Pitigliano a Manciano
18 km
Siamo a poco distanza dal confine con il Lazio. Si esce da Pitigliano per la “via cava” di Poggio Cani, si segue una “strada doganale” sulla sinistra del Lente. Una discesa porta ad attraversare la Fiora sul ponte della statale 74 per raggiungere la necropoli di Poggio Buco. L’ultimo tratto è un saliscendi tra boschi e panoramici poggi erbosi.
Da Sovana a Pitigliano
A piedi
Una facile e bellissima passeggiata di soli 4,5 km lungo la strada etrusca e medievale che porta dal centro di Sovana a Pitigliano toccando il Fosso del Puzzone, il Piano Conati e le “vie cave” dell’Annunziata e di Poggio Cani.
Da Sovana a Sorano
13 km di comodo percorso a piedi o in mtb. Parte dell’itinerario è in comune con il precedente fino al Fosso del Puzzone, poi si dirige a nord est attraversando il Piano della Madonna e il Fosso Calesina. Il sentiero finisce nei pressi della zona archeologica di San Rocco, da cui, per raggiungere Sorano occorre seguire per altri 2 km la strada asfaltata, scendendo al ponte sul lente e risalendo.
INFO TURISTICHE
www.visittuscany.com
