Primavera sul Lago Maggiore

Il Lago Maggiore con le sue acque azzurre offre natura, parchi, monumenti, giardini e isole, racchiusi da una corona di montagne. Il nostro itinerario costeggia la sponda piemontese, resa famosa dalla presenza delle Isole Borromee, facendo tappa lungo le incantevoli cittadine rivierasche, tra musei, panorami mozzafiato, sontuose ville e splendidi giardini sorti tra Ottocento e Novecento e che ancora conservano l’inconfondibile stile liberty. Fino ad arrivare in Svizzera.

Le atmosfere romantiche delle sue acque e l’imponenza delle montagne fanno del Lago Maggiore una delle mete più amate dal turismo internazionale, ispirazione di scrittori e poeti tra cui Dickens, Stendhal, Flaubert ed Hemingway. È difficile trovare un paesaggio altrettanto ricco di storia e testimonianze artistiche quanto questo grande specchio d’acqua. Culla dei Borromeo che qui profusero tutta la loro raffinatezza, le rive lacustri che si estendono da Sesto e Stresa fino alla svizzera Locarno, sono ancora oggi testimonianza del loro prestigio. Qui rimangono i sontuosi palazzi sulle isole, i prestigiosi giardini all’italiana e l’imponente rocca di Angera.
Meta di questo nostro viaggio, però, è la sponda piemontese del lago – da Arona alla svizzera Locarno – caratterizzata da lievi colline che degradano progressivamente fino alla riva, dove alternano spiagge sabbiose e pareti rocciose. In un contesto di vegetazione lussureggiante, le insenature offrono uno spettacolo da godere nel migliore dei modi con le escursioni in battello.

Si parte da Arona
La bella cittadina di vocazione turistica è la base del nostro itinerario: da qui parte la statale del Sempione che costeggia il lago fino in Svizzera.

Arona città antica, insediamento ligure di migliaia di anni fa. I reperti archeologici testimoniano il passaggio di molte popolazioni antiche, fra le quali i celti, i romani e longobardi. Oggi Arona è una bella cittadina di vocazione turistica: si presenta composta, ordinata e molto frequentata. La sua posizione strategica incastonata nel “Basso Lago” e il collegamento autostradale e ferroviario con la vicina Milano la rendono base ideale per visitare il comprensorio del Lago Maggiore. Da Arona parte, infatti, la statale del Sempione che, costeggiando tutti i paesi del Lago Maggiore, arriva sino alla vicina Svizzera. Dall’alto, la rocca Borromea veglia sul lago: teatro di innumerevoli battaglie fin dai tempi più lontani, offre al visitatore sensazioni antiche, anche se purtroppo dal 2002 non è più visitabile. Da vedere e visitare, invece, è la gigantesca statua di San Carlo, una delle più grandi e particolari del mondo, sia per sue maestose dimensioni (35 metri) sia per la tecnica d’esecuzione. È situata sulle pendici di Arona e precisamente sul sacro Monte di San Carlo. Antistante la statua vi è la chiesa di San Carlo, un grande parcheggio e, sotto di noi, Arona con il suo golfo e la parte terminale del Lago Maggiore prima che esso diventi il fiume Ticino. Dall’altra sponda si erge a custode di tutto ciò la Rocca Borromea di Angera con il suo Castello. La visita alla statua richiede pochi minuti dopodiché sarà possibile ritornare ad Arona e continuare la gita verso Stresa toccando tutti i paesini rivieraschi del lago.

Stresa e le Isole Borromee
È il trionfo dello stile liberty nei grand hotel di lusso e nelle ville nobiliari. Da qui partono i battelli per la visita al lago e ai famosi isolotti.

