Corsica, terra di contrasti, da quattro millenni il crocevia di rotte e popoli. Affascinate e riservata, è un’isola che quando pensi di conoscerla a fondo ti svela nuove sfaccettature del suo carattere.
Trovare un posto sul traghetto non dovrebbe essere un problema: i collegamenti sono numerosissimi e i tempi di percorrenza di qualche ora possono toglierci dalla difficoltà nel cercare soluzioni open deck o di soggiorno in cabina. Prepariamoci un minimo però, perché la Corsica non è l’Italia (e forse non è nemmeno Francia fino in fondo) e ha regole ben precise. La prima delle quali è che la sosta libera con il camper non è apprezzata e l’esuberante carattere degli isolani ce lo fa notare se va bene con strombazzate di clacson nel cuore della notte. In compenso i campeggi costano meno rispetto i corrispondenti della vicina Sardegna e soprattutto, quasi senza eccezione, accolgono anche i camperisti di passaggio. Qui piccolo è bello: sono piccole le città, i campeggi, le strade… Se avete un camper piccolo tanto meglio: il gigantismo limita parecchio in questo senso. Se siete in coppia e avete al seguito una moto o uno scooter allora siete il target ideale: potrete fare base nei numerosi campeggi e addentrarvi nell’interno o raggiungere le spiagge più difficilmente conquistabili. Se amate la bicicletta, questa è la terra per eccellenza delle mountain bike, a patto di avere buone gambe e ottimi polmoni per affrontare i dislivelli dell’interno e della costa occidentale. Fatte queste premesse siete arrivati nel paradiso terrestre, o l’Ile de Beautè come la definiscono i francesi, una terra di contrasti, caratterizzata da ampie zone a macchia mediterranea, foreste lussureggianti, spiagge dal carattere subtropicale. E poi montagne selvagge il cui profilo innevato nelle giornate limpide invernali si vede fin dalla Liguria, e su questi monti torrenti, cascate, villaggi arroccati tutti da scoprire. Ma se lo scopo del viaggio è una rilassante vacanza al mare, avete l’imbarazzo della scelta lungo i circa mille chilometri di costa tra spiagge bianche, profondi golfi di roccia, cale, calette. Se avete il gommone portatelo!
La meta è perfetta per trascorrere le nostre vacanze non lontano dall’Italia, soprattutto se si hanno solo due settimane di ferie.
Immaginate strade sinuose che si aggrappano alla costa, valichi sulle montagne dell’interno che emozionano il viaggiatore e splendide spiagge bagnate da un mare sorprendente dove rilassarsi. Non è un sogno, è la Corsica, l’isola che c’è. Quarta isola del Mediterraneo, la Corsica ne emerge come una grande catena montuosa ricca di foreste. Circa un terzo del suo territorio è occupato da parchi naturali, e gran parte del litorale è ancora immune dall’invadenza, spesso venefica, dell’uomo. Alcune guide sconsigliano di girare l’isola in senso antiorario a causa della strada stretta, delle scarse protezioni e degli strapiombi. Noi abbiamo fatto l’esatto contrario con un van, ma seguendo il periplo dell’isola qualche manovra difficoltosa è semplicemente da mettere in conto.
