Hauterives, il Palazzo ideale del postino

Hauterives, un paesino di 1.800 anime nella Drôme, posto tra grandi direttrici per Lione, Grenoble e Valence. Qui vi attende una vera sorpresa.

Un monumento, di più, la bizzarra visione di un uomo che riuscì ad entusiasmare persino Picasso. Il “Palazzo ideale”, l’opera di una vita del postino Ferdinand Cheval, è una deviazione obbligata se passiamo da Grenoble o da Lione. L’ingresso al Palazzo ideale o Palazzo Cheval spiazza tutti: da lontano ricorda un tempio indiano, ma avvicinandosi e notando i dettagli ci si rende conto che le cose non stanno così. E infatti l’idea così bizzarra non poteva che venire a uno di quegli uomini semplici e caparbi della provincia, senza uno straccio d’istruzione superiore e per questo liberi da vincoli culturali preconcetti. La storia di  Ferdinand Cheval potrebbe dare spunto ad uno sceneggiato televisivo: nasce nel 1836. Essere postino nelle campagne dell‘800 voleva dire avere un giro di consegne a piedi di quasi quaranta chilometri al giorno, ed è facile immaginare durante quelle infinite ore come potesse lavorare una fervida fantasia, ispirata dalle prime riviste illustrate che riportavano le immagini di un oriente misterioso o dalle cartoline in arrivo da tutto il mondo che passavano dalle sue mani e sotto il suo sguardo. E dopo una decina di anni di quella vita, inciampando su un sasso (così racconta la leggenda) ecco l’ispirazione!

Inizia la sua nuova vita artistica. Durante il giro della posta, consegna lettere e raccoglie i sassi che lo ispirano, si riempie le tasche, la borsa, poi addirittura gira con una carriola. Arrivato a casa, lasciata la borsa, inizia la realizzazione della sua visione. Per i semplici contadini del villaggio, il postino era decisamente un po’ matto, una solida fama costruita lungo 33 anni, tanti ce ne vollero per completare la sua opera. Ma non bastò. Compiuta l’opera, ormai anziano, Ferdinand Cheval espresse il desiderio di esservi tumulato all’interno una volta morto. Per le autorità la cosa non era possibile e allora via di nuovo, stavolta per costruirsi il suo mausoleo all’interno del cimitero: stesso stile, dimensioni più contenute, e in otto anni la “Tomba del silenzio senza fine” fu ultimata, aveva 86 anni, due anni dopo ebbe modo di realizzare il suo “sogno eterno”. Ma le soddisfazioni non mancarono: poco prima della sua morte, della sua opera si accorsero personaggi come Pablo Picasso, che visitò il suo palazzo e ne rimase entusiasta, e il poeta André Breton che non mancò di scriverne. La Francia riconobbe 45 anni dopo la morte del postino Fernand la grandezza dell’impresa, con un riconoscimento in pompa magna. Nel 1969 il Ministro della Cultura dichiara l’opera simbolo culturale e patrimonio storico da tutelare. Da allora il Palazzo ideale non fu solo una curiosità locale, ma una tappa per i viaggiatori alla scoperta della Francia “profonda” disseminata di tanti piccoli grandi tesori.

Nascita di un sogno


Quanto ci vuole a realizzare un proprio Palazzo ideale? Fernand Chavel tenne il conto: lavorò alla sua impresa 10.000 giorni, per un totale di 93.000 ore e 33 anni… 

Dopo aver trovato la pietra ispiratrice, Cheval iniziò lo scavo di una fontana, “la fonte della vita”, che gli richiese due anni di lavoro con conchiglie, lumache, ostriche e varie pietre assemblate e modellate con malta di calce, un inno per la maestà e la meraviglia della natura rappresentata attraverso animali e piante bizzarre. La sua opera continuò con la costruzione di una grotta alla destra della cascata, la grotta di Sant’Amedeo patrono di Hauterives. Quindi con la tomba egizia, una vera e propria camera mortuaria con sarcofago in pietra, perché il nostro postino sperava di poter essere sepolto come i faraoni. Il sogno continua e sopra la tomba egizia un susseguirsi di nicchie, pagode, templi orientaleggianti. Per armonizzare i 26 metri della facciata Orientale, costruì le ali laterali: il tempio egizio, con quattro colonne in pietra arenaria e i tre giganti, i tre custodi del monumento. In una nicchia dietro i giganti c’è la carriola, che considera, a ragione, la sua più fedele alleata nell’impresa. Tutta la facciata è dominata dalla torre barbarica, circondata da una varietà esotica di piante e che raccoglie l’acqua attraverso un sistema di condutture. Ma ogni facciata è un mosaico i cui tasselli tridimensionali sono figure, statue, scritte in un disordine affascinante. Sulla facciata nord ecco le figure di Cesare, Vercingetorige e Archimede. Il nesso tra i tre? Non è dato saperlo, e a complicare le cose sono le mummie egiziane inserite tra loro. Su un altro lato siamo nel riferimento ai personaggi biblici: Eva insieme al serpente tentatore, e, ancora, giriamo intorno e vediamo raffigurati un tempio romano, la Casa Bianca, uno chalet svizzero, un castello medievale, un tempio indù, il tutto inframezzato da scritte e massime dell’autore. Prendetevela con calma, scrutate nel dettaglio ogni centimetro quadrato perché nulla è lasciato al caso, ma tutto è guidato dal sogno. L’impressione finale è che il nostro Ferdinand Cheval non fosse un umile uomo di campagna dalle idee bizzarre quanto un genio dell’arte, di umili origini, ma piuttosto consapevole. Di sicuro ha lasciato in eredità all’umanità la sua unica opera con la sua capacità di stupire che resta intatta nei decenni e nei secoli, il cui messaggio universale potrebbe essere che qualunque sogno può prendere corpo.

SOSTA CAMPER
• Nel parcheggio vicino al Palazzo area di sosta camper con camper service con acqua.

INFO
• Postman Cheval’s Ideal Palace
8, rue du Palais – Hauterives
Tel. +33 (0)4 75 68 81 19
Ingresso al palazzo euro 6,50

www.facteurcheval.com

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