La più grande isola francese offre al viaggiatore itinerante ogni sfumatura di colore. Dal verde intenso delle sue foreste, all’azzurro più pieno del mare. Il tutto condito dal carattere unico di questa terra un po’ selvaggia come quello della sua gente. Approdiamo in Corsica.
Ogni viaggiatore riporta a casa sensazioni diverse e tornando dalla Corsica nessuno può raccontare di una vacanza banale. Pur essendo quest’isola terra di Francia al 100%, mantiene nel paesaggio, come nei suoi abitanti, un certo senso di indomabilità. Come a dire che ora sei in Corsica perché sta bene ai corsi, e non perché è tuo diritto sbarcarci con sette metri di camper per girarla in lungo e in largo. Il caratterino degli isolani è inciso sulle lame degli “stilettu” o “spainu” o “pulsetta”, il tradizionale coltello da offesa, amorevolmente chiamato anche “Vendetta Corsa” come inciso sovente su un lato della lama. Sull’altro un rassicurante “che la mia ferita sia mortale” o un “vendica l’onore”. Ma può essere anche vostro! Per acquistarlo è sufficiente raggiungere il primo negozietto di souvenir, così, come a Mantova si compra la torta “sbrisolona” prima di lasciare la città.
Vorrei però rassicurarvi: negli anni i corsi sono molto cambiati. Non va più di moda mettere le bombe nelle villette acquistate dai francesi, l’ultimo prefetto morto ammazzato risale al 1998 e oggi la percentuale di corsi che si identificano nel pensiero autonomista più radicale è minima. E comunque da queste parti nell’animo ci si sente più affini agli italiani che ai francesi. Benvenuti turisti, dunque, e l’invito che arriva forte e chiaro è a fare acquisti, assaggiare i vini, i salumi, la birra aromatizzata alla castagna… Si chiede però agli amici camperisti di utilizzare i campeggi, le soste libere non sono apprezzate per nulla, non tanto dalla gendarmeria, quanto dai corsi stessi che sovente se si trovano a passare in auto di notte, volentieri suonano il clacson a lungo vicino ai camper per farci intendere che non stiamo facendo la cosa giusta. Insomma, non sono le fucilate o le sassate di un tempo, ma tant’è. La buona notizia è che viaggiare per campeggi non è un problema in quasi tutta l’isola e che sono presenti aree camper, non molte per la verità. Tra campeggi e aree attrezzate sono circa 230 le strutture che possono accogliere i camperisti. Benvenuti in una terra vera, calda, con le sue contraddizione e sempre bellissima, con foreste verdi guardate a vista in estate dai vigili del fuoco, scogliere e calette strepitose in particolare sulla costa occidentale, spiagge di sabbia e divertimenti sulla costa orientale.
Le strade, i camper
Le leggende sulla impraticabilità delle strade corse per i camper si sprecano. Alcuni consigliano a chi fa il giro dell’isola di farlo in senso orario, per non trovarsi a incrociarsi con altri camper stando dalla parte del dirupo sul mare… Ovviamente raccontare di incredibili disavventure “on the road” fa parte del bagaglio culturale di ogni camperista che si rispetti, come per i pescatori il pesce gigante che ha spezzato la canna da pesca. Non risulta da nessuna parte, però, una casistica di camperisti italiani precipitati dalle scogliere. Certo, vi capiterà di vedere tra le rocce a strapiombo sul mare carcasse di automobili, ma si tratta di veicoli lì da anni e impossibili da recuperare, e il sospetto è che a volte ci siano finite per “ragioni assicurative”. In ogni caso, pianificando gli spostamenti vi abituerete a ragionare in termini di tempo e non di chilometri, visto che le medie sulle strade panoramiche saranno bassissime. Il navigatore satellitare risulta utile ma non dimenticate una carta d’insieme della Corsica, che vi aiuterà a comprendere e interpretare meglio il territorio che andrete a “esplorare”. Di sicuro chi ha deciso per i van o per camper compatti si sentirà più a suo agio su molte strade, così come chi ha scelto di montare la retrocamera per facilitare le manovre in retromarcia che certamente vi capiterà di fare per disimpegnarvi a volte negli incroci con altri veicoli. Con attenzione, pazienza e occhio ai limiti di larghezza o di altezza della sagoma, l’isola è vostra. Ne vale la pena. Ovviamente chi ha la fortuna di accoppiare moto e camper è come se facesse una doppia vacanza. Le strade dell’isola sembrano essere fatte apposta per i motociclisti, soprattutto quelle dell’interno. Anche gli appassionati di mountain bike e di trekking avranno ricchissime soddisfazioni. Migliaia di chilometri di sentieri e strade sterrate sono un vero paradiso per gli estimatori delle vacanze sportive, la mappatura dei sentieri è generalmente buona. Ottime anche le opportunità per i gommonauti… Il mare migliore è riservato a chi riesce a raggiungere i posti inaccessibili via terra.