Cap CorseCi siamo imbarcati a Livorno da dove, in quattro ore di navigazione, raggiungiamo Bastia. Puntiamo a nord, alla scoperta di Cap Corse, “il Dito”. Qui merita una visita la spiaggia del Tamarone, nei pressi di Macinaggio. Altro punto d’interesse è Tollare, adagiata sulla costa; meta poco conosciuta, offre pace e serenità lontano dal caos vacanziero. Scendendo lungo la D80 occidentale si succedono spiagge, torri genovesi e punti panoramici. La strada è un susseguirsi di curve, che molto spesso regalano ottime vedute e stupore. Sostiamo a Saint Florent, per una passeggiata tra viuzze, negozietti e ristoranti della Cittadella. Seguendo la D81 si arriva al villaggio di Casta, dove troviamo l’indicazione per una tra le più note spiagge Corse, ai margini del Desert des Agriates; Saleccia. La pista sterrata può essere percorsa a piedi in quattro ore, oppure con un veicolo in un’ora circa. Il suo stato dipende dalle annate. Noi l’abbiamo affrontata con un Ducato furgonato. A dire la verità il pezzo che ci ha messo più in difficoltà sono le prime decine di metri, quando si è costretti a passare a fianco a una siepe di arbusti che tendono a rigare tutto il rigabile. Dopo si tratta di destreggiarsi tra buche a sequenza continua. Chi ha uno sbalzo significativo non ha speranze. Ma il vero dramma sono le eventuali pozze piene d’acqua. Quanto siano profonde o cosa c’è sul fondo è un mistero che resta irrisolto finché non ci si entra. Intorno a voi – ripeto, se siete più larghi di due metri e più lunghi di sei lasciate perdere – si apre Desert des Agriates, l’unico in Europa, si estende per 35 km tra Cap Corse e la Balagne. Percorrerete 12 Km di guida immersi nel nulla e circondati da un panorama spettacolare, ne vale sicuramente la pena ma non aspettatevi il deserto africano, bensì di un’infinito territorio popolato da arbusti e da macchia mediterranea. C’è stato un periodo nel quale la Francia accarezzava l’idea di fare qui i suoi esperimenti con ordigni nucleari. Alla Saleccia c’è un campeggio estrermamente “basic”, popolato per lo più da tende e pick up con cellula che qui trovano il loro habitat naturale. La spiaggia della Saleccia mantiene la sua promessa sabbia chiarissima e mare cristallino. Si ritorna sulla D81 e, seguendo le indicazioni per Ponte Leccia, raggiungiamo Valle dell’Asco lungo il fiume Stranciacone; qui si trovano numerose gole e piscine naturali. Salendo si raggiunge Haute d’Asco a 1.450 metri. Il panorama è suggestivo: la vista verso l’alto punta ai 2.702 metri del monte Cinto, il tetto della Corsica.
Tornati sulla D81 attraversiamo l’Ile Rousse, Algajola e Calvi.
Deviando sulla D351 è possibile seguire il fiume Fango che, incastrato in un vero e proprio Canyon, regala al tramonto un vivido contrasto di colori: le rocce ocra si fondono col blu delle acque, offrendo al contempo calore e refrigerio. Continuiamo verso Les Calanques de Piana, guglie di granito rosso che si elevano sino a 400 metri d’altezza “arredando” una pista tortuosa ma perfetta. Ci sono qua e là piazzole per accostare, ma qui davvero le difficoltà d’incrocio non mancano.
A questo punto non può certo mancare una sosta nella città di Napoleone Bonaparte: Ajaccio, capoluogo e centro amministrativo dell’isola. Il cuore della città è place Maréchal-Foch con al centro la fontana su cui domina la statua raffigurante il famoso Imperatore Francese. Nell’Hotel de Ville si trovano numerosi documenti e ritratti della famiglia Bonaparte, mentre a pochi passi dalla piazza si giunge a Rue St Charles, dove è possibile visitare la Maison Bonaparte, casa natale di Napoleone, dove tornò per pianificare la campagna d’Egitto. Di sera è gradevole passeggiare in piazza, tra le numerose bancarelle affollate dai turisti, oppure lungo il porticciolo, accompagnati dal rilassante sciabordio del mare che culla le imbarcazioni ormeggiate. Percorrendo la bellissima D111, chiamata Route des Sanguinaries, si può ammirare lo splendore delle Isole Sanguinarie. Formato da quattro isole, l’arcipelago si estende davanti al Golfo di Ajaccio. La loro particolarità sta nel tingersi di rosso al tramonto; uno spettacolo naturale che qui trova uno scenario tra i più belli d’Europa. Spostandoci verso sud percorriamo la D55 e poi la D157, toccando la città di Propriano. Scegliendo Porto Vecchio come “campo base” si ha la possibilità di visitare, nel volgere di pochi chilometri, le migliori località marine e montane, con annesso trekking, che la Corsica meridionale offre. La Cittadelle è racchiusa da mura a forma pentagonale, mentre all’esterno si trova la città moderna. La piazza centrale è dominata dalla chiesa di St Jean-Baptiste. Intorno all’edificio si articolano scalinate, piazzette e vicoli ricchi di ristoranti e locali, attrazioni perfette per i turisti.
