La Costiera Amalfitana è un’attrattiva mondiale per i suoi scorci, i paesi, e il mare. Insieme a Venezia, Roma e Firenze, è il biglietto da visita del Belpaese. In camper ci si ferma a Sorrento e a Salerno, poi si prosegue in barca, autobus o con lo scooter.
Amalfi, panoramicaUn po’ come le Cinque Terre… Un territorio dove i camperisti duri e puri del “col camper, ovunque” storcono il naso all’idea che a Positano non si possa parcheggiare al porticciolo. Ma basta avere una cognizione anche vaga di come sono strutturati i paesi della Costiera per capire come mai l’Ape Piaggio sia ancora uno dei mezzi preferiti tra chi li vive e ha la sua attività da quelle parti. E dove non arriva il buon senso ci pensa la normativa locale che vieta il transito ai camper lungo la costiera tra aprile e novembre. Ma la bellezza dei luoghi è totale e vale ben qualche sacrificio.
In fondo si tratta di stabilire un “campo base” per il camper e poi muoversi con mezzi alternativi. Vi potrete divertire a percorrere in corriera la stretta e tortuosa strada di collegamento tra i centri, godendovi lo spettacolo adrenalinico degli autisti di pullman locali che incrociandosi si sfiorano gli specchietti senza toccarsi con collaudata abilità. Ma considerazioni a parte sulla guida, il vero spettacolo saranno gli scorci sulle scogliere e i paesaggi visti da lontano dei paesi arroccati a picco sul mare. Meglio ancora se decidete di viaggiare con la metropolitana del mare, che con biglietto giornaliero vi porta, via mare, da un paese all’altro.
Un discorso particolare lo meritano le biciclette. Il percorso sarebbe bellissimo se non fosse per la strada stretta, il traffico dei pullman locali che procedono a velocità da superstrada e le irte salite. Insomma roba da veri esperti. Molto meglio se nel gavone caricate la vecchia Vespa o lo scooter allora, se siete in coppia, potrete vivere al meglio il lato romantico di questa bella parte di Italia, in autonomia e senza l’assillo del parcheggio. Un secondo viaggio di nozze in piena regola!
Breve premessa…
Prima di entrare nel merito di cosa vedere, tranquillizziamo i lettori con le opportunità per la sosta.
L’idea è quella di parcheggiare o, meglio ancora, concedersi il lusso del campeggio, nelle zone di Sorrento o di Salerno, due importanti località poste ai due capi della costiera amalfitana, dalle quali si raggiungono con il servizio pubblico tutti i centri della Costiera. Celebre è anche l’Agriturismo Costiera Amalfitana, a Tramonti, qualche chilometro all’interno, ma nel cuore di questo angolo di paradiso in terra, anch’esso servito da mezzi pubblici e nel quale si potrà apprezzare la quiete e l’eccellente cucina locale. Dunque nulla di drammatico, purché si prenoti per tempo in alta stagione.
Una “Costiera repubblicana”
Il nome Amalfi, prima che come rinomata località turistica, ci è stata impressa studiando storia a scuola al capitolo Repubbliche Marinare, quando insieme a Genova, Pisa, Venezia e altre repubbliche minori si contendevano i traffici marittimi nel Mare Nostrum.
Facile immaginare come l’importanza di questo centro abbia contribuito alla sua ricchezza anche architettonica. Ma gli amanti della storia hanno, da queste parti, altri due siti più antichi e di fama cosmopolita: Pompei e Paestum. Sicuramente vale la pena inserire queste località durante il vostro viaggio. Se la natura ci ha messo del suo per premiare questa parte della penisola, con le belle scogliere a picco sul mare e la spettacolare vegetazione mediterranea, l’uomo ha fatto la sua parte per renderla interessante negli aspetti architettonici e storici.