I porti italiani di imbarco per la Corsica sono quelli di Genova, Savona, Livorno e Piombino. Le compagnie principali sono la Corsica Ferries, la Moby e la Blu Navy. I passaggi, specie nei giorni di punta, vanno prenotati per tempo. Premessa doverosa per il nostro tour: abbiamo utilizzato un camper furgonato di sei metri. Imbarcati a Livorno, in quattro ore di navigazione abbiamo raggiunto Bastia.
Cap Corse
Carta alla mano, Cap Corse, detto anche “il dito” della Corsica, è il primo territorio che ha destato la nostra curiosità e vale la pena conoscerlo per i bellissimi paesaggi sul mare. La strada è stretta (molto stretta) ma abbiamo visto colleghi con camper più grandi del nostro cimentarsi nelle strette dipartimentali e altri lasciare il camper in campeggio e noleggiare un auto. Diversi i campeggi, tra questi La pietra (www.la-pietra.com) può essere una buona base di partenza. Imbocchiamo la dipartimentale 80. Vedute, spiagge, calette… Non perdete la spiaggia del Tamarone, di Santa Maria e del Barcaggio. In questo senso può essere comodo appoggiarsi al camping U Stazzu (camping-u-stazzu.jimdo.com). Capirete da soli che il “dito corso” è fuori dai territori più battuti dal turismo di massa, ma se volete davvero passare una giornata in un luogo “dimenticato da Dio” spingetevi fino a Tollare, villaggio sul lembo più settentrionale dell’isola. Poche case sparse tra la macchia mediterranea, una stradina da percorrere con tutta calma e un grande spiazzo sterrato sul mare per parcheggiare dove capita che i camperisti usano anche per la notte. Scendendo lungo la D80 sul versante occidentale del dito è un susseguirsi di spiagge, torri genovesi e punti panoramici.
Saint-Florent
Bentornata civiltà! Se avete passato qualche giorno sul “dito”, Saint-Florent vi apparirà come una visione! Il porticciolo è uno dei punti di arrivo del belmondo che qui sbarca dalle lussuose imbarcazioni da diporto per passeggiare nell’antica cittadina “genovese” e nel reticolo delle sue stradine su cui si affacciano case color ocra negozietti e ristorantini. Nei dintorni ci sono anche diversi campeggi. Interessante, da Saint-Florent, il servizio taxi boat che con 30 euro vi porta e vi riprende alla Saleccia, la rinomata spiaggia bianchissima che si affaccia al termine di un altro luogo mitico della Corsica: il Desert des Agriates. Si tratta di una vasta zona desertica – più che altro per mancanza di case, strade e villaggi – tanto che negli anni 50 il governo francese aveva considerato l’idea di condurre qui alcuni esperimenti di esplosioni nucleari… Poi optarono per l’Algeria, ma la storia ci insegna che la cosa non gli ha portato fortuna. Alla Saleccia c’è anche un campeggio estremamente “basic” e noi ci siamo arrivati in camper! Una vera avventura: 12 chilometri si percorrono in due ore, il primo pezzo passa tra due muri di rovi e rami che hanno graffiato la carrozzeria del furgone, segue un susseguirsi di buche e pietre da valutare con estrema attenzione. Lo consigliamo solo ai pick-up 4×4 con cellula (o tenda ovviamente) e in ogni caso portate tutte le scorte necessarie per il tempo di permanenza.

Lungo la costa occidentale
Proseguendo sulla costa occidentale, tra Isola Rossa e Algajola, si trovano diversi campeggi. Un alternarsi di spiagge e rocce fanno sì che il mare sia ben accessibile e le acque pulitissime, ma non si può dire che questo tratto di Corsica sia spettacolare.
Una sosta la merita Calvi, città genovese le cui atmosfere vengono però offuscate nei mesi estivi quando viene presa d’assalto dal turismo. Calvi propone spiagge e vita serale con iniziative di qualità. Concedetevi una passeggiata nella Cittadella, la parte alta della città posizionata a picco sul mare e circondata da mura. Tra le mura, case e carruggi si intrecciano in un fitto reticolo come a proteggere il suo tesoro più prezioso: la Cattedrale Saint-Jean-Battista e la sua cupola. Anche la barocca chiesa di Santa Maria Maggiore è celebre per la sua cupola. Questa la troverete però nella città bassa.
Tra Calvi e Porto
Da Calvi lungo la D 818 proseguiamo di scogliera in scogliera e di baia in baia per fermarci a Galeria. Il paese merita solo per il mare e per la presenza di un campeggio a 200 metri dalla spiaggia (www.ideal-camping-galeria.fr), un paio di giorni di relax, sole e nuotate.