Le Cascate Piscia Di Gallo, raggiungibili seguendo le curve della D368, possono essere la prossima destinazione. Sistemato il camper nell’ampio parcheggio, riforniti di acqua e colazione al sacco, ci si può avviare sul sentiero. Il tempo di percorrenza è di circa un’ora e mezza, il dislivello da superare di 120 metri. Per la maggior parte del cammino si è esposti al sole, ma lungo il tragitto piacevoli piscine naturali, dall’acqua quasi gelida, permettono di rinfrescarsi. Il sentiero diventa più impegnativo; si aggirano una serie di grandi massi fino alla discesa vera e propria alle cascate. La pendenza è notevole, ma la via ferrata permette di affrontarla in sicurezza. Con l’aumento dell’umidità le pietre possono risultare subdolamente viscide, facendo desistere i meno arditi; ma il panorama che troviamo al termine del cammino ricambia alla grande. Il nostro consiglio è quello di provarci comunque. Terminata l’escursione ritorniamo in sella per andarci a perdere tra le curve del Col de la Bavella a quota 1.200 metri.
Bonifacio ci accoglie con i suoi suggestivi strapiombi. Dal punto più alto del belvedere, passeggiando tra le antiche mura a picco sul mare, è possibile ammirare le coste di roccia frastagliata alte fino a 60 metri che si tuffano direttamente nell’azzurro di quella porzione di mare che separa la Corsica dalla Sardegna. Bonifacio è tra le più affollate località turistiche dell’isola. Tra le spiagge della zona vanno sicuramente menzionate quelle di Piantarella e dello Sperone. Per gli amanti della natura incontaminata invece possiamo spendere il nome di Carataggio, chiamata anche Tahiti. L’ingresso alla spiaggia si trova sulla Route de Piccovaggia, sotto forma di sentiero percorribile a piedi in circa 45 minuti. L’arenile è veramente un paradiso; sabbia bianca finissima, mare azzurro limpido.
Puntiamo ora verso il cuore dell’isola: Corte. Seguiamo la veloce N198 sulla costa est sino ad Aleria per puntare verso l’interno, raggiungendo la nostra destinazione dopo 50 chilometri. Qui vi accoglie un camping immerso nella valle, dove prevale il verde della macchia mediterranea e che può fare da campo base. Da Corte si può perlustrare la stupenda Valle della Restonica, caratterizzata da profonde gole dove l’omonimo fiume ha eroso la roccia creando, anche qui, incantevoli piscine naturali. Se avete un van potreste avventurarvi al Lac de Melo, lago di origine glaciale situato a 1.711 metri di altezza. Per raggiungerlo bisogna attraversare la foresta seguendo una strada sinuosa, guardata a vista dalle cime dei monti Corbaia e Rotondo. La carrozzabile termina e comincia il trekking, anche questo impegnativo; un paio d’ore di sgambata tra pietre e pendenze. Arrivare in cima, ammirare la quiete del lago e il volo di una moltitudine di corvi è davvero bello, quasi come aver compiuto un’impresa! Per gli amanti del trekking meno impegnativo, suggeriamo la visita alle Cascate des Anglais, verso Vizzavona. Il sentiero lo si percorre in trenta minuti; un cammino semplice e piacevole attraversa la foresta accompagnato dal fiume, con piccole cascatellele, e le solite ma sempre incantevoli piscine naturali. Di sera ci si può rilassare tra le vie di quella che era la capitale dell’isola, Corte. La Cittadelle, fortificata sull’estremità di uno sperone, si eleva al di sopra della città. Le caratteristiche viuzze conducono sino al belvedere, dove si