Il capoluogo trentino offre al visitatore lo scrigno d’arte e architettura che è il suo centro e uno dei più affascinanti e moderni musei di scienze naturali presenti in Italia. Un’attrazione per grandi e piccini
Testo: Marco Fasola – Foto: Museo della Scienza di Trento
Questa volta vogliamo proporvi qualcosa di diverso, un itinerario che non parte dal monumento più conosciuto o dalla piazza più bella… Mescoliamo le carte e creiamo un percorso al contrario, un modo alternativo per visitare una città. Come si può trasformare la classica gita fuori porta in un fine settimana dal sapore particolare? Tutto è possibile, bastano pochi ingredienti: un team di professionisti della cultura abbastanza lungimirante da creare un’opportunità da una parte, un pizzico di fantasia e la voglia di conoscere dall’altra. Iniziamo col dire che per la prima volta da quando abbiamo scelto per il tempo libero il veicolo ricreazionale come nostro modus vivendi non trascorreremo la notte del venerdì nell’accomodante e pluritestato letto del camper, ma se non lì dove? In albergo no di certo! Sistemato il mezzo nei pressi del nuovo complesso museale, consumata la cena e preparato lo zaino con l’occorrente per la notte compresi i sacchi a pelo, in pochi passi eccoci davanti all’ingresso del Muse, l’avvenieristico museo della scienza di Trento, dalla struttura moderna e slanciata. Aperto da pochi mesi conta all’attivo già più di 400.000 visitatori, un buon esempio di quell’Italia della cultura che funziona e che se ben sfruttata potrebbe ridare preziosa linfa vitale al nostro Paese.
Tra i vari eventi proposti dall’organizzazione abbiamo deciso di partecipare alla “nanna al museo”, un vero toccasana per l’unione delle famiglie con bambini tra i 5 e 12 anni. La nostra serata magica inizia alle ore 20, orario fissato per il ritrovo con successiva suddivisione in gruppi. L’ausilio di una guida, e prende il via la visita particolare di alcune sezioni della galleria, compresa la serra in versione notturna, allietata da spettacoli e attività didattiche che intrattengono i visitatori fino allo scoccare della mezzanotte, quando una fiaba si accinge a darci la buona notte tra animali imbalsamati, acquari e scheletri di dinosauri e balene: un’esperienza entusiasmante per i piccoli e piacevole per gli adulti. La sveglia del sabato mattina è di buon’ora, qualche minuto per ricomporsi da una notte non proprio confortevole, una buona colazione e il programma prosegue con un’interessante dimostrazione sugli effetti dell’azoto liquido che arricchiscono il nostro bagaglio scientifico. Una scenetta per i saluti e l’evento organizzato giunge a termine. Nella quota di partecipazione è inclusa la visita libera e più approfondita della struttura, usufruibile per l’intera giornata del sabato. Il museo della scienza è disposto su sette livelli, al piano -1, oltre ad uno spazio dedicato alle mostre temporanee, troviamo “tracce della vita”, “dna il piccolo grande segreto della vita”e la ricostruzione di una foresta pluviale afromontana dal clima caldo e umido. Il piano 0, dove sono collocati l’ingresso, il caffè e lo shop, è dedicato alla scoperta dei sensi e alla scienza interattiva. Illusioni ottiche ed esperimenti in versione giocattolo vi intratterranno a lungo. Il primo livello è dedicato alla preistoria alpina, con impressionanti e tanto perfette riproduzioni in cera dei nostri antenati, ad una sezione sulla ricerca, la sostenibilità e l’innovazione. Stampanti in 3D e tanto altro, numerosi workshop e dimostrazioni per le quali è indispensabile la prenotazione, vengono organizzati sistematicamente durante l’anno.
Una rampa di scale ci porta alla conoscenza del territorio, la geologia, le risorse e i rischi ambientali dovuti alla natura, ma anche alla talvolta sconsiderata mano dell’uomo, evento ben riprodotto da un plastico che rappresenta un paese costruito a ridosso di una diga. Al terzo piano l’area dedicata alle biodiversità alpine e al cambio delle stagioni, una discovery room vi permetterà di conoscere il bosco attraverso i sensi del tatto e dell’olfatto.
Nell’ultimo livello prima della terrazza panoramica trovano spazio le sezioni sul clima e gli organismi viventi, con tanto di lingua di ghiaccio, l’esplorazione e la ricerca.
Dal giardino del museo, tramite un sottopasso ferroviario, si raggiunge il centro città in soli dieci minuti a piedi, dove dopo una giornata intensa è quasi d’obbligo sedersi a gustare una cena tipica trentina accompagnata da un buon boccale di birra, magari presso la storica birreria Forst di via Oss Mazzurana.
Una sana dormita, questa volta nel letto del camper, è quello che ci vuole per recuperare il sonno perso la notte precedente e prepararsi alla visita della Trento in versione classica, quella famosa per il Concilio che tra il 1545 e il 1563 la rese quasi una capitale della cristianità, quella del castello del Buonconsiglio e di piazza del Duomo. Ed è proprio da qua, l’attuale “salotto” della città moderna un tempo utilizzata come mercato, che iniziamo la scoperta del nucleo storico che in epoca romana portava il nome di -Tridentum. Per apprezzarne i particolari più interessanti occorre recarsi nei pressi della fontana di Nettuno (1767-1769) e guardarsi attorno con calma, senza fretta, così come non hanno fretta i ritmi cittadini che scorrono apparentemente tranquilli e rilassati. L’affascinate Casa Rella, i cui portici sono sovrastati da un edificio interamente affrescato. Il medioevale Palazzo Pretorio, che ospita le collezioni del museo Diocesiano Tridentino contenente dipinti raffiguranti le fasi del Concilio con annessa svettante Torre Civica e naturalmente il Duomo, imponente edificio romanico eretto su un’area in cui in origine vi era un antico tempio dedicato a San Viglio. Sede di diverse sessioni del Concilio stesso, i lavori per la messa in opera della cattedrale sono da collocare nel XIII secolo, anche se fu completata solamente nel 1515.