Amalfi è naturalmente “l’Ombelico della Costiera”. Tra le Repubbliche Marinare era la più antica, già prospera e fiorente nel X secolo, quando i suoi mercanti riuscirono a prevalere sugli arabi, allora monopolizzatori dei traffici commerciali nel Mediterraneo. Una supremazia che difesero con le altre concorrenti (con le trattative e con le spade) fino al 1135, anno in cui Pisa sbarcò per saccheggiarla… Di quei tempi dolorosi ma fondamentali per lo sviluppo dell’Italia nel Mediterraneo (sino alla scoperta dell’America che spostò sull’Atlantico il baricentro dei commerci), resta la regata storica che a turni si svolge dal 1956 nelle Repubbliche e che vede gareggiare squadre di rematori che si fronteggiano con i colori del tempo, attirando decine di migliaia di turisti. La regata è preceduta da un imponente corteo storico di figuranti, che rievocano le vicende salienti delle quattro antiche città marinare nel lasso di tempo compreso tra l’anno Mille (la rappresentanza di Amalfi) fino al ‘400 (quella di Venezia).
Le perle della costa
Positano, Furore, Maiori, nomi che evocano vacanze da “dolce vita” per la loro spettacolare bellezza.
Mare stupendo, scorci mozzafiato, pranzi in ristorantini romanticamente affacciati sul mare. Da sempre attirano il bel mondo internazionale pur conservando un’autenticità tutta loro. Sgraniamo allora le perle incastonate tra le montagne e il mare, comprese tra il Golfo di Napoli e quello di Salerno. E la tarda primavera o l’inizio dell’estate sono sicuramente i momenti più belli per visitarle. Bastano pochi giorni per una vacanza indimenticabile.
Sconsigliamo l’alta stagione, in compenso può essere un’interessante meta invernale. La Costiera Amalfitana è Patrimonio Culturale e Mondiale dell’Unesco, un titolo meritato più che mai, considerazione che riesce facile soffermandosi ad ammirare i paesaggi con le terrazze di agrumeti conquistate alla montagna dall’opera dell’uomo che ha sistemato sapientemente pietra dopo pietra lungo i pendii scoscesi delle montagne che si gettano in mare. Il profumo intenso di agrumi ed essenze resinose viene portato dalle ventate, insieme alla salsedine, tanto da far capire dove ci si trova anche con gli occhi bendati.
I centri della costiera sono stati da sempre approdi per greci, romani e saraceni e tutti hanno lasciato tracce della loro presenza rendendo più ricco questo bellissimo territorio.
Abbiamo accennato ad Amalfi come Repubblica Marinara. Ci sono infatti i resti degli arsenali dove nascevano le galee per le flotte, attraverso le quali i commercianti importavano prodotti esotici, spezie, profumi, tappeti e tessuti ricercati. Purtroppo un maremoto nel 1343 cancellò molto dello splendore di questa città, ma sono comunque molti i monumenti storici da visitare: il Duomo di S. Andrea è ricco di mosaici e ha una cripta che risulta essere un ottimo esempio di stile romanico amalfitano. A Palazzo Morelli, oggi sede del comune, è conservata la Tabula Amalphitana, documento unico che codifica il diritto della navigazione ai tempi della Repubblica e tanto racconta su come era organizzata l’attività marinara che ha fatto la fortuna di Amalfi.
E poi ancora la Basilica del Crocifisso e l’Arsenale della Repubblica, appunto. Meno nota, ma non per questo poco significativa, era la specializzazione di Amalfi nel produrre carta, tecnica appresa dalle contaminazioni con il mondo arabo e necessaria per soddisfare il bisogno dei mercanti che producevano moltissimi documenti scritti. Un museo della carta in paese ci permette di capire anche questo aspetto della civiltà amalfitana.
Spiaggia assolata e mare limpido sono l’ennesima attrattiva del posto ma non aspettatevi di essere gli unici a stendere l’asciugamano nei mesi di luglio e agosto. Intorno a voi solo sdraio e ombrelloni e per vedere l’infinito occorre guardare verso il mare tra uno scafo e l’altro del “bel mondo” in rada. Anche i negozi sono quelli tipici dei luoghi celebri: souvenir e boutique.
