Andar per Langhe. Tanti itinerari in camper possibili per questo territorio dove è dolce l’andar lento assaporando i frutti della terra e le storie della tradizione
Andar per Langa, o meglio per Langhe (perché non è una sola, mica per niente sono declinate al plurale!) non prevede un solo itinerario, neppure una sola stagione. Le Langhe, che insieme a Roero e Monferrato fanno parte del Patrimonio Unesco, sono una destinazione per tutte le stagioni dove ogni equipaggio può scegliere il percorso che più gli appartiene: enogastronomia ovviamente, cultura, storia sono i principali fil rouge per questa zona del Piemonte, ma molti altri suggerimenti arrivano lasciando andare le ruote del camper sui saliscendi delle strade, che si inoltrano per panorami emozionanti, e incontrando le persone, che raccontano storie di questa terra.
Ricordatevi di non caricare troppo il gavone alla partenza, perché non verrete via senza un bel bottino saporito, e, mappa alla mano, seguiteci tra i colli!
Canelli e le cattedrali sotterranee
L’andar per Langa (modo di dire locale per indicare una scoperta lenta del territorio) a Canelli significa muoversi su e giù per colline e vie. Prima con il camper per un dolce e lento avvicinamento al borgo che porta a conoscere questa “porta del mondo”, come la definì Cesare Pavese, definizione che ne sottolinea l’importanza avuta nei secoli come via di collegamento tra l’entroterra e il mare, luogo di passaggio, commercio, incontri. Questo passato si legge nelle vie del borgo da percorrere a piedi, nella parte bassa, chiamata appunto “borgo” e sviluppata soprattutto in epoca moderna seguendo il filo della produzione vitivinicola, e nella parte collinare, “Villanuova”, dove i segni del tempo sono tutti impressi nel selciato delle strade, sui muri delle case, nel castello che domina dall’alto e che è stato ristrutturato nel 1800 seguendo gli stilemi secenteschi, che dovevano esser tipici dell’edificio prima che gli Spagnoli lo smantellassero quasi completamente: oggi, pur non visitabile perché di proprietà della famiglia Gancia, è un po’ il simbolo della storia del borgo, legame tra le origini di Canelli, il presente legato alla produzione dello spumante e i possibili futuri di una zona dalle mille sfaccettature.
Tra una salita e un belvedere si notano vecchi e nuovi toponimi: l’antica Stërnia (sulla mappa Via Villanuova) oggi diventa la Via degli Innamorati, mantenendo inalterato il suo fascino che, anzi, dall’incontro con le opere dedicate al tema dell’amore è ancora più suggestivo. E poi si assaporano i panorami sulle Langhe dai belvedere e ci si fa la bocca per un altro tipo di piacere, quello della tavola che qui è rappresentato dallo Spumante e dalle cattedrali sotterranee, uno dei simboli dell’iscrizione di questo territorio al Patrimonio dell’Umanità.
Quando nel 1800 si iniziò la produzione di un vino con bollicine che contrastasse l’ascesa dello champagne francese, si rese anche necessario trovare un luogo che per condizioni di luce e temperatura permettesse la vinificazione delle uve Moscato bianco e il lungo periodo di fermentazione in bottiglia. Ecco il punto di inizio di un percorso sotterraneo che nasconde una città “alternativa” dal fascino grandissimo: chilometri di tunnel e sale a circa 40 metri di profondità dove si respira il profumo del vino tra volte e colonne in pietra che lasciano nel visitatore l’impressione di essere catapultati in una sorta di cattedrale sotterranea, tale è la magia del luogo. Per le visite e le prenotazioni delle cantine storiche e cattedrali sotterranee, sia in percorsi individuali che all’interno di tour organizzati, va contattato lo IAT di Canelli (Via Giuliani 29, T. 0141 820 280, email: iat@comune.canelli.at.it), gestito dall’Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana.