Tenendo come meta finale il castello, si imbocca via Belenzani passeggiando in mezzo a case di tutto rispetto come il Palazzo Geremia al civico 20, splendido esempio gotico-rinascimentale costruito sul finire del XV secolo che oggi ospita il primo cittadino oltre a numerosi eventi culturali. Incrociamo via Roma dove troviamo il Palazzo Quetta Alberti Colico, che prende il nome dagli omonimi conti, residenza gentilizia con la facciata adornata di affreschi cinquecenteschi. Al fianco della chiesa di San Francesco Saverio, al numero 55 di via Roma, troviamo il complesso dei gesuiti oggi trasformato in biblioteca comunale e archivio storico. Proseguendo per via Manci, la casa della SAT (Società Alpinista Tridentina) è un museo che contiene documenti e immagini dei primi rifugi alpini, nonché la biblioteca della montagna. Dopo una gradevole camminata in mezzo ad edifici ottimamente conservati si giunge al Castello del Buonconsiglio, che può essere considerato un simbolo di Trento. Nonostante sia il più vasto complesso monumentale della regione ostenta anche dall’esterno una certa eleganza. Sorto in posizione leggermente più elevata rispetto all’abitato, la cinta muraria racchiude elementi di differenti epoche storiche. Il Castelvecchio, con la sua Torre Circolare, rappresenta il nucleo più antico; il Magno Palazzo è l’ampliamento voluto da Bernardo Cles e, infine, la barocca Giunta Albertina chiude il ciclo storico sul finire del Seicento. Se l’esterno vi colpirà positivamente, sappiate che l’interno suscita un interesse veramente straordinario: vaste serie pittoriche, come il Ciclo dei Mesi contenuto nella Torre dell’Aquila, e ancora i numerosi affreschi realizzati perlopiù nel periodo tardo medioevale e rinascimentale. All’interno del complesso museale sono conservate anche numerose collezioni di arte e archeologia.
Beati tra le opere d’arte termina un lungo weekend all’insegna della cultura e del divertimento, un’interessante e consigliabile esperienza che per una volta ci ha fatto trascorrere una notte di vacanza lontana dal nostro amato camper.
Cucina tipica
Probabilmente quando pensiamo all’enogastronomia il Trentino non occupa il primo posto nei nostri pensieri, ma in realtà da queste parti nessun palato resterà deluso.
Il cuore della cucina locale si trova nelle ricette che privilegiano il rapporto con la natura e i suoi prodotti. In perfetta sintonia con lo stile germanico sono numerose le pietanze che propongono crauti, patate, wusterl offerti con svariati accompagnamenti, ma tra i piatti più tradizionali svettano i canederli, grossi gnocchi di pane, latte, uova, farina e prezzemolo amalgamati con lardo e salame serviti sia asciutti offerti con diversi condimenti sia in brodo. Per chi desidera stare più leggero il Patào è un minestrone fatto con farina gialla e crauti. Carne salada con fagiolini bianchi, dai formaggi freschi come la Tosela del Primiero ai tipi più stagionati come la Vezzena, nonché l’ottimo speck dal sapore deciso e dal profumo inebriante. Le famose mele locali, di ottima qualità, sono prelibati ingredienti per creare dolci da leccarsi i baffi, su tutti lo Strudel servito caldo. In alternativa gli amanti della frutta secca possono gustare lo Zelton a base di noci, mandorle e pinoli con canditi. Cosa dire del bere? Ogni valle gode di un clima leggermente differente dall’altro, così da creare vini diversi tra loro. Il Nosiola e il vino Santo sono legati alla zona del Garda; nella piana Rotaliana è il Teroldego a prendere la scena ed ancora i più conosciuti Muller Thurgau e Chardonnay, che in realtà non sono vini autoctoni ma i cui vitigni si sono perfettamente armonizzati col territorio.
DOVE MANGIARE in maniera informale
• Ristorante Forst via Oss Mazzurana, 38 – Trento – Tel. 0461 235590
• Feeling Gastro Lab piazza G.B. Garzetti, 14 – Trento – Tel. 0461 260373
SOSTA CAMPER
• Parking San Severino via Sanseverino, cinque stalli gratuiti.
• Area di sosta Zuffo adiacente uscita ex casello Trento centro, camper service, bus per il centro, a pagamento.
• Camper Trento Park via Brennero, 181 – Tel. 339 7472000, www.campertrentopark.ea29.com a pagamento.
INFORMAZIONI
www.discovertrento.it
www.buonconsiglio.it
www.museodiocesanotridentino.it
Ufficio del turismo via Manci, 2 – Trento – Tel. 0461 216000 (orario 9-19)
MUSE Corso del Lavoro e della Scienza, 3 – Trento – Tel. 0461 270311
(martedì-venerdì 10-18, sabato, domenica e festivi 10-19, lunedì chiuso)
www.muse.it