Ma non manca qualche bottega dove trovare del limoncello artigianale o qualche ristorantino, magari non proprio a buon prezzo, ma dove la qualità val bene la spesa. Arrivando dal mare, Positano sembra una slavina di case bianche che dalla montagna scendono verso il mare. Ha sempre eccitato la mente fervida di artisti e pittori che qui hanno trovato ispirazione per realizzare centinaia di tele e pagine di poesie, romanzi, canzoni. Descritto da molti come un angolo di paradiso, qui hanno vissuto per periodi più o meno lunghi pittori del calibro di Caprile, Richard Oelze, Picasso, Carrà, scrittori quali John Steinbeck, Corrado Alvaro, Dino Buzzati, Alberto Moravia, per non parlare poi, di quel gruppo di profughi tedeschi, che dal 1939 al 1945 si rifugiarono a Positano per sfuggire alla tirannide nazista, dallo scrittore Stefan Andres, Armin Wegner, Martin Wolff, il pittore russo Ivan Zagaruiko. Un luogo di elite dell’ “intellighenzia”, insomma che ha contribuito a mantenere la fama di questo luogo come rifugio dell’anima.
È un antico borgo marinaro percorso da scalinate che dalla parte più alta del paese scendono verso il mare dove la spiaggia diventa il centro diurno della vita in estate. Ci sono diverse cose da vedere tra le quali i resti di un’antica villa romana del I secolo d.C a conferma delle millenarie origini, la chiesa di S. Maria Assunta, caratterizzata da una grande cupola maiolicata a mosaico e altari in marmi policromi, e ancora le Torri Saracene di età medievale. Di sera, sino a tardi, si può passeggiare (mettete in conto centinaia di gradini però) tra negozi, ritrovi serali all’aperto dove concedersi un po’ di vita mondana (che hanno fatto la fortuna della “moda positanese”), alberghi e locali all’aperto che attirano sempre numerosissimi turisti da tutto il mondo. Una particolarità che piacerà alle signore è Positano come luogo dove si crea moda, con collezioni eleganti ma che sembrano ispirarsi direttamente al paesaggio circostante. Vale la pena subire i brontolii degli uomini per soffermarsi davanti alle boutique, entrare e chiedere, scoprendo quanto il personale sia più disponibile rispetto a quello dell’altezzosa Milano.
Praiano
Anche Praiano come Positano è stata colonizzata dai patrizi romani allo scopo di costruirvi le ville lontane dal caos dell’ “urbe”, anche se le testimonianze non sono così evidenti come in altre località della costiera.
Gli abitanti di Praiano distinguono la frazione a monte, da quella del lato mare con il termine “Praiano” e “Vettica”. Da vedere c’è la bella torre detta “Assiola” o “Sciola” fatta erigere nel 1278 da Carlo D’Angio. Una curiosità storica: un tempo in questa località si pescava il corallo. La pratica era subacquea e naturalmente si svolgeva in apnea quando non si conosceva la compensazione e altri trucchi per salvaguardare la salute.
Gli antichi subacquei (attivi sino al 1800) portavano come segno distintivo l’orecchino sul lobo sinistro, costume poi copiato dai marinai saraceni e diventato simbolo di virilità fino ai giorni nostri. A Praiano raggiungete la chiesetta di S. Maria di Costantinopoli da dove godrete un panorama mozzafiato e potrete fare eccellenti foto ricordo. Lo stesso a Vettica, dove la chiesa di San Gennaro ha una magnifica cupola interamente rivestita di piastrelle policrome, e dal cui sagrato si gode di una meravigliosa vista sul mare. La spiaggia della Praia è famosa per l’arrivo al mattino dei pescatori e la vendita diretta del pesce. A Praiano molti abitanti non si sono fatti abbagliare dall’attività turistica e continuano la secolare tradizione della pesca.
Se non avete voglia o tempo di trattare l’acquisto del pescato, potrete ritrovarlo poche ore dopo nei ristoranti locali, già pulito e cucinato. Qui ci sono infatti le migliori e più autentiche trattorie di mare di tutta la Costiera, non rinunciateci. Per chi ama la vita notturna vale la pena fare una capatina all’Africana Famous Club, un locale da ballo realizzato all’interno di una caverna sotterranea sospesa sul mare, con cunicoli, stalattiti e trofei ed oggetti di vario genere di origine africana: davvero unico ma anche esclusivo nella clientela.