Riprendendo il viaggio verso sud con la D 81, la strada abbandona il mare per inoltrarsi tra le alture e diventare particolarmente selvaggia. Sono quelle condizioni di strada e paesaggio che alcuni guidatori vorrebbero non finissero mai, altri, al contrario, non vedono l’ora di tornare tra la rassicurante civiltà. Ma quelle rocce granitiche che spuntano tra cespugli e arbusti della macchia ricchissimi di profumi forti, sono la vera essenza di quest’isola. Come lo è il mare che incontrerete deviando sulla D 424 per Osani e la Plage de la Gradelle. Natura e mare per intenditori… non dimenticate maschera, pinne e di fare la spesa se avete intenzione di fermarvi qualche giorno al piccolo campeggio (www.camping-corsica-gradelle.com), dal quale in pochi minuti a piedi raggiungete il mare.
Altrimenti proseguendo la strada torna sul mare a Porto Ota, dove sono presenti diversi campeggi per fare base e visitare i Calanche di Piana caratterizzati da rocce color porpora e la Riserva naturale di Girolata. Il golfo di Porto è davvero spettacolare, tanto da essere stato inserito nel Patrimonio Mondiale dell’umanità dall’Unesco. Per ammirarlo percorrete due chilometri tra Porto e Piana: il granito rosso è scolpito dalla natura donando rocce con forme stravaganti. Sono da ammirare al tramonto, quando i colori della roccia saranno più intensi. Una rete di sentieri permette di inoltrarsi con sicurezza tra queste rocce.
Verso Ajaccio
Proseguendo verso Sud un’altra opportunità per una sosta al mare è il golfo di Liscia sul quale si affacciano diversi campeggi, il centro turistico di Tuccia e, dopo la punta settentrionale del golfo, una lunga spiaggia sulla quale si affaccia anche il camping U Sommalu (www.usommalu-camping.fr).
La sosta successiva è niente di meno che nel paese che ha dato i natali a Napoleone Bonaparte, Ajaccio, il capoluogo dell’isola. Il centro della città è Place Maréchal-Foch, caratterizzata da una statua dedicata a… Napoleone, ovviamente. L’Hotel de Ville custodisce documenti e ritratti della famiglia Bonaparte, mentre in Rue St Charles potrete visitare la Maison Bonaparte, casa natale di Napoleone, dove tornò per pianificare la campagna d’Egitto. Ajaccio è una cittadina piacevole anche per passeggiate serali e per una cenetta affacciati sul porticciolo. Il campeggio più vicino al porto è il Camping Les Mimosas (camping-lesmimosas.com).
Da Ajaccio una gita spettacolare è verso le isole Sanguinarie. La strada per arrivarci non potete sbagliarla: è la D 111, detta anche Route des Sanguinaries. Sono un arcipelago di quattro isole che si estende davanti al golfo di Ajaccio. Ci si va al tramonto, quando si tingono di rosso: un vero spettacolo che però non sarete gli unici a voler vedere. Molti sono i parcheggi allestiti. In prossimità della punta si lascia il camper e si prosegue a piedi. La strada è servita anche dal normale servizio autobus (orari e costi nei diversi infopoint in città).
Bonifacio: a due passi dalla Sardegna
Spostandoci verso Sud raggiungiamo Propriano e il golfo di Valico, forse la culla della civiltà corsa visti i numerosi ritrovamenti preistorici visitabili presso il sito preistorico di Filitosa (www.filitosa.fr). Il sito archeologico si visita con una passeggiata di un’oretta ed è un itinerario tra copie e originali delle statue primitive e menhir, mura ciclopiche e interessanti ricostruzioni di vita quotidiana preistorica.
Questa regione è tra le mete più frequentate, e non a torto: arenili con sabbia fine, mare cristallino e alle spalle il verde intenso della macchia. Buona la presenza di campeggi.
La punta più meridionale dell’isola è Bonifacio: siamo a due passi dalla Sardegna, peraltro rapidamente raggiungibile in traghetto per coloro che volessero proseguire le vacanze sull’isola italiana. Tra Bonifacio e Propriano la costa è particolarmente frastagliata. Da Bonifacio iniziamo la nostra salita veloce verso Porto Vecchio, quindi Bastia. Dopo aver visitato palmo a palmo la costa occidentale, quella orientale non vi impressionerà granché. La statale corre veloce lungo le numerose località vacanziere con numerosi campeggi affacciati sulle spiagge e mete predilette dalle famiglie con bambini piccoli o da chi semplicemente è alla ricerca di un po’ di relax. Si può approfittare per vistose deviazioni all’interno, per esempio per visitare Corte e i suoi splendidi dintorni: dimenticherete di essere su un’isola per godere dei bellissimi paesaggi montani attraverso i quali passeggiare tra sentieri o seguendo i corsi d’acqua. Raccogliendo le idee durante la traversata di ritorno avrete una sola certezza: quella di non essere riusciti a vedere tutto quanto questa isola offre.
Cercare il campeggio giusto
Le offerte di sosta in campeggio sono molte in Corsica e, a differenza di molti campeggi italiani, anche in alta stagione non troverete quasi mai l’obbligo di sostare per un determinato numero di giorni. Il turn over è abbastanza veloce. Se preferite pianificare i vostri arrivi e le partenze, o se volete vedere dove sono i campeggi vi consigliamo il sito o www.campingcorse.com, scaricabile anche come App.