La bellezza che distingue Stresa, oltre alle rinomate isole del golfo Borromeo, è data anche dalla presenza dei grand hotel posti sulle sue rive. Hotel di lusso a cinque stelle che hanno visto agli inizi del secolo l’esplosione dell’Art-Nouveau della quale conservano ancora lo stile e il sapore. Ma anche delle sue ville nobiliari, spesso circondate da sontuosi parchi. Come quello di Villa Pallavicino (Ufficio informazioni : tel 0323.32407-31533 ), oggi trasformato in un giardino botanico e zoologico, molto curato e ricco di una varietà notevole di piante e fiori. Copre un area di 20 ettari ed è l’ideale per chi vuole passare una giornata in relax, adatto soprattutto ai bambini, i quali potranno vedere e toccare diverse specie animali. Chi vuole ammirare le antiche abitazioni può recarsi alla Villa Ducale di Stresa, nel cui giardino erano soliti passeggiare Antonio Rosmini e Alessandro Manzoni.
La funivia Stresa-Alpino-Mottarone consente, invece, di avere un’intera panoramica della zona. Dal Mottarone, infatti, chiamata la montagna dei due laghi, si può godere di una vista che spazia dal Maggiore al Lago d’Orta. Se la giornata non promette bel tempo, c’è il Museo dell’ombrello e del parasole di Gignese, l’unico al mondo dedicato alla storia dei parapioggia, che ne ospita più di mille (salire da Stresa ,passando per Vezzo). Immancabile l’escursione alle Isole Borromee che si estendono fra Stresa e Verbania: l’Isola Bella (info tel. 0323 30556 ), con la dimora dei Borromeo e i suoi giardini barocchi all’italiana; l’Isola Madre (info tel. 0323 31261 ), parco botanico all’inglese con un palazzo del Cinquecento che ospita un’esposizione di antichi teatrini delle marionette e, infine, l’Isola dei Pescatori dove abbondano ristoranti in cui il pesce, ovviamente, la fa da padrone. Vanno infine citati, l’Isolino di San Giovanni di fronte a Verbania, famoso perché fu per molti anni residenza, nel seicentesco Palazzo Borromeo, del compositore Arturo Toscanini; l’isolotto La Malghera, detto anche Isola delle Bambole, e l’Isolino Partegora nel piccolo golfo di Angera.

Baveno, Feriolo e Verbania
Oltrepassando piccoli centri, ricchi di storia, si arriva al capoluogo della provincia del Verbano, detta il giardino sul lago, per la sua felice posizione.

Lasciata Stresa troviamo Baveno. Paese di notevole antichità, come testimonia l’iscrizione romana, murata sulla facciata della chiesa parrocchiale: un edificio del XII secolo a una navata di blocchi di granito rosa. In età barocca, la chiesa subì molte variazioni, perciò, della romanica struttura conserva solo la facciata e una parte di un muro laterale. Affiancano la chiesa il battistero, un portichetto settecentesco e il maestoso campanile romanico. Una veduta d’assieme unica e imperdibile, soprattutto dalla scalinata che parte dalla strada che arriva dal lago. Da vedere, inoltre, l’imbarcadero in puro stile Art-Nouveau. Percorrendo la litoranea che costeggia il lago, appena dopo Stresa e Baveno, ci si trova davanti la frazione di Feriolo, adagiata in questa bella ansa naturale del Golfo Borromeo. Paesino di origine antica – citato sin dal XIII secolo in documenti vescovili – vale una visita alla chiesa di San Carlo, abbellita da affreschi e decori policromi, e alla Torre di Guardia, edificata nel Basso Medioevo. Adagiata su un terrazzo naturale del Golfo Borromeo, si presenta poi Verbania, detta “giardino sul lago”. Giardini e parchi, infatti, sono la principale attrattiva turistica della zona.
La città (info turistiche: 0323.503249), oggi capoluogo della provincia del Verbano Cusio Ossola, è nata nel 1939 dall’unificazione dei preesistenti Comuni di Intra e Pallanza e relative frazioni. È composta da diverse località, lacustri e collinari, che offrono opportunità di itinerari diversificati: è infatti punto di partenza per numerose escursioni sul lago, nell’entroterra, nel Parco Nazionale Val Grande, sul Monte Rosa e nelle Valli Ossolane.