Furore, un nome, un programma. Deriva infatti da Terra Furoris, definita in questo modo per il rumore assordante del mare che sciaborda contro le scogliere nei giorni di mare grosso. È una delle località geograficamente più particolari. Il piccolo paesino, infatti, è invisibile dalla costa essendo costruito in fondo ad un fiordo, a partire dalla riva del mare con la parte alta del paese sviluppato lungo le pendici dei monti Lattari. Le due parti del paese sono collegate da una lunghissima scalinata, risalente addirittura al periodo della Repubblica Marinara.
La vita non doveva essere facile per gli abitanti di questo borgo che trasportavano a spalla le merci scaricate dal mare verso il paese alto. Estremamente suggestivo è il paesaggio creato da questa profonda spaccatura da alcuni, definita quasi dolomitica con, però, la vista delle acque cristalline del mare. Impensabile percorrerlo in camper, il fiordo si raggiunge dalla statale 163. Il vallone di Furore, è uno dei più pittoreschi fiordi italiani, con numerose gole che tagliano la montagna. Quasi da visitare in punta di piedi è Atrani, il comune d’Italia più piccolo. Qui davvero il tempo sembra essersi fermato grazie anche dall’essere stato risparmiato da ogni tentazione cementificatrice, conservando così il suo essere borgo di pescatori, isolato dal traffico e dal turismo di massa. Dopo una passeggiata per i suoi vicoli a scalinata è obbligatorio fermarsi presso i suoi piccolissimi ristoranti, dove gustare gli ottimi piatti a base di prodotti di mare pescati la mattina sul posto. Si dice che l’autenticità del luogo stia attirando le élite intellettuali in vacanza, che ora la preferiscono alla più frequentata Capri.
Capri
Maiori, al contrario, è la località più frequentata dal turismo balneare. Qui c’è la più grande spiaggia di tutta la costiera, con il relativo corollario di attività commerciali e di accoglienza.
Famosa, amata e frequentatissima d’estate dai VIP nostrani, ma meno autentica delle altre, ha comunque alcune cose interessanti da visitare, così come nella vicina Minori dove c’è la bella chiesa barocca di Santa Trofimena, ricca di opere importanti e nella cui sottostante cripta vengono conservate le reliquie della Santa. All’inizio del paese, provenendo da Amafi, anche i resti di una villa romana del I secolo d.C.
Il Sentiero degli dei
Scarponcini da trekking comodi, bastoncini da camminata e borraccia.
Una giornata dovete dedicarla necessariamente al trekking lungo il Sentiero degli dei. Si può partire dalla frazione Bomerano di Agerola o da Praiano, quindi raggiungere la frazione di Nocelle del comune di Positano (440 metri sul livello del mare). Partendo da Bomerano (635 metri sul livello del mare) il sentiero sarà quasi sempre in discesa, mentre partendo da Praiano (sul livello del mare) dovrete prima conquistare il colle serra (579 metri sul livello del mare), dipende un po’ dalla vostra attitudine. La fatica sarà ripagata da paesaggi di indescrivibile bellezza, con il mare inseparabile compagno di passeggiata. Superato il caratteristico Vallone Grarelle si raggiunge l’abitato di Nocelle (440 metri sul livello del mare), una frazione di Positano fino a poco tempo fa raggiungibile solo attraverso una ripida scalinata. Da qui potrete scendere 1500 gradini per raggiungere Positano. Il sentiero è lungo poco meno di 8Km. E richiede dalle 3 alle 4 ore per percorrerlo. Non dimenticate l’acqua. Contigua alla Costiera Amalfitana è la Penisola Sorrentina. Se fate base a Sorrento in uno dei campeggi, approfittate delle gite in barca, delle passeggiate naturalistiche, delle strutture termali e poi, monasteri, chiostri e antichi casali.
DA VEDERE
Amalfi
Cattedrale di S. Andrea, del X secolo domina dall’alto di una scalinata tutta la città. Ha uno stile lombardo-normanno anche se la facciata policroma è duecentesca mentre i chiostri si ispirano allo stile saraceno. Cripta del Duomo, fin dal 1304, in occasione di alcune festività religiose, nella cripta ha luogo il miracolo della manna, che consiste nella secrezione di un liquido oleoso sulle superfici della tomba di S. Andrea. Chiostro Paradiso, accanto alla Cattedrale, fu costruito nel 1268. Il complesso architettonico è uno dei principali esempi del romanico amalfitano. Basilica del Crocifisso, il primo duomo di Amalfi, che conserva preziosissimi affreschi trecenteschi tra le imponenti colonne. Arsenali della Repubblica, IX secolo, di questo importante edificio medievale restano oggi soltanto due ampie corsie, coperte da eleganti volte a crociera. Museo Civico, dove è conservato in un grande scrigno di legno la Tabula de Amalpha, che fa parte integrante del Codice Foscariniano.