apre un’incantevole vista panoramica. Per concludere il giro dell’isola lasciamo Corte dirigendoci verso nord, lungo la D18 fino a Ponte de Castirla. Da qui si sale verso la valle del Golo, la quale si restringe fino a formare un canyon lungo 17 chilometri scavato nel granito e chiamato Scala di Santa Regina. La gola lascia poi spazio alla piana di Calacuccia, stesa ai bordi del lago artificiale che alimenta la centrale elettrica di Castirla. Dalla D84, proseguendo poi sulla N197, si giunge a Ponte Leccia e, deviando sulla D5, si succedono i villaggi di Murato, Cinquerue e infine Biguglia. La strada è bellissima, immersa nel silenzio dei pascoli. Qui il tempo sembra essersi davvero fermato! Torniamo infine al punto di partenza, Bastia. A due passi dal porto c’è Place St Nicolas, ariosa e ombreggiata da palme: qui troneggia una statua del Bonaparte in abiti imperiali Romani. Da buoni turisti non resta, prima di imbarcarci, che acquistare souvenir nelle diverse boutique adiacenti.
LE TAPPE
Tenete presente che le distanze chilometriche sono indicative, nel senso che i tempi di percorrenza su buona parte delle strade sono notevoli. Ricordiamo infine che questo percorso è stato fatto con un camper puro su furgone Ducato e non sempre ce la saremmo sentita di affrontare alcune di queste strade con un veicolo più largo e più lungo del nostro. In ogni caso anche senza una moto al seguito o un veicolo compatto, la Corsica è un’avventura che vale la pena provare almeno una volta nella vita.
Bastia – St. Florent 130 km
St. Florent – Valle dell’Asco – Calvi-Galeria 180 km
Galeria-Manso – Piana – Ajaccio 150 km
Ajaccio – Propriano-Bonifacio – Porto Vecchio 160 km
Porto Vecchio – Zonza – Ghisoni – Corte 170 km
Corte – Ponte Leccia – Bastia 120
DOVE ANDARE IN BREVE
• Cap Corse: il “Dito”, come viene denominato Capo Corso, è un promontorio montuoso esteso in direzione nord sul mare per circa 40 chilometri. Lo costeggia una strada panoramica costruita ai tempi di Napoleone III che segue la costa frastagliata. Lungo il percorso si accede a pittoresche spiagge di sabbia o sassi, i villaggi nati in punti strategici per la difesa dagli attacchi dal mare. I fondali rocciosi e il mare limpido e molto pescoso sono apprezzati da chi ama le immersioni. La costa orientale scende dolcemente verso il mare; lungo la costa occidentale, invece, la montagna scende a strapiombo e i centri abitati come Nonza e Pina sono arroccati sulle montagne.
Costa Occidentale:
• Saint Florent: fondata dai genovesi, sorge in fondo al golfo che porta lo stesso nome. Del XV secolo la sua antica struttura con le piccole case di pescatori a pelo d’acqua. Dall’animata piazza de Portes si diramano i vicoletti con gli immancabili negozietti di souvenirs e boutique dove un tempo c’erano le botteghe artigianali. Qui si ritrova il bel mondo degli yachts.
• Calvi / Ile Rousse: la regione della Balagne viene chiamata il giardino della Corsica per la presenza di olivi, cedri, aranci, mandorli e viti. Calvi è su una stupenda baia, sicuramente una delle località marine più belle della Corsica, formata da una città alta, con la cittadella e un antico bastione genovese, e la città bassa con la marina. Ile Rousse è una ricca stazione balneare con belle spiagge animate già dalla primavera grazie a un microclima particolarmente favorevole. La sua storia affonda al tempo degli insediamenti romani sull’isola.
