Olio è la parola d’ordine. Gustarne e comprarne il più possibile è un dovere se si passa vicino a Cartoceto.
Ma conviene concedersi una sosta prolungata, non limitarsi al solo passaggio, presso il piccolo borgo in provincia di Pesaro Urbino. L’occasione è buona per scoprire un’oasi di quiete e regalarsi qualche buona merenda a base di ottimo olio extra vergine d’oliva, primo olio delle Marche premiato col marchio DOP nel 2005.
Cartoceto si affaccia sulla Valle del Metauro e, grazie alla sua posizione che consente la vista fino al mare, fu un’eccellente postazione di avvistamento e difesa per Fano, a partire dal XII secolo. Intorno a Cartoceto sorgono altre interessanti mete per gli amanti dei centri storici minori ma di alto valore culturale e ambientale, come Urbania, Fossombrone e Acqualagna. Quest’ultima località è rinomata come capitale del tartufo ed è situata alle porte un paradiso fatto d’acqua, roccia e rigogliosa vegetazione: la Riserva Naturale Statale Gola del Furlo. A dare vita a questo eden, scavato tra i monti Paganoccio e Pietralata, è il Candigliano, un affluente del fiume Metauro; quest’ultimo scorre nell’omonima valle e poi si getta in mare, attraverso la foce di Fano.
Da un piccolo rilievo di 235 m.s.l.m., il borgo di Cartoceto domina una vasta area coperta da uliveti secolari ed è riconoscibile per via della caratteristica torretta dell’orologio, appartenente al Palazzo del Popolo, di origine trecentesca.
Non esiste più il ponte levatoio a protezione del cortile interno del castello, ma solo l’arco che conduce alle strette viuzze e gradinate lungo il pendio del colle, disposte a spina di pesce come in origine. La via principale conduce nel piazzale Marconi, detto “la Turchia” dai tempi in cui dalla piazza si avvistavano gli sbarchi dei pirati saraceni. Questa piazza è sede di a una preziosa “chicca” culturale, un antico frantoio trasformato in teatro. Intorno al 1725-30 Cartoceto aveva bisogno di uno spazio per le rappresentazioni, così i locali della torchiatura e il sovrastante deposito delle olive vennero sgombrati per lasciare posto all’arte. Nel 1801, al Teatro del Trionfo, questo è il suo nome, furono apportate delle modifiche e da allora la sala si presenta con tre ordini di palchi, conserva un artistico sipario dipinto nella metà dell’800 dallo scenografo faentino Romolo Liverani e l’antico corredo scenico. Attualmente lo spazio viene utilizzato per esposizioni d’arte, in occasione della Mostra Mercato dell’olio DOP che si svolge a novembre, ma è visitabile su prenotazione e gratuitamente.
C’è gola e “Gola”…
Natura preziosa da proteggere quella attorno a Cartoceto e nella Valle del Metauro, come preziosi sono certi prodotti della terra come i tartufi, che oltre all’olio rendono famosa questa parte di Marche. I tartufi di Acqualagna, bianchi e neri, sono conosciuti in tutto il mondo ed è consigliabile venire ad assaggiarli sul posto, magari durante la rassegna gastronomica d’agosto, cogliendo l’occasione per godere del meraviglioso scenario della Gola del Furlo, dichiarata Riserva Naturale dallo Stato. Il nome Furlo proviene da Forulum, Piccolo Foro. Infatti, il popolo etrusco scavò una galleria nella roccia per collegare Roma e Rimini, via di comunicazione due secoli più tardi prese il nome di Flaminia, dal console Flaminio che la fece lastricare. Negli anni ottanta sono state costruite due nuove gallerie che, deviando il traffico della Flaminia, hanno restituito alla gola gli antichi silenzi e l’aria tersa.
Il Parco le Querce è un centro visite attrezzato per accogliere veicoli ricreazionali e può essere scelto come base per escursioni alla scoperta di questo incantevole angolo dell’Appennino umbro –marchigiano. A piedi, ma è più consigliata la mountain bike, si può affrontare il Sentiero Energia e Natura, realizzato in collaborazione con l’Enel. Il percorso naturalistico è lungo circa 25 km, e collega la Riserva naturale statale del Furlo con l’invaso di Tavernelle.
Il punto di partenza è situato presso la chiesa di S. Anna, a valle della diga del Furlo. Il sentiero arriva alla selvaggia Forra di San Lazzaro, con le caratteristiche Marmitte dei Giganti, curioso esempio di erosione fluviale. Nell’ultima parte, poi, si attraversa la Zona di Protezione Speciale che tutela un lungo tratto del Fiume Metauro fino alla diga di Tavernelle.
COSA COMRARE
• Lolibon, Cooperativa Olivicola Cartoceto, Via Bellaria 2 Visita al frantoio, vendita diretta prodotti.
• Frantoio della Rocca, Via Cardinal Pandolfi 1. Struttura nel centro storico, perfettamente ristrutturata.
• Frantoio del Trionfo Via San Martino 5. Antico frantoio settecentesco, con splendida vista panoramica www.frantoiodeltrionfo.it
• Frantoio Dott. Giuseppe Serafini, Via S. Michele, Località Molinaccio
Oltre all’olio extravergine di oliva, vendita di vino Bianchello del Metauro e Sangiovese dei Colli Pesaresi.
SOSTA CAMPER
• Cartoceto: consentita la sosta su tutto il territorio.
Area attrezzata nel parcheggio comunale con 15 posti camper, su asfalto, gratuito, con servizi, senza illuminazione. Via Solferino
• Fossombrone: camper service, via Via Morandi angolo Via Saraceni. Parcheggio pubblico comunale gratuito e aperto tutto l’anno, in zona tranquilla di periferia con camper service a botola.
• Acqualagna: Parco le Querce, via Pianacce 1, Località Furlo. Camper service e servizi a pagamento.
Altre aree sosta a Pesaro Urbino
INFORMAZIONI
Pro Loco Cartoceto
Cartoceto fa parte dei trenta soci fondatori dell’Associazione nazionale Città dell’Olio: www.cittadellolio.it