Atrani
La Chiesa di San Salvatore de Birecto, qui avveniva l’incoronazione delle massime autorità governative, a cui veniva solennemente posto sul capo il berretto (“birecto”) dogale. Rimaneggiata in stile neoclassico, la chiesa è in realtà antichissima. Fondata infatti nel 940, contiene un pluteo marmoreo della fine dell’XI secolo che mostra altorilievi di stile bizantino e figure antropomorfiche di derivazione longobarda. Il Duomo, le cui due porte presentano due battenti formati da 24 formelle, con intarsi in argento, rame e smalti, eseguiti con tecnica orientale (persiano-siriaca). La collegiata di Santa Maria Maddalena, sorta nel XIII secolo come ringraziamento degli atranesi alla Madonna per averli liberati dai predoni saraceni. La cupola maiolicata e la torre campanaria a pianta quadrata sono diventate il simbolo dello skyline di Atrani.
Cetara
La Chiesa di San Pietro, di impianto romanico, eccetto il campanile, medievaleggiante. All’interno pregevoli opere d’arte e la tomba dell’eroico Grandonetto Aulisio.
Furore
Il Vallone di Furore è uno dei più pittoreschi fiordi d’Italia. La Chiesa di S. Michele Arcangelo, a tre navate di cui le laterali coperte da volte a crociera di sesto acuto. Vi sono quattro cappelle intercomunicanti con la navata centrale mediante archi ogivali ed e’ rischiarata da monofore archiature. Il campanile, posto davanti alla porta d’ingresso, presenta monofore per ogni piano. La Chiesa di S.Giacomo, con il campanile a più piani, su cui si aprono monofore, sormontato da una cuspide rivestita di maiolica. La chiesa di S. Elia, rimodernata nel 1474 presenta un pregevole trittico del pittore Angelo Antonelli.
Vietri sul mare
Chiesa di S.Giovanni Battista, posta nel centro cittadino, la cui cupola è stata realizzata mediante copertura in maiolica. Nel suo interno è conservata una croce greca del XV secolo.
Praiano
Chiesa di S. Luca Evangelista, di elegante impianto barocco. La facciata, si accompagna ad un campanile a tre piani, di cui l’ultimo è sottolineato da monofore. La chiesa si caratterizza per avere una cupola maiolicata innestata direttamente sull’abside. Di notevole interesse è il pavimento maiolicato, al 1789, decorato con fiori ed uccelli e, al centro, l’immagine di San Luca raffigurato nell’atto di dipingere. Chiesa di San Giovanni Battista, quasi al centro del Paese. Ha pianta rettangolare con volta a botte. Al suo interno è possibile ammirare, tra le altre cose, uno splendido pavimento in cotto maiolicato del 1790 in ottimo stato di conservazione, e un organo a canne con cantoria del 1795, entrambi di scuola napoletana.
Ravello
Il Duomo consacrato a Santa Maria Assunta, conserva le spoglie sacre del sangue di San Pantaleone che, come a Napoli per San Gennaro, cosi’ ogni anno anche a Ravello avviene il miracolo dello sciogliersi del sacro sangue che dura per circa un mese, dalla sua festività del 27 luglio fino alla festa della Santa Croce del 14 settembre. Celebri le porte in bronzo datate al 1179 ad opera di Barisano da Trani, sono composte di 54 riquadri divisi da tasselli decorati ad arabeschi. Recentemente nella Cripta è entrato in funzione un museo che contiene i resti del ciborio fatto costruire da Matteo Rufolo, figlio di Nicola, e successivamente fatto demolire nel 1773 dal vescovo Michele Tafuri.