• Porto: un tratto di costa di 80 chilometri, il più straordinario di tutta l’isola. Il tratto più famoso è quello dei Calanche, che dominano il Golfo di Porto: il blu intenso del mare, la luce irreale, la gamma dei colori arancio e rosa del granito, il profilo maestoso delle creste, le rocce erose che assumono forme di fantasia, di animali e piante e perfino di un monaco con il saio.
Costa Sud-Ovest
• Ajaccio / Porticcio: il Golfo di Ajaccio, il più bello della Corsica, è un arco perfetto lambito da un mare di un azzurro intenso. Al centro del golfo la bianca Ajaccio, la città di Napoleone. Dalla città verso nord dodici chilometri di baie e calette con sabbia caraibica fino alle splendide isole sanguinarie che chiudono il golfo a nord. Andando verso sud c’è Porticcio, una delle località più esclusive della costa. Le spiagge di Isolella, Ruppione, Spiaggia d’Argento, Agosta e Portigliolo costituiscono vere meraviglie paesaggistiche ambientali.
• Bonifacio: città medioevale ben conservata, è isolata dal resto dell’isola da un ampio e arido pianoro calcareo. Bonifacio è famosa per le sue splendide scogliere bianche, alte più di 60 metri. La città è sulla cima di uno stretto promontorio. Stupendo il porticciolo.
Costa Orientale
• Portovecchio: è la città più rinomata della Corsica con il suo mare pulitissimo e le sue spiagge di fine sabbia bianca, come a Palombaggio, orlata da bellissimi pini marittimi e incorniciata da rocce rosse, o Santa Giulia, con sabbia bianchissima, mare turchese e ampie baie suggestive. A pochi chilometri a nord da Portovecchio si susseguono piccole insenature perfette per le immersioni e ampie baie caraibiche di sabbia bianca come San Cipriano, Cala Rossa, Pinarello, Faueta, Tarco, Favone, Cannella e Rondinara.
• Ghinonaccia / Folelli: sono località balneari sempre più richieste per le loro lunghe spiagge orlate di pini marittimi e mete ideali per famiglie con bambini. Molti i campeggi e qui davvero i camper non fanno fatica a circolare!
DA GUSTARE
La cucina corsa è un mix di tradizioni francesi e italiane, in particolare con le specialità derivate dalla cucina ligure e toscana. La qualità di ciò che mangerete dipende molto dal ristoratore. Per la nostra esperienza nei ristoranti turistici, a parte le solite mega insalate alla francese, non abbiamo ricordi particolarmente rilevati, se non a volte nel prezzo un po’ esoso o per la peggiore pizza mai mangiata in vita nostra (ma i colpevoli siamo noi per esserne stati tentati). Diverso è il discorso nell’entroterra, magari in qualche “agriturismo”. Qui la carne è onnipresente, a partire da una notevole batteria nel reparto salumeria; in particolare sono pregevoli i salumi ottenuti da suini e cinghiali bradi, alimentati con cibi naturali: provate la coppa, il “figatellu”, il prosciutto, il “lonzu” e il salame. Notevole anche il piatto dei formaggi. Sulla costa, se non si bada a spese, si mangia dell’ottimo pesce: interessante la murena grigliata, le sarde farcite, oltre alle solite grigliate miste. Tra i dolci assaggiate i canistrelli, il fiadone, il pastizzu e le imbrocciate. Buoni i vini, per altro si trovano per strada cantine che vendono eccellente vino sfuso a buon mercato: lo sciacarello, il barbarossa e il nielluccio, Buone anche le birre, in particolare a noi è piaciuta la Pietra, aromatizzata alla castagna.
SOSTA CAMPER
Sosta libera sconsigliata, piuttosto cercate parcheggi a pagamento. Ma i campeggi sono la soluzione migliore e hanno tariffe inferiori rispetto quelli italiani. Per pianificare o cercare il campeggio più utile al vostro pernottamento vi consigliamo il sito www.campingcorse.com, disponibile anche come app sull’ Applestore. Fuori stagione ovviamente è tutto più semplice e anche la sosta libera è maggiormente tollerata.