La nostra prima volta in camper: un sogno finalmente realizzato che ci ha visto partire senza una meta precisa, verso Austria e Slovenia. Ma il grosso dell’itinerario si è svolto in Croazia.
Kornatidi Carla e Germano
Io e mio marito, abbiamo sempre avuto il pallino del camper, è sempre stato uno dei nostri sogni. Non riuscivamo a decidere dove andare in vacanza, tutto d’un tratto ecco l’illuminazione: compriamo il camper e partiamo. E così, dopo dieci giorni di ricerche l’abbiamo trovato, o meglio, lui ha trovato noi! Due giorni per lavarlo-sterilizzarlo-prepararlo-caricarlo, comprare cavo-tubo-cunei-tavolo-sedie e partiamo …si partiamo, ma dove andiamo? …non lo so, intanto partiamo!!!
1 agosto
Il camper è pronto, noi pure! Partiamo da Teramo alla volta di Ortona per salutare i parenti e soprattutto per caricare le provviste della mamma! Dopo prendiamo l’A14 direzione Nord …senza meta! Che bella sensazione.
2 agosto: Ortona – Dobbiaco
Durante la notte ci siamo fermati per riposarci un paio d’ore in un autogrill vicino a Faenza. Al risveglio abbiamo trovato una spiacevole sorpresa: approfittando del luogo rumoroso qualcuno si è intrufolato nel camper rubandoci dei soldi (per fortuna non ha preso documenti e altre cose essenziali: ladro gentiluomo!). Ma non ci demoralizziamo, non sarà un ladruncolo a rovinare la nostra avventura, ma impariamo la lezione. Ci dirigiamo verso Bardolino del Garda per pranzare sul lago, purtroppo è superaffollato e non riusciamo a trovare parcheggio, quindi ci rimettiamo in cammino e decidiamo di dirigerci verso Dobbiaco. Siamo fortunati. Troviamo posto nel camping sul lago, ci sistemiamo, scarichiamo le bici e montiamo in sella per fare il giro del lago: che meraviglia, le montagne si specchiano nel lago, qui la calma regna sovrana; quest’atmosfera surreale accompagna le nostre pedalate fino a quasi notte. Alle 21.00 torniamo in camper, ceniamo con una buonissima focaccia presa al ristorante del camping e andiamo a dormire con sottofondo di pioggia, tanta pioggia!
3 agosto: Dobbiaco – Postumia
Brrr che freddo: 8 gradi! Il tempo non è dei migliori, decidiamo quindi di spostarci e di andare in Slovenia per visitare le grotte di Postumia, passando per l’Austria. Prima però ci cimentiamo nelle classiche operazioni di carico-scarico: per noi è la prima volta… Insomma dopo mezz’ora di fatica tra tubi, posizionamenti sul piccolo tombino e cavoli vari ci accorgiamo che si è creata una bella coda di camper che devono utilizzare il camper service: scusateci, siamo novellini. Superiamo San Candido senza poterci fermare – non troviamo parcheggio – entriamo in Austria e facciamo una breve sosta a Silian; presi dall’entusiasmo decidiamo di non prendere l’autostrada per raggiungere la Slovenia, tanto abbiamo il navigatore (le ultime parole famose!). Il paesaggio austriaco è bellissimo, abbiamo percorso una strada alpina stretta e tortuosa, con tanti paesini e tante mucche – sembrava di stare a casa di Heidi! Dopo esserci praticamente persi e dopo che si era perso anche il navigatore (ovviamente non avevamo nemmeno una cartina, altrimenti che avventura sarebbe?) riusciamo a trovare una strada “amica”: il passo di Monte Croce Carnico. Il camper è stato messo a dura prova, ma il pilota è stato super e ce la siamo cavata egregiamente. Ripassiamo in Italia e passando per Trieste entriamo in Slovenia. Arriviamo a Postumia alle 20:00 (c’è 1 ora di fuso), fortunatamente troviamo un posticino nell’area attrezzata delle grotte (Autocamp Postojna jama). N.B. memori dell’esperienza austriaca, compriamo le cartine di Croazia e Slovenia e passiamo la serata a fantasticare sul nostro itinerario… fuori diluvia!