Positano
Chiesa nuova, in stile barocco, sorta sulla precedente cappella del XI secolo dedicata al SS.° Sacramento. Chiesa Di San Matteo, di forma rettangolare, ha le pareti ornate con stucchi a rilievo e lesene. Chiesa del San Rosario, sorge nella Piazzetta dei Mulini. È l’unica che ha l’altare rivolto ad ovest e non ad est, è quanto resta dell’antico monastero che si estendeva tutt’intorno e al di sotto dell’attuale livello stradale.
COSA MANGIARE
Il pesce è il protagonista indiscusso della cucina amalfitana, che risente della cultura gastronomica di tradizione romana, araba, normanna e borbonica. Molti giovani cuochi hanno elaborato sapientemente antiche ricette: una vacanza qui, rischia di diventare una vera festa per il palato. Gustosa, leggera e genuina, come gli antipasti con alici sotto sale accompagnate da vino bianco , o gli Scialatielli di Amalfi, (la tipica pasta lavorata a mano con farina, latte, olio, formaggio, basilico, pepe e sale) con vongole, crostacei e pesci di stagione che condiscono.
La pasta viene condita anche con la “ndunderi”, la ricotta locale che insaporisce e caratterizza il piatto. Introvabile altrove è il Sarchiapone di Atrani, cilindri di zucca lunga, ripieni di formaggio locale e carne tritata e cotti nel pomodoro. Da assaggiare la minestra maritata, cucinata con verdure lessate in brodo di pollo e “pezzenta”e l’insaccato locale composto di cotiche e frattaglie di maiale.
Il profumatissimo limone locale è usato nei dolci, nei liquori o in accostamenti con il pesce. Chi non volesse impegnarsi in mangiate pantagrueliche, troverà soddisfazione anche nella tradizionale pizza, magari con la mozzarella di bufala. Tra i dolci i tradizionali babà di origine saracena o le particolarissime melanzane al cioccolato, perfetta unione tra il gusto dolciastro della melanzana e l’aroma forte e deciso del cioccolato fondente.
SOSTA CAMPER
• Camping Rubinya: via Mare Adriatico, Pontecagnano Faiano (SA), tel. 089521185
Coordinate N 40°36.93 E 14°51.31. Aperto tutto l’anno. Dispone di area sosta priva di servizi, camper service a pagamento o servizio campeggio tutto compreso. È nella fascia urbana di Salerno. Di fronte al campeggio autobus per il centro e da qui autobus o battelli per la Costiera. A 100 metri dalla spiaggia.
• Agriturismo Costiera Amalfitana: via Falcone 21, Frazione Pietre, Tramonti (SA), Tel. 089 856192. Situato a 500 metri di altitudine è l’unica sosta ufficiale all’interno del territorio della Costiera. Si raggiunge uscendo ad Angri dalla A3 Napoli-Salerno (7 km circa) o uscendo a Nocera-Paganini della A 30 Caserta-Salerno (7 km circa). Offre servizio completo (corrente, acqua, camper service). È in alta collina ma a poca distanza dalla Costiera che si raggiunge con i mezzi pubblici la cui fermata è fuori dall’agriturismo o con lo scooter. Previsti pasti con menù a prezzo fisso. www.costieraamalfitana.it.
• Camping Bluegreen Village: via Madonna di Rosella 52, Piana di Sorrento, tel. 081 8788586. Aperto da Pasqua alla fine di settembre, tariffe per piazzola e persone differenziate a seconda della stagione. Per i giorni centrali di agosto occorre prenotare. Fuori dal campeggio fermata per autobus per Sorrento e da qui battelli o pullman per i paesi della Costiera. www.bluegreenvillage.com
• Villaggio Nettuno: camping con camper service completo, unico della Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina situato sulla spiaggia. N: 40° 34′ 58.56″ — E: 14° 21′ 10.54″ Via A. Vespucci, 39 a Massalubrense, Tel. +39 081.8081051
INFORMAZIONI
I comuni della Costiera Amalfitana sono collegati tramite il servizio Bus della SITA. Acquistando il biglietto Unico Costiera, potrete viaggiare su treni e bus SITA o Cirumvesuviana. In alternativa potrete scegliere i metrò del mare, veloci aliscafi, che vi trasporteranno da un paese all’altro della costa.