Dai castelli di Cannero al Lido di Cannobio per le vie del Lido
Ovvero, dalla rocca di Ludovico Borromeo, che sorge dalle acque, al Lido più famoso del lago, paradiso degli appassionati di vela.

Appollaiato sul cono dei detriti che il rio ha portato, si incontra Cannero Riviera. Ville dalla lussureggiante vegetazione mediterranea (cedri, limoni, ulivi) e antiche case padronali; viuzze tipicamente medioevali; chiese e cappelle votive; terra di fiori e di camelie. Scavato nella roccia, un pittoresco porticciolo. Davanti, un po’ scostati, due isolotti e uno scoglio, sovrastati da suggestivi castelli cinquecenteschi. I Castelli di Cannero sono, o meglio sono stati visto che ormai ne rimangono solo delle tracce, testimoni di antiche battaglie e scorribande piratesche, fortificati sulla dura roccia, sembrano uscire quasi per incanto dalle acque del Lago Maggiore. Quasi al confine svizzero si trova poi Cannobio, cittadina famosa per il suo Lido. È infatti il più conosciuto e frequentato del Lago Maggiore, sia per la bellezza, sia per lo spazio disponibile, sia per il vento che caratterizza questa zona, tanto da essere riconosciuta come il luogo ideale per la pratica di sport a vela in tutto il Piemonte.
Una valida alternativa, oltre a quella di visitare qualche spiaggia sarebbe quella di proseguire sulla strada, unica e principale, della Val Cannobina e “scollinare” in Val Vigezzo, denominata la valle dei pittori, passando dal lago alla montagna. Fra l’altro, vi è un percorso ciclabile che, partendo dal Lido, segue il corso del fiume sino ad arrivare all’orrido di S. Anna. Immerso nella natura permette a ciclisti e non di godere di uno dei percorsi più belli della zona circostante Cannobio. L’orrido di Sant’Anna è la fine di una lunga corsa che il torrente Cannobino percorre nella sua valle omonima. Situato vicino al Santuario, è una stretta gola colma d’acqua, cristallina e fredda anche in estate, profondo più di 20 metri, dimora incontrastata della trota fario.

La Svizzera del Canton Ticino
Ascona e Locarno accolgono il visitatore con le loro passeggiate lungolago e la dolcezza del clima mediterraneo.

Vista la vicinanza con la Svizzera, si può prolungare la gita sino a Locarno (ricordate di portare con voi la carta verde aggiornata e l’assicurazione del mezzo in ordine e non scaduta!). Dapprima ci accoglie Ascona, antico villaggio di pescatori, in un’affascinante baia soleggiata. Lo storico quartiere di Borgo si concentra attorno alla chiesa di San Pietro e Paolo, una basilica con colonnato XVI secolo, il cui campanile è il simbolo della città. Le viuzze aggrovigliate con negozi di qualsiasi genere portano tutte alla piazza, dove vi attende una magnifica veduta sul Lago Maggiore: la passeggiata del lago, con le sue case patrizie e le loro arcate aperte sull’acqua, le soleggiate terrazze dei caffè, è una delle più belle del Lago Maggiore. Ultima nostra meta è la “Signora delle camelie”, vale a dire Locarno, così soprannominata per il suo fascino meridionale, il clima mediterraneo e la vegetazione subtropicale: il periodo di fioritura di camelie, mimose e magnolie inizia spesso dal mese di febbraio. Piazza Grande, nel cuore della città, è incorniciata dalle eleganti facciate delle case, dalle arcate e dalle terrazze dei caffè. Le antiche chiese e le residenze patrizie di un tempo, in città e nei dintorni di Locarno, meritano di essere visitate, così come l’imponente castello Visconteo. Locarno è dominata dalla silhouette del famoso santuario della Madonna del Sasso che sorge sul promontorio roccioso a Orselina: offre una fantastica veduta sulla città, il lago e le montagne circostanti. C’è quindi di che sfamarsi di cultura e bellezze paesaggistiche alternando gite lacustri a passeggiate fra il verde più rigoglioso e gli antichi manieri. Ma anche la gola qui troverà soddisfazione nei tanti locali e ristoranti dove si respira ancora l’atmosfera dei secoli andati.