4 agosto: Postumia – Plitvice
La mattina visitiamo le grotte, sono lunghe 22 km e si estendono su 3 livelli, belle, molto particolari, con delle sale molto grandi; vi si accede con un trenino, sul quale fa freddissimo! A ora di pranzo ripartiamo, meta Croazia, destinazione Laghi di Plitvice. Finalmente c’è il sole, ci gustiamo tutto il paesaggio sloveno e al confine con la Croazia prendiamo l’autostrada. Dopo Riejka decidiamo di uscire per ammirare meglio il paesaggio. Morale: il paesaggio è molto bello, si vedono la penisola istriana e le varie isole, ma noi non riusciamo più a riprendere l’autostrada, la segnaletica è inesistente. Dopo circa 5 ore di viaggio arriviamo a Plitvice e sostiamo al camping Korana. Il camping è enorme ma disordinatissimo, praticamente un accampamento. Ci lasciamo coinvolgere dall’atmosfera e ci piace comunque! La notte, manco a dirlo, diluvia!
5 agosto: Plitvice
Lasciato il camping ci dirigiamo verso il parco. Il parco è costituito da 16 laghi collegati tra loro da cascate, nel 1979 è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Parcheggiato al P 2, compriamo la cartina e decidiamo di seguire il percorso H (6 ore). Questo percorso alterna tratti a piedi a tratti con il battello o con il trenino e ci permette di ammirare tutti i laghi, da quello più in alto a quello più a valle. Da subito rimaniamo affascinati dalle meraviglie che ci circondano: i laghi sono degli specchi d’acqua limpida che cambiano colore ad ogni raggio di sole; le cascate sono numerose e imponenti e le passerelle sull’acqua ci permettono di vivere appieno questi luoghi magici. Anche il tempo è dalla nostra parte, scompaiono le nuvole e arriva il sole che ci accompagnerà per quasi tutta la giornata. Il parco è veramente bellissimo, siamo soddisfattissimi della nostra scelta. Tornati al parcheggio assaggiamo alcune specialità del posto: delle more giganti a un ottimo strudel. Delusi dal Korana decidiamo di cambiare camping, andiamo al Borje: un paradiso! Oltre che ordinato è anche dotato di lavanderia e wi-fi gratuito ed è dotato di un comodo camper service. Questa sera non piove, ne approfittiamo e decidiamo di provare “per la prima volta” tendalino, tavolo, sedie e… ah, ora si che ci sentiamo in campeggio!!!
6 agosto: Plitvice – Spalato – Trogir
Questa mattina siamo riusciti a partire un po’ prima, stiamo diventando bravini con le operazioni di routine! Ovviamente partiamo senza meta. Ci dirigiamo verso la costa e poi, vista la strada scorrevole, decidiamo di arrivare fino a Spalato. Parcheggiamo vicino al porto turistico, in un parcheggio grande e gratuito. Scarichiamo le bici e raggiungiamo il centro (si può andare anche a piedi, è vicinissimo). Ammiriamo le bellezze di Split: il palazzo di Diocleziano, il lungomare, il corso e gli antichi vicoli. Soddisfatti, ripartiamo, questa volta con una meta: vogliamo andare a Trogir. Beh, l’indomani sarà il mio compleanno e vorrei che fosse speciale. Strada facendo proviamo a cercare il liquido per il wc perché inizia a scarseggiare, ma non riusciamo a trovarlo. Strano che non si trovi il liquido a Spalato, comunque ripartiamo e iniziamo a trovare traffico, tantissimo traffico. Ma la nostra destinazione è Trogir e non ci fermerà nessuno. Finalmente arrivati, iniziamo la ricerca di un posto in cui dormire: tutti i campeggi sono pieni. Iniziamo, quindi, la lunga coda di traffico per tornare indietro in una strada a doppio senso strettissima, ma il mio pilota anche questa volta non mi delude. Intanto si è fatta notte e, finalmente, troviamo posto nel parcheggio di un camping a qualche chilometro da Trogir, molto desolante, ma non c’è altra scelta.