Spazio al palato
Andar su e giù con il camper per raggiungere i borghi dove assaporare le delizie delle Langhe non ci farà mantenere la linea ma di sicuro avremo fatto il pieno di sapori che, tra salato e dolce, ci guideranno in un tour delizioso. Allora iniziamo da un primo, gli agnolotti del plin dalla tipica forma data dal pizzicotto, plin, con cui vengono chiusi: potreste assaggiarne su ogni collina e trovarli diversi l’uno dall’altro, perché il ripieno, di carne, può variare a seconda della ricetta di famiglia! Agli amanti dei formaggi è consigliata la sosta nel borgo di Roccaverano per assaggiare la tipica robiola, prodotto a marchio Dop a pasta morbida, che viene ancora prodotto in maniera artigianale: con tutti i profumi e i sapori tipici di questo prodotti si è catapultati tra i prati verdi delle colline a scoprire il mondo di una volta che ancora si percepisce nel sapore.
Non ha bisogno di presentazioni il tartufo d’Alba, nella variante bianca dunque non coltivabile e per questo ancora più preziosa: prodotto principe di una famosa fiera che si svolge ogni autunno nella cittadina cuneese, non è per tutti i palati ma ha tante storie da raccontare legata alla sua ricerca, che si svolge in autunno fino a fine gennaio e che rende i cercatori di questo oro particolare assai gelosi dei loro luoghi. Un po’ di dolce, finalmente, con la tipica Nocciola Piemonte Tonda Gentile delle Langhe, prodotto Igp che ha la sua località “regina” in Cortemilia dove, oltre ad assaggiare torte e altri prodotti realizzati con questo frutto, si può percorrere in bicicletta il sentiero dedicato.
A spasso tra i vigneti
Non è un modo di dire ma una realtà: tra i vigneti delle Langhe esistono molti percorsi fruibili dai viaggiatori che amano le scoperte lente e molti eventi a essi associati proprio per incentivare una scoperta e una fruizione del tutto outdoor di questo territorio. Il territorio, caratterizzato da un continuo saliscendi dove i “bricchi” accolgono castelli, rocche e borghi e i pendii sono punteggiati di vigneti, è perfetto per le esperienze on the road, che siano a piedi, in bicicletta o su quattro ruote. Dunque, a ogni equipaggio la scelta della migliore scoperta per i suoi ritmi. Noi vi diamo qualche spunto che possa essere di ispirazione e che spalanchi la vostra curiosità, oltre che il vostro palato, su queste terre.
Partiamo con i piedi e le due ruote perché a Barolo, borgo caratteristico il cui nome evoca bicchieri di vino dal sapore intenso, partono cinque itinerari e noi vogliamo suggerirvi quello ad anello che passa attraverso La Morra, un altro dei borghi pittoreschi che si snodano lungo le strade delle Langhe. 10 chilometri tra vigneti e dolce colline, con castelli che emergono dalle nebbie tipiche della stagione invernale o che si stagliano sotto il cielo limpido nella bella stagione, passando per uno dei luoghi iconici di questa zona: la Cappella del Barolo, mai consacrata e usata nel passato dai contadini come riparo,è stata restaurata dagli artisti Sol LeWitt e David Tremlett, che l’hanno resa un arcobaleno di colori che spunta nella natura con la sua impronta unica.
Nel borgo di Barolo il castello millenario, ben riconoscibile per le tipiche merlature delle sue torri, racconta la storia del vino nel museo recentemente allestito tra le sue mura, il WiMu Museo del vino (vi consigliamo di controllare le date di apertura invernali), e nella Enoteca Regionale dove la scoperta del Barolo assume una forma più concreta con le degustazioni tipiche. A La Morra raggiungete il belvedere di Piazza Castello per una foto ricordo con le colline a far da cornice e un assaggio dei vini del territorio nella Cantina Comunale.