DA VEDERE
Affascinanti sono i percorsi e le escursioni che si possono intraprendere, alla scoperta delle vallate che si aprono sul Lago Maggiore: la Val Formazza, con la sua Cascata del Toce; la Val Vigezzo, soprannominata “Valle dei Pittori”; la Valle Anzasca, che culmina con l’abitato walser di Macugnaga e la Valle Antrona, costellata di affascinanti laghetti alpini. Tra questi scrigni della natura, nell’area dell’Alto Lago Maggiore, si trova il Parco Nazionale della Val Grande, l’area selvaggia più estesa del centro Europa. Nella frazione di Mercurago adiacente ad Arona (e vicino ad un’altra importante zona umida, il Parco Faunistico La Torbiera di Agrate Conturbia) si trova il Parco dei Lagoni di Mercurago (tel. 0322 240239). Il parco, si estende su di un’area di 500 ettari ed è una delle zone umide più significative del nostro paese. Oltre a numerose specie di piccoli animali, di piante e di flora acquatica, i laghetti che delimitano le zone umide sono state teatro di ritrovamenti archeologici, databili intorno al IV secolo. Per chi, invece, è a caccia di monumenti ad Arona si possono visitare il Palazzo di Giustizia (secolo XV), la Collegiata di Santa Maria (secolo XV), la chiesa dei Martiri (secolo XVI), la chiesa di Loreto o di Santa Maria (secolo XVI) e il Museo Archeologico. Dopo Arona si incontra la cittadina di Meina con la chiesa parrocchiale di Santa Margherita (secolo XVIII), la bella villa Faraggiana (secolo XIX) e palazzo Bedone (secolo XVIII). A Lesa si trova la chiesa di San Sebastiano (secolo XII) e la chiesa San Martino (secolo XIII), oltre al museo Manzoniano. Belgirate vale una visita per la chiesa della Purificazione e la chiesa di Santa Maria (il campanile è del XII secolo). Nella cittadina di Intra si può vedere la collegiata di San Vittore (secolo XVIII), l’oratorio di Santa Maria (secolo XVI), la chiesa di San Rocco (secolo XVII), palazzo Peretti (secolo XVII) e il bell’imbarcadero in Art-Nouveau. La vicina Pallanza ospita la chiesa di Santo Stefano (secolo XVI), la chiesa parrocchiale di San Leonardo (secolo XVI), la chiesa della Madonna di Campagna (secolo XV) e Villa Taranto. Presso la città di Ghiffa sorgono il Santuario della Trinità (secolo XVI) e la chiesa di Santa Croce (secolo XVIII). A Oggebbio, in località Novaglio, sorge invece l’anico Oratorio di Sant’Agata (secolo XII). A Cannobio si trovano la colleggiata di San Vittore (secolo XVIII), la chiesa di Santa Marta (secolo XVI) e il santuario della Pietà (secolo XVI). Chi volesse visitare la Valle Vigezzo, una bellissima valle ossolana soprannominata “La Valle dei Pittori”, può spingersi fino a Santa Maria Maggiore (in direzione Domodossola), dove vi è un museo dedicato allo Spazzacamino che vuole essere una testimonianza, storica e sociale, di quell’antica professione. È sito in piazza Risorgimento, in centro al paese (info: tel. 0324 95091). Proprio in fondo alla Valle Vigezzo, dopo Druogno, Santa Maria Maggiore e Malesco, si arriva a Re, solo pochi chilometri prima di passare il confine per la Svizzera. Nei giorni 29 e 30 Aprile c’è la festa della Madonna e del Patrono S. Maurizio. Ad Ascona è consigliata una visita al museo di belle arti, dove sono esposte opere di artisti che hanno vissuto qui (Jawlensky, Werefkin, Klee). Oppure ci si può immergere nella natura della Valle Maggia, un paesaggio fluviale naturale, bei sentieri per escursioni nella valle trasversale ticinese con circa 40 laghi di montagna e una fauna e una flora molto ricche. Accessibile con una ferrovia a scartamento ridotto; l’incantevole zona delle “100 Valli” è situata tra Domodossola e Locarno, presenta gole profonde, cascate, castagneti e pittoreschi villaggi. Ronco sopra Ascona è uno dei siti più popolari affacciati sul Lago Maggiore, incantevole panorama sul lago e le montagne; una pittoresca scalinata di 800 gradini vi condurrà fin sulla riva del lago. A Locarno, si può raggiungere Cima Cardada-Cimetta con la teleferica progettata dal famoso architetto Mario Botta che trasporta i visitatori al paradiso dell’escursionismo. La Val Verzasca e Valle Maggia sono due valli romantiche nel retroterra di Locarno che hanno saputo preservare il loro carattere autentico.