7 agosto: Trogir – Primosten Sibenik – Biograd
Partiamo presto per andare a fare colazione a Trogir, vogliamo rifarci per la serata di ieri e festeggiare bene il mio compleanno; la città è bellissima, il centro storico è un isolotto circondato dal mare, ora capiamo perché è definita “la perla dell’Adriatico”. È davvero valsa la pena tornare indietro per visitarla, facciamo anche degli ottimi acquisti al mercatino, la frutta è deliziosa. Ripartiamo e torniamo indietro a Kastela, per comprare il liquido disgregante; cerchiamo un fantomatico “dalmatian caravan” (trovata una vecchia pubblicità nel campeggio), purtroppo introvabile, forse inesistente. Ripartiamo sconsolati, per fortuna ci tirano su il morale Primosten e Sibenik. Sono entrambe meritevoli ma Primosten ci è rimasta nel cuore con i suoi colori e le viuzze piccole, si estende su due penisole gemelle protese verso il mare, la prima ospita l’antico centro cittadino, la seconda le strutture alberghiere: è una vera chicca. A Sibenik, oltre che il bel lungomare, è degno di nota il complesso della Cattedrale di S. Giacomo. Con grande gioia di Germano a Sibenik abbiamo incontrato un gruppo di moto d’epoca, era una tappa della “Zara-Spalato”. È stata dura convincerlo ad andare via. Ripartiamo alla volta di Biograd o Zaravecchia, dove intendiamo fermarci qualche giorno per rilassarci un po’. Sembra andare tutto liscio. Immaginiamo, una volta giunti in campeggio, di proseguire i festeggiamenti con una bella pedalata e poi un bagno al tramonto. Così raggiungiamo il camping Soline e troviamo una bella piazzola: ci sistemiamo e prendiamo le bici, scoprendo sia di aver bucato sia di aver perso le chiavi dei lucchetti. Germano sostituisce la camera d’aria, taglia la catena e ci avviamo finalmente verso il centro. Ormai esausti non abbiamo più tempo per fare il bagno: ci consoliamo con una bella cenetta di pesce!
8 agosto: Biograd
Oggi giornata di relax tra sole, mare e bici; il nostro campeggio è collegato al centro di Biograd da una passeggiata di 3 chilometri che costeggia il mare, sia di giorno che di sera ci sono numerose bancarelle e localini sempre pieni di gente.
9 agosto: Kornati
Oggi gita in barca alle isole Kornati, con ottima grigliata di carne e pesce in barca. La sera cena alla Taverna Konoba: tutto buonissimo ma agliosissimo!
10 agosto: Biograd – Zara – Krk – Njivice
Dopo un risveglio malaticcio per Germano (il sole preso in barca è stato un po’ troppo!), riusciamo a partire e ci fermiamo a Zadar, capitale della Dalmazia. Parcheggiamo facilmente in centro, vicino l’imbarcadero dei traghetti. Bellissima città, pulita, accogliente e a misura di turista, la chiesa di S.Donato con l’imponente campanile dominano nel cuore della città. Ripartiamo a malincuore, ma siamo subito consolati dalla splendida costa Zaratina che fino a Senji regala dei panorami mozzafiato, a nostro giudizio il più bel tratto di costa Croata da Spalato verso nord. Proseguiamo con destinazione Krk; dopo aver passato il ponte che collega l’isola alla città iniziamo a pregustare il campeggio Jezevac che sognavamo da tre giorni. Purtroppo l’isola è stracolma e non ci sono posti nei campeggi. Germano sta sempre peggio, ma grazie all’aiuto di una hostess dello Jezerac riusciamo a trovare una sistemazione di fortuna nel campeggio Njivice. Il campeggio è pienissimo ma Germano sta troppo male e ha bisogno di riposare, quindi ci sistemiamo fortunosamente per la notte.