Tra colline e bricchi con il camper… un percorso che collega i borghi e i paesi delle Langhe grazie al fil rouge delle cantine aperte dove sostare per una visita, una degustazione e un acquistoche porti a casa un po’ del sapore e dell’odore di questa terra e delle tradizioni secolari che la coltivazione dell’uva porta con sé. Facendosi guidare dall’olfatto si giunge a Grinzane Cavour, tra le cui vie si mescolano il dolce profumo del torrone e quello intenso del vino, le due specialità del borgo dominato dall’austero e imponente castello, che fu anche di proprietà della famiglia del famoso statista piemontese. Oggi il castello è sede del Museo delle Langhe, dove immergersi nel mondo raccontato dalle penne degli scrittori Pavese e Fenoglio, e dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, dove si trovano le eccellenze enogastronomiche del territorio. Prima di rientrare in camper – e per smaltire un poco le degustazioni – si suggerisce l’entrata a In Vigna Open-Air Museum, percorso emozionale ai piedi del castello, attorno ai bastioni perimetrali, alla scoperta della vita del vigneto.
Al confine tra Langhe e Roero troviamo il paesino di Barbaresco con la sua iconica torre dalla storia antica e dalle suggestioni moderne, che svetta sul territorio per circa 30 metri di altezza: all’interno dell’edificio storico la scoperta del territorio e del suo vino tipico è accompagnata dalla possibilità di godere di una degustazione nella sala dei 5 sensi e di visitare una delle mostre organizzate. Quella permanente è un affascinante percorso fotografico intitolato Volti di Barbaresco, un omaggio alle persone che nel corso del tempo hanno contribuito alla fama del vino Barbaresco.
Una ultima tappa, per la quale lasciarsi abbondante tempo, è Neive, inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, che unisce la bellezza della sua posizione al culto di ben quattro vini che nascono tra i filari dei suoi vigneti: Dolcetto, Moscato, Barbera e Barbaresco. Adesso capite perché serve tempo?
Box Big Bench
Partiamo proprio da Neive per un inedito percorso nelle Langhe che unisce le più di 50 panchine giganti, Big Bench, che fanno parte di un progetto nato nel 2010: con Big Bench Community Project il designer americano Chris Bangle ha contribuito a dare uno slancio particolare a questo territorio, sostenendo le economie locali, punteggiandolo di giganti panchine su cui sedersi. Si scoprono così inediti punti di vista tornando un po’ bambini su queste gigantesche strutture dai diversi colori che si stagliano tra vigneti e colline senza alterarne la bellezza, anzi, contribuendo a creare nuove architetture per il territorio. E poi con il passaporto dedicato si collezionano i timbri di visita e si porta a casa un bel ricordo! Le più belle? A voi la scoperta, ma noi vi suggeriamo di andare a vedere la torre di Barbaresco dalla big bench di Neive!
Percorsi partigiani
Gli amanti della Storia e della letteratura, avranno probabilmente un punto di vista diverso su questo territorio che è stato percorso dalle truppe partigiane negli anni della Seconda Guerra Mondiale e cantato dalla prosa evocativa dallo scrittore Beppe Fenoglio. Numerosi sono gli itinerari possibili da percorrere per andare alla ricerca dei luoghi che si celano dietro le parole (soprattutto ad Alba, Casina di Langa e Trieso si possono ritrovare suggestioni letterarie) mentre un luogo è stato creato appositamente per ricordare il sacrificio di giovani partigiani in nome della libertà: si tratta del Parco della Resistenza di Bossolasco.
Info
Le Langhe si trovano tra le colline che punteggiano le province di Asti e di Cuneo. A seconda delle località da visitare i percorsi sono diversi, sempre gradevoli e fruibili in tutte le stagioni, soprattutto in modalità slow.
W: langhe.net, visitlmr.it, canellieventi.it, robioladiroccaverano.com, fieradeltartufo.org, wimubarolo.it, stradadelbarolo.it, castellogrinzane.com, torredibarbaresco.it
Soste:
Area sosta comunale a Roccaverano
Area sosta a Cortemilia: Strada San Rocco
La Rosa nel Borgo a La Morra: larosanelborgo.it
GranCollina a San Damiano d’Asti: grancollina.com
Camping Sole Langhe a Barolo: solelanghe.com
Agricampeggio Cascina Zanot a Clavesana: agriturismocascinazanot.it