COSA MANGIARE
Il dualismo lago-montagna di questo territorio è ben rappresentato dalla sua gastronomia: da un lato i piatti tipicamente lacustri con il pesce d’acqua dolce, tra cui il persico dalle carni tenere e delicate, alborelle, trote, lucci, salmerini, dall’altro invece i prodotti della montagna, con i saporiti formaggi d’alpeggio tra cui quello che viene definito l’”oro bianco”, ovvero il Bettelmatt, e la toma ossolana. Tra i salumi poi, come non citare il lardo al ginepro e i salamini di capra da servire con pane nero di segale o di grano saraceno o con la polenta, senza dimenticare la cacciagione, i funghi e i mieli. Tra i dolci, i più noti sono le “Margheritine” di Stresa, il Pan Dolce di Coimo e quello di Cannobio, la “Fugascina” di Mergozzo e le “Imperialine” del Lago d’Orta. Prelibatezze da abbinare ai pregiati vini delle Colline Novaresi.

SOSTA CAMPER
• Arona: area attrezzata Camper Idea, via Ribot 18, località Dormelletto (tel. 348 4813273). Con acqua, pozzetto, illuminazione, elettricità, si cani.
• Stresa: sosta possibile presso la funivia per il Mottarone.
• Baveno: area attrezzata comunale, con servizi, gratuita, in viale Roma; venendo da Stresa all’uscita del paese dopo Hotel Simplon e prima del fiume. Con acqua, scarico a pozzetto e a cassetta, servizi con docce, illuminazione, pavimentata, tranquilla ma vicina alla ferrovia, ad 8 minuti dal centro. Market e imbarco Isole Borromee. Info Municipio 0323 924632.
• Verbania: punto sosta in località Intra, presso l’imbarco per Laveno. Punto sosta in località Suna, sul lungolago. Punto sosta presso parcheggio antistante l’ingresso di Villa Taranto. Area attrezzata tra viale S. Anna e via Massara (uffici Asl). Gratuita: 39 piazzole, acqua, pozzetto, illuminazione, centrale, annuale. Info tel. 0323 542311.
• Cannobio: sulla riva del torrente Cannobino, distante solo 300 mt dal centro storico, si trova l’area camper comunale gestita dalla Pro Loco di Cannobio. L’area può ospitare fino a 55 camper, è dotata di zona barbecue, servizi igienici e zona per lo scarico dei wc chimici. La sosta è consentita per un max di 3 giorni e il costo giornaliero è di 12 euro/camper. L’area é aperta tutto l’anno. Per raggiungere l’area camper bisogna girare a destra dalla strada provinciale (provenendo dalla Svizzera) in prossimità della Sala Multiuso (nuovo edificio bianco) nel centro di Cannobio.

INFORMAZIONI
www.lagomaggiore.com
www.lagomaggioreonline.it
www.lagomaggiore.net
Per informazioni sulla navigazione interna: biglietteria di Arona tel. 0322 242352.

 

aprile 2009

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