11 agosto: Njivice – Opatija – Pula
Non abbiamo dormito quasi niente, Germano ha avuto la febbre altissima tutta la notte. Al risveglio, se non altro, c’è il fornaio che passa tra i camper: cornetti freschi e pane caldo e fragrante per colazione. Oggi guiderò io! Dopo pochi chilometri mi accorgo che mio marito non sta poi così male poiché commenta in continuazione la mia guida, fino a quando, finalmente, si addormenta! Ci fermiamo per una sosta a Opatjia: la cittadina ci ricorda molto Montecarlo con casinò, giardini curatissimi e tanti ricconi. Lasciamo la regione del Quarnero per percorrere parte della penisola Istriana, fino ad arrivare a Pola; questa volta siamo fortunati e troviamo una splendida piazzola nel camping Stoja. Il camping si estende su una piccola penisola e offre dei meravigliosi panorami di alba e tramonto, oltre che un mare da favola e ottimi servizi. Unico neo l’attacco della corrente è diverso dal nostro e dopo aver gironzolato l’intero pomeriggio per tutti i negozi di Pola nella vana ricerca di un adattatore, siamo costretti a cambiare la spina (in compenso abbiamo trovato catena e lucchetto per le bici!). Finalmente funziona tutto, facciamo un giro con le bici nel camping e per curiosare un po’ entriamo nel market del camping, e cosa ti troviamo? L’adattatore!!! E liquido per il wc, finalmente.
12 agosto: Pola
Oggi riposo e cultura: la mattina mare e il pomeriggio gita a Pola con il comodissimo autobus n°1 che in 10 minuti ci ha portati in centro; abbiamo visitato la Fortezza Veneta, l’Anfiteatro Romano, il Tempio di Augusto e i bei negozietti per comprare qualche regalino.
13 agosto: Pola – Premantura – Medulin Rovinji – Muggia
A malincuore lasciamo Pola con destinazione Premantura, ma a causa del brutto tempo e dell’intenso traffico non riusciamo ad ammirarne appieno la bellezza, stesso discorso vale per Medulin; partiamo, dunque, alla volta di Rovinji, parcheggiamo alle porte della città. La pioggia ci dà un po’ di tregua, riusciamo così a visitare questo splendido posto gremito di gente. La città è davvero un gioiellino, ci sono dei vicoli che si aprono sul mare dando luogo a scorci meravigliosi. Ripartiamo alla volta di Porec, ma inizia a diluviare, e quindi dobbiamo tirare dritto verso l’Italia. Grazie al nostro navigatore che si è perso di nuovo, abbiamo sbagliato strada e casualmente abbiamo evitato la lunga coda al confine passando per una strada secondaria: non tutti i mali vengono per nuocere. In serata raggiungiamo il Camping S. Bartolomeo a Muggia e dalla posizione in prima linea ci gustiamo un suggestivo tramonto sul mare.
14 agosto: Muggia – Trieste – Duino Punta Sabbioni
Non ce l’aspettavamo ma c’è il sole. Parcheggiamo a Trieste sul lungomare vicino l’acquario. Abbiamo apprezzato le bellezze del capoluogo passeggiando lungo le sue strade e salendo verso la Fortezza, dopodiché ci siamo immersi nella magnifica atmosfera del Castello Miramare; ci è talmente piaciuto, che la visita al Castello di Duino, poco dopo, ci ha un po’ delusi. La pioggia sta prendendo di nuovo il sopravvento, allora di nuovo a bordo: si va a Venezia. Ci dirigiamo a Punta Sabbioni e troviamo una persona gentile e disponibile che ci permette di sostare solo per una notte, presso la “locanda da Scarpa” … intanto la pioggia è diventata diluvio.
15 agosto: Venezia-Riccione
Evviva c’è il sole! Con le bici arriviamo all’imbarcadero e ci lasciamo trasportare nella magica atmosfera di Venezia. Essendo Ferragosto c’è più gente del solito ma non importa, è sempre meravigliosa; visitiamo il Palazzo Ducale, che nelle precedenti occasioni avevamo perso, e nel pomeriggio ci spostiamo a Burano. Torniamo a Punta Sabbioni e decidiamo di ripartire: fortunatamente non incontriamo traffico, percorriamo la Romea e in meno di 4 ore siamo a Coriano. Segue una giornata a Oltremare, affascinati da rapaci, delfini e tanto altro ancora e in serata andiamo a trovare gli zii che vivono a Coriano. Quindi l’ultima tappa. È stata un’esperienza meravigliosa. Quello che può sembrare un arrivo è per noi un nuovo inizio: l’inizio di una vita da camperisti!
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